mercoledì 2 aprile 2014

Giancarlo Lotti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 27 novembre 1997 - Undicesima parte

Segue dalla decima parte

P.M.: Passo all'omicidio dell'83. Le chiedo: prima dell'omicidio dell'83, quello ai due tedeschi del furgone, per intendersi, 1983...
Giancarlo Lotti: Va bene, sì, ho capito.
P.M.: ... a Giogoli, le chiedo: prima di andarci, le dissero, anche questa volta, che sarebbero andati a fare un altro lavoro?
Giancarlo Lotti: Però, questo punto, vensero a casa a cercarmi, dovevano andare a portarmi in questo posto.
P.M.: Ecco, ci spieghi come, come andò. Vennero a casa...
Giancarlo Lotti: Vennero a casa e dovevo andare per forza con loro.
P.M.: Ci spieghi.
Giancarlo Lotti: In questa piazzetta, in questa piazza dove c'era il furgone.
P.M.: Ci spieghi bene: a casa a cercarlo, in che senso? Cioè, proprio materialmente come la ricorda lei.
Giancarlo Lotti: Sì, ma... Poi c'è un discorso che devo fare: mi avevan visto in questa via, con una persona. Però non successe nulla, con un ragazzo di San Casciano.
P.M.: Prima dell'omicidio...
Giancarlo Lotti: Prima...
P.M.: ... di Giogoli, l'avevano vista in macchina con un ragazzo...
Giancarlo Lotti: Loro dissano, lui e Pietro, dice: 'ti s'è visto in tal posto, così, con una persona...', però, con una persona, con un uomo...
P.M.: Chi era quest'uomo con cui lei era?
Giancarlo Lotti: Questo... Fabrizio Butini.
P.M.: E chi le disse che l'avevano visto?
Giancarlo Lotti: Però non era successo niente. Questo qui l'è una cosa... l'hanno vista loro, così. Però non è arrivato a il punto di... di fare proprio...
P.M.: Eravate insieme in macchina, stavate facendo qualcosa...
Giancarlo Lotti: Ero fermo lì, può darsi che gli abbin passato e ci abbin visto con la macchina.
P.M.: Però non avevate avuto un rapporto completo.
Giancarlo Lotti: No, no.
P.M.: E loro gli dissero che lo avevano visto? È questo che sta dicendo?
Giancarlo Lotti: Dissano: 'sennò si parla'. E allora, a qui' punto lì, fui costretto a andare... là, insieme a loro.
P.M.: Le dissero: 'o vieni con noi, o si racconta questo fatto.'
Giancarlo Lotti: 'O si racconta tutto, perché...'
P.M.: E le dissero che c'era da andare a fare un altro lavoretto?
Giancarlo Lotti: Sì.
P.M.: E le dissero dove sarebbero andati?
Giancarlo Lotti: Sì, lì a Giogoli, dove c'era il furgone...
P.M.: E quando andaste lì a Giogoli e c'era il furgone, lei fece la stessa operazione? Cioè, stette a vedere, andò con loro? Lo ha già raccontato.
Giancarlo Lotti: No, io lasciai la macchina lì, vicino in do' c'è una specie di cosa per sortire con la macchina. E loro gli andettano un po' più in su, verso...
P.M.: Cioè, lei, rispetto al posto dov'era il furgone, si fermò prima.
Giancarlo Lotti: Sì, prima. Pochi metri.
P.M.: C'è un verbale di sopralluogo, lei lo ha indicato. E loro andarono avanti.
P.M.: Andarono passato la piazzola e fermarono la macchina più avanti.
P.M.: Entrarono dentro loro con la macchina? Nella piazzola.
Giancarlo Lotti: No, no, sulla strada.
P.M.: Loro rimasero sulla strada.
Giancarlo Lotti: E c'era il furgone lì fermo, volto per così, in su. Poi, dopo un pochino, io ero fermo alla macchina. Mi chiamano, mi chiama Pietro. E vo giù. E mi mese questa roba in mano, io non sapevo nemmeno adoprarli, non ero pratico di queste robe qui. Insomma, mi dice di cosare, però, impaurito come ero, non mi riusciva di cosare, di partire i colpi.
