venerdì 31 gennaio 2014

Fernando Pucci - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 06 ottobre 1997 - Decima parte

Segue dalla nona parte.

Presidente: Continui, Pubblico Ministero.
P.M.: Lei, alla domanda che il P.M. le fa nel corso del verbale, dice: "L'ho visto una volta a San Casciano.”
F.P.: Sì.
P.M.: Io le chiedo di descriverlo. E lei me lo descrisse. Ricorda come lo ha descritto? Come lo vide a San Casciano? Era uno alto, basso... Lei dice: 'ho visto la faccia, la faccia me la ricordo.' Ricorda anche la fisionomia?
F.P.: Mah, no.
P.M.: Che età poteva avere?
F.P.: Come?
P.M.: Che età poteva avere.
F.P.: Mah... No, un lo so.
P.M.: Io le contesto che lei ha detto: "L'ho visto, come ho già detto, tanti anni fa. Aveva la mia età, su per giù la mia corporatura. Era più alto di me, che sono 1,70. Mi sembra che avesse i capelli pettinati all'indietro. L'ho visto, poi, in televisione al processo Pacciani."
F.P.: Sì. Sì, sì.
P.M.: Le viene poi mostrata una foto e lui la riconosce nel Faggi. Lei sa, ha mai saputo il nome di questa persona?
F.P.: No.
P.M.: No.
F.P.: Mai, no, no.
P.M.: Lei ha saputo da Lotti che questo di Calenzano ha partecipato a qualche altro omicidio, oltre quello di Calenzano?
F.P.: Mah...
P.M.: Le ha detto Lotti se quello di Calenzano era presente la sera dell'omicidio di Scopeti?
F.P.: Mah, codesto io non lo so.
P.M.: Lei questo ha detto.
F.P.: Icché ho detto?
P.M.: Lo ha detto lei. Lo dice anche Lotti. Lei dice: "Per la verità, voglio aggiungere che il Lotti mi diceva che quello di Calenzano se lo portavano dietro in tutti gli omicidi. Ma io non so dire perché se lo potassero dietro." Poi dice, relativamente a quello...
Presidente: Se lo ricorda... Scusi. Se lo ricorda questo che dice il Pubblico Ministero? Che lei avrebbe detto a lui.
F.P.: Sì, ma io quest'uomo non lo conosco.
Presidente: Secondo il Lotti, secondo il Lotti... Lei si dice che avrebbe detto questo: 'secondo il Lotti, questo signore di Calenzano lo portavano dietro anche negli altri omicidi.'
F.P.: Sì.
Presidente: E questo le ha detto il Lotti?
F.P.: Sì.
Presidente: Glielo disse a suo tempo o no?
F.P.: Sì, sì.
P.M.: Lei, la sera dell'omicidio di Scopeti, in cui era presente, non lo ha visto.
F.P.: No.
P.M.: Lotti le ha detto, però, che anche quella sera...
Presidente: È già fatta la domanda, è già fatta, Pubblico Ministero. Già lo ha detto.
P.M.: Va bene, Presidente. È così.
Presidente: Nei termini che si esprime lui.
F.P.: Sì.
P.M.: Senta, lei ricorda se relativamente all'omicidio di Calenzano era stato quello di Calenzano, questa persona, a indicare a loro la coppia da ammazzare?
F.P.: Sì.
P.M.: È così. Così le ha riferito il Lotti.
F.P.: Sì.
P.M.: Io, Presidente, allo stato non ho altre domande.
Presidente: Allora, le parti civili?
Avvocato Bertini: Presidente, perdoni. Il signor Lotti vuole fare dichiarazioni spontanee.
Presidente: Sì, bravo.
Giancarlo Lotti: Presidente.. .
Presidente: Allora a questo punto interviene il Lotti per fare una dichiarazione spontanea. Mi raccomando, mi dica.
Giancarlo Lotti: Sì. Devo dire...
Presidente: Che riguardi questo processo qui.
Giancarlo Lotti: No, per le cose che... le ho dette io a Fernando.
Presidente: Come?
F.P.: Me l'ha dette tutte lui queste cose.
Presidente: No, no. Aspetti. Lei non parli più ora, eh.
F.P.: Va bene.
Presidente: Lei si metta a sedere e parli al microfono. E mi dica cosa vuol dire.
Giancarlo Lotti: Quelle cose che successero, le ho dette io a Fernando. Non so se ha capito.
Presidente: Sì, sì. Ho capito quello che stava dicendo ora lei. 
Giancarlo Lotti: Sì, sì. Poi su quello di Vicchio, quello, s'eramo insieme. Noi s'è stati a fare una girata e s'è visto questa macchina.
F.P.: Sì.
Giancarlo Lotti: E basta.
F.P.: È vero.
Giancarlo Lotti: S'è fatto il giro...
P.M.: Sta dicendo: è vero il signor...
Giancarlo Lotti: Non è che si è andati preciso là per veder la macchina e basta.
F.P.: È vero.
Presidente: Lui dice: 'è vero'. Interviene il teste dicendo 'è vero'. Va bene. C'ha altro da dire? Giancarlo Lotti: No, no. Basta così.
Presidente: Tanto poi, sentiremo lei dopo e ci chiarirà meglio la storia.
F.P.: È vero.
P.M.: È vero?
F.P.: Sissignore. È vero.
Presidente: Allora, le parti civili?
P.M.: Siamo convinti, almeno noi.
Presidente: Parti civili se vogliono fare qualche domanda... sempre con serenità.
Avvocato Curandai: Avvocato Curandai, parte civile. Senta signor Pucci.
F.P.: Sì, mi dica.
Avvocato Curandai: Per ritornare al delitto degli Scopeti.
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: Lei dianzi ha detto di aver detto di aver visto il Vanni tagliare il tessuto della tenda.
F.P.: Sì, sì.
Avvocato Curandai: Ecco, lei ricorda anche il gesto: se era dall'alto verso il basso o dal basso verso l'alto?
F.P.: A me mi sembra da i' basso verso l'alto.
Avvocato Curandai: Benissimo.
F.P.: Eh?
Avvocato Curandai: Bene.
F.P.: Va bene?
Avvocato Curandai: Questo lei lo ha già dichiarato. Grazie. Questo particolare lei lo ricorda molto bene.
Presidente: No, no, avvocato. Senza commenti.
Avvocato Curandai: Grazie.
Presidente: Circostanze e risposte.
Avvocato Curandai: Nessun commento, Presidente.
Presidente: Grazie.
F.P.: Sissignore.
Presidente: Se poi l'ha dichiarato o non l'ha dichiarato, non importa.
F.P.: No, no. Sì, sì.
Avvocato Curandai: Seconda domanda tranquillamente...
F.P.: Sì, sì. Porca miseria!
Presidente: No, no...
Avvocato Curandai: Non ci sono problemi. Lei ricorda signor Pucci, cortesemente, di aver visto quella sera eh, sempre quella sera...
F.P.: Sì, sì.
Avvocato Curandai: ... di aver visto un motorino appoggiato da qualche parte?
F.P.: Un motorino appoggiato a i' muro dalla parte destra per anda' verso Firenze.
Avvocato Curandai: Benissimo, bravo.
F.P.: C'era il cancello, no? Un po' più in là del cancello, c'era il motorino appoggiato al muro.
Presidente: Scusatemi, scusatemi. Mi son distratto perché avevo la segretaria qui a parlare di un'altra cosa, quindi non ho sentito né la domanda né la risposta.
Avvocato Curandai: La domanda è questa: se ricorda di aver visto un motorino.
F.P.: Sì. Appoggiato al muro. C'è il cancello, un po' più in là del cancello, c'era questo motorino. Appoggiato al muro.
P.M.: La sera dell'omicidio di Scopeti.
Presidente: La sera dell'omicidio di Scopeti.
F.P.: Sì. C'era il motorino.
Avvocato Curandai: Gradirei non essere interrotto, Presidente. Ecco, e quindi esattamente si trovava ovviamente, se era sulla strada verso Firenze, dalla parte opposta...
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: ... dell'ingresso verso la piazzola.
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: Perfetto.
