venerdì 10 giugno 2016

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 19 marzo 1998 - Dodicesima parte

Segue dall'undicesima parte

Avvocato Filastò: Allora... e poi sì dice che io ho lamentato e ci si lamenta del fatto che io abbia lamentato che non sono state portate al processo testimonianze importantissime. E certamente, io l'ho detto. Tutto quel gruppo di Baccaiano è fondamentale. Vedete, basta guardare la carta, no? Io me la sono rifatta così, disegnandola. Guardare questi punti. Ho detto: Ginestra, Baccaiano, Fornacette, Poppiano. Localizzate il luogo del delitto e vedete come tutte queste macchine confluiscono lì, in quel punto, provenendo dalle direzioni opposte. E il Pubblico Ministero qui vi dice: 'beh, non avevano visto nulla. E quindi noi non ci siamo interessati di questi testimoni'. Ma è proprio perché non hanno visto nulla che è importante, no? Prima di tutto, se non hanno visto nulla, possono ricordare bene e ci possiamo ritornar sopra e richiederglielo. Ma, a parte questo, il fatto che non hanno visto nulla bisogna che voi cambiate completamente, prendiate Lotti e gli diciate: 'guarda, Lotti, te su questa cosa non ci hai detto la verità, perché non ci siete andati con le automobili, lì, voi. Dicci come sono andate le cose. Ci sei andato da solo, a piedi, ci sei andato in compagnia di qualcun altro, sei andato in bicicletta, ci sei andato in motorino, ci sei andato con la SITA, ti sei fatto paracadutare da un elicottero? Quello che cavolo vuoi, ma con le macchine no, perché ci sono nove persone che non le hanno viste. Dice, niente ci dicono né sull'assassino, né sulle auto dell'assassino. Come sarebbe? Io vi ho detto che ci dicono, quanto meno, che l'assassino sul luogo, addosso a quella macchina, ci è andato a piedi. Poi il Pubblico Ministero dice: 'ma ci sono qualcuna delle due macchine...', no, no. Le macchine che vede, che sorpassano quei due testimoni, vengono dalla direzione esattamente... Intanto sono in un momento successivo agli spari, successivo al delitto. E poi vengono da una direzione che è esattamente opposta a quella dalla quale dovrebbero arrivare le macchine degli "amici di merende", che vengono, come abbiamo visto, dal Ponte Rotto, secondo la deposizione di Lotti e vengono dalla direzione esattamente opposta. Poi si dice che, in questo caso, a Baccaiano, il serial-killer si sarebbe mosso in modo goffo ; che anche lui va nel fossetto, e certo che ci va, perché la ragazza era viva, perché la ragazza, si è mossa, perchè la ragazza, muovendosi, ha sbattuto uno stinco sul sedile anteriore provocandosi una ecchimosi, lesione non mortale, chiaramente è avvenuta in vita. E poi dice che si è mosso piuttosto disorganicamente col freno a mano tirato; si è dimenticato di togliere il freno a mano. A meno che non lo abbia rimesso poi, quando la macchina è finita nel fossetto per impedire che la macchina si muovesse, o si spostasse, o creasse una situazione, come dire, più appariscente, rispetto a quella che era. Ma in ogni caso può anche darsi che si sia mosso col freno a mano tirato. Perché aveva questo disturbo all'esterno. Tanto che ha tirato questo colpo di pistola dall'interno, perché ci si trova il bossolo dentro la macchina, in una posizione che collima con questo sparo. Ma qui il Pubblico Ministero dice: 'ah, allora non era un freddo sparatore'. No, non lo era, Pubblico Ministero. É proprio così, non era un freddo sparatore. Su questo ci sono i consulenti tecnici, ci sono i periti, c'è il gruppo dell'equipe De Fazio che vi dice che il momento maggiore dell'eccitazione di questa persona, che, in qualche modo, lo rende meno freddo, è il momento degli spari. Poi, sparato e ucciso, lui riacquista in tutto