venerdì 23 gennaio 2015

Mario Vanni - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 23 dicembre 1997 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.
DOPO LA CAMERA DI CONSIGLIO

Presidente: Allora, ci siamo tutti. Fenies mi sostituisce l'avvocato Zanobini.
Avvocato Fenies: Sì, Presidente.
Presidente: L'avvocato... rappresentante per le parti civili, va bene?
Avvocato Voena: Voena.
Presidente: Voena sì. Avvocato Filastò, prego.
Avvocato Filastò: Ecco, Presidente, io ho raffazzonato questa memorietta di otto pagine, comprese alcune massime della Suprema Corte di Cassazione, in questo poco tempo, fra l'altro un po', come dire, preso di contropiede dall'iniziativa del Pubblico Ministero, dopo aver letto la sua memoria. Ora io vorrei soltanto a voce, anche così per, come dire, insistere su un paio di argomenti che sono esposti in questa memoria su due punti. Uno riguarda... Nella sostanza, loro vedranno, che in questa memoria dico pochissime parole, che le cose stanno così, secondo questo difensore. Il fatto che quest'uomo abbia raggiunto i 70 anni modifica la sua situazione giuridica, si direbbe incivile il suo status. E quindi, il che modifica completamente il diritto - per quello che riguarda - in punto di articolo 275. Perché laddove prima poteva esistere una presunzione, riguardo all'esistenza di gravi indizi, alla gravità dei reati, circa le esigenze cautelari; una volta scattato il settantesimo anno di età, così come recita esattamente una sentenza della Suprema Corte, questa presunzione, che è intesa in malam partem, quando una persona abbia raggiunto i 70 anni di età o si trova in altre condizioni dal punto di vista della legge, diventa presunzione in bonam parte. Cioè a quel punto si dà luogo alla misura cautelare solo quando esistono delle, quando esiste una eccezionale rilevanza delle misure cautelari, rispetto a quello, rispetto a determinati fenomeni, fattori. Si pensi, per esempio, al mafioso che sta in un contesto di criminalità organizzata di un certo livello e tutto il resto. Quando... Quindi è una prospettiva che mentre prima - questo dice la Suprema Corte - nonostante i gravi indizi. Che noi diciamo che non ci sono, vero. Ma io mi sono proprio esonerato. Non mi sembra proprio il caso di mettermi a discutere tutte le valutazioni fatte dal Pubblico Ministero in punto di gravi indizi, perché questo qui, a questo punto non servono più queste valutazioni. Io voglio dire, io qui ho scritto che insomma, dire che il dibattimento, questo indizio o prova, le ha aggravate nei confronti del Vanni. Io mi son chiesto se il Pubblico Ministero c'era, o era andato da qualche altra parte mentre questo dibattimento si svolgeva. Se era presente quando abbiamo sentito il Lotti. Il quale Lotti, il numero delle pagine, cioè ... le dichiarazioni del Lotti, la quantità non esclude la sostanza. Che con la quantità non si riesce certamente a ovviare alla inconsistenza assoluta di una prova insomma. Perché le dichiarazioni di Lotti si distinguono equamente fra le falsità manifeste, perché conniventi con degli elementi di carattere obiettivo oramai direi abbastanza chiare. L'ultima, dato tutto quello che è stato detto a proposito di Baccaiano, non sto a parlarne, non è proprio il caso. Inverosimiglianze assolute: la buca dove si mette i feticci. Insomma delle cose dell'altro mondo. Si distinguono queste cose, ma questo non ci riguarda in questo momento, perché il raggiungimento del settantesimo anno di età, per la legge, provoca, come del resto avete, ha detto già la Corte nella sua ordinanza, un fatto nuovo, quel fatto nuovo che il Pubblico Ministero qui nella sua memoria dice inesistente, non esiste e c'è. Trascorre del tempo. Questa età che viene raggiunta. E fatto nuovo fondamentale che cambia, modifica completamente il livello di... il regime del diritto in punto di misure cautelari per quanto riguarda questa persona. E dov'è eccezionale... Dov'è questa rilevanza eccezionale di queste misure cautelari nella situazione del Vanni? Non esiste. Qui il Pubblico Ministero vi indica, da questo punto di vista, alcuni elementi che sono di rara inconsistenza. Perché quando si dice, si fa l'ipotesi del settantenne Vanni, il quale stando fuori dovrebbe