giovedì 22 maggio 2014

Giancarlo Lotti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 3 dicembre 1997 - Sesta parte

Segue dalla quinta parte.

Avvocato Filastò: E allora, ci vuol spiegare perché aspettò una settimana a parlarne con Vanni di questo fatto? Più di una settimana, anzi, a sentire l'incidente probatorio; mai, per quello che ci ha detto ora. Comunque, mettiamola che se ne ricordasse stamani, che gli abbia parlato a Vanni dopo più di una settimana, ci spiega perché?
Giancarlo Lotti: Più di una settimana?
Avvocato Filastò: Sì. No, non perché più d'una se... Perché lei ha aspettato tutto questo tempo a parlarne con Vanni.
Giancarlo Lotti: Perché io sono un tipo, un parlo, io. Io sono uno che unn'è che parli tanto.
Avvocato Filastò: Ma insomma, riguardo a quelle smanie che ha fatto, sembra proprio di no. Qui, magari, è un po' più laconico, ma insomma... Perché lei è un tipo che non parla. Allora, senta un po', gli riepilogo...
Giancarlo Lotti: No, un parlo. Parlare, parlo...
Avvocato Filastò: Scusi, abbia pazienza, le riepilogo un momentino la situazione.
Giancarlo Lotti: ... però mi tengo chiuso su me stesso.
Avvocato Filastò: Va bene, è una persona chiusa. Va bene. E lei è una persona chiusa, però, abbia pazienza, lei vien trascinato... Questa, è la prima volta che succede una cosa di questo genere. Perché lei... Allora, guardi, le faccio una domanda precisa: prima di questo fatto aveva mai sentito parlare Vanni o Pacciani dell'intenzione di ammazzare quella gente?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Prima prima, no.
Avvocato Filastò: Prima prima no, lei, con questo Pacciani e con questo Vanni, prima ci va a bere, ci gioca a carte. È così?
Giancarlo Lotti: Ma prima di.. .
Avvocato Filastò: Prima, prima di questo fatto, sì. Siamo nel giugno dell'82.
Giancarlo Lotti: Eh, io il Pacciani un lo conoscevo mica...
Avvocato Filastò: Lo conosceva...
Giancarlo Lotti: Un lo conoscevo a qui punto di esser una persona...
Avvocato Filastò: Ecco, appunto. Eh. Vanni, poi, l'è 25 anni che lo conosce. A quell'epoca lì probabilmente era un po' meno, diciamo, 15 anni. In 15 anni lo ha sempre visto a bere. È così, no? Oppure gli era capitato di vedere che lui gli aveva detto: 'guarda, c'è quella ragazza, la voglio ammazzare, mi sta antipatica...' Gli era mai successo una cosa del genere, col Vanni?
Giancarlo Lotti: Ma no.
Avvocato Filastò: No. Un bel giorno, questi qui, con le minacce, eh? La portano in un posto e lei gli va dietro. Poi Pacciani piglia su una pistola e spara. Il giorno dopo, poi, lei sente che quelle due persone nel posto dove è stato portato da questi due con le minacce, sono morte ammazzate. E va be' che è un tipo chiuso, insomma, ma andargli a chiedere: 'ma o ragazzi, ma perché m'avete portato dietro se avevate intenzione di fare una cosa di questo genere?' Come mai non gli è venuto in mente di andarglielo a chiedere, scusi?
Giancarlo Lotti: E un gliel'ho chiesto.
Avvocato Filastò: Non gliel'ha chiesto. E perché, almeno chiedergli il perché avevan voluto a tutti i costi che ci andasse anche lei.
Giancarlo Lotti: Ma o un gliel'ho spiegato, perché?
Avvocato Filastò: No, non me l'ha spiegato.
Giancarlo Lotti: Allora non gliel'ho spiegato.
Avvocato Filastò: Lotti, non me l'ha spiegato.
Giancarlo Lotti: No, un gliel'ho spiegato.
Avvocato Filastò: Resto con la curiosità io, perché un me l'ha spiegato. Però un pochino... Infatti, vede, non l'ha spiegato nemmeno al Pubblico Ministero. Anche lui l'avrebbe voluto sapere, ovviamente. Tant'è vero che...
Presidente: Qualcosa di diverso ha detto la settimana scorsa, quando gli feci la domanda io. Si ricorda Lotti, quando dissi: 'ma allora il Pacciani e il Vanni erano così stupidi, così... che si portavano un testimone dietro', un discorso di questo genere.
Avvocato Filastò: Eh.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: E lei cosa...
Giancarlo Lotti: Mi sembra di ricordarmi questo discorso qui.
Presidente: Eh, e lei disse: 'si andò lì perché io dovevo guardar le macchine.'
Avvocato Filastò: Sì, ma oggi ci ha detto che un le doveva guardare le macchine.