la sua gelida padronanza di sé. Ma fino agli spari c'è una certa concitazione. Lo hanno sempre detto, lo hanno descritto in questo, modo. E questa è la conferma. L'omicidio... va be'. Dice ancora il Pubblico Ministero che questi ragazzi non erano lì, non c'erano quando è stato fatto l'omicidio. Beh, va be', insomma, certo non erano lì, ma erano a due passi, erano a brevissima, distanza. Alcuni hanno sentito gli spari, si sono mossi immediatamente. Non si servivano a nulla, non hanno visto nulla. Eh, no non hanno visto nulla; non hanno visto le macchine, non hanno visto le macchine ferme, non hanno visto le macchine che partivano da quel luogo. Vi risparmio la lettura di queste carte, perché le ho già lette prima, ve le ho indicate, le ho commentate abbastanza a lungo. Non ho bisogno di ripetermi. "Ci superarono” - dice la Bartalesi - "due vetture", che, come vi ho detto, sono in movimento, non sono ferme sul luogo, vengono dalle loro spalle, vengono dalla direzione esattamente opposta dalla quale avrebbero dovuto venire i "compagni di merende”, a parte che gli "amici di merende” poi dovrebbero fermarsi, restare lì, poi ripartire, tutto questo non è visto da nessuno, son due macchine che stanno camminando per la strada, nella stessa direzione, proseguono e vanno via e proseguono per i loro venti e vanno altrove. Chiarappa e De Faveri, ne ho parlato, le cinque ore. ‘Ghiribelli dice il falso. Quindi, allora, Ghiribelli dice il falso'. No, non lo dice per niente il falso, povera Ghiribelli, non va calunniata la Ghiribelli. Ghiribelli, se la leggete bene, non dice quel giorno lì sono andati da lei queste persone, dice, e lo ripete fino alla nausea, quattro o cinque volte lo dice, dice: 'loro, tutti i sabati e le domeniche eran da me' . 'Sì, va be'... Allora il Pubblico. Ministero dice: 'Sì, va be', scusi, ma quella domenica?' 'Guardi, loro, chi li voleva il sabato e la domenica eran da me'. 'Beh, sì, ma cerchi di fare un po' mente locale a quel giorno'. 'No, senta, l'è inutile, perché tanto lo so, tutte le domeniche e tutti ì sabati l'eran da me'. E tre, quattro volte. E che deve dire, poveretta, come fa a ricordarsi lei di una domenica, con tutta la gente che vede, poveraccia, vero, con tutta la gente che accoglie, vero. Insomma, il sabato, domenica, lunedì, martedì, il giovedì, insomma, voglio dire, anche se tra l'altro, ho visto la fotografia, non sembra eccelsa in bellezza, ma insomma, come belle de jour lascia un po' a desiderare, ma lasciamo perdere rutto questo, fatto sta che, insomma, quanta gente vede, no. E questi, questi campagnoli, come fanno i campagnoli, 'vengono sempre il sabato e la domenica e quindi quel sabato e quella domenica di sicuro c'erano'. Certo, c'erano di sicuro, per carità di Dio e chi lo nega. Non è falsa, non è falsa. Lei non racconta, non espone un dato processuale certo, espone un dato di sua comune esperienza, tratto dalla sua ordinaria professionalità, nient'altro che questo; bisogna prendere e dare il valore a questo che ha, soltanto. E poi, Vanni: 'Il Vanni, però il Vanni c'è stato dalla Ghiribelli quella domenica?' Il Vanni dice... sa un accidente se è stato con, la Ghiribelli. No, è la Ghiribelli che lo esclude, perché la Ghiribelli dice che il Vanni con lei non c'è mai stato, perché lei non è meschina. L'ha detto chiaro e tondo, quindi, tutta la storia della presenza dì Vanni dalla Ghiribelli quella domenica, eccetera, è una cosa che è finita come tante altre cose. Va bene, di Chiarappa e De Faveri ve ne ho già parlato. Della Stepmann Sharon ve ne ho già parlato. All'altezza del ristorante...
Avvocato Mazzeo: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Eh?
Avvocato Mazzeo: No, no, va bene, vai.
