martedì 24 novembre 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 6 marzo 1998 - Nona parte

Segue dall'ottava parte

Avvocato Filastò: Noi abbiamo un dato fondamentale in questo processo e, voglio dire, questo dato fra l'altro è avvenuto un fatto quasi un po' umoristico, se volete. Che verso la fine del dibattimento, il Presidente sì è accorto, dice: ma a noi da che ci risulta che questa pistola è sempre la stessa? Si ricorda, Presidente? Acquisiamo l'elemento, no. Eh, giusto, non c'era, nemmen quello. Non c'era jr nemmeno questo cardine, questo sostegno che individua la sostanza di questa inchiesta nella sua globalità; mancava persino quella. Ed era tanto importante, nelle indagini su Pacciani, che nonostante l'assoluta mancanza di altri indizi per gli episodi del '68, del '74, dell'81 di giugno e dell'81 di ottobre ed anche dell'82, Baccaiano, vale a dire, Lastra a Signa-Borgo San Lorenzo '74, Scandicci '81, Calenzano '81 di ottobre e' Baccaiano dell'82, perché gli indizi che riguardavano Pacciani erano relativi soltanto, del processo Pacciani: a i tedeschi, per via del portasapone e dello Skizzen Brunnen, più che altro, e gli Scopeti; nonostante questa mancanza assoluta di indizi riguardanti Pacciani, il Pubblico Ministero ritenne all'epoca che il fatto che questi . delitti fossero stati commessi dalla stessa arma, individuava la stessa persona e quindi Pacciani. Giustamente. Processato e condannato- in I Grado per tutti i delitti, salvo il '68 dal quale venne assolto perché lì il Giudice di I Grado ritiene ancora l'ipotesi dello Stefano Mele. Ora, qui l'impostazione cambia.' Ma perché? io mi son chiesto. L'arrivo della confessione di Lotti, invece di arricchirlo il quadro - perché c'è una confessione no? C'è uno che c'era, che ha fatto parte del gruppo, con un ruolo magari sia pure subalterno, ma insomma eccolo lì - e, tutto a un tratto, e invece c'è un arretramento? Il quadro invece di | arricchirsi si impoverisce? O perché Lotti parla soltanto di cinque duplici omicidi? Perché sa solo questo? Uhm. Poi lo vedremo. Quante volte gli è stato chiesto al Lotti informazioni, noti... Chiesto, eh, non che ne abbia parlato lui spontaneamente. Chiesto, domande sull'argomento, quante volte, quando, come, con che domande? Lo vedremo, si analizzerà tutto. Non sarà che magari - io dico, vero, sospettoso-come sono, infido, suscettibile addirittura di eventuali reprimende, non so bene in che sede, ma insomma - io dico, non sarà che magari ci sono degli omicidi che con la ipotesi accusatoria proprio non legano assolutamente e che per questo si tolgono dal quadro? Perché se la impostazione del Pubblico . Ministero del gruppo, degli "amici di merende" che agiscono a scopo di lucro per procurare i feticci al dottore misterioso è autentica, e dobbiamo seguire questa ipotesi, come la mettiamo con il delitto del 19 74 in cui viene uccisa Stefania Pettini, alla quale - Stefania Pettini — nessuno fa delle escissioni? E nessuno porta via nulla. Non c'è niente da vendere. Accidenti a dover discutere dei fatti tragici di 1uesto genere in questo modo, che mi ripugna! Non c'è niente da vendere. C'è il disprezzo della donna, espresso in quel modo che sappiamo: 1ueste incisioni sul cadavere, che formano quasi un disegno, un arabesco. C'è l'introduzione nella vagina del pezzo, del frammento di un tralcio di vite. E allora? E nel '74 questa gente si conosceva. Lei lo conosceva Pacciani nel '74, lei? 
Mario Vanni: Sì.
Avvocato Filastò: Sì lo sapevo che diceva sì. Te lo immagini, dice sempre di si...
P.M.: Si sarà messo d'accordo. 
Avvocato Filastò: ... Eh? 
P.M.: Questo...
Avvocato Mazzeo: Non s'era messo d'accordo...