F.P.: Benissimo, sì.
Avvocato Curandai: Ecco, una domanda. Lei ha detto di non aver mai frequentato il Vanni e il Pacciani. Vero?
F.P.: No, sì.
Avvocato Curandai: Ecco. C'è qualche motivazione particolare, signor Pucci?
F.P.: Come?
Avvocato Curandai: C'è qualche motivo particolare per cui lei non frequentava il Vanni e il Pacciani?
F.P.: No, perché io 'un volli andare insieme...
Avvocato Curandai: Ecco.
F.P.: ... anzi, dissi: 'no, 'un vengo' e non andai. Capito?
Avvocato Curandai: Ho capito, sì. Ma lei non c'andava perché non gli piacevano, che motivo c'era?
F.P.: No, 'un mi piaceva.
Avvocato Curandai: Lei più esattamente ha dichiarato: "Non ci sono mai voluto andare perché è gente che mi mette paura."
F.P.: Sì. Ecco. Preciso, sì.
Avvocato Curandai: Grazie. Terza domanda. Lei è mai stato presente in aula durante il primo processo Pacciani?
F.P.: No, è la prima volta che vengo oggi, qui.
Avvocato Curandai: Sì, ma lei parlò con un amico esprimendo... e questo amico gli disse: 'via, andiamo al processo Pacciani'. È vero questa circostanza?
F.P.: Sì, ma io...
Avvocato Curandai: Ecco, per quale motivo lei non volle andare al processo Pacciani...
F.P.: No, perché avevo...
Avvocato Curandai: Aveva?
F.P.: ... un po' di. . . come si dice? Ora...
Avvocato Curandai: Che sentimento provava? Aveva paura?
F.P.: Sì, avevo un po'...
Avvocato Curandai: Lei esattamente ha detto. . .
Presidente: Non se la sentiva di venire.
F.P.: Non me la sentivo di venire, ecco.
Presidente: Bravo.
Avvocato Curandai: Lei ha detto esattamente: "Avevo talmente paura che lui mi rivedesse. Preferii non andare."
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: È vero questo?
F.P.: Sì, è vero. Ecco, ora, sì.
Avvocato Curandai: Quarta domanda. Si va verso la conclusione, eh, stia tranquillo.
F.P.: Sì, sì.
Avvocato Curandai: Tra un po' è finito.
F.P.: 'Un ho mica furia!
Avvocato Curandai: Senta signor Pucci, lei in San Casciano ha visto un certo Salvatore di professione mago?
F.P.: Sì, l'era un... come l'era?... Siciliano, napoletano. Non me lo ricordo ora.
Avvocato Curandai: Dove abitava?
F.P.: Mah, dove l'abitava, non lo so.
Avvocato Curandai: A via di Faltignano, lei ha detto, glielo ricordo io. È vero?
F.P.: Sì, credo sì. Credo di sì. Sì, sì.
Avvocato Curandai: Senta signor Pucci, lei quando fu... queste cose... lei tutte le dichiarazioni le ha fatte, quelle più importanti - glielo ricordo - davanti addirittura a due magistrati: dottor Fleury, dottor Paolo Canessa e dottor Alessandro Crini. Poi successivamente, il 9 aprile del '97 è stato interrogato dalla Polizia. E lei ha espresso il sentimento che ha provato dopo aver raccontato tutti questi fatti. Che sentimento provò?
Presidente: No, giudizi no.
Avvocato Curandai: No, non è un giudizio, Presidente. È un fatto storico. Allora, faccio la domanda in termini diversi.
Presidente: Faccia come vuole.
Avvocato Curandai: Dopo aver fatto tutte queste dichiarazioni, lei ha provato qualche tipo di sentimento?
Avvocato: È uguale.
Avvocato Curandai: No, non è uguale.
Avvocato: È identico.
Presidente: No, no.
Avvocato Curandai: Allora, faccio un'altra domanda. Presidente, ripeto la domanda: si è sentito liberato?
F.P.: Come?
Avvocato: Si è sentito come liberato...
Avvocato Filastò: Opposizione formale. La domanda è suggestiva.
Avvocato Curandai: No, si è sentito come liberato dopo aver fatto tutto questo...
Avvocato Filastò: No, no, addirittura non suggestiva; suggerisce la risposta. Opposizione. 
(voci sovrapposte)
Presidente: Allora...
F.P.: Non mi so spiegare, ecco.
Presidente: Scusi, scusi.
P.M.: Forse non ha capito la domanda, Presidente.
Presidente: L'esame, diciamo, è indiretto. Si può fare anche domanda suggestiva. Dopo la può fare l'avvocato Filastò quando sarà il suo momento. Dica.
Avvocato Curandai: Presidente, io riformulo la domanda...
Presidente: Allora, la domanda era questa: si sentì come liberato da questa rivelazione o no?
F.P.: Sì.
Presidente: Oppure ha provato altra roba?
F.P.: Sì.
Presidente: Sì, cosa?
F.P.: Eh?
Avvocato Curandai: Si è sentito liberato?
F.P.: Sì, eh.
Avvocato Curandai: Perché ha dichiarato, ha fatto delle dichiarazioni precise proprio sotto il profilo psicolo...
Presidente: Io non c'ho i verbali, non lo so.
Avvocato Curandai: Va bene.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Opposizione alla domanda della parte civile, alla domanda del Presidente da parte del difensore di parte civile.
P.M.: Opposizione alla domanda del Presidente...
Presidente: Io ho ripetuto, ho chiarito la domanda che ha fatto...
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Ci mancherebbe altro!
P.M.: Può far le domande che crede, avvocato.
(voci sovrapposte)
Presidente: Cosa non può fare il Presidente?
Avvocato Filastò: Non può fare le domande che ritiene...
Presidente: Il Presidente...
Avvocato Curandai: Presidente, mi perdoni.
Presidente: Avvocato, per cortesia.
Avvocato Curandai: Senta Presidente, qui noi non prendiamo lezioni da nessuno.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Curandai: L'avvocato Filastò fa opposizione senza fare commenti.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Curandai: Lei decide sull'opposizione.
Presidente: No, no.
(voci sovrapposte)
Avvocato Curandai: Sennò, se si fa lunga, si intimorisce anche il teste.
Presidente: Avvocato...
Avvocato Filastò: ... anche lei avvocato Curandai.
Presidente: Allora, avvocati, per cortesia, non facciamo il mercato perché non è proprio il caso. Ricordo all'avvocato Filastò, a me stesso e agli avvocati che il Presidente può, intanto chiarire il senso delle domande che il difensore fa al teste quando lui non riesce a capirlo. Tutto qui. Poi, al momento opportuno, il Presidente ha la parola e farà le domande che crede.
Avvocato Filastò: Presidente, a me...
Presidente: In sede di esame indiretto, si può fare anche le domande cosiddette suggestive.
Avvocato Filastò: A me è stato obiettato che non potevo oppormi a una domanda formulata da lei. Mi scusi, ma io credo di poterlo fare.
Presidente: Lei fa la sua opposizione e basta. Non era una domanda, era un chiarimento a una domanda che faceva l'avvocato...
Avvocato Filastò: Io ho un microfono che non funziona, fra parentesi...
Presidente: Avvocato, se parliamo insieme non si conclude nulla. Allora, chiarisco che il senso della mia domanda era solamente per chiarire quello che voleva sapere l'avvocato Curandai. Tutto qui. Io le domande, le farò alla fine. Ora no. Finito, avvocato Curandai?
Avvocato Curandai: Perché, Presidente, mi perdoni...
Presidente: No, no. Ha finito o no?
Avvocato Curandai: Ho finito, grazie.

