martedì 6 maggio 2014

Giancarlo Lotti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 28 novembre 1997 - Sedicesima parte

Segue dalla quindicesima parte.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Avvocato Bagattini?
Avvocato Bagattini: Sì, grazie signor Presidente. Senta signor Lotti, lei ha riferito più volte che Pietro Pacciani e Mario Vanni le parlarono di una certa persona di Calenzano. Ecco, lei mi conferma che si espressero usando il nome Giovanni?
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono)
Avvocato Bagattini: Prego?
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono)
Presidente: Voce, voce.
Giancarlo Lotti: Giovanni Faggi?
Avvocato Bagattini: Ecco, questo cognome chi glielo disse?
Giancarlo Lotti: Mi hanno detto il nome e il cognome.
Avvocato Bagattini: Chi glielo disse questo cognome?
Giancarlo Lotti: Mario e Pietro.
Avvocato Bagattini: E allora le ricordo, signor Lotti, che lei, all'incidente probatorio, testualmente si espresse in questi termini: "Come si chiama" domanda il Pubblico Ministero. Carte 88. "Un certo Giovanni. Mi pare Giovanni, però il cognome non lo so". Allora, cos'è successo dal maggio ad oggi, per cui questo cognome che non sapeva, adesso lo sa?
Giancarlo Lotti: Se me l'hanno detto loro lo saprò.
Avvocato Bagattini: Perché le volevo ancora ricordare, signor Lotti, che nel verbale del 26 aprile 1996, le fu esplicitamente rivolta questa domanda: "Il cognome Faggi non mi dice nulla. A Calenzano conosco solo il dottore veterinario". Allora?
Giancarlo Lotti: Sì, quello che ho detto innanzi.
Avvocato Bagattini: Non è quello che ha detto innanzi.
Giancarlo Lotti: Perché?
Avvocato Bagattini: Perché no.
Giancarlo Lotti: Come no?
Avvocato Bagattini: Perché se lei dice che il cognome Faggi glielo dissero il Vanni e il Pacciani, ma nell'aprile del '96, rispondendo agli inquirenti, dice che il cognome Faggi non le dice nulla e quando nel maggio di quest'anno dice: "Mi pare Giovanni, però il cognome non lo so". Evidentemente la stessa cosa lei non la dice. Comunque, signor Presidente, prendo atto della contraddizione.
Presidente: Sì, sì.
Avvocato Bagattini: E passiamo oltre.
Presidente: Allora, l'altra volta, quando sentito dal Pubblico Ministero, dalla Polizia, chi è stato, lei disse solamente il nome Giovanni, che era uno di Calenzano e lei non sapeva chi era.
Giancarlo Lotti: Sì, Giovanni.
Avvocato Bagattini: Anche dicendo...
Presidente: Ora invece dice nome e cognome, Giovanni Faggi. Come è venuto fuori questo Faggi? Questo vuol sapere l'avvocato. Perché allora disse una cosa e ora ne dice un'altra?
Giancarlo Lotti: Perché m'avevano detto nome e cognome.
Presidente: E allora perché non l'ha detto anche allora il nome e cognome?
Giancarlo Lotti: Perché non m'era venuto in mente...
Avvocato Bagattini: E perché non l'ha detto anche all'incidente probatorio, signor Presidente.
Presidente: Appunto, perché non l'ha detto anche allora?
Giancarlo Lotti: Non l'avevo detto?
Presidente: No, non l'ha detto l'altra volta. Va be'.
Avvocato Bagattini: Senta, a proposito del lavoro, della professione di questo Giovanni, le fu riferito qualche cosa? Ha capito la domanda, signor Lotti?
Giancarlo Lotti: Sì, sì, ho capito.
Avvocato Bagattini: Vuol rispondere, per cortesia?
Giancarlo Lotti: Mi dissero o commerciante, o rappresentante. Di preciso...
Avvocato Bagattini: Allora perché sempre di fronte al Pubblico Ministero, questa volta il 12 giugno del '96, lei specificamente rispose: "Vanni e Pacciani mi dissero che il Giovanni" - e non il Giovanni Faggi, eh - "lo conoscevano, che stava Calenzano, non mi dissero come l'avevano conosciuto, né che età avesse, né che mestiere facesse". Questa stessa risposta lei la dette anche all'incidente probatorio.
Giancarlo Lotti: Del '96.
Presidente: È una precisione da parte mia. Io non so qual è l'atto perché non ce l'ho.
Avvocato Bagattini: L'atto è il verbale di interrogatorio...
Presidente: Sì, va be'. Ma la Corte non ha codesti atti.
Avvocato Bagattini: È una contestazione, Presidente.
