venerdì 27 marzo 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 23 gennaio 1998 - Quinta parte

Segue dalla quarta parte

Avvocato Filastò: No no, ma infatti. Io volevo sapere se questo livello di scarsa intellettualità, insomma, è più o meno avvicinabile all'oligofrenia, nel caso del Vanni. 
(voci fuori microfono) 
Perito: Ha detto se questa scarsa efficienza intellettuale è... corrisponde a un'oligofrenia.
Franco Barontini: Mah, sa che non si usa più, avvocato, eh. Mi scusi. Eh, no, si usa solo la dizione "insufficienza mentale". E quindi corrisponde alla nostra dizione "ipodotazione", non sappiamo di quanto. Però, questo è sempre stato così, quindi lei avrebbe dovuto - posso parlare ancora? - avrebbe dovuto prima dire: signori della Corte, io quest'uomo non lo faccio entrare in aula, perché prima gli faccio fare dei test mentali per dimostrarvi che non è capace di intendere e di volere. Cioè non è nella condizione di capacità di rispondere? Ma lei...
Avvocato Filastò: Lei non lo può sapere, professore, ma è la prima cosa che ho chiesto entrando in quest'aula, io.
Franco Barontini: A be', allora...
Avvocato Filastò: Una perizia proprio a questo scopo.
Franco Barontini: Ha fatto bene. Se ce l'ha, la confrontiamo.
Avvocato Filastò: Non ce l'ho, perché non è stata fatta.
Franco Barontini: Ho capito, d'accordo.
P.M.: Nessuno le impediva di farla, avvocato.
Avvocato Filastò: Come?
P.M.: Nessuno le impediva di farla.
Presidente: Va bene. Altre domande? Scusate, altre domande? Dobbiamo... 
(voce fuori microfono) Io credo che abbiamo esaurito...
Avvocato Filastò: Voglio dire...
Presidente: Bene. Allora, a questo punto... Cosa?
Massimo Sottini: Volevo solo aggiungere una cosa.
Avvocato Filastò: ...il parere dei consulenti.
Massimo Sottini: Se non sbaglio...
Avvocato Filastò: Anche con riferimento ai test che sono stati fatti, ai risultati di questi test e alla valutazione complessiva - 26/30 - contenuta a pagina 11, se da loro questa valutazione complessiva è condivisa. O se, viceversa, ritengono che debba essere ridotta.
Presidente: Va bene.
Massimo Sottini: Volevo specificare che nel primo quesito, se non sbaglio, si parla di determinazione dello stato...
Presidente: Dottor Sottini.
Massimo Sottini: Dottor Sottini, sì. Si parla di determinazione dello stato di salute. Quindi, determinazione dello stato di salute vuol dire anche un accertamento delle condizioni organiche di questo, del paziente. E quindi, in questo, rientra pienamente il discorso della risonanza magnetica. Che il numero dei buchi che ci possono essere nel cervello non sia determinante, questo è ovvio. Però è anche vero che, laddove si trova una situazione di disseminata encefalopatia multilacunare, indubbiamente c'è una ricaduta dal punto di vista funzionale. Altra cosa. Poi, parlerà la dottoressa per l'aspetto del test psichico. Se si vuole dire che questa persona è in grado di stare lì, a… così, è presente al procedimento, io credo che questo nessuno possa contestarlo. Se si vuole dire che questa persona può stare lì fattivamente, cioè in maniera attiva, questo mi sembra molto difficile. Anche perché la valutazione dei test è stata, diciamo, un po' ottimistica da parte del Collegio dei periti d'ufficio.
Presidente: Non capisco come mai questo soggetto non ha parlato quando è stato il momento di parlare. Era l'occasione buona per dire tante cose. Facevamo l'uno e l'altro.
Carla Niccheri: Questo, questo noi non lo sappiamo.
Avvocato Filastò: Abbia pazienza, Presidente, io...
Carla Niccheri: Scusate...
Avvocato Filastò: L'istanza, ex-articolo 70, non l'ho mica fatta io. Però, lei dice: perché non ha...
Carla Niccheri: La valutazione, ma noi...
Presidente: No, no.
Avvocato Filastò: ...sa, Presidente.
Carla Niccheri: Capito? A noi...
Presidente: Va bene, allora, ora qui lasciamo stare...
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Cosa voleva dire, ora?
Carla Niccheri: Sono la dottoressa Niccheri. Dicevo, la valutazione che noi abbiamo fatto, signor Presidente...
Presidente: Come?
