giovedì 12 giugno 2014

Giancarlo Lotti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 5 dicembre 1997 - Prima parte

Presidente: Allora, Vanni con Mazzeo e l'avvocato Filastò. Zanobini, c'è. Bertini, c'è. Bagattini, c'è. Per, come si chiama? ah, no no, va bene, siamo a posto. C'è l'avvocato Colao, per tutte le altre pa... Curandai, e Curandai sostituisce le altre parti civili mancanti, va bene?
Avvocato Bertini: Presidente, mi perdoni. Prima che inizi l'udienza.
Presidente: Ah, sì. Avvocato Bertini che parla.
Avvocato Bertini: Sì. Se mi consente, vorrei fare una dichiarazione.
Presidente: Mi dica.
Avvocato Bertini: Presidente, mi permetto di leggere e consegnare alla Corte una breve nota, che vuole essere la risposta adeguata e ferma a un fatto grave che è avvenuto in quest'aula l’udienza scorsa. E che costituisce un evento veramente intollerabile. Io sono rimasto veramente sconvolto dal comportamento dell'avvocato Filastò, il quale in quella scorsa udienza ha perpetrato nei miei confronti un attacco verbale gratuito e sprezzante. Ciò che più mi ha turbato è stato il fatto che questa veemente reazione nei miei confronti, sia stata espressa realmente contro la mia persona, con l'intento di ledere non soltanto la mia dignità professionale, ma anche conseguentemente la mia persona, la mia dignità personale. Voglio precisare - e, se occorre, ribadire - che la mia presenza, la mia attività in questo processo merito tutto il rispetto che...
Presidente: Sì sì, è la verità.
Avvocato Bertini: ... tutti gli altri. E così anche la lealtà e la mia serietà professionale. Che si attiene, peraltro, a schemi difensivi già delineati, ribaditi dal mio cliente ben prima che io venissi chiamato a difenderlo. Proclamando pertanto la mia completa autonomia nella gestione dell'attività processuale che mi riguarda, voglio evidenziare che non tollererò ulteriori simili comportamenti. Né desidero che la Corte voglia consentirli. Precisando, al contempo, che vorrò comunque difendere la mia onorabilità.
Presidente: Va bene.
Avvocato Bertini: Questo è quello che voglio affermare. E consegno la mia nota alla Corte perché ne prenda visione.
Presidente: Va bene, ma non è che la Corte o il Presidente tolleri queste cose qui.
Avvocato Bertini: No.
Presidente: Voi capite che, quando viene fuori un discorso, è difficile anche impedire che accadano certe cose. Quindi...
Avvocato Bertini: Si, Presidente, ma il fatto che è avvenuto è un fatto...
Presidente: ... altro non posso fare. Comunque, non credo che l'avvocato Filastò volesse arrivare a tanto, eh, effettivamente.
Avvocato Bertini: Beh, comunque, il fatto che è avvenuto è un fatto grave, Presidente.
Presidente: Bene.
Avvocato Bertini: È un fatto che penso meriti questa rilevanza, perché in effetti fu un attacco alla mia persona. E questo non posso tollerarlo. Grazie.
Presidente: Bene. Allora, avvocato, come si chiama? può entrare il Lotti. 
(voce fuori microfono)
Presidente: Ah, scusi scusi. No, Lotti può entrare. Filippo, il consule... il perito. 
(voce fuori microfono)
Presidente: Sì, sì, così arriva, si può liberare in un attimo. Lei stia un attimo qui, eh, Lotti. Un minuto, eh? Venga, venga. Però, ora Lotti, si metta un attimo all'impiedi, così mette lui a sedere, che riferisce un attimo sulla... Un secondo.
Perito Tinnirello: Allora, qui ho la perizia, la trascrizione integrale dell'intercettazione che mi ha chiesto...
Presidente: All'altra udienza.
Perito Tinnirello: All'altra udienza, in data 5. La consegno già trascritta, in data di oggi. Il 27, mi è stata affidata.
Presidente: Sì sì. Insomma, quella all'ultima... telefonate, sono telefonate, vero?
Perito Tinnirello: Esatto.
Presidente: Bene.
Perito Tinnirello: Per l'utenza 05XX/XXXXXX, in uso a Nicoletti Filippa, in entrata.
Presidente: Bene, metta a disposizione l'elaborato alla Corte.
Perito Tinnirello: Lo do a lei? 
(voce fuori microfono)
Presidente: Ha fatto anche la...?
Perito Tinnirello: (voce fuori microfono)
Presidente: Tutto a posto, bene.