Avvocato Filastò: Caini e Martelli ve ne ho già parlato. Anzi, Caini e Martelli, la strada de La Rena, è una strada chiusa, non c'è niente da fare. Insomma, all'epoca ci si passava, sì ma come ha detto uno dei due: 'con un fuoristrada', poi c'è il passaggio a livello e quindi siamo un po' agli sgoccioli. Dice: 'ma andare a perquisire' - è stato detto — 'al Ponte Rotto sarebbe stato, dopo sette anni, è come perquisire la piazza dell'Orologio'. No, no, come perquisire l'orto di Pacciani, uguale identico.Che anche Pacciani nell'orto, ci mancava da diverso tempo, per il semplice motivo che era stato in galera e per diverso tempo. Non impronte sulla Panda. Beh, questa è una cosa che per dir la verità lascio incerta anch'io. A me risultava, per dir la verità, per aver visto un programma, che poi può darsi sia anche un programma sbagliato, ma insomma, c'è una catena televisiva che si chiama Discovery Channel, non so se l'ha vista nessuno, che è una catena televisiva di informazioni, di documentari, eccetera, e c'è una rubrica sull'indagine. Può darsi che la cosa funzioni in America, perché questa è una rubrica americana, ma in America si possono fare... certo che non si possono identificare da delle tracce delle impronte, ma si possono fare delle diagnosi differenziali escludendone. Sotto il profilo dell'esclusione, almeno a sentire questa trasmissione, che poi può darsi che sia tutta una serie di fandonie, però io d'altra parte... si può prendere un'impronta per esempio di Vanni, metterla a rapporto con quella lì e dice: no, non si può dire che questa impronta sia di Vanni, però si può escludere che sia di Vanni. Si può fare? Comunque, certo, non è certamente questo un punto fondamentale, ne parlo proprio così, quasi per amor dell'arte. Poi il Pubblico Ministero qui, quando ha parlato in replica, come dire, ha un po' buttato acqua sul suo fuoco, ha detto "perversioni ipotetiche o meno di Vanni", "sessualità deviata", "ditelo voi". Ditelo voi, è una parola. Come fate a dirlo voi? Non lo so, perché non avete gli strumenti, potete dire, insomma, sessualità deviata, non si può proprio parlare da quello che avete per le mani. Poi se aveste qualche dubbio, ma poi un serve a niente, potreste fare una perizia, quello che vi abbiamo chiesto. Ma non credo che sia proprio il caso. E poi la prostituta ammazzata di via Giampaolo Orsini. Il Pubblico Ministero vi ha detto: 'io vi ho portato il dato storico'. Ma come? Insomma, no, non va bene, non va bene. Non è portare il dato storico questo, perché sennò a questo punto poteva portare il dato storico anche dell'affondamento dell'Andrea Doria, rispetto al quale, certamente, il Vanni non c'entra niente. Ha a che fare con l'affondamento dell'Andrea Doria Vanni lei? 
Mario Vanni: (voce :fuori microfono)
Avvocato Filastò: No. Quindi... C'è il dato storico, dato storico suggestivo, no; la ragione è questa qui, non c'è n'è altre, è abbastanza chiaro. Fu chiesto nel processo Pacciani per valu... questa cosa della mamma buttata giù dalle scale, per la quale poi partorirebbe, questa signora, una bambina che poi è handicappata, fu chiesto nel processo per valutare la personalità del teste. Ma io, dico, questa cosa qui è buffa, eh. Arriva un testimone qualsiasi in un giudizio, quello si mette a sedere e gli vengono chieste le informazioni su una pistola... poi a un certo punto dice: 'scusi, ma lei butta le mogli dalle scale?' A me della personalità del teste, si deve valutare... si fa questa domanda, il teste, secondo me, a questo punto ha tutti i diritti di dire: 'scusi, a lei che gliene importa? E che c'entra, scusi, son qua per parlare di delitti, mi chiedete se butto le mogli dalle scale, io?' Ma insomma, via basta leggerlo il verbale per capire che le cose stavano come ho detto. Vanni sarebbe smentito dalla Ghiribelli circa il fatto che quel giorno era andato da lei. Abbiamo visto che non è vero nulla. Nesi: 'penso