venerdì 18 aprile 2014

Giancarlo Lotti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 28 novembre 1997 - Ottava parte

Segue dalla settima parte.

Avvocato Curandai: Ecco, va bene. Senta, lei, durante le indagini preliminari, riconobbe in una foto un uomo con la barba, come persona che lei aveva visto insieme a Vanni, in San Casciano, dopo il 1983. Io voglio sapere soltanto una cosa, se lei lo ricorda: dopo che lei vide questa persona con la barba, identificata poi con Vinci Francesco, la vide insieme a Vanni, che cosa le disse il Vanni a proposito di questa persona?
Giancarlo Lotti: Che conosceva questa persona, questo Francesco Vinci, come si chiama.
Avvocato Curandai: Ma le disse, se lo ricorda. Aspetti prima di tanto non c'è problema.
Giancarlo Lotti: No, no.
Avvocato Curandai: Dico, le disse una cosa precisa a proposito di questo Vinci, la ricorda?
Giancarlo Lotti: Che doveva sortire dal carcere. Una persona, questa persona qui.
Avvocato Curandai: Sì, sì. Cioè, le disse che quella era la persona...
Giancarlo Lotti: Che doveva
Avvocato Curandai: ... che era uscita dal carcere a segui...
Giancarlo Lotti: No, che doveva uscire.
Avvocato Curandai: Che doveva uscire.
Giancarlo Lotti: Sennò non ci capi... 
(voce fuori microfono)
Avvocato Curandai: Dunque, attenzione.
Giancarlo Lotti: Mah...
Avvocato Curandai: Allora, aspetti.
Presidente: Scusi, chiariamo meglio questo episodio.
Avvocato Curandai: Allora. No, lo sto chiarendo, guardi, Presidente.
Presidente: Però lei deve seguire un po' anche le risposte che dà lui.
Avvocato Filastò: Presidente, se era lì, era uscito.
Avvocato Curandai: Presidente...
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Io ho detto doveva uscire. Non è che è uscito...
Presidente: Aspetti, aspetti.
Avvocato Curandai: Presidente, io contesto, se l'avvocato Filastò ha la cortesia di...
Presidente: Aspetti, aspetti. Facciamo parlare... cosa voleva dire lui. Cosa voleva dire lei?
Giancarlo Lotti: Unn'era uscito in quel momento lì, doveva uscire. Però non è uscito mica subito questa persona, questo Francesco Vinci.
Presidente: Quanto... Lui era in carcere, Vinci?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: E doveva uscire.
Giancarlo Lotti: E doveva uscire questo qui.
Presidente: Eh, allora.
Giancarlo Lotti: Però non è uscito subito, sarà uscito dopo...
Avvocato Curandai: Ecco.
Giancarlo Lotti: Questo preciso...
Avvocato Curandai: Allora, per precisare meglio questa circostanza, io appunto le voglio ricordare che lei, davanti al Procuratore della Repubblica dichiarò questo: "Il Vanni mi riferì che era colui" - cioè la persona con la barba, che lei ha riconosciuto, eccetera - "era colui..."
Giancarlo Lotti: No, io l'ho riconosciuto...
Avvocato Curandai: Sì, in foto, in fotografia. "Era colui che avevano fatto uscire dal carcere commettendo l'omicidio dell'83."
Giancarlo Lotti: Ma non era mica uscito.
Presidente: No, no, l'avvocato fa riferimento a quello che ha detto lei in altra occasione. Lei ha detto che una volta, a San Casciano, vide il Vanni con questo signore con la barba e parla...
Giancarlo Lotti: Sì, ma io...
Presidente: Aspetti, aspetti. Io gli ricordo cosa ha detto lei. E poi lei seppe dal Vanni, dice: 'questo è il signore che abbiamo fatto uscire dal carcere'. E' vero così, o non è vero?
Giancarlo Lotti: Però a me non me l'ha presentato. Io l'ho visto...
Presidente: Ho capito che non gliel'ha presentato.
Giancarlo Lotti: Io non sapevo...
Presidente: Però gli... Come?
Giancarlo Lotti: Questa persona io l'ho vista a San Casciano, però non sapevo che era questo Francesco Vinci. Se non me lo dicono, io come fo a sapere le persone.
