lunedì 3 marzo 2014

Stefania Faggi - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 08 ottobre 1997 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.
Presidente: Altre parti?
Avvocato Colao: Una sola domanda.
Presidente: Avvocato Colao.
Avvocato Colao: Avvocato Colao. Senta, lei ha detto che suo padre era un tipo metodico.
S.F.: Sì.
Avvocato Colao: O sbaglio?
S.F.: Sì.
Avvocato Colao: Ecco, quindi era solito fare degli appunti su agende o su calendari?
S.F.: Sì.
Avvocato Colao: E le risulta a lei, le risulta a lei che il babbo avesse fatto una bella girata a Travalle?
S.F.: No.
Avvocato Colao: E che possa averlo appuntato in un'agenda dell'81?
Avvocato: È sequestrata l'agenda, Presidente, c'è scritto.
Avvocato Colao: Sto facendo una domanda al teste. Le risulta che possa aver appuntato su un'agenda dell'81: fatta bella girata a Travalle.
S.F.: Non lo so questo.
Avvocato Colao: Va bene, grazie. Non ho altre domande.
Presidente: Altri difensori? Avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Avvocato Filastò, difensore di Vanni. Signora, lei avrà seguito il processo Pacciani, come tutti, alla televisione, sui giornali. Sì o no?
S.F.: Non so come rispondere. Certamente da quando mio padre è stato messo in carcere...
Avvocato Filastò: No, no. Io sto parlando di prima, signora. Quando c'era il processo Pacciani.
S.F.: Non particolarmente.
Avvocato Filastò: Che lei abbia, che lei sappia aveva mai visto Pacciani in casa sua?
S.F.: No.
Avvocato Filastò: Mai visto, neanche una volta?
S.F.: Mai.
Avvocato Filastò: Signora, vorrei che lei precisasse un po' meglio la strada con la macchina. Abbia pazienza, dalla sua casa per arrivare in questa località, a Travalle. Questo posto dove è avvenuto il delitto di Calenzano. Lei ha detto, si prende da via Puccini? Con la macchina, eh, non a piedi.
S.F.: Allora, noi abitavamo in via del Lago, via del Lago è una contrada di, della fine di via Puccini.
Avvocato Filastò: Via del Lago, perché c'è un laghetto là vicino?
S.F.: Come?
Avvocato Filastò: C'è un lago, per caso?
S.F.: No, probabilmente anticamente. Ma... No, non c'è.
Avvocato Filastò: Allora, voi vi trovavate, insomma, in fondo a questa via Puccini. Che cos'è, una Provinciale, la via Puccini?
S.F.: No, non in fondo, non in fondo. Diciamo a... a una metà di tutta la via Puccini. C'è una diramazione che si va verso il Ponte della Marina, è chiamato il Molino, sulla destra. Alla metà di questa via, sulla destra c'è il semaforo. Fatto, ora non so bene quanto. Non so, sarà un chilometro, si attraversa il ponte e poi si va ancora sulla destra. E, praticamente, comincia la strada, noi diciamo per andare a Travalle. ,
Avvocato Filastò: Ho capito. Quindi, con la macchina, quanto ci sarà di percorso?
S.F.: Non glielo so dire. Non lo so. Boh, sarà... 3 chilometri, 2 chilometri e mezzo.
Avvocato Filastò: Ecco.
S.F.: Non lo so esattamente, non glielo so dire.
Avvocato Filastò: A parte la domanda che le ha fatto il Pubblico Ministero su questa località di Calenzano, Travalle, a lei era nota per essere un posto dove c'erano delle coppiette. Che lei si ricordi, eh, per averlo sentito dire, eventualmente, averlo letto sul giornale, in un posto vicino, molto vicino a questa località, in urt anno corrispondente proprio a quello dell'81, che lei ricordi, c'era stato un fatto particolare? Un uomo morto, trovato morto bruciato in un'auto, in un'automobile. Non si ricorda.
Presidente: Lei ha detto che il suo babbo, nel suo giro di rappresentante di pavimenti e rivestimenti, tornava sempre verso l'ora di cena, massimo l'otto e mezzo, salvo quei giorni in cui andava fuori, fuori Toscana, in Liguria, dove poteva rimanere anche uno o due giorni. È così? Ecco. Suo babbo, quando rimaneva in Toscana, tornava sempre a cena oppure c'era qualche sera che non è tornato? Tornava, saltava la cena, mangiava fuori e tornava di sera, di notte.