giovedì 30 gennaio 2014

Fernando Pucci - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 06 ottobre 1997 - Nona parte

Segue dall'ottava parte.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Antonio, l'avvocato Filastò?
(voce fuori microfono)
Presidente: Senta la scorta, per cortesia, potete interpellare il Vanni se è calmo, se vuole rientrare. Se è calmo. Pubblico Ministero, ormai che ci siamo, il difensore è arrivato. Ecco, lei, mi sembra di aver capito, che c'ha anche la registrazione di questo...
P.M.: Dunque, c'è...
Presidente: ... esame del teste.
P.M.: Chiedo scusa, eh. C'è la registrazione senz'altro del sopralluogo a Scopeti che abbiamo fatto, dove praticamente nel corso del sopralluogo ha detto le stesse cose che ha detto oggi, rispetto all'episodio di Scopeti nel quale lui era presente. Per quello che riguarda le altre testimonianze, vorrei essere sicuro di quel che dico...
Presidente: No, appunto. Questo lo possiamo vedere e eventualmente si possono produrre e riascoltare.
P.M.: Magari, magari le avessi tutte. Sicuramente quella di Scopeti ce l'ho, perché ricordo di averla fatta come sopralluogo. Delle altre... di Lotti le abbiamo fatte tutte; di Pucci, in fondo, furono solo due...
Presidente: Sì, sì.
P.M.: Presidente, se le abbiamo, stia tranquillo, è mio interesse fornirle.
Presidente: No, per evitare, per sapere come si è espresso all'origine, diciamo.
P.M.: Sicuramente. Volevo far presente alla Corte - l'ho già detto - che sono tutti fatti di cui il Lotti non aveva mai parlato, quindi nessuno li sapeva così come li raccontò il signor Pucci.
Presidente: Signor Vanni, cosa c'ha? Cosa c'è? Cosa dice, lei?
M.V.: Sono sordo, io, la scusi.
Presidente: Lei parlava con quel signore dietro a lei, che cos'è?
M.V.: Posso parlare?
Presidente: No, no. Stava parlando: cosa diceva?
M.V.: Sì, non ho finito, la m'ha detto, la m'ha fatto portar via.
Presidente: Appunto.
M.V.: Volevo parlare con Canessa.
Presidente: Ma Canessa non gli posso autorizzare... Canessa, quando è al carcere, lei chiede il colloquio e il Canessa verrà a parlar con lei.
P.M.: Senz'altro..
Presidente: Non può parlare in aula, capito?
M.V.: Ma la scusi, posso parlare...
Presidente: Ora il Pubblico Ministero lo sa, che deve venire a parlar con lei, e ci verrà.
M.V.: Posso parlare da il banco?
Presidente: Come?
M.V.: Posso parlare da il banco senza andare là?
Presidente: Me lo ha detto già. Va be', mi dica, cosa vuol dire? Che non riguardi personalmente Canessa, che riguardi il processo, non Canessa. Mi dica.
M.V.: Come io non ho diritto a parlare?
Avvocato Filastò: Sì... via, dica icché la vuol dire, Vanni, su.
M.V.: Sì, lo dico.
Avvocato Filastò: Con calma, con calma.
M.V.: Dico con calma che io voglio...
Presidente: Calma, calma, si metta a sedere e stia calmo.
M.V.: Io voglio tutte le lettere che avete voi in Corte di Assise. Voglio la libertà per andare alla banca e alla posta.
Presidente: Ecco.
M.V.: Poi, ci sarà il Signore che punirà il signor Canessa con un malaccio inguaribile...
Presidente: Va bene, va be'. No, no... No, questo non lo può fare, eh.
P.M.: E io chiedo che venga espulso, Presidente.
Presidente: Basta, basta.
P.M.: Fra l'altro, dobbiamo sentire un teste importante. Sa, le minacce a me è acqua calda...
Presidente: Allora? Non si fanno minacce, non si fanno minacce. L'ultima volta... Dirò subito, è stato ammonito, è stato allontanato, poi sarà espulso dall'aula e non ci mette più piede!
P.M.: Presidente, ha commesso un reato, secondo me.
Presidente: Fino a quando...
M.V.: (voce fuori microfono) ... ritorneremo!
Presidente: Basta, basta! Portatelo fuori, vai. Via, via!
P.M.: Grazie, Presidente.
Presidente: No, no, Vanni, fuori fuori!
M.V.: (voce fuori microfono)
Presidente: Bene.
M.V.: (voce fuori microfono)
Presidente: È registrato, Pubblico Ministero. Quello che ha detto è registrato, quindi lei può chiedere la copia del verbale e far quel che crede.
P.M.: Sì, senz'altro, Presidente.
Presidente: Sì, sì.
P.M.: Perché io faccio presente che il clima, per sentire un teste così difficile, tra una minaccia dietro l'altra del Vanni... Interpretazioni...
Presidente: Va bene, ora si capisce che la...
Avvocato Filastò: No, la minaccia...
Presidente: ... è anche comprensibile.
Avvocato Filastò: La minaccia è nei suoi confronti, Pubblico Ministero.
P.M.: No, il teste ha qualche difficoltà, lo abbiamo già capito. Non so se è il clima migliore...
Presidente: Senta, aspetti un po'. Si sente di deporre ancora, o si...
F.P.: Porca miseria, hai voglia!
Presidente: Va bene? È stato impressionato da questo?
F.P.: No, no... Sì... 
Avvocato Filastò: Mi sembra proprio di no.
F.P.: Ma che scherza davvero!
Presidente: No. Bene a saperlo, perché sennò...
F.P.: No, no.
Presidente: Pubblico Ministero, può riprendere il discorso.
F.P.: Io non ho paura di nulla.
P.M.: Vorrei, Presidente, che lei - ora che il teste è così determinato e lucido - richiedesse nuovamente al teste se quello che ha detto alla Polizia e al P.M. è la verità.
Presidente: Sì, gliel'ha fatta lei la domanda.
F.P.: Sì.
Presidente: No?
P.M.: È la verità.
F.P.: Sì, sì.
P.M.: E allora, oggi, le cose che non ricorda, come mai non le ricorda?
F.P.: Mah... Dianzi di che si parlava?
P.M.: Va be', ora questo lo vediamo.
F.P.: Ecco, sì.
P.M.: Io avrei solo due domande.
Presidente: Bene.
P.M.: Vorrei chiedergli questo, lei ha già risposto in parte. Vorrei chiederle ancora se ricorda: il Lotti le ha mai parlato dell'omicidio che loro hanno fatto a Montespertoli?
F.P.: Sì.
P.M.: Cosa le ha detto?
F.P.: Boh, icché mi disse...
P.M.: Chi lo aveva fatto?
F.P.: Madonna ora, io non me lo ricordo.
P.M.: Chi erano le persone?
F.P.: Madonna, l'è un casino...
P.M.: Erano le stesse persone, o erano...
Presidente: Parli un po' forte, perché non si sente. "È un casino", non vuol dire nulla.
F.P.: Come?
Presidente: Lei ha detto: "è un casino".
P.M.: Lei c'era a Montespertoli, quando avvenne 1'omicidio?
F.P.: No, non c'ero.
P.M.: E chi c'era? Cosa le disse il Lotti: chi c'era?
F.P.: Ma lui mi pare che abbia detto: lui...
P.M.: Lui?
F.P.: ... e il Pacciani?
P.M.: Non me lo chieda a me. Il Vanni c'era?
F.P.: Il Vanni, credo ci fosse stato anche il Vanni, sì.
P.M.: Dell'omicidio di Calenzano le ha detto qualcosa, il Lotti?
F.P.: No, questo no.
P.M.: Io le contesto che lei ha detto: "Una volta Lotti mi disse: 'hanno morto anche quelli di Calenzano'.”
F.P.: Ah, sì, sì, sì. Ora sì, me lo ricordo. Sì.
P.M.: Senta un po', relativamente a "quelli di Calenzano", il Lotti le ha riferito che a Calenzano loro conoscevano una persona che stava lì?
F.P.: Sì.
P.M.: E chi era questa persona, cosa le hanno detto?
F.P.: Sì, ma io questa persona...
P.M.: L'ha vista da qualche parte, questa persona?
F.P.: No.
P.M.: Lei ha dichiarato di averla vista una volta a San Casciano e di averla vista in televisione quando ha deposto al processo Pacciani. È così? Lo ha detto lei, eh.
F.P.: Sì, e difatti... Ma questa persona, io...
P.M.: Lei ha dichiarato...
Presidente: Pubblico Ministero, lui avrebbe? Cosa avrebbe fatto?
P.M.: La prima cosa che dice è: "Lotti mi ha detto che loro" - riferendosi alle tre persone di cui si sta parlando: Lotti, Pacciani e Vanni - lui dice: "'hanno morto anche quelli di Calenzano."
Presidente: "Hanno morto", sì.
P.M.: E lui oggi ci ha detto: 'sì, mi ha detto così.’
Presidente: No, parlo della quarta persona.
P.M.: La quarta persona, io gli chiedo e gli ho chiesto: "Lei, questa quarta persona sa chi è? Lotti le ha detto chi è?" Lui ha riferito, e glielo stavo contestando, che questa quarta persona...
Presidente: Mi dica un po'.
P.M.: Dice: "Quello di Calenzano" - ha fatto il discorso che è la quarta presente - "l'ho visto una volta a San Casciano. Ma io non lo conosco. Era tanto tempo fa. Era nella piazza dell'orologio con gli altri tre. "
F.P.: Sì, l'ho visto, l'ho visto così, di faccia, ma conoscere... Capito?
P.M.: Lei lo ha visto di faccia.
F.P.: Sì.
P.M.: E poi dice...
Presidente: No, no, su questo punto: come fa a dire "quello di San Casciano", era quello che ha fatto il delitto di Calenzano? Com'è, spieghi un po'?
F.P.: Come?
Presidente: Quello che ha visto a San Casciano era quello di Calenzano. La quarta persona. Come fa a dire questo? Chi glielo ha detto? Siccome lei non lo conosceva questo signore, chi glielo ha detto che era lui quello d Calenzano?
F.P.: Mah, mi sembra il Lotti.
P.M.: Ha sempre riferito che glielo aveva detto Lotti, infatti.
F.P.: Come?
Presidente: Lì, a San Casciano.
F.P.: A San Casciano.
Presidente: Dove lo ha visto, al bar? Dove lo ha visto, dove lo ha visto?
F.P.: Lì al bar, a San Casciano.
Presidente: Quando si è parlato del processo, l'altro processo. È venuto al processo, lei?
F.P.: No. Non ci sono mai stato.
Presidente: Non ci è venuto.
F.P.: È la prima volta che vengo qui.

mercoledì 29 gennaio 2014

Fernando Pucci - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 06 ottobre 1997 - Ottava parte

Segue dalla settima parte.

