mercoledì 13 gennaio 2016

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 10 marzo 1998 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.

Avvocato Filastò: 11 persone e tutti giovani, tutti con gli occhi buoni, tutti a caldo, all'epoca, vero. Ho detto 11 e dico i nomi: Marini Graziano, Bartalesi Concetta, Di Lorenzo Mario, Calamandrei Stefano e il suo amico Adriano, Sieni Luca, Sieni Giovanni, Tempestini Fabio - alcuni, fra l'altro, mai sentiti, eh - Carletti Francesco. Situazione, fra l'altro, di non avere approfondito anche allora, questo Carletti, è un caso gravissimo. Perché noi abbiamo saputo qua che questo ragazzo ha avuto un incidente, è entrato in coma e non è più disponibile, non parla più, non è più in grado... Ma vedremo l'importanza di Carletti. Perché, per fortuna, una sua dichiarazione c'è. Carletti Francesco, Campateli! Rossana e Del Mastio Monica. 11, 11. Più i quattro dell'ambulanza. Che anche loro, sia pure in un momento successivo, si sono trovati a passare da quella zona, quanto meno dal punto di vista di quello che sto dicendo. 11 e 4: 15. Per me il processo sarebbe finito qui, eh. E vediamo, eh, però se per caso questa gente non fossero persone assolutamente indifferenti, dei quali è possibile fare a meno. Ora, io mi dispiace, Presidente, insomma, ho avuto questa interruzione e ho preso... Più che voglio mantenere un tono calmo e più che, quando mi interrompono, mi sale la pressione e... Vediamo di vedere le cose con calma.
Presidente: Sì, piano piano.
Avvocato Filastò: Vanno viste con calma e piano piano. Bravo, Presidente. Grazie. Allora, io ve ne cito inizialmente tre con l'avvertenza che sono sei, in realtà, perché ciascuno di loro viaggiava con un compagno o una compagna accanto, quindi vanno raddoppiati come numero. Tutti dicono più o meno la stessa cosa e il primo è proprio questo Carletti Francesco. Il quale, voi trovate negli atti, finalmente poi sono stati inseriti nel fascicolo del dibattimento in seguito a quella allegazione da parte del difensore del testimone Allegranti, che ha richiesto ovviamente un controllo, una verifica. Allora tutto questo è stato finalmente inserito. Carletti Francesco vale per due, anzi, per tre vale, perché lui è insieme a due ragazze. Lui, poi c'è la Monica Del Mastio e la Campatelli Rossana e sono in giro perché la Monica Del Mastio vuol fare scuola guida. Ed è questa la ragione per cui si immettono su questa strada, io penso, perché è una strada rettilinea, abbastanza facile da fare. Loro partono da San Quirico in Collina, che è una località che si trova, la trovate anche quella, San Quirico in Collina che si trova vicino a Poppiano. Fra Poppiano, idealmente nella direttrice ideale: Poppiano e proprio il Mulino del Ponte Rotto. E vanno a fare questa gita allo scopo, appunto, di fare impratichire nella guida la signorina Monica Del Mastio. Arrivano verso Baccaiano: "Poco prima di immettermi sulla via Nuova Virginio" - dice il Carletti Francesco - "ed erano le ore 23.40, immesso sulla strada Nuova, ci siamo fermati su un largo sulla destra, scambiando con la Monica Del Mastio." Fino a quel momento guidava lui, poi, un po' prima di arrivare proprio nella zona del delitto, si ferma e fa guidare la