Presidente: Eh, appunto, appunto.
Giancarlo Lotti: Qui' giorno lì, rimasi così. Io un sapevo...
Presidente: Eh, dopo ci chiarirà. Insomma, l'avvocato sta facendo queste domande su questo punto qui. Lei continua a evitare.
Avvocato Filastò: Va bene... vede, comunque Presidente...
P.M.: È un imputato, signori, eh.
Presidente: Come?
P.M.: È un imputato, Lotti.
Presidente: Sì, appunto, è un imputato, come noi...
Avvocato Filastò: È un imputato collaboratore...
P.M.: No, collaboratore no. 
Avvocato Bertini: No, collaboratore no.
Avvocato Filastò: No. Allora perché non è in galera, scusate tanto, abbiate pazienza.
P.M.: No. No, no, questo non...
Presidente: Eh, questo è un potere del Pubblico Ministero che non ci entriamo.
P.M.: Questa non è la sede...
Avvocato Filastò: No, non è la sede. . . No, no, come non è la sede? Io sono un contribuente, oltre che un avvocato. Fra parentesi.
P.M.: Ci ha un difensore.
Avvocato Filastò: Ecco, ci ha il difensore; il difensore sta zitto, fa anche bene. Ma insomma, lasciamo perdere, Pubblico Ministero, è colpa sua. Mi stava trascinando a una polemica che non volevo fare.
Presidente: Bravo.
Avvocato Filastò: Va bene. No, perché gli volevo contestare invece che lei, su questa domanda che le ho fatto, gliel'aveva bell'e fatta il Pubblico Ministero a pagina 36 dell'incidente probatorio. "Che cosa gli disse...", una settimana e passa dopo, lei dice che a Vanni gliene parlò. E il Pubblico Ministero gli dice: "E cosa gli disse?" E lei dice: "Dissi del fatto di quel coso lì." "Coso", sarebbe il delitto. E il Pubblico Ministero gli chiede: "Perché facevano queste cose?" Ovviamente gli chiese perché facevano queste cose. E Lotti risponde: "Questo, non me l'hanno spiegato bene." Ecco, signor...
Giancarlo Lotti: Questo, dissero...
Avvocato Filastò: Non gliel'hanno spiegato bene. Mah. E ora ci risiamo alle solite domande, più o meno, per quello che riguarda l'omicidio di Giogoli, di questi due ragazzi tedeschi. E faccio delle domande, glielo dico subito, perché voglio sapere il motivo per cui lei andò a Giogoli con Pacciani e Vanni. La domanda è questa: fra il giungo dell'82, che sono gli omicidi di Baccaiano.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E i settembre dell'83, omicidi di Giogoli, lei è andato qualche volta in giro di notte con Pacciani e con Vanni? O con uno o con l'altro?
Giancarlo Lotti: No, con loro no.
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Come no, dice il Vanni... Eh, sì. Lo so che non c'è andato con lei... Quindi, passa giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre... Insomma, passa quasi un anno e con queste persone lei si vede, come al solito, alla canti... insomma, alla Cantinetta, no, nel bar della piazza, in giro per San Casciano qualche volta. Con Pacciani poco, fra l'altro, no? mi pare di aver capito, eh? Sto parlando di questo intervallo di tempo.
Giancarlo Lotti: Sì, sì, ho capito.
Avvocato Filastò: Eh, si vede con loro qualche volta?
Giancarlo Lotti: No, con loro direttamente di notte, no.
Avvocato Filastò: No. No di notte, di giorno?
Giancarlo Lotti: Di giorno...
Avvocato Filastò: A far queste famose merende. Accidenti alla miseria! Si è parlato di queste merende, dei compagni di merende per tanto tempo...
Giancarlo Lotti: Le merende
Avvocato Filastò: ... dove stanno, l'avete fatta qualche merenda insieme, signor Lotti?
Giancarlo Lotti: Sì, merende, in do' c'era la festa, così...
Avvocato Filastò: Dove c'era la festa, eccetera. Bene.
Giancarlo Lotti: O qualche volta alla Cantinetta, così, un panino. Però, non spesso, non continuo...
Avvocato Filastò: Però arriva questo giorno di settembre dell'83 e si presentano a casa sua Pacciani e Vanni e gli dicono: 'vieni con noi.' È così che è andata?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E lei che risponde? E lei che gli risponde?
Giancarlo Lotti: Gli dissi: 'io un vengo mica.'
Avvocato Filastò: E lei...
Giancarlo Lotti: 'Come un tu vieni? Ti s'è visto, ni' tal posto, così e così nella via con una persona, con...'
Avvocato Filastò: Ah, e allora...
Giancarlo Lotti: Ma lì fu una cosa...