P.M.: Di partire i colpi, di sparare.
Giancarlo Lotti: Sì. Ora, se partì qualche colpo, o due, questo non... con la paura che avevo, la tenevo appena in mano, la...
P.M.: Ma il Pacciani era accanto a lei, mentre sparava?
Giancarlo Lotti: Sì. Poi, dopo un pochino, me la prese in mano, perché vedde che un facevo nulla di coso, con la cosa. Rigirò di là e lì cominciò a sparare di là.
P.M.: "Rigirò di là", scusi...
Giancarlo Lotti: Dalla parte...
P.M.: ... lei deve spiegarsi un po' meglio, eh.
Giancarlo Lotti: Dalla parte di' volano.
P.M.: Dalla parte del volante. E, invece, voi eravate dalla parte del passeggero, per intendersi.
Giancarlo Lotti: Io ero dalla parte... in do' si veniva dalla strada, in giù. Così.
P.M.: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Però, il vetro sul davanti, sulla parte... in do' un c'è il volano, c'era metà vetro pareva opaco, metà. Sicché, io ho visto una lueina dentro, però ho visto bene la persona o due, dentro, non le ho viste bene.
P.M.: E sparò lei.
Giancarlo Lotti: E come... mi disse di far così. Però non lo so se l'ho preso o no. Questo non...
P.M.: Ma lei sparò verso due sagome, o verso i vetri?
Giancarlo Lotti: No, verso il vetro, può darsi abbi preso anche lo sportello.
P.M.: Lei, le persone dentro, se erano sdraiate, sedute, se avevano...
Giancarlo Lotti: Mah, io le ho viste dopo, quando gli ha aperto lo sportello e uno l'era piegato in qua e uno in là, verso il coso.
P.M.: Cioè, erano coricati, o seduti?
Giancarlo Lotti: No, uno gl'era morto, così, da una parte, verso lo sportello.
P.M.: E l'altro?
Giancarlo Lotti: Che gl'hanno aperto... E quell'altro, vorsano... quell'altro sportello di là.
P.M.: Verso il dietro del furgone?
Giancarlo Lotti: No, dalla parte di là dalla parte della parte del volano.
P.M.: Dalla parte del furgone dove c'è il volano.
Giancarlo Lotti: Sì.
P.M.: Ma dietro, o sul posto di guida?
Giancarlo Lotti: No, dalla parte della guida.
P.M.: Dalla parte della guida, sì. Ma dico: nel dietro del furgone, o nel davanti del furgone?
Giancarlo Lotti: Nel davanti.
P.M.: Lei ricorda che ce n'erano due. Queste due persone, lei dice, le sembrò, erano coricate uno da una parte e uno dall'altra. Lei le vide bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
P.M.: Vide se erano... se avevano i capelli corti, i capelli lunghi...
Giancarlo Lotti: Quando ho aperto lo sportello, uno gli aveva i capelli lunghi.
P.M.: Quel era dei due che aveva i capelli lungi, lo ricorda?
Giancarlo Lotti: Mah, a me mi pare dalla parte del volano.
P.M.: Cioè, quello che stava più avanti e l'altro era sul dietro. Quello più avanti aveva i capelli più lunghi.- Lei ricorda verso quale parte, della parte lei ha detto, del furgone, non del volano, sparò? Se sul davanti o sul dietro del furgone?
Giancarlo Lotti: Io?
P.M.: Sì.
Giancarlo Lotti: No, io davanti a il vetro.
P.M.: Sì, davanti al vetro ho capito. Ma, rispetto al furgone, dalla parte dello sportello davanti, o dalla parte dello sportello dietro?
Giancarlo Lotti: No, dallo sportello davanti.
P.M.: Ho capito. Il Vanni c'era?
Giancarlo Lotti: Sì.
P.M.: E da che parte stava?
Giancarlo Lotti: Dalla parte di là. Poi, quando hanno visto che eran du' omini, dopo, quando hanno aperto lo sportello...
P.M.: Dopo, cosa successe?
Giancarlo Lotti: Dopo...
P.M.: Quando si sono accorti che erano due..
Giancarlo Lotti: Ho sentito sparare altri colpi.