S.F.: (voce fuori microfono)
Presidente: Sempre a cena. Bene. Avvocato Fenies.
Avvocato Fenies: Grazie, Presidente. Per chiarezza, forse, di tutti, la località Travalle rispetto al campo delle Bartoline dove avvenne l'omicidio, dove si trova?
S.F.: Diciamo, si trova più avanti. Più avanti...
Avvocato Fenies: Per andare in montagna, salire.
S.F.: No, no.
Avvocato Fenies: Però bisogna proseguire.
S.F.: Sì, bisogna proseguire la strada, che poi non è che... non è che ci sia, non so, un paese, 20-25 case tutte insieme. Sono case sparse. Vicine ma sparse. Lì ci sarà, ci sono anche lì vicino.
Avvocato Fenies: Senta, la vostra abitazione per ritornare alla collocazione geografica, rispetto a dove è avvenuto l'omicidio delle Bartoline, si trova dalla parte opposta del paese?
S.F.: Sì.
Avvocato Fenies: Quindi, bisogna attraversare il paese e poi arrivare a casa vostra, rispetto al campo delle Bartoline.
S.F.: Sì.
Avvocato Fenies: Bene. Senta, un'ultima domanda: se lei ricorda che suo padre sia mai stato in Abruzzo, ma non per motivi di lavoro...
S.F.: Oddio...
Avvocato Fenies: Per prendere verdura, per prodotti diciamo genuini. Non ricorda niente?
S.F.: È passato tanto tempo non... Precisamente non me lo ricordo.
Avvocato Fenies: Patate, niente. Non lo ricorda. Bene, non ho altre domande, Presidente. Grazie.
Avvocato Pellegrini: Presidente, scusi, se possibile, una domanda da parte mia.
Presidente: Sì.
Avvocato Pellegrini: Avvocato Pellegrini, parte civile. Lei ci ha parlato, signora, delle abitudini e degli orari di suo padre nelle giornate di lavoro. Quindi presumo dal lunedì al venerdì. Il sabato e la domenica, che orari e che abitudini aveva? Stava in casa, usciva, andava fuori a far girate...
S.F.: Il sabato mattina, lavorando tutta la settimana, faceva le cose che non poteva fare durante la settimana. Ora... Il sabato sera, ecco, andava a prendere l'acqua e poi a cena a casa. La domenica, avendo la casa in campagna, si andava lassù.
Avvocato Pellegrini: Tutti insieme?
S.F.: Sì.
Avvocato Pellegrini: E tornavate poi tutti insieme a Calenzano?
S.F.: Sì, e no. Dipende... Uno, il pomeriggio poteva aver da andare da qualche parte. Lui, di solito, lo riservava alla domenica pomeriggio a lavare la macchina, perché, essendo stato lassù, la strada è sterrata, si impolverava tutto, si impolverava tutta la macchina e chiaramente, essendo una persona molto precisa, andando dai clienti, insomma, aveva piacere che fosse pulita. Comunque, per carattere. E di prepararsi chiaramente per il lunedì mattina, per ripartire con il materiale che portava, con i campioni dei pavimenti e rivestimenti.
Avvocato Pellegrini: E il sabato sera e la domenica sera, usciva ugualmente per andare al circolino, o comunque...
S.F.: Sì, sì. Usciva, usciva come ho detto prima, a piedi per andare alla Casa del Popolo.
Avvocato Pellegrini: Grazie.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, avrei ancora una domanda a seguito di una risposta della signora. Signora, lei ha detto che, il sabato, mi sembra abbia aggiunto sera, andava a prendere l'acqua. Cos'era, una abitudine?
S.F.: Sì.
P.M.: Ricorda se andava con qualcuno, andava da solo, andava in macchina, dove andava a prendere 1'acqua?
S.F.: Esattamente non glielo so dire, perché non sono mai andata a guardare, con chi...
P.M.: Se lo sa, signora.
S.F.: Sì, penso che andasse con dei suoi amici.
P.M.: Ci può indicare i nomi di questi amici? Fra l'altro, già in questo dibattimento, lo hanno detto diffusamente, questo particolare. Io voglio sapere se lo sa anche lei.
S.F.: Sì, Giugni, senz'altro. Non so se tutte le volte.
P.M.: E andavano nel Mugello, a Scarperia, a prendere l'acqua?
S.F.: Sì, esattamente ora non glielo so dire.
P.M.: Sa spiegarci, o c'era un motivo per cui andavano così lontano, proprio a Scarperia? Avevano una casa, avevano un ristorante... Perché proprio laggiù? Se c'è un motivo, se lei lo sa.