Avvocato Filastò: Io non mi posso mettere d'accordo, lei lo sa benissimo dottor Canessa. Non è possibile mettersi d'accordo con Vanni, perché io... 
P.M.:  ... rilassare.
Avvocato Filastò: Si, ma infatti mi sto rilassando. .Mi sto rilassando, infatti. Non ci si può mettere d'accordo con Vanni. Tanto Vanni dice quello che sa, quello che gli risulta. Lotti no, però, non lo conosceva Pacciani, questo è sicuro. Il sodalizio si era formato, allora? No. E se il gruppo, all'epoca del '74, non si era ancora formato, come la mettiamo con le orribili_ analogie che ritroviamo in tutti gli altri delitti successivi? E qui ecco il primo, un orribile scricchiolio a questo impianto accusatorio. Qui, capite, fra l'altro c'è anche questo problema: che mancando, a torto o a ragione, la fonte Lotti, se per guanto riguarda il '74, il '68, c'è......... stata. nel processo Pacciani l'enfatizzazione e la, come dire, la assunzione a livello di indizio delle visite pretese di Pacciani alla ex fidanzata Bugli; guarda che combinazione, lui va a trovare la Bugli, stava qui, stava là, e qui c'è i delitti. Qui, per quanto riguarda gli "amici di merende" non c'è nemmen quello. Sono andati a pescare un poveretto — che è il signor Faggi - il quale ha la sventura di abitare | da quelle parti dove è avvenuto il delitto di Calenzano. Che in questo processo, vero, fra l'altro, la posizione di Faggi è perfettamente identica a quella di Vanni, eh, intendiamoci bene. Quindi voi avvertite la parzialità di un'istruzione probatoria che è fondata su una ipotesi surrettizia. Cioè a dire strumentale e artefatta, che precede le indagini e non le segue. Guardate, che se voi affrontate l'aspetto di questo processo su questa angolazione, immediatamente avvertite che questa origine, della accusa, nei confronti degli amici di merende e quindi del mio assistito, Mario Vanni, è una base di partenza che è quanto di più infido si possa immaginare. La base di partenza da cui può veramente nascere l'errore giudiziario. E la Relazione introduttiva del Pubblico Ministero, pagina 11: "La Polizia Giudiziaria e il Pubblico Ministero individuano un autore" - dice — "con le difficoltà e con i limiti, se limiti sono, che tutti conosciamo. Quell'autore è Pietro Pacciani; imputato, non condannato." Quell'autore, Pietro Pacciani, che tutti conosciamo, non l'autore, i limiti. Ma noi qui di Pacciani non conosciamo né lui, né i limiti. Il Pubblico Ministero non chiede di sentirlo ex 210 del Codice di procedura penale, qui dentro non c'è venuto. A me pare di averlo chiesto io, io non mi ricordo bene, non ho visto la lista, se l'ho chiesto. Però non è venuto, non l'ho chiamato, non l'ho citato, perché insomma, per fare che, alla fine? E ho sbagliato. Ho sbagliato. Avrebbe dovuto essere chiamato nel momento in cui me ne sono andato. Voi sapete benissimo cosa1 e' successo. Ho. preso.- il cappello, sono andato via. Poi sono tornato, mi ha chiamato lui. Ne avrei fatto anche a meno Mario, comunque. E quindi è passato quel momento lì e la cosa... Ora è grave, ora è diventato un fatto grave, perché è morto. Almeno. Contestargli la confessione, la chiamata di correo, bisognava farlo. Dice: io non l'ho fatto, dice il Pubblico Ministero, lei non l'ha fatto avvocato, oppure l'ha fatto e poi non ha assistito e quindi di che si lamenta? No, no, un pochino mi lamento. Un pochino mi lamento lo stesso, perché per l'articolo 358 - mi pare che sia — del Codice di procedura penale, se non sbaglio, il Pubblico Ministero ha il dovere di investigare anche su fatti che vadano a favore dell'imputato. E il suo impegno, molto più del mio, è quello dell'accertamento della verità, sì o no? Va be', comunque. "Dal dibattimento" - dice poi il Pubblico Ministero — "del 1994..." Attenzione, questa è la pagina 17 della introduzione preliminare del