P.M.: A proposito del luogo in cui sarebbe stata trovata questa ragazza conosciuta da Pacciani e Vanni, lei dice: "Fu Lotti a dirmi che Pacciani e Vanni andavano a trovare quella ragazza, ma non mi disse come l'avevano conosciuta esattamente. Disse solo, Lotti, che l'avevano conosciuta in un bar, perché loro frequentavano solo bar per bere e mangiare."
Presidente: Fermiamoci qui.
P.M.: Si ricorda questa circostanza?
F.P.: Sì, ma io non andavo.
P.M.: Lei non andava. Vedi?
F.P.: Questo l'è vero.
P.M.: Andavano loro.
F.P.: Andavano loro e basta.
P.M.: Questo è vero.
F.P.: Capito? Questo l'è vero, perché andavano loro e basta a fare le merende. Sì.
Presidente: No, lasci stare le merende, lasci stare le merende.
P.M.: Presidente...
F.P.: Io non sono mai stato a far merenda con loro.
Presidente: Il Lotti, il Lotti... Gliela faccio io la domanda: il Lotti le ha parlato che avevano conosciuto questa ragazza a un bar e a quale bar?
F.P.: Sì, codesto sì.
Presidente: O no? Lo sappiamo che lei non c'è stato, sennò stava anche lei qui. Va bene?
F.P.: Sì. Questo me lo ha raccontato. Sì.
Presidente: Gliel'ha detto?
F.P.: Sì.
Presidente: E cosa le ha detto esattamente? Com'è che venne fuori...
F.P.: No, a me mi disse che questa ragazza l'hanno conosciuta, così, per andare a farci all'amore e basta. Ecco.
P.M.: Vede, allora gliel'ha detto.
F.P.: E fine. Eh. Va bene o no?
P.M.: Le disse così?
F.P.: A me mi disse a codesta maniera.
P.M.: Che l'avevano conosciuta in un bar.
F.P.: L'avevano conosciuta loro. Io no, perché non c'ero.
P.M.: Ho capito benissimo qual è il suo...
F.P.: Non andai, capito?
Presidente: E "loro" chi? Chi erano?
F.P.: Poi io smisi di andare con il Lotti - capito? – a giro.
Presidente: E "loro" chi? "Loro" chi?
F.P.: Lui e Pacciani e il Vanni.
Presidente: Lui, Pacciani e il Vanni.
F.P.: Tutti e due.
Presidente: "Lui", sarebbe il Lotti.
F.P.: Il Lotti, sì.
Presidente: Lotti, Pacciani e Vanni.
F.P.: Sì, eh. No, la un sta così?
P.M.: Ah, non lo deve chieder a me.
F.P.: Come no!
P.M.: Questo, io le dico cosa ha dichiarato.
F.P.: Io...
Presidente: Senta, lei...
F.P.: No, io gliel'ho detto.
Presidente: Senta, signor Pucci, non faccia domande ora lei, eh.
F.P.: Icché ho saputo, gliel'ho detto.
P.M.: Eh, ma io le dico cosa ha riferito lei di aver saputo dal Lotti, capisce?
Presidente: Lo ha detto già. Ora ha detto questo. Vediamo un po', passiamo oltre.
F.P.: E allora? Sennò qui...
P.M.: Lei dice che quella ragazza l'avevano ammazzata perché non voleva stare con loro.
F.P.: Ecco.
P.M.: Cosi le ha detto Lotti?
F.P.: Così gli ha detto, sì. Come non è vero?
P.M.: Io lo chiedo a lei.
F.P.: Eh, allora... E allora l'è inutile.
P.M.: Non è questione di essere utile, o inutile. Io la credo, però noi dobbiamo cercare di capire cosa ricorda lei, capisce?
F.P.: Sì, ma lei l'ha ragione. Però io, io non gli posso dire icché non mi ricordo.
P.M.: Benissimo.
F.P.: Qualche cosa mi posso ricordare. Capito?
P.M.: Senta una cosa: io le avevo fatto anche... Lasciamo ancora Vicchio, abbiamo capito che lei ricorda questo e comunque tiene a sottolineare che lei non c'era.
F.P.: Non c'ero no, non c'ero no.
P.M.: Io le chiedo: il Lotti, nei suoi racconti - lui Lotti - ha mai parlato del fatto che - lui Lotti - sapeva qualcosa anche dei precedenti omicidi, quello dei tedeschi? Che lui, Lotti, c'era stato?
F.P.: Mah, sì...
P.M.: Le ha detto così?
F.P.: Sì.
P.M.: Come le ha detto Lotti?
F.P.: Ora...
Avvocato Filastò: Ma la domanda così, io mi oppongo, ovviamente. Perché la domanda va formulata così: "Lotti le ha mai parlato dell'omicidio dei tedeschi?"
P.M.: Gliel'ho già fatta questa domanda, prima.
Presidente: Gliel'ha fatta così.
Avvocato Filastò: Come?
P.M.: Gliel'avevo fatta anche prima, questa domanda.
Avvocato Filastò: Se Lotti gli aveva mai parlato dell'omicidio dei tedeschi?
P.M.: Sì, esatto.
Avvocato Filastò: Bah, vedremo la registrazione. Io non mi ricordo di aver sentito una domanda del genere.
Presidente: No, la registrazione la vedrà. La domanda l'ha fatta anche ora in questi termini, scusi, eh.
Avvocato Filastò: No, non l'ha fatta in questi termini, Presidente. Ha detto: 'Lotti le ha detto di aver partecipato all'omicidio dei tedeschi, di essere stato presente?' È diversa la cosa.
P.M.: Si sta parlando di Lotti.
Presidente: Veramente non ha detto così. Comunque...
F.P.: Ma l'abbia pazienza. Ora...
Presidente: Allora, sull'omicidio dei tedeschi, sull'omicidio dei tedeschi, cosa sa lei?
F.P.: No, ma io di questo dei tedeschi non sapevo niente, io.
Presidente: Un momentino, un momentino...
F.P.: Ecco.
Presidente: Sull'omicidio dei tedeschi, cosa sa lei?
Avvocato Filastò: Oh, così, così.
F.P.: Niente, niente.  
Presidente: Niente. Allora, lei non sa nulla. E il Lotti cosa le ha detto su questo punto? Le ha detto qualche cosa sull'omicidio dei tedeschi, il Lotti?
F.P.: No, l'abbia pazienza un momento. Costì, come c'è scritto sul foglio?
Presidente: Scusi, eh...
F.P.: Perché io non me ne ricordo mica icché c'è scritto, costì.
Presidente: Cosa ha detto?
Avvocato Filastò: Ha chiesto come c'è scritto sul foglio. Perché per lui il punto di riferimento è il foglio scritto là, che ha il Pubblico Ministero.