venire minacciato dal settantenne Pacciani e costretto a commettere altri delitti. Ma insomma, qui siamo leggermente nell'ambito quasi, se non fossero delle cose tragiche e serie, se non ci fosse una persona in galera, quasi del sorriso. Insomma, voglio dire, ammesso che questo sia avvenuto in passato, ma non risulta da nessuna parte, ma insomma, figuriamoci ora, ma che scherziamo. Quando si parla di pretesi complici esterni con i quali il Vanni, siccome questi sono rimasti fuori, sono in libertà, allora il Vanni potrebbe associarsi di nuovo con loro per commettere degli altri delitti? Ma dove sono questi complici esterni? Abbiamo avuto la dimostrazione stamattina, interrogando il dottor Giuttari, gliel'ho chiesto anche, dico: 'ma insomma, avete ricavato qualcosa?' Sono due di indagini che avrebbero fatto, due anni e più di indagini, perché siamo alla fine del 1997. Questi famosi complici esterni, questi famosi finanziatori, questi famosi mandanti doviziosissimi che comprerebbero a suon di milioni questi feticci. Non si vedono da nessuna parte signori, non sono venuti fuori da nessuna parte proprio perché non ci sono. E quindi fare appello a questo cose qui per, come dire, individuare una sorta di collettivo che in qualche modo potrebbe aiutare a commettere gli stessi delitti, ma dove stanno? Non se ne può parlare. Senonché, tra l'altro, ecco, l'ultima cosa è questa: qui, nella stessa memoria del Pubblico Ministero, si fa riferimento - "e Dio sa che non l'avrei mai creduto", come dice Rosencrantz nell'Amleto di Shakespeare - che si facesse riferimento a questo, uno di questi complici esterni dovrebbe essere questo famoso dottore, no? Che poi dovrebbe essere un medico di Pacciani. Ora loro vedranno che io questo dottore ho cercato di chiamarlo come testimone.
Presidente: Ha cercato di?
Avvocato Filastò: Un certo dottor Lotti. Per l'appunto si chiama come...
Presidente: Come il nostro...
Avvocato Filastò: Loro vedranno che dalla notifica risulta deceduto questo signore, morto, sepolto. Il che la dice lunga sull'attendibilità del signor Lotti. Il quale, quando fa una dichiarazione di questa gravità, poi insomma, guarda caso poi va a cadere sul morto. Va be'. Questo è quello che sono riuscito a dire di una situazione di questo genere, per dirvi alla fine che cosa? Ma insomma, voi prenderete la vostra decisione, questo l'ho già detto un'altra volta e lo ridico. La decisione verrà appellata, ci sarà un processo che andrà avanti ancora chissà per quanto, anche oltre questo processo ci sarà il giudizio di appello, ci sarà la Cassazione, se ci dovesse essere una condanna per Vanni, mi auguro di no. Beh, tutto questo tempo non è giusto, a termine di legge, che questa persona lo passi in galera. Questo è quello che dico io. Voi potete avete tutte le opinioni che volete, nessuno impedisce di pensarla in maniera completamente difforme rispetto al difensore che ha tutt'altre cose in mente e vi ricostruirà i fatti in una maniera molto diversa rispetto a quello che è l'ipotesi accusatoria. Voi potete scegliere le ipotesi del Pubblico Ministero, per carità. Noi faremo il nostro appello, andremo al giudizio di II Grado, il III Grado, se va come è andata per Pacciani ci sarà anche un IV Grado e se va, come può andare ancora, ci sarà anche un V Grado, voi sapete che nel nostro ordinamento i processi possono non finire mai. Ma che cosa impone che questa persona questo tempo lo passi in carcere? A 70 anni, in quelle condizioni di salute che vi sono state descritte, che avete negli atti. Perché il livello di demenza di questa persona è negli atti. Le sue defaillance di settantenne ammalato sono negli atti, anche se poi un perito dice però, insomma, la può sfangare anche in galera. La poteva sfangare a suo tempo, quando non era scattato questo termine. Ora è in termine, ripeto, secondo quello che è il parere di questo difensore, impone una valutazione totalmente diversa e difforme. Insisto nell'istanza e mi scuso per la grafia.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Ho cercato di scrivere a stampatello per rendere la cosa il più possibile comprensibile e insomma, se me l'avesse data stamattina il Pubblico Ministero, probabilmente avrei fatto qualcosa di meglio.