Perito Tinnirello: (voce fuori microfono)
Presidente: Eh, bisogna dirlo lì, eh, al microfono. Sennò poi...
Perito Tinnirello: C'è tutto, sia la richiesta del perito e il verbale della trascrizione.
Presidente: Bene. Può andare. Gli avvocati possono averne già copia, se... Bene, allora, Lotti: siamo qui. Come ci sentiamo stamattina?
Giancarlo Lotti: Eh, la spina, quella...
Presidente: Eh, la spina. Ci vuole un po' di pazienza, eh, ormai ne abbiamo per poco. Almeno si spera.
Giancarlo Lotti: Spero io di farcela, insomma, a stare a sedere.
Presidente: Va bene. Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Signor Lotti, volevo tornare un attimo indietro agli omicidi di Baccaiano del giugno del 1982. E volevo chiederle questo: nei giorni successivi a quelli omicidi, che lei si ricordi, successe qualche cosa che la preoccupò, la mise in ansia?
Giancarlo Lotti: Mah, in ansia, sì di certo.
Avvocato Filastò: Ma io non dicevo in linea generale. Qualcosa di particolare. Successe, insomma lei venne a conoscenza di qualche cosa - la domanda è questa - che la mise in allarme, la tenne un po' in tensione? Un po' più di quello che normalmente lei, mi immagino, stava in tensione per quello che era successo.
Giancarlo Lotti: Ma quello, prima di' fatto?
Avvocato Filastò: No, dopo dopo. Nei giorni successivi.
Giancarlo Lotti: Mah, i giorni successivi, un saprei insomma, se m'abbin detto qualcosa loro?
Avvocato Filastò: Che gli abbian detto qualche cosa loro. Infatti, la domanda successiva è questa: lei si accorse che Vanni o Pacciani erano in tensione, stavano preoccupati per qualche cosa?
Giancarlo Lotti: Mah, semmai ero preoccupato io, non loro.
Avvocato Filastò: Va bene. Allora, scendendo un po' più dal generale al particolare, le dissero - Vanni e Pacciani - prima di tutto di star zitto?
Giancarlo Lotti: Sì, quello dice, quello sì, senz'altro.
Avvocato Filastò: E di non farsi vedere in giro con quella macchina? Con cui lei era andato a Baccaiano?
Giancarlo Lotti: A Baccaiano, c'avevo i' 128 giallo.
Avvocato Filastò: Sì. Le dissero 'guarda, meno tu ti fai vedere in giro, con questo 128 giallo, e meglio è! ?
Giancarlo Lotti: No, co' i' 128, ho detto il 124, non 128.
Avvocato Filastò: Ha detto lei 128.
Presidente: No, aveva detto 128.
Avvocato Filastò: Per me, senta, 124 o 128, è perfettamente la stessa cosa.
Giancarlo Lotti: Nell'82 avevo il 124.
Avvocato Filastò: Va bene, ma per me è la stessa cosa.
Presidente: No, ma l'ha detto lei il 128, eh.
Avvocato Filastò: Di macchine non me ne intendo.
Giancarlo Lotti: Ma quello gli era l'83.
Avvocato Filastò: Va bene, va bene, Lotti.
Presidente: Insomma...
Avvocato Filastò: Il 124 giallo. Insomma, io la cosa, il 124 giallo, blu, rosso, io la cosa che volevo sapere è questa: gli dissero 'guarda, meno tu vai in giro con questa macchina, meglio è, in questi giorni'?
Giancarlo Lotti: Mah questo gli è quando avevo il 128. No mica quando avevo il 124 giallo.
Avvocato Filastò: Quindi, non gliela dissero questa cosa?
Giancarlo Lotti: Me l'hanno detto quando avevo il 128, di non andar tanto in giro.
Avvocato Filastò: Quando aveva il 128. Ma quando aveva il 124, dopo Baccaiano, non glielo dissero?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Questo discorso...
Avvocato Filastò: Allora, domanda che è più precisa. Lei venne a sapere, nei giorni successivi, per averlo letto sui giornali o sentito o visto in televisione, che il ragazzo non era morto? E che, prima di morire, aveva detto di aver visto qualche cosa?
Giancarlo Lotti: Mah, l'avranno riconosciuti, ma, detto, io come fo a...? Un ero mica lì alla macchina.
Avvocato Filastò: No no, guardi, non ha capito la domanda, Lotti. Io volevo sapere se lei è venuto a sapere, nei giorni successivi al delitto, leggendo i giornali oppure per averlo sentito alla televisione, che il ragazzo non era morto subito. E che, prima di morire, aveva detto qualche cosa.
Giancarlo Lotti: Mah, i' che aveva detto, non era morto ancora, ma quel discorso no, un l'ho sentito.