F.P.: Appunto.
Avvocato Filastò: Ecco, appunto, giusto. È cosi, Pucci?
F.P.: Ma io... Ma io... Se...
Presidente: Allora, allora scusi, facciamo un'altra domanda...
F.P.: Sì, sì.
Presidente: Facciamo un'altra domanda. Lei, lei ha detto, all'inizio nel corso di questa deposizione, che lei ha detto sempre la verità.
F.P.: Sempre.
Presidente: Che dice la verità.
F.P.: Porca miseria! Eh, ci credo.
Presidente: Ecco. Quando fu interrogato dai Carabinieri, dalla Polizia, dal Pubblico Ministero, da chiunque sia, l'ha detta allora la verità?
F.P.: Sì, hai voglia se l'ho detta!
Presidente: Ecco. Allora vediamo un po' cosa disse allora.
P.M.: Lei dice: "Lotti mi diceva che" - riferito a Pacciani e Vanni - "avevano ammazzato anche quelli delle altre coppie degli anni precedenti."
F.P.: Sì.
P.M.: È così che le diceva Lotti?
F.P.: Sì.
Presidente: Voce, voce.
F.P.: Proprio così diceva.
Presidente: Oh.
Avvocato Filastò: Ora il Pubblico Ministero mi deve dire che, in precedenza, aveva formulato la domanda in questo modo: 'che cosa le ha riferito Lotti sugli omicidi precedenti ', era così la domanda?
Presidente: Sì, esatto.
Avvocato Filastò: No, non era così, Presidente. Mi dispiace.
F.P.: Ma lei la può continuare a leggere, perché io non me ne ricordo...
Avvocato Filastò: È una domanda molto suggestiva quella che è stata fatta...
P.M.: La domanda...
Avvocato Filastò: ... prima della contestazione. È una opposizione formale. Io mi oppongo a come viene condotto questo esame di questo testimone. Mi riservo di fare delle eccezioni formali.
Presidente: Bene. Lei, dopo, fa l'eccezione, farà le domande come crede lei.
Avvocato Filastò: Ma anche su... come?
Presidente: Benissimo. Le farà come vuole.
Avvocato Filastò: Certamente, Presidente. Ma anche su come si è diretto questo dibattimento...
Presidente: Bene, bene.
Avvocato Filastò: ... farò delle eccezioni.
Presidente: Sì, sì...
Avvocato Filastò: Ci può contare.
Presidente: Eh, ci sono le nullità, ci sono le impugnazioni, quello che volete.
Avvocato Filastò: Ci può contare. Comunque mi riservo di farlo, lo dico fin da ora.
Presidente: Ho capito.
Avvocato Filastò: Non è un modo...
P.M.: Presidente...
Avvocato Filastò: ... in cui è prescritto dal Codice, come si svolge questo esame.
P.M.: Presidente, volevo, in proposito, far presente questo...
Presidente: Ma non sta facendo le contestazioni e poi fa la domanda? Com'è che si svolge, me lo insegni lei, me lo insegni lei. Lo insegni lei alla Corte e a tutti gli avvocati...
Avvocato Filastò: Si fa la domanda e dopo si fa la contestazione.
Presidente: Eh!
Avvocato Filastò: E non si fa la domanda suggestiva che prevede quello che già è stato detto, quello che...
Presidente: Ma se lui ha detto già che non ricorda, come devo fare, allora? Lui non ricorda, allora gli si fa la domanda...
Avvocato Filastò: E come non ricorda, e perché non ricorda?
Presidente: Allora si fa la contestazione.
Avvocato Filastò: E perché non ricorda, Presidente? Questo è un testimone che sta riferendo su pagine e pagine di verbali che ha già fatto. E qui non ricorda niente. Ma come mai?
Presidente: Eh, appunto. Noi quando il teste non ricorda... Avvocato... 
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: ... trovato in un certo posto, una sera, di aver sentito uno sparo e di essere scappato...
Presidente: Ora basta, ora basta.
Avvocato Filastò: ... e successivamente, poi, sulla base di queste letture che vengono fatte. E il teste dice sì...
Presidente: Va bene, abbiamo capito. Via, così si fa. Se a lei, per lei non è fatta regolare, fa le sue osservazioni, le sue impugnazioni, e vada avanti come vada. 
Avvocato Filastò: Ma certamente! 
Presidente: Si capisce.
Avvocato Filastò: È quello che sto facendo. 
Presidente: E allora? Non c'è bisogno di riscaldare, né di alzare l'atmosfera, perché non è proprio il caso.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
P.M.: Anche perché...
Avvocato Filastò: Ma io sto discutendo una questione, Presidente.
Presidente:  Eh, appunto.
Avvocato Filastò: E certo.
Presidente: Noi abbiamo un teste, un teste che, dice lui: 'io ora non mi ricordo nulla.' Benissimo. E questo viene verbalizzato e conservato. E il Pubblico Ministero, che ha avuto diverse dichiarazioni, gliele legge, ci contesta quello che ha dichiarato. E noi vogliamo sapere cosa ha detto: se è vero, non è vero, in che termini è vero. È questo che facciamo, che vogliamo sapere noi. E Allora...
P.M.: E mi sembra, che se non lo intimoriamo troppo...
Presidente: Lui potrà dire: 'non mi ricordo', oppure 'è vero'... Poi, sono valutazioni in sede di discussione, quando sarà in gioco di stabilire se quel teste ha detto la verità o non ha detto la verità, allora verrà fuori tutte le osservazioni dalle parti di tutti voialtri.
Avvocato Filastò: No...
P.M.: Anche perché sennò lo intimoriamo, Presidente, con questo modo di fare. Vorrei fare questa opposizione io.
Avvocato Filastò: Certo, lo intimoriamo.
Presidente: Sospendiamo 10 minuti.
P.M.: Bene, Presidente, grazie.
Avvocato Filastò: Poi dopo mi dà la parola, però, Presidente.
Presidente: No...
Avvocato Filastò: Perché devo chiarire meglio il mio pensiero.
Presidente: No, no.
F.P.: Mah, io...  