Presidente: Signor Vanni, mi può venire un attimo qui? Le devo fare una domanda, però non ha a che vedere con il processo, in merito al processo. Sì, sì, dopo lo prendiamo. Oplà, attenzione.
Mario Vanni: Mi dica, signor Presidente.
Presidente: Senta, la Corte ora dovrà decidere su questa istanza...
Mario Vanni: Sì.
Presidente: ... di revoca, cioè dire di togliere la custodia cautelare in carcere, sostituirla o abolirla completamente, eccetera. Allora, quali possono essere le ipotesi? 0 che lei resti in carcere, o che vada a casa agli arresti domiciliari, o che sia completamente libero. Nel caso che lei vada agli arresti domiciliari, cioè vada a casa, lei intende venire dal 7 gennaio in udienza, o vuol restare a casa? Questo ci serve per la traduzione sua.
Mario Vanni: Restare a casa.
Presidente: Perché lei non si può spostare da casa da solo, bisogna che sia accompagnato, preso e ripreso. Vuol restare a casa o vuol venire qui?
Mario Vanni: Restare a casa.
Presidente: Vuol restare a casa, questo...
Mario Vanni: A casa.
Presidente: Questo serve come rinuncia, fin d'ora, nel caso che ottenga gli arresti domiciliari, a restare a casa. Lei può sempre venire quando crede, lo fa sapere al suo difensore, ai Carabinieri e noi lo portiamo a chiamare, bene?
Mario Vanni: Sì, sì.
Presidente: Questo però non vuol dir nulla. La Corte deciderà liberamente.
Mario Vanni: Senta signor Presidente, quando ritorno quaggiù?
Presidente: Come quando ritorna?
Mario Vanni: Quaggiù ritorno, no?
Presidente: Lei può tornare quando... La Corte dovrà decidere. Io volevo solamente sapere, siccome ci dobbiamo garantire per il 7 gennaio, il processo verrà rinviato al 7 gennaio, se lei, se verrà ammesso agli arresti domiciliari, non lo so, la Corte dovrà decidere su questo punto. Ma comunque, nel caso che dovesse decidere in questo senso, voleva sapere di già se lei vuol venire o no il 7 gennaio. Perché sennò perdiamo due o tre ore la mattina e... capito?
Mario Vanni: E vuol dire il 7 gennaio verrò.
Presidente: Vorrà venire allora?
Mario Vanni: Verrò se c'è l'udienza.
Presidente: L'udienze ci sono il 7, l'8, il 9, il 10... Lei vuol venire alle udienze?
Mario Vanni: Sì.
Presidente: Benissimo. Allora niente, va bene? Okay, allora a posto.
Mario Vanni: Sì, sì, buonasera.
Presidente: Allora, arrivederci Vanni. Arrivederci. Comunque io intendo dire questo, è un problema difficile. Il nostro non vuol essere né una... Comunque la decisione la Corte prenda, è una Corte... Auguri altrettanto, sì. Vorrei che si capisse che, nel caso che venga rigettato, non sia un'affermazione di responsabilità. Perché non ha nulla a che vedere con la responsabilità del Vanni o degli altri. Nel caso che venga accolta non vuol essere un'anticipazione della soluzione. Non fate per cortesia questa interpretazione perché è un'offesa a chi deve giudicare, ecco. Bene, allora rinviamo in prosecuzione...
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Allora, come dice avvocato Filastò? 
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: ... c'è una questione di merito proprio.
(voci sovrapposte)
Avvocato: Lo dice la Cassazione, Presidente.
Avvocato Filastò: Che sarebbe un fuor d'opera per noi.
Presidente: Esatto, esatto. Lo dice la legge, quindi non facciamo interpretazioni di nessun tipo. Benissimo. Allora, la Corte si riserva di decidere su questa istanza. Il processo viene rinviato in prosecuzione al 7 gennaio. Ordina formalmente la traduzione del Vanni per il 7 gennaio, va bene? L'ordinanza la saprete domani, dopodomani, il tempo che faremo. Noi ci mettiamo a decidere già fin d'ora, va bene? Auguro buon Natale a tutti e buone feste.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente, altrettanto.

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