Avvocato Filastò: A proposito delle lettere, voi dite a un certo punto, voi avete... voi dite.a un certo punto che ha detto di aver scritto delle cose, durante la ospedalizzazione. L'avete mica visto cosa ha scritto? 
(voce fuori microfono)
Presidente: No no, microfono, microfono.
Franco Barontini: Gli ho chiesto: 'Ha qualcosa da farci vedere?'. Perché tornava giusto, quello che ha detto lei, col poter verificare se era stato un disturbo della parola che comportasse anche disturbi della scrittura, come spesso avviene. Ma non ce... (forte sibilo) Forse funziona. Ma non ce n'ha fatte vedere, ha detto che non le aveva con sé.
Avvocato Filastò: Si può sentire la dottoressa Niccheri, su...
Carla Niccheri: Sì, dicevo, la valutazione...
Avvocato Filastò: Anche con riferimento alla valutazione dei test, che test sono stati fatti, e come si sono svolti. Per esempio, quello di questa bambolina, com'è andato?
Carla Niccheri: Mmh. No, io volevo dire...
Presidente: (voce fuori microfono)
Carla Niccheri: Prego?
Presidente: Faccia la domanda, e poi basta. Perché credo non... Ecco, la faccia, faccia la...
Carla Niccheri: Dicevo, la valutazione che noi abbiamo fatto, ovviamente, signor Presidente, non poteva tener conto di come si è comportato in precedenza il Vanni; che noi non abbiamo visto e non conoscevamo. La valutazione si rifà solo al momento in cui noi l'abbiamo esaminato. E non intendiamo neppure dire che...
Presidente: No, stanno aggeggiando lì con...
Carla Niccheri: Ah.
Presidente: Va bene.
Carla Niccheri: Non intendiamo neppure dire che ci si trova di fronte a un demente, nel senso più. . . Che non l'abbiamo detto, né io, né l'ha detto il dottor Sottini. Perché... 
(voce fuori microfono)
Carla Niccheri: No, scusate. Perché, dico, c'è...
Presidente: Sì sì, ora...
Carla Niccheri: Tutta, ecco, c'è tutta una gamma di vari livelli che, dico, devono essere presi in considerazione. Da una persona perfettamente capace, al demente, c'è tutta una serie di livelli. E, quindi, vediamo un po' a quale livello è il Vanni. Volevo dire, per quello che riguarda la somministrazione dei test, dico, io so – professor Barontini - lei, dico, e tutti anche gli altri colleghi, possono benissimo insegnarmi tante cose; fra questo, come si deve sottoporre un test. Certamente la modalità con cui è stato sottoposto il test al signor Vanni non era quella... Perché, certe risposte, sono state date per scontate sulla base di altre risposte che lui aveva dato prima. Anche se adeguate, eccetera. Quando poi siamo arrivati alla ricostruzione delle immagini, dico, una, va be', molto complicata - la mano - niente. Ma neppure quella più semplice, quella. . . la figura, la ricostruzione della figura, lui non è stato assolutamente in grado di farla. Ed è arrivato a concluderla solo perché noi gli abbiamo suggerito che le gambe non stanno a fianco al corpo, ma che le gambe vanno messe al posto giusto, insomma. Non è stato assolutamente in grado di fare neppure questo. Dico, se poi tutto questo porta a una valutazione, qual è stata quella data, dico: va be', allora benissimo. Ma se si deve esaminare attentamente e fare una valutazione, come si sarebbe fatto in altre situazioni, certamente il 24 non sarebbe, la valutazione non sarebbe venuta fuori.
Presidente: Bene. A questo punto, liberiamo i consulenti, insomma, i periti. La Corte si ritira per decider su queste istanze, ex articolo 507. La relazione... c'è tutto. Va bene, okay. Vengono acquisite le relazioni scritte dai periti. Pubblico Ministero, lei aveva fatto, aveva delle istanze, mi sembra, aggiuntive da fare?
P.M.: Sì, Presidente. O forse, più che aggiuntive, volevo chiarire quelle che, a parere del Pubblico Ministero, sono le testimonianze che ritengo indispensabili.
Presidente: Ecco. Mi era sfuggito prima di dire. È arrivata ieri, mi pare, dallo... lì, dalla casa di Sollicciano, la relazione di degenza del Vanni con tutti i certificati medici, con tutti le analisi, l'esito, che gli è stato fatto. Viene allegato al verbale. Bene.