Presidente: Sì, sì, benissimo. Però, voglio dire, lui... c'è stata una progressione nelle dichiarazioni?
Avvocato Bagattini: Sì, ma qui siamo...
Presidente: Non è stato dall'inizio.
Avvocato Bagattini: ... nel giugno del '96.
Presidente: All'inizio lui si è posto nella negativa, poi pian piano si è aperto.
Avvocato Bagattini: Presidente.
Presidente: Quindi non so, non so cosa contesta lei. 
(voci fuori microfono)
Avvocato Filastò: Ma cosa sarebbe la progressione, Presidente, rispetto a uno...
Avvocato Bagattini: Posso parlare io...
Avvocato Filastò: Sì, sì. No, scusa.
Avvocato Bagattini: Scusa, Nino. Io ti ringrazio. Sono stato zitto tutto il giorno, avrei voglia di parlare.
Presidente: Prego, prego.
Avvocato Bagattini: Al di là della progressione, signor Presidente e signori della Corte, volevo far presente che si tratta di un verbale del 12 giugno 1996 e cioè a dire quando la cosiddetta collaborazione del signor Lotti era già, come dire, matura. Perché inizia...
Giancarlo Lotti: No, non era matura...
Avvocato Bagattini: Per cortesia, per cortesia. Non ho interrotto nessuno, Presidente, sono stato zitto.
Giancarlo Lotti: Ma allora mi fa, o no. Non lo so...
Presidente: No, aspetti.
Avvocato Bagattini: Solo questo…
Presidente: Faccia fare la domanda. Faccia la domanda.
Avvocato Bagattini: Volevo anche far presente che la stessa cosa che ho riferito per il cognome vale anche per il mestiere, anche all'incidente probatorio, è del maggio di quest' anno, ha riferito di non sapere che mestiere facesse.
Presidente: Ha capito la domanda?
Giancarlo Lotti: Sì, ho capito.
Presidente: Eh. Lei ha detto di non sapere che mestiere facesse questo Giovanni Faggi.
Giancarlo Lotti: M'hanno detto questo... rappresentante o coso.
Presidente: Che faceva il rappresentante.
Giancarlo Lotti: Di preciso non me l'hanno specificato.
Presidente: Va bene.
Avvocato Bagattini: Senta, andiamo per un attimo a questa macchina. La macchina della sera dell'omicidio degli Scopeti, 1985. Quando lei arrivò sul posto...
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Bagattini: ... questa macchina la vide, oppure no?
Giancarlo Lotti: Questa macchina l'ho vista quand'era finito tutto.
Avvocato Bagattini: Risponda per cortesia alla domanda che le ho fatto. Quando lei arrivò la vide, o no?
Giancarlo Lotti: Ma quale macchina mi dice?
Avvocato Bagattini: Quella che abbiamo inteso. Quella dentro la quale ci sarebbe stato questo Giovanni.
Giancarlo Lotti: Ma questa io l'ho vista quando gl'è finito tutto...
Avvocato Bagattini: Quando lei è arrivato la vide questa macchina, oppure no?
Giancarlo Lotti: No. Quando arrivai lì all'undici non c'era questa macchina.
Avvocato Bagattini: Non c'era questa macchina.
Giancarlo Lotti: Sennò...
Avvocato Bagattini: Benissimo. Lei questa macchina l'ha sentita arrivare? Guardi che la domanda è semplicissima.
Giancarlo Lotti: Questa macchina io...
Avvocato Bagattini: Questa macchina lei l'ha sentita arrivare, oppure no?
Giancarlo Lotti: Mi fa spiegare per bene a me?
Avvocato Bagattini: Vorrei che lei rispondesse a questa domanda.
Presidente: Spieghi lei, spieghi lei.
Giancarlo Lotti: No, perché mi dice...
Avvocato Bagattini: Vorrei che rispondesse a questa domanda.
Giancarlo Lotti: La macchina io l'ho vista quando gl'era finito tutto il coso dell'omicidio...
Avvocato Bagattini: Quindi non l'ha sentita arrivare.
Giancarlo Lotti: Vu' mi dite una cosa e poi unn'è, perché…
Avvocato Bagattini: Ma non le sto chiedendo una cosa per un'altra.
Giancarlo Lotti: Io ho detto la macchina l'ho vista quando son partito prima di andare via.
Avvocato Bagattini: Benissimo. E quindi non l'ha sentita arrivare?
Giancarlo Lotti: No, l'ho vista ferma in fondo alla discesa.
Avvocato Bagattini: Non l'ha sentita arrivare. L'ha vista in fondo alla discesa. L'ha vista che stava andando via?
Giancarlo Lotti: Mentre parto io, accendo i fari, questa macchina si allontana.
Avvocato Bagattini: Sì, si allontana.