martedì 28 gennaio 2014

Fernando Pucci - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 06 ottobre 1997 - Settima parte

Segue dalla sesta parte

Presidente: Allora, Pubblico Ministero, per cortesia, vuol rileggere il punto della storia del Vanni e del Lotti quando...
P.M.: Allora, la domanda è questa: lei sa se Pacciani e Vanni, nei giorni precedenti l'omicidio di Vicchio, erano stati a vedere il posto? Lotti le ha mai fatto un racconto simile?
F.P.: Ma no...
P.M.: Non riguarda lei.
F.P.: Non è possibile.
P.M.: Non è possibile che lo abbia detto lei? Lei ha detto questo: "Il Lotti mi disse solo che Pacciani e Vanni la avrebbero ammazzata" - addirittura lei sa il motivo - "perché la ragazza non voleva fare l'amore con loro."
Avvocato Filastò: Questa è una circostanza completamente nuova che non ha formato oggetto precedente...
P.M.: Ha ragione, chiedo scusa...
Presidente: Bene, bene...
Avvocato Filastò: ... di nessuna affermazione del teste. E quindi non si era formata... 
(voci sovrapposte)
P.M.: Ha perfettamente ragione.
Avvocato Filastò: No, ma questa è una cosa molto grave...
Presidente: Va be'
P.M.: Presidente...
Avvocato Filastò: Perché qui si sta discutendo di un ergastolo ad un imputato, eh. Questo signore rischia l'ergastolo, mica sei mesi di galera con la condizionale, eh.
P.M.: Presidente...
Presidente: Bene. Pubblico Ministero.
P.M.: ... ho letto il rigo prima, tutto qua.
Presidente: Esatto, ha sbagliato.
P.M.: Lo conosce anche l'avvocato, eh?
Presidente: Bene. Ma siamo calmi, perché non c'è motivo di allarmarsi.
F.P.: No, no, poverino, quello... Io, io si può fare anche le due, tanto, se 'un mi ricordo delle cose...
Presidente: Bene.
F.P.: 'Un mi ricordo nemmeno icché mangiai ieri sera, la si figuri un pochino. Ecco. Sicché...
Presidente: Pubblico Ministero, vuole rileggere, per cortesia?
P.M.: Volevo rifare la domanda, così forse è meglio.
Presidente: Eh, rifaccia la domanda.
P.M.: Le chiedo, lei sa se Lotti, Pacciani, o Vanni, nei giorni precedenti l'omicidio di Vicchio erano stati sul posto a vedere la coppia che poi fu ammazzata? Il Lotti le ha mai raccontato...
F.P.: Mah, io no, 'un me lo ricordo se me l'ha raccontato o no, ecco.
P.M.: Non se lo ricorda.
F.P.: No.
P.M.: Lei si ricorda se il Lotti le ha raccontato perché fu uccisa quella ragazza?
F.P.: Io...
P.M.: Lei si
Avvocato Filastò: Abbia pazienza, signor Pucci, bisognerebbe che lei dicesse...
F.P.: Sì, porca miseria, ha' voglia!
Avvocato Filastò: ... o sì, o no. Perché se lei bofonchia...
F.P.: Io... La senta, io 'un mi ricordo nemmeno icché mangiai ieri sera, la si figuri se mi ricordo di un anno fa. Ecco.
Avvocato Filastò: Va bene. Però questa domanda, il Pubblico Ministero...
F.P.: Mi scusi, 'un me lo posso ricordare, abbia pazienza.
Avvocato Filastò: Ma lei deve rispondere sì, o no. Perché se lei fa "uhm, uhm", a verbale non risulta nulla, capisce? Ecco.
P.M.: Poi gli facciamo le contestazioni.
Avvocato Filastò: Sì, o no, signor Lotti
F.P.: No, 'un me lo ricordo.
Avvocato Filastò: ...alla domanda che gli ha fatto... No, benissimo.
P.M.: Non ricorda. Lei ha detto non ricorda.
F.P.: Eh.
P.M.: Lei ricorda se il Lotti le ha raccontato di aver saputo dove lavorava e che mestiere faceva la ragazza? Dove lavorava la ragazza?
F.P.: No. No, no.
Presidente: Parli forte: "No."
F.P.: No.
Presidente: Eh, bravo.
P.M.: Lei ricorda se il Lotti le ha detto che Pacciani e Vanni volevano far l'amore con quella ragazza e lei non voleva e per questo l'hanno ammazzata? 
F.P.: O, non me lo ricordo nemmen codesto. Gliel'ho detto, non me lo ricordo. È inutile... Eh.
P.M.: Signor Pucci, però le volevo far presente che queste cose le ha dichiarate lei e nessuno...
F.P.: Sì, ma la senta, io non mi ricordo nemmeno icché ho mangiato ieri sera a cena, sicché...
P.M.: Di questo sono pienamente convinto, se lei lo dice. Però, questi racconti qua li ha fatti lei, capisce, Pucci?
F.P.: Sì, ma io non me lo ricordo icché dissi.
P.M.: Non ricorda cosa disse il Lotti?
F.P.: No, non me lo ricordo.
P.M.: Bene.
F.P.: Bah, come si fa?
P.M.: Le dice, però, e questo glielo contesto per bene. Le viene chiesto la stessa domanda: "Se Pucci conosce il motivo per il quale Vanni e Pacciani volessero ammazzare i due giovani." Lei dice che: "Il Lotti ha raccontato qualche cosa in proposito." E lei dice: "Li hanno ammazzati, perché anche loro volevano fare l'amore con quella figliola. Aggiungo che il Lotti mi disse che Pacciani e Vanni avrebbero ucciso quella ragazza ancor prima che fosse commesso l'omicidio." Cioè, il Lotti glielo anticipò. È così?
F.P.: Mah...
P.M.: Queste cose però le ha dette lei, signor Pucci.
F.P.: Sì, ma...
P.M.: Non lo ricorda.
F.P.: Eh, non me ne ricordo.
P.M.: Lei dice, le viene chiesto: "Non so dire come Pacciani e Vanni conoscessero la ragazza uccisa a Vicchio. Il Lotti mi disse solo che Pacciani e Vanni l'avrebbero ammazzata perché non voleva fare l'amore con loro." Capisce, signor Pucci, sono tutte cose che nessuno conosce; Lotti non le ha mai dette e...
Presidente: Va bene. Commenti no, però. Domandiamo a lui...
P.M.: No, faccio per far ricordare al teste...
Presidente: Eh, lo so.
P.M.: ... come mai le ha dette.
Presidente: Non se lo ricorda.
M.V.: Signor Presidente...
Presidente: Non se lo ricorda.
F.P.: Non me lo ricordo.
Presidente: Non se lo ricorda.
P.M.: Lei dice ancora: "Lotti mi diceva che era Pacciani che aveva conosciuto la ragazza per primo."
Avvocato Filastò: Presidente, qui Vanni dice che lui, sennò salta il banco, vuole la parola. Che vuole che le dica.
Presidente: Signor Vanni, è inutile che si arrabbi, perché non c'è motivi di arrabbiarsi. Stiamo accertando la verità.
M.V.: Ma posso parlare con il signor Canessa?
Presidente: Ma lasci star Canessa, perché ora non ci può parlare. Allora... Dopo, dopo parlerà quando sarà in carcere.
M.V.: ... me ne rammento.
Presidente: Se continua a disturbare, lo mando via. Capito?
M.V.: E la mi mandi via!
Presidente: E allora vada via, vai. Via...
M.V.: Vo via anche subito.
Presidente: Bene. Accompagnatelo fuori.
M.V.: No, prima ci parlo, e poi vo via.
Presidente: Portatelo fuori, portatelo fuori. Si calmi un pochettino e poi ritorna, se vuol tornare.
M.V.: Bella Giustizia l'è questa. Nemmeno in Cina.
Presidente: Eh, lo so. Lo ha detto anche l'altro giorno che nemmeno in Cina.
P.M.: Vorrei contestare ancora...
Presidente: Bene.
P.M.: . . . una circostanza riferita da Pucci, che è la seguente. Lei dice: "Lotti mi diceva che era Pacciani che aveva conosciuto la ragazza per primo, ma non mi disse come. Aggiungeva che Pacciani e Vanni andavano a Vicchio a trovarla, ma lei non cedeva alle loro proposte e per questo la volevano ammazzare". Lotti le ha fatto questi discorsi a lei?
F.P.: Io...
Presidente: Voce, voce.
F.P.: Mah, può darsi che mi abbia fatto questi discorsi, ma io...
P.M.: "Può darsi", è già diverso dal "non ricordo", capisce?
P.M.: Non me ne ricordo. Non mi ricordo di nulla...
P.M.: E come mai, quando lo ha raccontato, se lo ricordava? Che motivo ha oggi? Ha paura di qualcosa?
F.P.: No, non è questione della paura. Non mi ricordo nemmeno icché mangiai ieri sera a cena, glielo dico un'altra volta.
P.M.: Questo, ce lo ha già detto.
F.P.: Bah.
Avvocato Filastò: Questo è la quarta volta che il Pubblico Ministero chiede al testimone se ha paura. E il testimone gli risponde di no.
F.P.: Per me la può essere anche la quinta. Io...
Avvocato Filastò: Se dobbiamo continuare fino a tutta la mattinata...
Presidente: Avvocato, sono domande possibili che vanno fatte.
Avvocato Filastò: È la quarta volta...
(voci sovrapposte)
F.P.: Va bene, sì, sì...
Avvocato Filastò: Basta, tre volte chiedere se ha paura, per sentirsi rispondere. .. Tre volte sono sufficienti?
Presidente: Allora...
Avvocato Filastò: Quattro sono sufficienti? Ce ne vuole una quinta, ancora?
Presidente: È un teste particolare, che va usato un particolare modo di interrogare. Eh, santo cielo!
P.M.: A proposito del posto...
Presidente: L'essenziale è che dica la verità. Tutto qui. Poi, come ci si arrivi, non importa.
P.M.: A proposito del posto dove era stata conosciuta la ragazza...
Avvocato Filastò: ... qual è la verità, però, Presidente. Capito? Per dire: "Importante è che dica la verità, come ci si arriva non importa", bisogna, prima di tutto, come ci si arriva, lo prescrive il Codice, in ogni caso...
Avvocato: Presidente, mi perdoni...
Avvocato Filastò: ... e poi...
Presidente: Ma non certo per via illegale. Questo volevo dire, no? Ci vuole un po' di pazienza, in questo senso.
Avvocato Filastò: ... non è la verità.
Presidente: E allora, e allora!
Avvocato: Presidente, non si può intimorire il teste...
Presidente: No. No, no, avvocato, per cortesia, non cominciate anche voi a fare... Perché... Avvocato: No, sto dicendo questo: che...
Presidente: Nessuno sta intimorendo il teste.
Avvocato: Il tono dell'avvocato Filastò e le continue interruzioni rischiano di intimorire il teste. C'è il pericolo di intimorire il teste, ecco. Lasciamolo un po' tranquillamente rispondere alle domande, senza interrompere con quel tono di voce da intimorimento.
Presidente: Ho capito, avvocato. Grazie. Basta. L'unica cosa che voglio dire, Pubblico Ministero, delle volte si accavallano due, tre...
P.M.: Ma infatti ho cercato...
Presidente: ... circostanze insieme. Allora, è bene che ogni circostanza: la contestazione e la risposta; la contestazione e la risposta.
P.M.: È quella che stiamo...
Presidente: Sennò si fanno troppi discorsi e lui ha difficoltà a ricordarsi.
P.M.: Può darsi che sia questo il motivo. E infatti ho cercato...
Presidente: Eh, vediamo un po' se...
P.M.: ... almeno credo, di cambiare metodo.
Presidente: Bene.