Avvocato Filastò: Non l'ha sentito.
Giancarlo Lotti: No. Se gli ho letto qualcosa della morte, che un era morto, sì.
Avvocato Filastò: Ah, lei l'aveva saputo questo?
Giancarlo Lotti: Eh, l'avrò alla televisione o sul giornale, così.
Avvocato Filastò: E questa cosa non la preoccupava?
Giancarlo Lotti: Mi preoccupava, però se questo gli abbi detto qualcosa, io non me ne ricordo di questo qui.
Avvocato Filastò: Pacciani e Vanni gliene parlarono? Le dissero, non so, 'si è sentito dire che questo ragazzo ha visto qualche cosa, e l'ha detto'?
Giancarlo Lotti: Sì, l'hanno fatto un discorso così, che...
Avvocato Filastò: Ah, l'hanno fatto?
Giancarlo Lotti: Forse gli aveva riconosciuti, questo... questi due. Insomma, quelli dell’82.
Avvocato Filastò: Ma era vero, che sappia lei?
Giancarlo Lotti: Questo me l'hanno detto loro. Io, se uno un mi dice quello che succede, come fo a saperlo se uno un me ne parla?
Avvocato Filastò: Insomma, io non lo sa se era vero oppure no?
Giancarlo Lotti: Come, che l'abbi detto?
Avvocato Filastò: Se questa cosa, dice lei, gliene parlarono Pacciani e Vanni: è la prima volta che lo dice, eh, guardi, perché prima non l'aveva mai detto che il Pacciani gli aveva parlato di questa cosa.
Giancarlo Lotti: Mah, lo dissero così, in qualche discorso, non proprio definitivo.
Avvocato Filastò: Ma glielo dissero. Dice: 'Guarda, che quel ragazzo ha detto qualche cosa'.
Giancarlo Lotti: Che l'aveva riconosciuti?
Avvocato Filastò: Non lo so.
Giancarlo Lotti: Questo - perché io non ero mica vicino lì - gliel'abbin detto di certo.
Avvocato Filastò: A lei gliene hanno parlato?
Giancarlo Lotti: A me m'hanno parlato, qualche discorso. Non tanto.
Avvocato Filastò: Pacciani le disse per caso, o Vanni, che avevano telefonato a qualcuno, a proposito di questa storia?
Giancarlo Lotti: Mah, della telefonata non credo.
Avvocato Filastò: Ora glielo richiedo. Ma, che lei sappia, era vera questa cosa che questo ragazzo aveva parlato, oppure no?
Giancarlo Lotti: A me mi dissero così, glielo disse a loro. Io un vo mica...
Avvocato Filastò: Ma lei, per quello che ha saputo dopo, era vero oppure no?
Giancarlo Lotti: Mah, a come gli hanno detto, l'era vero. Per me.
Avvocato Filastò: Ma allora lei la cosa, tutto sommato, non la interessava molto. Perché si informava piuttosto poco, perché non era vero nulla.
Giancarlo Lotti: Come non gli era vero nulla? Se me l'aveva detto lui, perché un era vero nulla?
Avvocato Filastò: Perché glielo dico io, che non era vero nulla.
Giancarlo Lotti: No, io gli dico così perché...
Avvocato Filastò: Era stato un trucco che aveva fatto un Pubblico Ministero, la dottoressa Silvia Della Monica. Aveva fatto pubblicare ai giornali questa notizia falsa per vedere se il mostro aveva qualche reazione; che poi ebbe, in effetti. Ha capito?
Giancarlo Lotti: Sì, ho capito.
Avvocato Filastò: E non era vero nulla, il ragazzo era morto mentre viaggiava in macchina, poverino, andando all'ospedale, non aveva avuto il tempo di aprir nemmeno bocca. Va be'.
Presidente: Ma allora, questa storia del riconoscimento, l'ha letta sui giornali o ' ha detto il Pacciani o il Vanni?
Giancarlo Lotti: No, a me me l'hanno detto loro. Io un vo ' mica a dirgli che, il co... Io, quello che mi dicano, l'è quello che... Non è che l'abbi detto io; me l'hanno detto loro e basta.
Avvocato Filastò: Quanti giorni dopo glielo dissero?
Giancarlo Lotti: I’ che?
Avvocato Filastò: Questa cosa.
Giancarlo Lotti: Qualche giorno dopo, due, una settimana. Di preciso...
Avvocato Filastò: Lei ha detto ne parlaste più di una settimana dopo.
Giancarlo Lotti: Sarà stato una settimana dopo.