S.F.: No, questo non glielo so dire.
P.M.: E' una abitudine che è durata nel tempo, per quel che ricorda lei, di andare il sabato col Giugni a prendere l'acqua in Mugello?
S.F.: Sì, sì.
P.M.: Di questa amicizia tra suo padre e questo signor Giugni, lei sa qualcosa di più? Qui è stato riferito dai figli del Giugni alcuni particolari. Lei...
S.F.: No...
P.M.: Sa quanto è durata questa amicizia, se è stata una cosa di un breve periodo, lunga una vita...
S.F.: Mah, da che ricordo io, insomma, ero bambina, da sempre.
P.M.: Da sempre.
S.F.: Cioè...
P.M.: Questo signor Giugni, sa cosa faceva?
S.F.: Penso fosse un operaio.
P.M.: Veniva a casa vostra?
S.F.: Sì, qualche volta sì, è venuto anche da noi.
P.M.: Senta, i parenti del Giugni ci hanno riferito che i familiari non avevano piacere che il Giugni avesse questa amicizia con suo padre. In casa vostra, questa amicizia, come veniva vista?
S.F.: Normalmente.
P.M.: Non ho altre domande. Grazie.
Avvocato Colao: Una domanda sola, Presidente.
Presidente: Sì, dica.
Avvocato Colao: Lei ha detto che il babbo era rappresentante, no? Ma lavorava in Liguria e basta? Qual era la sua zona?
S.F.: No. Ho detto che, per un certo periodo, è andato anche in Liguria. Cioè, lui... la Toscana. Però, per un certo periodo, è andato anche in Liguria e si è spostato fino ai confini con il Lazio.
Avvocato Colao: Ecco, aveva modo di frequentare, per quanto le risulti a lei, per sentito dire naturalmente dal babbo, se aveva modo di frequentare piazze della Toscana, quale Montespertoli, San Casciano...
P.M.: Presidente, chiedo scusa. Ma per sentito dire, Presidente, credo che non sia...
Presidente: Va be', vediamo come risponde la teste.
Avvocato Colao: O se le risulta. Se le risulta che frequentasse anche, per motivi di lavoro, piazze quali Montespertoli, San Casciano, Mercatale...
Presidente: Se faceva la Toscana, penso di sì. Non so, eh. Comunque deve rispondere la teste.
S.F.: Non lo... Posso dire che non lo so. Faceva la Toscana, sarà passato certa... Ma non lo so, non glielo so dire questo.
Presidente: Va bene. Era rappresentante per tutta la Toscana, quindi...
S.F.: Per tutta la Toscana, gliel'ho detto.
Presidente: ... poi, se ci andasse...
S.F.: Fino ai confini con il Lazio...
Presidente: Senta, signorina, un'altra domanda. Lei, vedo che ha un ricordo molto preciso di tutto, quello che faceva suo babbo. Cioè a dire, come si alzava di pomeriggio, la domenica, la sera, dove andava, quando stava fuori, eccetera. Lei, nell'81, era ventiquattrenne, quasi, oppure già compiuti, non so. Comunque un'età sufficiente per ricordarlo. Che macchina aveva nell'81, suo babbo?
S.F.: Non lo so. Non me lo ricordo.
Presidente: Nell'85, che macchina aveva?
S.F.: Il solito discorso: non me lo ricordo. Ne ha avute tante, con il lavoro le cambiava spesso, perché faceva tantissimi chilometri. Non me lo ricordo.
Presidente: Ha avuto anche più macchine insieme?
S.F.: No.
Presidente: Sempre una macchina per volta?
S.F.: Una macchina sola.
Presidente: E quando gli si guastava questa macchina e doveva stare in officina tre giorni, che faceva, stava a spasso?
S.F.: Eh... In officina tre giorni non lo so. O andava, comunicava ai datori di lavoro che lui era impossibilitato a andare, o andava con loro. Oppure, rimandava gli impegni...
Presidente: Ma è accaduto, oppure non è accaduto, una ipotesi di questo tipo?
S.F.: Che lui avesse la macchina ferma?
Presidente: Che la macchina non era disponibile, che non poteva andare, che so, a Grosseto, per esempio.
S.F.: Di non poter andare perché aveva la macchina in garage, oppure gli è successo incidenti, certo che è capitato.
Presidente: Va bene. Altre domande? Lei può andare, allora. Grazie.
S.F.: Posso andare?
Presidente: Sì, Sì.

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