Giancarlo Lotti: Però non ho visto bene che macchina l'era.
Avvocato Bagattini: Ma lei l'ha mai vista ferma questa macchina, oppure no?
Giancarlo Lotti: L'ho vista ferma, in fondo alla discesa, per andare a La Baracchina.
Avvocato Bagattini: A chi distanza era, rispetto a lei?
Giancarlo Lotti: Ma come fo a giudicare la distanza, non so.
Avvocato Bagattini: Dico, come fa a giudicare la distanza, però riesce a ricordare che era ferma.
Giancarlo Lotti: Se l'ho vista ferma e poi si è allontanata mentre ho acceso i fari.
Avvocato Bagattini: Allora potrà dire anche la distanza. Voglio dire, evidentemente era relativamente vicina.
Giancarlo Lotti: Vicina. Sarà stata qui? Non credo.
Avvocato Bagattini: Non era vicina a lei quindi.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Bagattini: Ecco. Lei ha visto gli stop accesi, che cosa ha visto?
Giancarlo Lotti: L'era spento tutto.
Avvocato Bagattini: Era tutto spento?
Giancarlo Lotti: Mentre io parto con la macchina, mentre accendo la macchina, accendo i fari, questa macchina si allontana prima che partissi io.
Avvocato Bagattini: Prima che partisse, accendendo i fari.
Giancarlo Lotti: Io comincio a accendere i fari e accendo per metterla in moto, per anda' via.
Avvocato Bagattini: E ha visto...
Giancarlo Lotti: E ho visto che questa macchina... quasi in fondo alla discesa. Non so preciso...
Avvocato Bagattini: Quasi in fondo...
Giancarlo Lotti: ... quanto gl'è di distanza.
Avvocato Bagattini: Ecco, ma, più o meno cosa sono? 10 metri, 50, 100, 200?
Giancarlo Lotti: Come fo a giudicano. Se sono 50 o più, come fo…
Avvocato Bagattini: Ma guardi che non è difficilissimo giudicare, signor Lotti.
Presidente: Scusi Lotti.
Avvocato Bagattini: Una distanza, orientativamente.
Giancarlo Lotti: Ma come fo a giudicare una distanza...
Presidente: Scusi avvocato... Lotti. Non faccia domande anche lei ora.
Giancarlo Lotti: No, un fo domande.
Presidente: Allora, scusi, faccio capire io un po' più piano. Lei arriva e ha detto nel sopralluogo dove ha messo la macchina, all'imbocco di quella stradina, va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Quando è ritornato dalla piazzola, questa macchina di cui parla lei che è andata via, dov'era?
Giancarlo Lotti: Ma io…
Presidente: Rispetto alla sua...
Giancarlo Lotti: Prima di partire e andare via.
Presidente: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Dopo fatto tutto il coso lassù.
Presidente: Sì, ho capito. Lei viene giù e ritorna alla sua macchina. Questa macchina di cui parla lei dov'era, rispetto alla sua?
Giancarlo Lotti: Mah, gl'era più in discesa.
Presidente: Non era in corrispondenza anche lei della piazzola?
Giancarlo Lotti: Sì, ma io ero lì fermo in quella piazzolina lungo la strada.
Presidente: Era più giù?
Giancarlo Lotti: Era più in giù. E, mentre parto per andare via, si allontana. Sicché non vedo nemmeno il numero di targa preciso, perché in quel momento...
Presidente: E secondo il Vanni, o il Pacciani, non so chi è che gliel'ha detto, quella macchina avrebbe dovuto controllare l'ingresso alla strada che porta alla piazzola?
Giancarlo Lotti: No, non so mica se controllava la piazzola. Questo Non…
Avvocato Bagattini: No, scusi signor Presidente, questo veramente non...
Presidente: No, questo è stato detto... come no?
Avvocato Bagattini: No, questo è stato scritto nel decreto del GIP, è stato scritto.
Presidente: Cosa le dissero di questa macchina?
Giancarlo Lotti: Quello non me l'hanno detto mica il giorno stesso. Il giorno dopo mi dissero che l'era questa macchina di questo Giovanni Faggi.
Presidente: Ecco. Se era quella macchina di Giova... lei è andato più in giù rispetto allo stradello che porta alla piazzola?
Giancarlo Lotti: Era più in giù.
Presidente: Molto più giù, più avanti.
Giancarlo Lotti: Non lo so, 50 metri, di più. Non so preciso quanto l'è di tempi... la distanza.
Presidente: Più di quest'aula?
Giancarlo Lotti: Eh, un po' di più di quest'aula.
Presidente: Più di quest'aula.
Giancarlo Lotti: O più, o meno. Come faccio a...
Presidente: Va bene, va bene.