Avvocato Filastò: ... a questo punto... O bravo. Lei dice: 'no, io un ci vengo.' Glielo avrei detto anch'io, dopo l'esperienza della volta prima, dell'anno prima, col cavolo che andavo con loro, io, un'altra volta di nottel E lei, allora a questo punto, chi glielo dice? Il Pacciani gli dice...
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: ...'guarda, che noi ti s'è visto...'
Giancarlo Lotti: Ni' tal posto, in una via...
Avvocato Filastò: ...'nel tal posto, in una via, con una persona, un uomo...', eh? che quest'uomo sarebbe stato il?
Giancarlo Lotti: Questo Fabrizio Butini.
Avvocato Filastò: Povero Fabrizio.
Giancarlo Lotti: Però lì un c'è stato quasi niente, eh.
Avvocato Filastò: Eh...
Giancarlo Lotti: L'è stata una cosa così...
Avvocato Filastò: No, no, aspetti. Questa cosa qui bisogna approfondirla un momentino. Guardi, io fra l'altro 'son convinto che non sia vero che lei ci abbia... Per capirci, insomma, ecco. Io son convinto che lei sia una persona più che normale. Però, qui c'è stato dei periti che l'hanno analizzata, non so, e hanno detto che lei, insomma, ha tendenze omosessuali.
Giancarlo Lotti: No. Questo unn'è vero nulla.
Avvocato Filastò: Eh ci credo.
Giancarlo Lotti: No...
Avvocato Filastò: Va be'...
Giancarlo Lotti: ... questo un me lo può dire.
Avvocato Filastò: No, non glielo dico mica io.
Giancarlo Lotti: No, questo un lo può dire.
Avvocato Filastò: L'ho bell'e detto.
Giancarlo Lotti: La un sa la persona che son io, sicché...
Presidente: Lo dicono i periti....
Avvocato Filastò: Lotti, Lotti...
Presidente: ... lo dicono i periti.
Avvocato Filastò: ... ma non glielo sto... Io ho cominciato nel dirgli: 'guardi, io un ci credo.' Di più un gli posso dire. Più che dirgli un ci credo!
Giancarlo Lotti: Ma quegli... i professori che...
Presidente: Ascolti bene, ascolti bene. Prego, avvocato.
Avvocato Filastò: Ecco. Io dico che un ci credo, però questi qui hanno detto in questa maniera. Insomma, le è mai capitato a lei di sentirsi attratto da un uomo?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: O via! Però ci sarebbe stato questo approccio di Pacciani, una volta.
Giancarlo Lotti: Sì. Ma quello gl'è stato lui, un son mica stato io a andare...
Avvocato Filastò: Non è stato lei, è stato lui.
Giancarlo Lotti: Non mica che sia arrivato a il punto, però...
Avvocato Filastò: Va be', torniamoci un momentino su questa storia qui. In questa occasione, il Vanni, c'era, era presente?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Io se andavo a trovarlo come amico, così. Poi, gl'era diverso da quello che gl'era.
Avvocato Filastò: E insomma, lei lo va a trovare e si ritrova lì. E questo qui che fa? Allunga le mani?
Giancarlo Lotti: No le prime volte. Una volta, così...
Avvocato Filastò: Una volta... ,
Giancarlo Lotti: ... cominciava a... Io dissi: 'i' che fa questo?'
Avvocato Filastò: 'I' che fa questo'.
Giancarlo Lotti: Eh, a qui' punto lì, ero solo con lui. Non arrivò a il punto, però gli arrivò vicino. E allora, i' che feci? Poi andetti via, i' che dovevo fare?
Avvocato Filastò: Eh, Pacciani... Ma la spogliò, gli fece...
Giancarlo Lotti: No, un arrivò a qui' punto lì, però feci in tempo a anda' via.
Avvocato Filastò: Perché fece in tempo a andar via. Ha fatto proprio bene !
Giancarlo Lotti: E come no... La cosa...
Avvocato Filastò: E sarei andato via anch'io. Ma che si scherza davvero!
Giancarlo Lotti: ... la unn'è tanto bella. Non lo so io...
Avvocato Filastò: Ma dove siamo! Ma allora, scusi, questa cosa del Butini, il Butini, tanto per cominciare, scusi. Lì c'è stato una mattinata intera a cercare di capire questa cosa e non ci è riuscito... Il Butini, che sappia lei, è finocchio, o no?
Giancarlo Lotti: Ma io ero in macchina con lui. però...
Avvocato Filastò: No, no, ma a parte questo, a parte questo. Lei un lo conosce?
Giancarlo Lotti: Lo conoscevo appena.
Avvocato Filastò: Lo conosceva appena.
Giancarlo Lotti: Unn'è che avevo, che lo conoscessi proprio direttamente.
Avvocato Filastò: Eh.
Giancarlo Lotti: Io l'ho visto così...
Avvocato Filastò: Quindi, lei non sapeva, lei non lo sa se è finocchio, oppure no.