Monica. "Si è perso" - dice - "un po' di tempo per sistemare all'altezza giusta il seggiolino di guida e per illustrare la manovra alla Monica, ancora principiante. Siamo partiti. All'altezza del luogo del delitto..." Quindi, la Monica guida lei. A questo punto partono, dopo questa fermata, questa prima fermata. "All'altezza del luogo del delitto, come poi ho appurato, ho visto la macchina celeste chiara FIAT 127 posteggiata sulla destra." Attenzione, dice: "Sulla destra." "Posteggiata" - dice - "sulla destra", Carletti Francesco dice. Allora, la direzione qual è? La direzione è la direzione che va da Baccaiano verso Fornacette. Si va, cioè a dire, verso il vertice inferiore di quell'ideale triangolo che vi ho detto. "E lui vede questa macchina parcheggiata sulla destra, in senso perpendicolare rispetto all'asse stradale, appena fuori dalla carreggiata. La parte posteriore era quella prossima alla strada, la parte anteriore era invece rivolta verso la campagna. Ho notato distintamente la luce interna accesa, dietro i vetri alquanto appannati." Che macchina è questa qui? È la macchina dei fidanzati, prima che questi due poverini finiscano dall'altra parte della strada, morti. Siamo nel momento che precede e questo signore sta andando in una certa direzione, per cui sulla destra - ed è giusto, sulla destra, cioè, in questa piazzola -lui la vede parcheggiata al bordo della strada, con la macchina infilata dentro a questa piazzola, ma ci sta appena, tanto che la parte posteriore sporge un po' sulla carreggiata. E c'è la luce accesa dentro, e ci sono i finestrini appannati. E che cosa vede? Attenzione ora: "Non ho visto delle figure umane, né all'interno" - perché ci sono i finestrini appannati - "né all'esterno. Non ho visto altri veicoli." In questo momento macchine, oltre questa, non ce n'è. Carletti: "Si procedeva in seconda o terza" - la ragazza guida pianino, vero, siamo alle prime armi - "alla velocità di circa 40 chilometri e comunque non superiore a 50 chilometri," - attenzione ora -"non abbiamo incrociato veicoli prima del bivio per Poppiano." Stanno dirigendosi verso Poppiano, verso il bivio di Poppiano, e infatti voi trovate su questa strada, dopo il Borro di Ragnaia, il bivio di Poppiano, eccolo qua. Vi ricordate? Il riferimento è Borro di Ragnaia e qui c'è, sulla sinistra rispetto alla direzione di marcia di questo signore, il bivio per Poppiano. Loro...
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Come?
Presidente: Chi parla ora? La Campanelli? Chi è?
Avvocato Filastò: No, no, no. Sta parlando Carletti Francesco, Presidente.
Presidente: Ah. Carletti, sempre Carletti. Va bene.
Avvocato Filastò: Carletti Francesco ed è interrogato... nato il 15 gennaio '62, residente a Montespertoli...
Presidente: Sì, sì, no, no.
Avvocato Filastò: ...ed è interrogato il giorno 21 di giugno dal dottor Izzo e dalla dottoressa Della Monica. Mi ero dimenticato di dirlo.
Presidente: Pensavo che si riferisse a qualche ragazzo... va bene.
Avvocato Filastò: No, no, questo è Carletti. È quello che non è venuto perché è malato gravissimo.
Presidente: Sì, sì, va bene.
Avvocato Filastò: Ha mandato questa attestazione che non può parlare, praticamente; questo è un atto tipicamente irripetibile.