Presidente: Son cose che ha detto lei, io non lo so. Lei...
Avvocato Curandai: Sì, sì Presidente. Ma va bene così.
(voce fuori microfono)
Avvocato Curandai: No, l'ha già dichiarato anche prima questo.
(voce fuori microfono)
Avvocato Curandai: No, ha già dichiarato anche prima. Ha dichiarato con precisione che il Vanni gli riferì che questa persona era colui che avevano fatto uscire dal carcere commettendo l'omicidio del 1983. Io glielo ‘ contesto perché queste sono parole...
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Avvocato Curandai: No, lui ha continuato a dire...
Presidente: Ma non fate spiegazioni... Io non lo so, ragazzi, ma ci sono anche delle regole minime.
Avvocato Curandai: Ha confermato.
Presidente: Sennò ogni volta...
Avvocato Curandai: Ha confermato parzialmente.
Presidente: Avvocato Curandai, però...
Avvocato Curandai: Ha confermato sostanzialmente quello che era già stato detto, non ci sono problemi. Dunque, lei, signor Lotti, ha dichiarato più volte di avere avuto un rapporto con il signor Butini Fabrizio.
Giancarlo Lotti: Una cosa semplice, così, normale. Non è che si trattava.. .
Avvocato Curandai: Che cosa significa "semplice"?
Giancarlo Lotti: No, senza arrivare al punto di fare come una donna. Non so se mi so spiegare bene, o no.
Avvocato Curandai: Si è spiegato bene. Senta...
Presidente: Abbiamo capito, abbiamo capito.
Avvocato Curandai: Passiamo ad un altro argomento. Senta, lei ha abitato anche a Ponte Rotto, vero? Mi sembra.
Giancarlo Lotti: Via Lucciano 20.
Avvocato Curandai: Sì. Ecco, il Vanni e il Pacciani venivano a trovarla, o vennero in una occasione a trovarla a Ponte Rotto?
Giancarlo Lotti: Una volta...
Avvocato Curandai: Lei abitava a Ponte Rotto.
Giancarlo Lotti: Quella volta, poi c'è stato anche da sé. Ma quello così, per amici...
Avvocato Curandai: Comunque loro vennero a trovarla a Ponte Rotto?
Giancarlo Lotti: Quel giorno lì.
Avvocato Curandai: Sì. Ecco, lei sa spiegare perché vennero a trovarla a Ponte Rotto, il Vanni e il Pacciani?
Giancarlo Lotti: No, perché m'avevano visto con questa persona, in questa via a San Casciano. In via... come si chiama quella via?
Avvocato Curandai: Ecco.
Giancarlo Lotti: Via Empolese.
Avvocato Curandai: L'avevano vista con questa persona. Chi è questa persona?
Giancarlo Lotti: Questo Butini.
Avvocato Curandai: Ecco, l'avevano vista col Butini. Dove?
Giancarlo Lotti: Però mi veddano fermi, non è che sia andato al punto di...
Avvocato Curandai: Dove l'avevano visto? Dove avevano...
Giancarlo Lotti: Fermo con la macchina. Loro sono passati e gl'hanno riconosciuto la macchina.
Avvocato Curandai: Su questo punto poi lei ha già parlato. Allora adesso io le voglio fare alcune domande, poche, per quanto riguarda l'intercettazione telefonica del 24 marzo del '96. Lei a un certo momento ha detto, parlando con la Filippa... La Filippa dice a un certo momento...
Avvocato Filastò: Presidente, ma questa qui è quella che deve essere trascritta ancora.
Avvocato Curandai: E' già stata trascritta. Fa parte...
Avvocato Filastò: No, la perizia si è fatta ieri.
Presidente: ... trascrizione fatta. Però la domanda gliela può fare, avvocato, scusi, può tornare dopo.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Curandai: La trascrizione c'è.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Curandai: Dice la Filippa: "Ora il Pacciani... C'è stato lui, che lui è fuori. Lui è fuori, il Pacciani", dice la Filippa. E lei gli risponde: "Lui gl'è furbo". Cosa intendeva dire lei con questo?
Giancarlo Lotti: L'avrò detto così, non è che... non mi esprimo bene la parola.
Presidente: Il furbo è...