Giancarlo Lotti: Questo non posso... preciso di dire se gl'era o no.
Avvocato Filastò: Ecco, appunto. Ma lei, con questo Fabrizio Butini, ci ha avuto un rapporto sessuale, sì o no?
Giancarlo Lotti: Non proprio direttamente.
Avvocato Filastò: Non direttamente. No, non so per lettera... Mi faccia capire.
Giancarlo Lotti: No...
Avvocato Filastò: Vi siete scritti delle lettere d'amore...
Giancarlo Lotti: Lei mi dice per lettera. Ma io non capisco perché...
Avvocato Filastò: No, per dire...
Presidente: Cosa vuol dire, cosa vuol dire, Lotti?
Avvocato Filastò: Cosa vuol dire non direttamente, Lotti?
Presidente: Cosa vuol dire non direttamente?
Giancarlo Lotti: No, che sia andato proprio preciso a far quello. No, questo no.
Presidente: Non è andato con quello scopo lì.
Giancarlo Lotti: No, unn'è arrivato a il punto proprio di... Io non sono...
Presidente: Lei faceva la donna e lui l'uomo?
Giancarlo Lotti: Eh...
Presidente: È così, o no?
Giancarlo Lotti: No, io facevo l'uomo e lui la donna.
Presidente: Ah.
Giancarlo Lotti: Però, unn'è che ci si conoscessi... l'ho visto appena, io sicché... Poi, m'hanno visto così, in questa macchina. Però gl'hanno riconosciuto la macchina...
Avvocato Filastò: Insomma, senta, in questa macchina voi, lei e questo Butini, eravate spogliati o vestiti?
Giancarlo Lotti: No. S'era vestiti.
Avvocato Filastò: S'era vestiti.
Giancarlo Lotti: È stata una cosa normale, così. Però un c'è stato quasi niente.
Avvocato Filastò: Eravate uno sopra a quell'altro, oppure no?
Giancarlo Lotti: No, uno a sedere di qua e uno di là.
Avvocato Filastò: Uno a sedere di qua e uno di là. Allora mi dice cosa potevano aver visto, questi Pacciani e Vanni che, per l'appunto passano con la macchina di lì quella sera? Hanno visto due persone sedute in una macchina che stanno uno seduto di qua e uno di là, tranquilli e beati. E allora?
Giancarlo Lotti: Perché gl'hanno detto codesto discorso...
Avvocato Filastò: Ma appunto.
Giancarlo Lotti: 'Ti s'è visto in tal posto', così e così. Io non capisco.
Avvocato Filastò: Il posto, era un posto isolato, fra le frasche?
Giancarlo Lotti: No, frasche. C'è una strada.
Avvocato Filastò: Ma una strada di paese, o una strada di campagna?
Giancarlo Lotti: Venendo dal semaforo del piazzone, si scende giù.
Avvocato Filastò: C'è un semaforo vicino?
Giancarlo Lotti: C'è un semaforo in cima, lassù.
Avvocato Filastò: Non siamo in una città, siamo a San Casciano.
Giancarlo Lotti: Sì, e che ho detto io. Non ho detto mica fuori di San Casciano.
Avvocato Filastò: No, no, ho capito. Va bene, no, perché voglio dire, tante volte uno vede due uomini, magari stanno a sedere uno accanto all'altro, insieme, però in una strada di campagna in mezzo alle frasche e uno dice: 'ma che ci fanno?'
Giancarlo Lotti: Io non ho detto in mezzo... ho detto in una via a San Casciano.
Avvocato Filastò: Una via a San Casciano, ma son d'accordo con lei. Era una via a San Casciano, siamo perfettamente d'accordo.
Giancarlo Lotti: Una via... Dal semaforo si scende giù e si gira. È una... via Empolese, se mi ricordo bene. Via Empolese.
Avvocato Filastò: Ma allora scusi, quando il Pacciani gli fece questo discorso, che la minacciava, dice: 'guarda si racconta in giro che ti s'è visto col Butini'. Ma gliel'ha detto lei: 'ma guarda che io col Butini ero a sedere in automobile in una via di San Casciano, ma i' che tu hai visto te?' Gliel'ha detto lei questo?
Giancarlo Lotti: Ma io glielo dissi: 'come mai t'hai visto bene, di preciso chi gl'era in macchina?'
Avvocato Filastò: Chi gl'era... Moh.
Giancarlo Lotti: C'era i fari accesi, può darsi gl'abbia visto bene. Non lo so.
Avvocato Filastò: Sì, ma che visto? L'ha detto lei, eravate a sedere in macchina, vestiti, uno accanto all'altro. Che avrà visto?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: I' che avrà visto? Me lo dica lei i' che può aver visto?
Giancarlo Lotti: Che ne so che gl'ha visto. Io gli spiego quello che gl'è stato fatto lì, quello... 

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