Presidente: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Allora: "...non ho visto altri veicoli" - ha detto - "lì fermi intorno a quella macchina." Non ci sono altri veicoli. Ma procedendo, lui, prima del bivio di Poppiano, non incontra, non incrociano : "Non abbiamo incrociato veicoli prima del bivio per Poppiano. Difatti, poco dopo tale bivio, circa un centinaio di metri, abbiamo incrociato una vettura che tutti abbiamo riconosciuto per quella della Stefania Calamandrei." Allora, voi avete questa immagine, no, di una macchina che viene da una parte e va in una direzione, e che è quella del Carletti Francesco, e di un'altra macchina che viene in su da una direzione opposta e che è quella della signorina Stefania Calamandrei che è insieme a un certo signor, se non vado errato... no, ho detto Stefania e l'ho fatta diventare una donna, ma in realtà è un uomo, si chiama Stefano, non si chiama Stefania, si chiama Stefano ed è un uomo e viaggia insieme a Poggiarelli Adriano. Poi proseguono: "Dalla partenza al cambio di guida ricordo che siamo stati superati soltanto da due vetture di cui non ricordo il tipo e le caratteristiche." Vetture cioè che venivano dalla direzione... dalla stessa direzione loro, cioè a dire vetture che provenivano idealmente dalla zona di Ginestra, per intendersi, andando verso la direzione di Poppiano, Baccaiano, Montespertoli, Fornacette. La direzione che certamente non è quella che avrebbe preso il signor Lotti e chiunque altro, gli "amici di merende" che vengono dalla direzione diversa, opposta. Quindi fanno: "Abbiamo quindi fatto inversione di marcia." Allora, ritorniamo a questo Carletti. A un certo punto Carletti e questa sua ragazza, queste sue ragazze, di cui una sta facendo la scuola guida, proseguendo su questa strada, prima di un'’interruzione, che non sono riuscito a trovare questa interruzione, probabilmente all'epoca c'era, ora un c'è più, sulla carta non si trovano ovviamente le interruzioni, che sono cose estemporanee. Ma su questa strada, m'immagino un po' prima di Fornacette, questo signore fa l'inversione di marcia a U e torna indietro. Questo signore, in questo momento guida... E facendo questa manovra, dopo aver fatto questa manovra, a questo punto, ma sentite... Sente, qui probabilmente loro... qui c'è un cambio di guida, un altro cambio di guida, lo dice lui: "La Monica ha lasciato il posto di guida e ci siamo portati sul posto." Dunque, dice: "...inversione di marcia quasi all'altezza del...", "Tornando indietro, ci siamo fermati." Loro fanno inversione di marcia, tornano indietro e si fermano. Dove si fermano? "...inversione di marcia quasi all'altezza dell'interruzione. Tornando indietro...", "...e perché io pensavo di fare quella strada al ritorno", eccetera. "E la Monica non aveva avuto la prontezza di fermarsi e c'è stata un po' d'indecisione. Verso il luogo ove è avvenuto il delitto..." Dunque... Quand'è che dice che s'è fermato? Eccoci. Quindi: "...tornando indietro e ci siamo fermati subito dopo il bivio per Poppiano", si fermano, sostano. A fare che? Son giovani, chi lo sa? A chiacchierare, a dire: ma passiamo di qua, passiamo di là. Insomma, passano, c'è una sosta. Qui, naturalmente interrogato dice: scusate, ma quanto tempo vi siete fermati? Dove esattamente? Siamo sempre su quella strada, eh. Comunque si fermano, fanno l'inversione di marcia, prima dell'interruzione, e si fermano e stanno lì. Ecco, mentre sono fermi: "...verso il luogo dove è avvenuto il delitto..." Loro l'hanno superato, no, prima venivano in giù, come ho detto prima, verso Fornacette, hanno visto questa macchina che è parcheggiata con i finestrini appannati e la luce accesa all'interno, non hanno visto macchine intorno, non hanno visto macchine venire in quella direzione provenienti da Fornacette, non hanno incrociato nessuno. Sono andati più avanti, si sono fermati, hanno sostato. A questo punto: "Verso li luogo ove è avvenuto il delitto si notava un movimento di fari. Venivano verso la nostra direzione e poi sparivano. Dopo si è capito che si trattava di chi si fermava." Sono quelle altre macchine che poi vedremo, che arrivano e si fermano sul posto. "Poi sento una sirena che squilla, che subito dopo si è capito che era un'autoambulanza che subito dopo ci ha superato." Passa l'ambulanza che viene da Empoli. "La Monica ha lasciato il posto di guida e ci siamo portati sul posto. Con i fari della mia auto ho illuminato la FIAT 127, che in quel momento si trovava sulla nostra destra." Dimostrazione che prima era dall'altra parte, dalla parte opposta della strada, perché andandosene l'hanno trovato sulla destra, tornando indietro se la ritrova ancora sulla destra, perché la macchina è passata da una parte all'altra della strada. E loro erano lì e sono stati lì, all'andata e al ritorno, e non hanno visto macchine ferme in quel posto, e non hanno incrociato macchine che venivano in senso inverso, salvo una che poi ora vedremo. E i "compagni di merende", le macchine dei "compagni di merende" dove sono andate a finire? 

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