lunedì 27 gennaio 2014

Fernando Pucci - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 06 ottobre 1997 - Sesta parte

Segue dalla quinta parte.

P.M.: Va bene. lei dice ancora, relativamente a quell'episodio: "Quando noi eravamo, ci eravamo avvicinati a vedere i due ragazzi che facevano l'amore in macchina era tardettino", lei dice. "Non so che ora fosse esattamente, non avevamo luci per illuminarli. Vedemmo con la luce naturale. Dopo l'omicidio, fu lo stesso Lotti che mi disse che lui era stato presente all'omicidio." - lui Lotti.
F.P.: Lui, ma io no.
P.M.: "E aveva visto ammazzare i due giovani."
F.P.: Ecco.
P.M.: "Mi disse che a commettere l'omicidio erano stati Pacciani e Vanni." Le disse così?
F.P.: Sì.
M.V.: 'Un è vero nulla.
F.P.: Ma come non è vero nulla?
Presidente: Aspetti, cosa gli ha detto il Lotti a lei?
P.M.: Chi aveva fatto quell'omicidio?
F.P.: Come mi disse, 'un me ne ricordo.
M.V.: 'Un ho paura di nessuno.
P.M.: Lei aggiunse: "Mi disse che era andato, Lotti, con la sua macchina; mentre Pacciani e Vanni erano andati con la macchina del Pacciani."
M.V.: Sono innocente. Io 'un ho fatto nulla. 'Un sono stati buoni di trovare il "Mostro"...
Presidente: Signor Vanni, quando vuol parlare, parla con me. E non faccia commenti, perché si sentono.
P.M.: Senta, le faccio ancora qualche domanda. Lei, poi, con il Lotti, ha parlato di altri omicidi? Degli altri omicidi del "Mostro"? Con il Lotti.
F.P.: (espressione di diniego) Ma io... Ma che c'è mica scritto, costì?
P.M.: Eh
F.P.: No, lo voglio sapere, perché vu' scrivete un monte di robe, io 'un me lo ricordo...
P.M.: Noi, queste robe, per fortuna le abbiamo anche registrate. Quindi...
F.P.: Abbia pazienza... 'Un mi posso ricordare di ogni cosa.
P.M.: No, ma lei non si deve ricordare cosa c'è scritto qui, capito, signor Pucci?
F.P.: Ecco...
P.M.: Lei si deve ricordare se questi discorsi li ha fatti e se sono veri.
F.P.: Ma io non me lo ricordo.
P.M.: Però, vede, se non se lo ricorda ora, è un fatto; se non se lo ricordava nemmeno prima, è un altro.
F.P.: Eh, non è possibile...
P.M.: Ecco.
F.P.: ... non me ne ricordavo nemmeno prima, sicché... Ora, che vuole, è da tanto tempo che... Chi se ne ricorda! Bah...
P.M.: Ho capito.
F.P.: ... 'un è possibile, eh. Gli è inutile... eh.
P.M.: Senta un po', io le contesto che lei invece ha dichiarato qualcosa in più. Lei ha detto che il Lotti gli ha riferito che avevano fatto anche un omicidio a Montespertoli.
F.P.: Ma io a Montespertoli ci andavo quando c'era la festa dell'uva, la festa del vino, e basta.
P.M.: Ci è andato anche a spiare coppie?
F.P.: No, io 'un sono andato.
P.M.: No, va bene. Lei, così ha detto...
F.P.: No, no...
P.M.: Così ha detto. Ora...
F.P.: Io, con il Lotti, ci andavo alla festa del vino e quando c'era la festa dell'uva, insomma...
P.M.: Signor Pucci, io ho l'impressione che lei, in questo momento, ci sia qualche motivo. Sarà il ricordo, o sarà qualche altro...
F.P.: No, no...
P.M.: ... motivo. Però io gliele devo contestare, eh?
F.P.: Sì, sì, ma lei... Bah, io...
P.M.: Riguardo all'episodio di Vicchio, lei ha raccontato un sacco di altri particolari, eh, che nessuno sapeva quindi... li ha raccontati lei. Io glieli leggo, perché...
F.P.: Sì, sì, la può leggere, ha' voglia!
P.M.: . . . sono particolari completamente sconosciuti che lei racconta. Allora dobbiamo vedere come mai lei, l'anno scorso, esattamente nel '96, li ha raccontati e oggi non li ricorda. Io glieli contesto. Sono esattamente questi, dopo che lei dice che: "Mi disse che lui era andato con la sua macchina, " - Lotti - "mentre Pacciani e Vanni erano andati con la loro." Lei aggiunge: "Lei mi chiede, a questo punto, se io credetti al ' racconto di Lotti." Lei dice: "Io ci crederti sì, ma non ricordo se mi disse com'era avvenuto l'omicidio." Poi dice: "Il Lotti non mi disse se erano già stati prima a ; spiare la coppia, né mi disse come gli avevano ammazzati. Io gli chiesi se era andato dai Carabinieri, dopo aver assistito all'omicidio. Lui mi disse che aveva paura. Io gli chiesi perché era andato con loro la sera dell'omicidio di Vicchio, e lui mi disse solo che era andato a vedere cosa facevano." Questo, è il suo racconto. Poi...
F.P.: Lui solo. Io no.
P.M.: Questo lo abbiamo capito. E io non vorrei che ora...
F.P.: Non andai io con il Lotti, sicché...
P.M.: Va bene. Lei è stato solo nell'85.
Presidente:  È andato lì per vedere.
F.P.: Lui, io no. Non andai insieme io.
Presidente: Cosa gli disse il Lotti? Cosa gli ha detto il Lotti a lei?
F.P.: Come?
Presidente: Cosa gli ha detto il Lotti, che era andato per vedere?
F.P.: Lui era andato per vedere, sì, e basta.
Presidente: Lei ha detto: 'lui sì e io no', questo voleva dire?
F.P.: Io no, 'un c'andai, perché quel giorno 'un c'ero nemmeno, sicché.
P.M.: Lei aggiunge - e glielo contesto - esattamente: "Lotti mi ha però detto che, nei giorni precedenti l'omicidio di Vicchio, avevano seguito i due giovani, loro. Per la precisione mi disse che, nelle sere precedenti a quella in cui io e Lotti andammo a guardare la coppia di Vicchio, Pacciani e Vanni erano stati a vedere come potevano fare per ammazzarli. Mi disse che li avevano seguiti per strada, avendo così scoperto..."
Presidente: Piano, piano, Pubblico Ministero. Piano, piano.
P.M.: "Avendo così scoperto dove facevano l'amore quei ragazzi." Le viene chiesto se conosce il motivo per il quale Vanni e Pacciani volessero ammazzare i due giovani. Lei dice: "Che, successivamente..."
Avvocato Filastò: Cos'è, è una contestazione, oppure è una lettura...
P.M.: La contestazione è già stata fatta.
Avvocato Filastò: ... di un fatto nuovo...
M.V.: Bravo, avvocato.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Vanni, non ci si metta anche lei...
Presidente: Andiamo sul primo punto, sul primo punto.
F.P.: Sicché gli è tutto vero, io ho visto tutto, ha capito?
Presidente: Signor Pucci, non parli con la Corte, perché non...
F.P.: Le un sono bugie, queste, glielo dico io.
Presidente: Oh, senta un po', allora cos'è... Non sono bugie. Allora, cos'è vero?
F.P.: Come?
Presidente: Il Pubblico Ministero gli ha letto quello che dichiarò l'anno scorso a lui, allo stesso Pubblico Ministero.
P.M.: Prima, alla Polizia e poi...
Presidente: Prima, alla Polizia e poi a lui. Noi non abbiamo verbali, ecco perché non lo sappiamo.
F.P.: Sì, ecco.
Presidente: Ecco.
F.P.: Poi, se c'è critto, gli è vero.
Presidente: Ecco. Si dice in quei verbali che il Vanni e il... Come si chiama...
F.P.: Lotti.
Presidente: ... il Pacciani, erano andati per fare un sopralluogo, per vedere, verificare. Ecco, cosa c'è di vero in questa storia? Lo dica. E' come dice il Pubblico Ministero, o c'è qualcosa di diverso?
F.P.: No, ma io... Io 'un c'ero quel giorno, io non andai insieme, ecco perché...
Presidente: Ma quello che gli ha detto... Ho capito che lei non c'era. Ma per quello che gli ha detto il Lotti, perché lo ha saputo dal Lotti. E' così, o no?
F.P.: Sì, io l'ho saputo dal Lotti.
Presidente: E cosa gli ha detto il Lotti?
P.M.: Cosa ha saputo dal Lotti? Perché lei ha raccontato tante cose che nessuno sapeva - le faccio presente - quindi, tutte le cose che sono scritte in questo verbale, che io poi le leggo come contestazione, le ha raccontate lei e nessuno le sapeva. Non le aveva dette nemmeno Lotti. Capisce? Quindi lei come...
F.P.: Ma allora la mi legga, perché io non me ne ricordo mica.
Presidente: Pubblico Ministero, parli piano, per cortesia...
F.P.: Abbia pazienza, sennò io...
Presidente: Con lui va parlato piano.
F.P.: ... 'un me lo posso ricordare.
Presidente: Piano, piano, perché non...
P.M.: Ha ragione, Presidente.
Presidente: Eh..
P.M.: Forse può essere che...
Presidente: Vede, che ha difficoltà poi a rendersi conto di tutto.
F.P.: No, vu' mi fate dire le cose che 'un le stanno bene, abbia pazienza... Io...
Presidente: No, no, ma nessuno le fa dire niente. Per carità!
F.P.: Io...
Avvocato Filastò: Ma il testimone non si dovrebbe mica rendere conto di nulla, sa, Presidente. Dovrebbe raccontare quello che sa. Senza rendersi conto di nulla.
F.P.: Va bene, ma io... Io 'un mi ricordo nemmeno icché mangiai ieri sera, la si figuri se mi ricordo dell'anno scorso...
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: ... questo signore, finora.
Presidente: Pubblico Ministero...
Avvocato Filastò: E io chiederei che il testimone venisse interrogato sulle cose che sa.
Presidente: Eh, appunto.
Avvocato Filastò: Non sulle cose che sono scritte, come dice lui.
P.M.: No, Presidente...
Presidente: E noi non gli abbiamo fatto la domanda apposta.
P.M.: La verità è che gli si contesta quello che ha già detto. Quindi, il difensore,. ..
Presidente: Ora dice che non si ricorda. Gli si contesta quello che ha detto e lui deve confermare o dire...
Avvocato Filastò: Le contestazioni...
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Io insisto - avvocato Filastò, difensore di Vanni - perché a testimone vengano fatte contestazioni su punti specifici.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Filastò: Di contrasto rispetto a quello che sta dicendo ora...
Presidente: O non sta facendo questo, il Pubblico Ministero.
Avvocato Filastò: ... e non letture fiume dei verbali com'è stato fatto finora.
Presidente: Bene. Facciamo la lettura più...
Avvocato Filastò: Al termine delle quali il testimone dice: 'si, allora se c'è scritto, è così.' Questo interrogatorio sta andando avanti così, questo esame, finora.
Presidente: Allora, facciamo contestazioni più brevi, punti, circostanze più precise e basta. Comunque, l'interrogatorio sta venendo nella forma in cui prevede la legge. Mi scusi, eh, avvocato.
F.P.: Sì, sì...
Avvocato Filastò: No, secondo me, no, Presidente.
Presidente: E va bene. Lei poi farà le sue osservazioni, le commenterà, impugnerà...
F.P.: Per me la può fare le osservazioni che la vuole. Se 'un me lo ricordo, io...
Presidente: Un momentino. Lei risponda alle domande e basta, eh. Che non faccia commenti, per cortesia.
F.P.: No, no, per carità di Dio!

venerdì 24 gennaio 2014

Fernando Pucci - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 06 ottobre 1997 - Quinta parte

Segue dalla quarta parte.