Avvocato Filastò: Ah, sarà stato, va bene. Senta, lei ha detto, quando è stato interrogato il 12 marzo del '96: "Non ho mai parlato al Pucci"... Ora si sta... Ah, scusi, abbia pazienza, mi ero dimenticato. Siamo ripassati a parlare di Vicchio, l'omicidio.
Giancarlo Lotti: Se un mi dice le cose precisa, e allora un ci si intende.
Presidente: No, glielo sta dicendo ora.
Avvocato Filastò: Sì, lo so, e glielo sto dicendo.
Presidente: (voce sovrapposta)
Avvocato Filastò: Me n'ero dimenticato, mi sono anche scusato, che vuole di più?
Giancarlo Lotti: No, ma io unn'ho mica detto nulla.
Avvocato Filastò: Ho detto: scusi, oggi mi sono...
Giancarlo Lotti: Se mi dice le cose precise, rispondo per bene.
Avvocato Filastò: Eh, ora glielo...
Giancarlo Lotti: Sennò, come fo anch’io?
Avvocato Filastò: Ho capito.
Presidente: Lotti, non abbia quest'aria indispettita.
Giancarlo Lotti: No, sennò mi confondo anch'io.
Avvocato Filastò: Presidente, io non me n'ho mica a male, sa? Per me può far come gli pare.
Giancarlo Lotti: No, un centra codesto. Però io, se le cose son precise, e rispondo. Sennò, e mi...
Avvocato Filastò: E difatti, mi sono persino scusato, gli ho detto 'Lotti, scusi', gli ho detto.
Giancarlo Lotti: Eh, ma io un'è mica che gli ho detto qualcosa, un lo so.
Avvocato Filastò: ... ridirglielo, che ora si riparla di Vicchio.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ora ci siamo? Ha fatto mente locale, ci siamo su Vicchio?
Giancarlo Lotti: Va bene, ci siamo.
Avvocato Filastò: Oh, benissimo.
Giancarlo Lotti: Ma se un me lo spiega, come fo a saperlo io il che mi dice?
Avvocato Filastò: Ho capito, va be'.
Giancarlo Lotti: Se mi dice le cose precise, e allora rispondo preciso anch'io.
Presidente: Va bene, va bene. Abbiamo capito.
Avvocato Filastò: Va bene. Guardi, non è molto facile dire le cose precise.
Giancarlo Lotti: Eh, lo so.
Avvocato Filastò: Però, io uno sforzo lo sto facendo, glielo posso garantire. Allora, la cosa precisa è questa qui. Il 12 marzo del '96 lei ha detto, nel corso di un sopralluogo che stavate facendo: "Non ho mai parlato al Pucci di quanto avevo visto nell184 nella piazzola a Vicchio". Poi, invece, il 23 marzo - più o meno 10 giorni dopo - lei dice: "Effettivamente ho raccontato al Pucci che avevo visto Vanni e Pacciani uccidere la coppia della Panda, che avevamo visto insieme la settimana precedente a Vicchio". Quindi, io ora le chiedo: gliel'ha raccontato a Pucci questa storia, o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Una volta dice di sì, una volta dice di no.
Giancarlo Lotti: No, ho detto così.
Avvocato Filastò: Sì. Quando? Quando gliel'ha raccontato a Pucci?
Giancarlo Lotti: Un giorno, mentre s'era insieme così, s'andava...
Avvocato Filastò: Così?
Giancarlo Lotti: Nel... parlando fermi a San Casciano, o per la strada.
Avvocato Filastò: Parlando del più e del meno? Eh?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Quanto tempo dopo?
Giancarlo Lotti: Dopo il coso, sarà stato una settimana o più. Ora, di preciso, come fo a ricordammene?
Avvocato Filastò: Ma molto tempo dopo l'omicidio, gli omicidi? Insomma, più o meno.
Giancarlo Lotti: Sempre dentro l'anno. Ora, di preciso quando...
Avvocato Filastò: Dentro l'anno. Va bene. Comunque, lei il 23 marzo del '96 era stato più preciso. Perché aveva detto: "Ho fatto questo racconto al Pucci, o il sabato, o la domenica dopo l'omicidio, dal momento che lui, come ho già detto, stava a Montefiridolfi e non lo vedevo tutti i giorni".
Giancarlo Lotti: No, io l'andavo a prendere o il sabato o la domenica, a secondo di che giorni.
Avvocato Filastò: Il Pucci ci voleva credere, a questa storia, ci ha creduto? Oppure no?
Giancarlo Lotti: Da principio, un ci credeva. Poi, si convinse che gli era vera.
Avvocato Filastò: Che era vera. Benissimo. 

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