P.M. "Dal dibattimento del 19 94, e non da una iniziativa della Polizia Giudiziaria, che si è maturata la convinzione che i fatti erano diversi:no serial-killer. Poi, spuntato il bel sole di Lotti : "Non più intuizioni, ipotesi, valorizzazioni degli indizi, ma esame, ricerca di fatti obiettivi, di dati oggettivi, non criticabili da nessuno" - dice — "che hanno un'unica spiegazione." Insomma, un po' enfatico, eh, un pochino sì. Un po' enfatico e poi dico, altroché se si criticheranno, vero. Acciderba se si criticherà la signora Frigo, che a un certo punto dice di aver sentito un fragore, un boato e poi dice, e questo fragore e questo boato diventa importante per lei per identifica. Va be', parliamone. Ci siamo, bene. Volevo riservarlo a un momento successivo. La signora Frigo. Ve la ricordate? Voi l'avete vista, io no. Parla a otto anni di distanza: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto. La domanda è questa': come fa a ricordarsi... No, no... Lasciamo perdere che gli si chieda come ha fatto a riconoscere Pacciani: l'ha visto in una fotografia sul giornale L'Unità; eh, va be', l'ammettiamo. Ma come ha fatto a ricordarsi che era quél giorno lì? E la risposta qual'è implicitamente?.... La risposta era quei giorno lì perché: ‘ho sentito gli spari' Gli spari? Lei ha sentito un fragore... ha sentito... Ha sentito un boato. Tanto che dice all'amica: 'sarà stato lo scoppio di un TIR'. E qui? E qui, allora? E qui che succede? Qui succede che si assiste ad un specie di produzione di una singolare teoria di tipo fisicoacustico, per cui la eco trasformerebbe nove colpi di Calibro 22 in un unico fragore, capito? È come se io, ora, vero, dicessi, non so... No, non io, l'avvocato Curandai dicesse... 
Avvocato Curandai: Sì.
Avvocato Filastò: Sì, ecco. Dicesse: ecco, io... Vanni ha buttato la moglie dalle scale e quindi io avrei delle difficoltà a difenderla. E la eco gli rispondesse: leggi le carte, Curandai. Roba da barzelletta. Va be', per dire un esempio; anticipare un esempio di critica che, dice il Pubblico Ministero, non va fatta, invece io la farò. Perché lui, per fortuna non me lo può vietare. "La precedente impostazione di indagine è parziale." Il P.M. non dice sbagliata, dice parziale. Parziale in che senso? Che cosa mancava all'indagine precedente, che dopo 20 anni almeno di indagini, senza contare l'indagine relativa al ‘68, aveva concluso per un autore unico? Mancava un punto di vista, mancava i più autori. Mancavano? Mancavano Lotti e pucci. E l'indagine in che consiste: "L'indagine consiste nella ricerca dei riscontri e si conclude con la confessione di Lotti e di Pucci." Ecco. Cioè, si esamina cercando riscontri di un'ipotesi di due soggetti che vengono tenuti accuratamente in funzione di testimoni" cosi non c'è bisogno di difensori, eccetera "e si arriva alla confessione, cosiddetta, alla testimonianza oculare." Come dire, una specie di ( ? ) , il serpente che si morde la coda, da un punto di vista logico: l'apice, la quintessenza della tautologia. Un processo senza storia. Un processo senza una reale ricerca, senza un reale accrescimento di questa ricerca. 11 anni di silenzio, 28 anni di indagini in tutt'altre direzioni. Non è vero. Si indagava il clan dei sardi, quindi si indagava comunque un fenomeno collettivo. Perché? Perché dice il testimone... "11 anni di silenzio, da parte di queste due persone, perché il testimone o protagonista hanno avuto difficoltà immani, timori di varia natura per raccontarci..." Ma dove? Chi l'ha detto? Dove, sono? In che consistono? Qui, a Lotti glielo abbiamo chiesto diverse volte: ma lei ha avuto paura di Pacciani? Sì. Ha detto sì, no? "Il dibattimento pubblico ha permesso di capire, ipotizzare e chiarire, già allora, che vi erano dei complici." 

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