P.M.: Ecco, Presidente, vorrei illustrare brevissimamente le istanze che il P.M. intende reiterare oltre quelle già fatte nel corso del dibattimento, affinché siano sentiti i testi ex 507. Mi riporto a quelle già fatte. E in particolare vorrei sottolineare che, a parere del P.M., se la Corte ritiene ancora di dovere spendere del tempo per chiarire se l'omicidio dell'85 ebbe luogo di sabato o di domenica, il problema, secondo me, arcistrarisolto dalla deposizione dei medici legali e da quel teste Fantoni che disse di averli visti alla Festa de L'Unità, abbiamo la possibilità di verificare ulteriormente questo dato. Perché risultano ben tre persone sentite tutte nel processo Pacciani che hanno visto i ragazzi francesi; due persone la mattina. E una persona ha dichiarato - e non è stato smentito da nessuno - al dibattimento Pacciani, che la macchina Golf, il pomeriggio era in un posto diverso dalla sera. Quindi è chiaro che, se l'ha vista la domenica pomeriggio in un posto diverso, quest'auto si era mossa; quantomeno la domenica mattina. Questi testi sono esattamente stati sentiti tutti nel corso del procedimento Pacciani. Io ho qui, sia i verbali dagli stessi resi in istruttoria, che il verbale dibattimentale. E sono: per quanto riguarda i due che hanno visto la mattina i ragazzi al bar della Pensione degli Scopeti alle 11 di mattina, si tratta del titolare del suocero di quella pensione, all'epoca. Esattamente Bonciani Paolo e Borsi Igino. I cui verbali, ora, fornisco alla Corte per poter decidere se è ammissibile, o meno. Al processo Pacciani, si presentò spontaneamente poi tale Bonaguidi Mauro, il quale spontaneamente disse: 'dato che avete questo problema' - e già in quella sede era emerso qualche perplessità...
Presidente: Era Bonaguidi?
P.M.: Questo terzo si chiama Bonaguidi Mauro. E spiegò di come aveva visto l'auto Golf il pomeriggio in un posto diverso. E anche qua ho il verbale della deposizione del Bonaguidi. E quindi io insisto perché ex 507 siano sentite queste tre persone sul punto, i ragazzi francesi in vita nella giornata di domenica. Poi chiedo che siano sentiti di nuovo il signor Routini e la moglie, per quello che riguarda quell'aspetto relativo a quella buca di cui ci ha parlato il Lotti e la signora Rontini. Per chiarire ancora meglio se riusciremo a farci dare qualche lume in più, sul fatto che la ragazza, la sera della domenica dell'omicidio, andò a casa con la sostituzione con l'altra commessa del bar. Chiedo ancora di sentire, a questo punto, mi sembra indispensabile, la Sperduto Antonietta, perché com'è emerso nel corso del dibattimento, ce lo hanno più volte spiegato vari testi, fra i quali il Malatesta Luciano che la madre era, diciamo in un certo senso, oggetto delle attenzioni sessuali, sia del Vanni che del Pacciani. È chiarissimo, è emerso molto chiaramente dalle deposizioni del teste Perugini di come la Sperduto Antonietta è stata la prima teste che ha legato, nel corso delle prime indagini, il Vanni con il Pacciani per motivi di attenzione. Che, insieme, questi avevano per le donne. In particolare alla Sperduto Antonietta. Chiedo ancora per ultimo di sentire - e questo non ex 507, ma chiedo di sentirlo perché è uno dei testi del P.M. e chiedo di risentirlo su un aspetto - il dottor Giuttari, per quanto riguarda riscontri eventuali - e non solo eventuali, perché nelle indagini sono emersi chiaramente - i riscontri che sono stati fatti dalla Polizia in merito a quelle dichiarazioni che ha fatto Lotti circa l'appuntato Toscano dei Carabinieri di San Casciano, che avrebbe a dire del Lotti, per quanto da lui percepito dal Vanni, fornito i proiettili. Ecco, la Polizia Giudiziaria, la Squadra Mobile, ha fatto numerosi riscontri su questo aspetto del possesso o meno di proiettili e di armi calibro 22 da parte del Toscano, possesso legittimo o meno, che ritengo sia indispensabile oggi fornire alla Corte tutti quei dati obiettivi che sono stati acquisiti in merito alle dichiarazioni fatte dal Lotti. Quindi, chiedo anche che venga sentito qui, non ex 507, ma alla prossima udienza, o una delle prossime udienze, su questo punto, il dottor Giuttari. Non ho altre richieste. 

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