lunedì 26 gennaio 2015

De Fazio, Luberto, Beduschi, Galliani e Pierini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 12 gennaio 1998 - Prima parte

 
Presidente: Allora, buongiorno. Allora, Elisabetta, diamo atto della presenza delle parti. Filastò, per Vanni; Fenies per... Gramigni, Bertini. Poi, Pellegrini, Curandai, l'altro avvocato per le parti civili. Curandai mi rappresenta anche le parti civili mancanti. Allora, le parti ci sono, quei signori che dovevano venire? Ufficiale Giudiziario, ci sono? 
(voce fuori microfono)
Presidente: Ecco, sì. De Fazio, Pierini, Luberto, Galliani e Beduschi. Si facciano entrare. Ci vogliono delle sedie, qui.
Avvocato Filastò: Presidente, c'è anche il professor Bruno. Se lei ritiene, potremmo sentirli tutti insieme. Non lo so.
Presidente: Mah, io Bruno lo sentirei a parte, perché lui è una cosa a sé.
Avvocato Filastò: Va bene, non era che una proposta.
Presidente: Ah. Sentiamo il...
P.M.: ha difficoltà a sentirli tutti insieme come abbiamo fatto dall'altra parte? Allora, delle sedie qui. Sono cinque; quattro sedie.
Avvocato Filastò: Scusi, Presidente, non ho capito. Si sente anche il professor Bruno insieme?
Presidente: Ma Bruno chi è? È un consulente della difesa Pacciani, mi pare.
P.M.: Sì, esatto. Quindi, effettivamente, sono due campi diversi.
Avvocato Filastò: Casomai consentirgli di stare in aula, per...
Presidente: Sì, questo può stare in aula. Può stare in aula, poi lo sentiamo dopo.
Avvocato Filastò: Va bene, grazie.
Presidente: Allora...
P.M.: Come mai, Presidente, chiedo scusa, stare in aula? Per capire, io, sulla base di quale elemento? È un consulente di parte, almeno così in questo processo, di un imputato di un altro processo, il quale fece delle sue considerazioni in quel processo, di scienze e conoscenze.
Presidente: Allora, niente...
P.M.: Comunque, Presidente, nessuna forma di opposizione. Chiedevo per capire.
Presidente: Io il processo Pacciani non lo conosco. Chiaramente, eh.
P.M.: Credo che sia introdotto...
Presidente: Per una ragione che avevo spiegato all'inizio del processo.
P.M.: Credo che in questo processo la difesa lo abbia indotto come consulente... Non so come, vediamo. Uff. giudiziario: Prego, accomodatevi.
Presidente: Sì, sì, un microfono volante e ognuno se lo passa fra loro. Buongiorno. Allora, come si chiama lei?
Francesco De Fazio: De Fazio.
Presidente: De Fazio. Le generalità, per cortesia, alla signorina.
Francesco De Fazio: Francesco De Fazio, nato a Xxxx il XX/XX/XX
Avvocato Filastò: Scusi, Presidente, allora può entrare il dottor Bruno, o no?
Presidente: Mah, io, se siete d'accordo, può stare; se c'è opposizione, può andar fuori.
Avvocato Filastò: Presidente, per una questione di carattere pratico, per evitare poi di rifare sempre le stesse domande.
Presidente: Lo so, però d'altra parte...
Avvocato Filastò: Voglio dire...
Presidente: Allora, niente. Fuori, il professor Bruno. Scusi, continui lei, per cortesia.
Salvatore Luberto: Sì. Salvatore Luberto, nato a Xxxxxx il XX/XX/XX, domiciliato a Modena presso l'istituto di Medicina Legale.
Giovanni Beduschi: Giovanni Beduschi, nato a Xxxxx, XX/XX/XX, domiciliato a Modena presso Istituto di Medicina Legale.
Ivan Galliani: Ivan Galliani, nato a Xxxxxxx, il XX/XX/XX, domiciliato a Modena presso Istituto di Medicina Legale.
Giovanni Pierini: Giovanni Pierini, nato a Xxxxxxx il XX/XX/XX, domiciliato a Bologna Medicina Legale.
Presidente: Allora, ... la formula dei periti. 
(I periti, uno alla volta, leggono la formula): "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo nello svolgimento dell'incarico, mi impegno ad adempiere al mio ufficio, senz'altro scopo che quello di far conoscere la verità e mantenere il segreto sulle operazioni peritali."
Presidente: Ecco il microfono lo tenga uno poi ve lo passate, secondo le... L'esame è stato chiesto dalla parte della difesa dell'imputato Vanni. Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Sì, Presidente. Ecco, io mi rivolgo più generalmente a tutti voi, al professor De Fazio che sostanzialmente è, come dire, il coordinatore della equipe di studio. E la prima domanda riguarda i termini d i limiti della loro indagine. Vale a dire se, prima di tutto, si è trattato di una indagine di tipo analitico, oppure sintetico. E quale fosse, in particolare, lo scopo di queste due analisi da voi svolte. Prima, qualsiasi persona venisse imputata in qualsiasi processo. Cioè il momento in cui gli inquirenti praticavano nel buio. Ecco, che cosa vi venne chiesto. Qual era lo scopo e il tipo di metodologia seguito. Questo, è la prima domanda.
Francesco De Fazio: Posso rispondere, signor Presidente?
Presidente: Chiunque, chi risponde, deve dare prima il nome, ai fini della trascrizione.