che fosse Vanni'. Lui pensa, lui suppone, lui intuisce. É una Frigo in pantaloni o per lo meno la Frigo è un Nesi in gonnella, siamo là, insomma. Comunque Nesi si è comportato in modo corretto', insomma, per lo meno il Nesi tante croci addosso non ce ne ha date, salvo che queste... Allora, il quadro è questo qua: il Nesi sta guidando l'automobile, a fianco c'è Vanni, a un certo punto il Nesi dice: 'senti, Vanni, ma te un tu n'avrai mica nulla a che fare con i delitti del "mostro"?' E il Vanni sbianca. E il Nesi per guardare sbiancare il Vanni va a sbattere contro un muro, è automatico no? E dice: 'senti, portami a casa'. E gliel'avrei detto anch'io. 'Ma che ti cheti imbecille, cosa c'entro io, portami a casa e facciamola finita?', no. E su tutto questo, questo signore ci ricama le cose: 'sbianca'... Ma insomma, son proprio quelle persone che come testimoni vanno proprio persi di vista, nel modo più assoluto, perché sono soggettivi, sono persone, capite, che quando capita una cosa di questo genere, dicono: 'eh, ora lo sistemo io, glielo fo capire io come stanno le cose'. Poi se lo immaginano il giorno dopo sui giornali: 'Lorenzo Nesi chiarisce il mistero del "mostro di Firenze" , "Maria Grazia Frigo la testimone di ferro, ha inchiodato tutti". Pensano a cose di questo genere, vanno là, si organizzano e vengono e sbrodolano tutte le cose che hanno sbrodolato loro. Ma insomma sono da prendersi come vanno prese. E la Frigo se la volete prendere per qualche verso prendetela sul punto che lei vede un autista su una macchina e un autista sull'altra. E Martelli e Caini anche loro, che vedono questi due pazzi, che si divertono a far gli imbecilli su una strada di campagna secondo me, vedono due autisti e basta. Vanni, lei non c'era, perché lei la macchina non la sa guidare. Nel portabagagli non ce l'avevan messo, perché sennò soffocava, e quindi lei non c'era. Allora, il Fornari si serbava di dire che Pacciani queste cose le vendeva al dottor... insomma, va be' queste cose mi sembran proprio... Il movente, mi pare alla fine il Pubblico Ministero ha detto, sono i soldi. Ma ci volete dire chi è che le compra queste povere cose? Per farsene che? Ci volete per lo meno fare un'ipotesi, dire: a me mi risulta c'è un mercato, in giro c'è un mercato, in Arabia queste cose le comprano a prezzo di diamanti, a livello dello stesso peso. Oppure: c'è una setta che a un certo punto... Qualcosa ci dovete dire, perché sennò noi si resta così, si resta increduli, si resta, come dire: 'ulna, sarà ma a me non mi pare, a me non mi risulta, non ci siamo'. Come, vedano Signori, e ho quasi finito, l'ultima cosa è un'interrogativo che è rimasto in questo processo per aria. E che è un interrogativo di una importanza straordinaria. E l'interrogativo riguarda il perché il signor Lotti si sarebbe | associato a queste persone. Ammettendo il gruppo, ammettendo la perversità di Pacciani, ammettendo la perversità di Vanni, qui siamo rimasti senza sapere perché il Lotti, e una volta tirandosi dietro anche il Pucci, si affianca a queste persone. Perverso lui. Beh, allora non c’è bisogno di Vanni. Se il perverso è lui, non c'è bisogno di Vanni, poi lo vedremo. Scopo di lucro anche lui, come sembrerebbe ipotizzare il suo difensore quando fa delle domande sui soldi che aveva in un certo periodo di tempo. Non lo so. Non certamente quelle cose che ci ha inventato lui; perché queste sono tutte invenzioni. L'omosessualità del Butini è un'invenzione. Non c'è niente da fare, il Butini, poveretto, insomma, perché deve essere omosessuale? Non lo è affatto. Non il rapporto col Pacciani. Qui sul punto il Pubblico Ministero aveva promesso un articolo di giornale. Pacciani, appena l'ha sentito dire che questo diceva una cosa, ha preso cappello in un modo straordinario, ha detto: 'ma che scherziamo? Io a quello lì... buco sarà lui'. E così via. 

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