P.M.: E chi li sparò?
Giancarlo Lotti: Piero.
P.M.: Il Vanni da che parte era, mentre sparavate?
Giancarlo Lotti: No, da una parte, perché se gli spara quello, prende anche lui.
P.M.: Ho capito. Quindi era dall'altra parte?
Giancarlo Lotti: Sì.
P.M.: Sì, ma se c'è...
Giancarlo Lotti: Un po' sposto da... Poi dopo, quando gli hanno aperto lo sportello, gli eran vicini a il furgone. Poi dopo, quando gli ha finito di sparare, non lo so quanti colpi gli è partito, questo, di preciso... Diversi, parecchi. Un lo so, quattro o cinque, quello, non posso giudicare di preciso quanti.
P.M.: E Vanni cosa fece?
Giancarlo Lotti: Poi gi aprirono lo sportello, credevano che fosse una donna, quella coi capelli lunghi. E, invece, gl'era un omo. Eran tutti e due omini.
P.M.: Chi se ne accorse che erano uomini? 
Giancarlo Lotti: Eh?
P.M.: Ve ne accorgeste tutti, o se ne accorsero loro?
Giancarlo Lotti: Se ne accorsero loro. I... me ne accorsi anch'io. Però, finché un tu n'apri lo sportello, un tu sai se c'è un omo, una donna, o du' omini.
P.M.: Senta una cosa: lei, da quelle parti, lì a Giogoli, c'era mai stato prima, nei giorni precedenti, ci aveva un motivo di andare lì?
Giancarlo Lotti: No, io ci andavo nella strada che andavo per trova' una cugina.
P.M.: Una cugina.
Giancarlo Lotti: Non è che ci sia andato preciso qui' giorno per vede' di farlo.
P.M.: C'era passato il giorno prima? C'era passato di lì, con la sua macchina?
Giancarlo Lotti: Io ci passavo, perché la strada la va giù in dove ci sta la mi' cugina, sicché...
P.M.: La sua cugina dove sta?
Giancarlo Lotti: La sta a Scandicci. C'è un vialone lungo.
P.M.: Ma lei, quel furgone lì, quando passava - se è passato nei giorni prima per andare da sua cugina - l'aveva visto?
Giancarlo Lotti: No, non l'avevo visto, io.
P.M.: Ma ci si era fermato?
Giancarlo Lotti: No, fermato. Mi fermo, perché... se c'è un furgone un mi fermo, io. Io, quande vo in un posto, vo a diritto e... devo andare a trovare una persona e basta. Non mi fermo, io.
P.M.: Non si era fermato lì, a vedere il furgone?
Giancarlo Lotti: No.
P.M.: Lei ricorda se in quei giorni precedenti l'omicidio, era andato da questa sua cugina?
Giancarlo Lotti: Sì, c'ero andato. Però, il giorno preciso... come, non lo posso dire, perché non me lo ricordo per bene.
P.M.: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Se gl'era di mattina o di sera, ora non me lo ricordo.
P.M.: Ma lei ci può essere, se lo ricorda, passato il giorno prima dell'omicidio?
Giancarlo Lotti: Eh, questo non ... non me lo poso ricordare.
P.M.: Può essere, ci andava spesso da sua cugina, o...
Giancarlo Lotti: No, non è che ci andavo spesso. In un anno ci potevo anda' du' volte. Non è che...
P.M.: Quindi, lei non sa dire se quella volta lì, che poi successe quell'omicidio, lei, il giorno prima, era passato di lì.
Giancarlo Lotti: Mah, questo un me ne ricordo. Può darsi...
P.M.: Può essere che ci sia passato...
Giancarlo Lotti: ... che ci sia passato. Però io, il furgone, non l'ho visto.
P.M.: Il furgone non l'ha visto. Ho capito.
Giancarlo Lotti: Però l'è la strada che va giù dalla mi' cugina, sicché... se un c'è altre strade, in do' passo-?
P.M.: Passava di lì.
Giancarlo Lotti: Ci sarà anche altre strade, da i' Galluzzo. Però...
P.M.: Lei passava di lì.
Giancarlo Lotti: L'era più corta, passando di là. 

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