Francesco De Fazio: Sì, De Fazio. L'indagine che ci è stata chiesta dalla Procura di Firenze, rappresentava nel panorama peritale italiano, la prima indagine di questo genere. Non soltanto nel tipo di delitti per i quali si parlava, ma in genere il ... Cioè si trattava di una indagine volta a risalire - così l'abbiamo teorizzata allora insieme ai magistrati che ci hanno dato l'incarico - dalla tipologia delle vittime alla possibile tipologia dell'autore. Dell'autore o degli autori. Quindi una indagine di tipo criminalistico. Però di tipo criminalistico esattamente all'opposto di quella che è la concezione della criminalistica, per cui si raccolgono tracce e poi, attraverso la traccia, si addebita questa traccia, non so... si raccoglie una traccia al fine della ricerca del DNA, e si addebita questa traccia poi a questo o a quell'altro autore. Qui si trattava invece di fare un esame accurato della tipologia delle vittime. Tipologia delle vittime significa, ad un certo punto, tipologia personalogica, tipologia ambientale. Un esame accurato correlato, questo primo esame, delle situazioni in cui le vittime sono state uccise, delle modalità con cui le vittime sono state uccise, e di tutti gli elementi che potessero rinviare ad una valutazione tipologica. E quando si dice tipologica, significa non il signor tal dei tali, significa risalire dalla tipologia delle vittime alla tipologia dei possibili autori. Cioè, di possibili autori nel senso non che debbono essere per forza multipli, gli autori. Ma nel senso che è un raggio piuttosto allargato nell'ambito del quale raggio andava ricercato 1'autore. Tanto è vero che poi, correlativamente alla attività peritale da noi svolta, mi risulta, anche se non siamo entrati noi in questo tipo di... che è stato istituito un apposito ufficio presso la Questura di Firenze, che cercava di raccogliere elementi tipologici relativi a possibili autori per creare dei raffronti, per creare cioè un raggio molto ampio nell'ambito del quale pescare e cercare i possibili autori.
Presidente: Scusi, professore, me n'ero dimenticato. Vuole essere ripreso dalla telecamera, o no?
Francesco De Fazio: Come?
Presidente: Volete essere ripresi dalla telecamera, o no? Avete difficolta?
Francesco De Fazio: Assolutamente indifferente.
Presidente: Bene. Prego.
Avvocato Filastò: Ecco, come dicevo prima, quindi lo scopo, è esatto dire che lo scopo di questo vostro impegno peritale aveva a che fare con le indagini. Vale a dire, voi siete stati interpellati di identificare... no, identificare, di delineare, eh, queste tipologie, probabili tipologie, allo scopo di consentire a coloro che facevano le indagini di restringere il campo della loro ricerca. È esatto, questo?
Francesco De Fazio: Sì.
Avvocato Filastò: Benissimo. Quindi voi eravate ben consapevoli, nel momento, ovviamente nel momento in cui svolgevate questa indagine, che i vostri, le vostre deduzioni, le vostre analisi avrebbero, in qualche modo, condizionato le indagini.
Francesco De Fazio: Condizionato 1'impostazione...
Avvocato Filastò: L'impostazione delle indagini.
Francesco De Fazio: Sì.
Avvocato Filastò: Grazie.
Francesco De Fazio: Ma più che condizionato, non mi sta bene condizionato, avvocato. Più che condizionato, avevano praticamente concorso ad orientare le indagini.
Avvocato Filastò: Ad orientare le indagini.
Francesco De Fazio: Nell'ambito di una impostazione in cui il responsabile delle indagini che è il Pubblico Ministero è...
Avvocato Filastò: Certamente, ma certamente. Infatti la parola era sbagliata. Ora io le chiedo: nelle vostre intenzioni, la comparazione dei dati obiettivi. Perché voi a questo lavoro avete fatto prima di tutto, attraverso una comparazione dei dati obiettivi di cui disponevate. E' esatto?
Francesco De Fazio: La comparazione, una comparazione significa comparare, cioè, comparare una persona di una determinata altezza, ad un altro campione. Noi non abbiamo fatto una comparazione. Abbiamo evinto degli elementi di... Il nostro scopo era evincere elementi di giudizio dalla valutazione delle variabili alle quali ho fatto prima cenno: le vittime, le modalità di uccisione, i luoghi e le cadenze temporali e via di seguito, per delineare possibili figure psicologiche di autori.
Avvocato Filastò: Sì, certo. Forse anche qui il termine non è esatto. Volevo dire che il vostro primo impegno è stato quello, non tanto di analizzare delitto per delitto, singolarmente. Fare questo, evidentemente. Enucleare da ogni delitto delle componenti evidentemente importanti.
Francesco De Fazio: Certo.
Avvocato Filastò: E poi metterle in rapporto con le altre.
Francesco De Fazio: E poi vedere quali erano le variazioni...
Avvocato Filastò: Quali erano... ecco.
Francesco De Fazio: Le similitudini...
Avvocato Filastò: Le similitudini.
Francesco De Fazio: ... e anche l'eventuale evoluzione nel tempo, nel modus operandi. Cioè, nelle ipotesi... Noi abbiamo sempre tenuto presente l'ipotesi di possibili più autori e ipotesi di un autore. Poi abbiamo anche espresso le nostre opzioni finali su questo tipo di impostazione. Però, nel svolgere le indagini, abbiamo tenuto questo parametro. E questo parametro ci serviva poi anche per stabilire una eventuale evoluzione del modus operandi di un eventuale unico autore. 

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