Avvocato Curandai: Va be'. Io credo che su questo punto ovviamente. ..
Giancarlo Lotti: Ma la telefonata...
Avvocato Curandai: Credo che il tenore della telefonata sia molto più eloquente. Senta, a un certo momento lei, durante questa telefonata, parla con la Filippa e dice: "Quando mi fermai lì, c'era la tenda. Vidi la tenda, c'erano due persone. Quell'altro l'ha riconosciute subito quelle persone". Quell'altro chi è?
Giancarlo Lotti: Il Fernando.
Avvocato Curandai: Il Fernando. Il Pucci. Va bene. Io per il momento, per quanto riguarda le telefonate, non avrei altre domande. Allora, adesso... Senta...
Presidente: Come?
Avvocato Curandai: ... signor Pucci... signor Lotti.
Giancarlo Lotti: Se è possibile, perché io sto di molto a sedere...
Avvocato Curandai: C'ho un'ultima domanda. C'ho un'ultima domanda soltanto.
Giancarlo Lotti: Va bene, va bene.
Avvocato Curandai: L'ultima, che diciamo...
Giancarlo Lotti: Per riposarmi un momento, perché...
Presidente: Sì, va bene. Facciamo questa... Breve, no?
Avvocato Curandai: No, un'ultima domanda.
Presidente: È breve o l'ultima?
Avvocato Curandai: L'ultima domanda.
Presidente: Bene. Così chiudiamo con l'avvocato Curandai.
Avvocato Curandai: Cioè, diciamo, avrei sinceramente due domande.
Presidente: Va be', una la farà dopo.
Avvocato Curandai: Va bene. L'altra la facciamo dopo.
Presidente: Sì, se è breve, sennò lasciamolo stare, perché...
Avvocato Curandai: No, no, comunque. Senta, lei a quanto, dalla consulenza del professor Fornari, che è stata acquisita in atti, risulta che a un certo momento lei ha una sorella e una nipote, vero?
Giancarlo Lotti: Sì, e questo però...
Avvocato Curandai: Sì. E lei ha dichiarato al consulente che queste due persone si rifiutano di vederla. E' vero questo?
Giancarlo Lotti: No, rifiutano. Se una persona passa in una via, una sorella, e non mi parla, io che ho fatto?
Avvocato Curandai: Ecco, ma...
Giancarlo Lotti: Io ho avuto il trasporto della mamma, che è morta a Firenze, chi l'ha fatto? Il sottoscritto l'ha fatto.
Avvocato Curandai: Sì.
Giancarlo Lotti: Oh.
Avvocato Curandai: Certo.
Presidente: Va be', sono cose...
Giancarlo Lotti: Queste cose non le posso... andare avanti perché mi fanno male.
Presidente: Va bene.
Avvocato Curandai: Lei ci può dire - se ce lo può dire bene, sennò non ci sono problemi - se vi sono dei motivi particolari...
Giancarlo Lotti: Motivi particolari non c'enno.
Avvocato Curandai: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Perché lei l'è una persona s'è sposata, l'ha avuto una figliola e la figliola l'ha du' figlioli, un maschio e una femmina.
Avvocato Curandai: Mi può dire da quanto tempo lei non vede la sorella e la nipote?
Giancarlo Lotti: Per lei è come sii morto.
Avvocato Curandai: Ecco...
Giancarlo Lotti: È chiaro...
Avvocato Curandai: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Io li trovavo a San Casciano. Se non stavo a San Casciano stavo da questo da questo prete giù.
Presidente: Scusi avvocato, volevo sapere un po' che utilità può avere una domanda di questo genere in questo processo.
Avvocato Curandai: Mi basta questo. Presidente, mi basta questo. Un'altra domanda e si può sospendere.
Presidente: Va bene.
Avvocato Curandai: L'ultima domanda e si può sospendere.
Presidente: L'ultima domanda?
Avvocato Curandai: Sì, c'ho un'ultima domanda.
Presidente: Allora via, l'ultima domanda.
Avvocato Curandai: Senta, mi sembra di aver capito - forse, mi posso, anche sbagliare - che lei, a proposito di questo medico, di questo dottore, lei disse: "è il suo dottore, il suo". Il suo di chi? Di Pacciani?
(…) 

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