P.M.: Senta ancora una cosa, signor Pucci.
F.P.: Sì.
P.M.: Relativamente a quel pomeriggio, quel giorno che siete andati dalla Gabriella e che poi la sera, tornando, vi siete fermati a Scopeti, lei ha fatto un racconto relativo al fatto che, dalla Gabriella, ci andava anche Vanni. Io le ho fatto la doma... C'è stato una volta per lo meno anche Vanni. Le ho fatto la domanda e lei mi ha detto: no. Lei, però, ha dichiarato cose un po' diverse. Lei ricorda, allora, le rifaccio la domanda: se sa se il Vanni è stato mai dalla Gabriella?
F.P.: No, io 'un me lo ricordo.
P.M.: Se la Gabriella... La domanda è questa, indipendentemente dal ricordo, siccome lei ha fatto questo racconto, se la Gabriella, per caso, era venuta a sapere, o avendo conosciuto il Vanni che aveva particolari tendenze, non lo voleva o meno. Lei sa niente di questo?
F.P.: Sì, qualche cosa so di codesto, ma...
P.M.: E allora, se lo sa, ce lo dica, no? Cosa sa? Perché, se dice che dalla Gabriella non ci andava, è un conto; se invece sa che la Gabriella non voleva Vanni, vuol dire che ci andava.
F.P.: Ora gliene dico.
P.M.: Allora ce lo dica per bene.
F.P.: La 'un lo voleva perché 'un gli garbava come, come si dice...
P.M.: Come faceva lui.
F.P.: Ecco.
P.M.: E come mai, cosa faceva lui?
F.P.: E come mai...
P.M.: Cosa diceva la Gabriella.
F.P.: Mah, ora... 'Un l'ho in mente codesto...
P.M.: Allora, guardi, lei ha raccontato questo: "In effetti, è vero che la Gabriella non voleva di mezzo il Vanni", dice lei, "E so anche il motivo. Infatti la Gabriella mi aveva detto che il Vanni era un soggetto parecchio strano; era uno che, con le donne, combinava poco e con lei voleva usare un vibratore. E si eccitava così."
F.P.: Ecco. Ora sì.
P.M.: Ora sì. No.
F.P.: Allora c'è critto costì...
P.M.: ... queste le ha dette lei, però, queste cose.
F.P.: Sì, ecco.
P.M.: E queste cose a lei chi gliele ha raccontate, la Gabriella?
F.P.: Sì, eh.
P.M.: Lei l'ha mai visto...
F.P.: A me mi sembra... Ora va bene, 'un me ne ricordo bene, che la le abbia raccontate lei, la Gabriella, ha capito? Ecco.
P.M.: Il Vanni lei lo ha mai visto se aveva un vibratore, o meno?
F.P.: No. Mai.
P.M.: Lei lo sa cos'è un vibratore?
F.P.: Ma io 'un lo so, perché io codeste cose costì... 'Un li ho mai visti codesti cosi io, ecco. 'un...
P.M.: Non li ha mai visti.
F.P.: Per dire la verità. Sicché 'un...
P.M.: Senta, lei ancora dice che il giorno in cui avvennero i fatti di Scopeti, il pomeriggio che voi andaste dalla Gabriella, in realtà sembra che andaste in una pensione, o andaste a casa di lei?
F.P.: A casa di lei. Insomma, a casa di lei, non era nemmeno sua. Insomma, l'aveva una stanza, così, ha capito, a pagar l'affitto, così, e basta.
P.M.: Lei ricorda se quel giorno era venuto per conto suo, non con voi, anche il Vanni?
F.P.: 'Un lo so.
P.M.: Non lo sa.
F.P.: Codesto...
P.M.: lei dice: "Questo episodio avvenne quando noi..." allora lei dice: "Effettivamente, quel giorno, dalla Gabriella era venuto anche il Vanni", dice lei, "però lei lo mandò via."
F.P.: Lo mandò via, sì.
P.M.: "Questo episodio avvenne quando noi eravamo già stati con la Gabriella. Insomma, il Vanni, che era arrivato per conto suo, salì su dopo Giancarlo. E un momento dopo, scese, perché la Gabriella lo aveva respinto."
F.P.: Eh, sì.
P.M.: È così?
F.P.: Sì, si.
P.M.: Ma lei, questi episodi...
F.P.: Come?
P.M.: ... li ricorda in questo modo.
F.P.: A codesta maniera, perché il Vanni l'andò da solo.
P.M.: Venne da solo, quel giorno.
F.P.: Da solo.
P.M.: Non era in macchina con voi.
F.P.: No.
P.M.: E sa come venne, con che mezzo venne?
F.P.: Mah, io codesto...
P.M.: Lui ci aveva una macchina, un... veniva con la SITA...
F.P.: Gli aveva la Vespa, lui, e basta.
P.M.: Non lo sa come venne.
F.P.: Poi, per come venne, non lo so, ecco.
P.M.: Lei ricorda se il Vanni, per il fatto che la Gabriella non lo aveva voluto era incazzato, o meno?
F.P.: Ma no.
P.M.: Non se lo ricorda. Lei però dice: "Il Vanni era arrabbiatissimo, ce l'aveva con la Gabriella. Noi lì ci separammo. Cioè, io e il Lotti andammo a fare i nostri soliti giri a Firenze; e Vanni se ne andò per conto suo."
F.P.: Sì.
P.M.: "A quanto mi disse lui, Vanni era venuto con la SITA."
F.P.: Sì, con la SITA, sì, venne, andò.
P.M.: "Quando andò via era incazzato fradicio con la Gabriella."
F.P.: Sì. Perché il motivo non me lo seppe dire nemmeno La Gabriella a me, ecco. Sicché... 'un... Io 'un lo sapevo, perché...
P.M.: Ho capito. Senta ancora una cosa, signor Pucci...
F.P.: È chiaro, no?
P.M.: Sì, sì, più o meno.
F.P.: Eh, io...
P.M.: Lei ricorda di essere stato con il Lotti nel luogo dell'omicidio di Vicchio?
F.P.: No.
P.M.: Non lo ricorda
F.P.: Io 'un ci sono mai stato là.
P.M.: Mi segua un attimo, signor Pucci...
F.P.: No, no, Vicchio...
P.M.: Lei non è mai stato dove c'è stato l'omicidio?
F.P.: No.
P.M.: Nel momento in cui c'è stato l'omicidio no.
F.P.: (espressione di diniego).
P.M.: Il Lotti le ha mai raccontato che a Vicchio era stata ammazzata una coppia che voi avevate visto, in una Panda celeste?
F.P.: (espressione di diniego).
P.M.: No.
F.P.: Io...
P.M.: Lei però ha raccontato questo.
F.P.: Icché ho raccontato?
P.M.: Lei, Pucci. Lei dice: "Nel 1984 a Vicchio ci sono andato, come ho già detto, con il Lotti. Ma prima dell'omicidio. E poi lui mi disse che era stata ammazzata la coppia che noi avevamo visto." F.P.: Sì, me lo disse a me; ma io 'un... io, io... le coppie 'un le vidi, ecco, perché...
P.M.: Ma lei, con il Lotti a vedere una coppia che aveva una Panda celeste e c'erano due un pomeriggio che vi fermaste al bar...
Presidente: Pubblico Ministero, scusi un attimo. Facciamogli dire, facciamogli bene la domanda: il Lotti...
F.P.: Se vu' mi fate di' le cose che 'un sono vere, abbia pazienza, io...
Presidente: No, no
P.M.: Se non sono vere, lei ce...
F.P.: Io vi dico icché so e basta. Icché 'un so, 'un lo dico di certo.
Presidente: Signor Pucci, signor Pucci...
F.P.: Se 'un me lo ricordo, 'un lo dico.
Presidente: Ho capito.
F.P.: Non è possibile.
Presidente: Signor Pucci, mi faccia fare la... Faccia...
F.P.: Mah, gli è passato tanto tempo, 'un mi ricordo... Bah, eh...
Presidente: Ancora non sa cosa gli voglio domandare e lei già protesta. Allora, soprattutto calmi e sereni. Tutti.
F.P.: Sì, sì. Quello...
Presidente: Voglio sapere una cosa: il Pubblico Ministero parla ora di Vicchio, va bene?
F.P.: Sì, ma...
Presidente: Stia a sentire, va bene? Com'è che se n'è andato a Vicchio? Cosa gli disse Lotti, all'inizio, perché andaste a Vicchio? Cosa gli disse quando andaste a Vicchio?
F.P.: Mah, io...
Avvocato Filastò: Ma a Vicchio non ci è andato.
F.P.: ... io ci andai per fare una girata. E basta.
Avvocato Filastò: Mi scusi, Presidente, questa domanda, abbia pazienza, la fa lei, ma è suggestiva lo stesso. Perché sta dicendo che a Vicchio non ci è andato, lui.
P.M.: Sta dicendo per fare una girata.
Presidente: No, ci è andato prima. Ha detto che ci è andato prima.
Avvocato Filastò: Come?
Presidente: Ha detto che ci è andato prima. Non ci...
Avvocato Filastò: No, no, alla contestazione del Pubblico Ministero, all'inizio, questo testimone ha detto che lui, a Vicchio, con Lotti, non c'è andato.
Presidente: Io voglio sapere come.. Ha detto che ci è andato a Vicchio, almeno io ho capito questo. Scusi...
F.P.: Scusi, come c'è scritto lì? Perché non mi ricordo mica icché c'è scritto, sa, l'abbia pazienza.
P.M.: Eh, no, però se vede quello che c'è scritto, poi glielo contesto io.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Non si ricorda quello che c'è scritto, pover'uomo. È questa la questione.
Presidente: Eh?
Avvocato Filastò: Non se lo ricorda. Glielo sta...
Presidente: Va bene, va bene. Allora, a questo punto, legga Pubblico Ministero, legga.
P.M.: Bene, Presidente.
Presidente: Vediamo un po' com'è andata. Basta che si chiariscano gli episodi. Comunque sia.
F.P.: Se la lo legge, forse me ne posso ricordare.
Presidente: Bene.
F.P.: Ha capito, l'è cosi...
P.M.: Allora, la domanda che le fu fatta e la risposta fu questa. "Mi viene chiesto di raccontare nei dettagli cosa io sappia del delitto del 1984 a Vicchio. Io, come ho già detto nelle precedenti dichiarazioni, non c'ero. Ho assistito solo al delitto di Scopeti nell'85 nei modi che ho già descritto."
F.P.: Quello, sì. Ma...
P.M.: Nell'84, lei non c'era.
F.P.: No.
P.M.: Però lei dice: "Nel 1984 a Vicchio, invece, ci sono andato, come ho già detto, con il Lotti, un giorno. Ma prima dell'omicidio."
F.P.: Prima, eh, non dopo. Eh.
P.M.: "Andammo per fare una girata per…
F.P.: Per fare una girata e basta.
P.M.: "Vedemmo la piazzola con la macchina con i due giovani che poi furono uccisi che facevano l'amore. Mi sembra che la macchina fosse chiara, prima di andare a vedere la macchina ci si fermò in un bar. Al bar andammo che era ancora giorno. Quando invece si vide la coppia era già buio, saremmo stati a guardare la coppia una decina di minuti. Avevamo lasciato la nostra macchina e ci siamo avvicinati alla coppia a piedi. Seppi poi che era avvenuto l'omicidio, dopo pochi giorni, dai giornali e dalla televisione. Dopo che era successo l'omicidio, Lotti, di sua volontà, mi disse che quelli che erano stati uccisi erano quelli che avevamo visto noi." È così? Eh? È questa la verità?
F.P.: Sì, sì.
P.M.: E perché prima, da solo, aveva difficoltà a raccontarla?
F.P.: Eh, bah...
P.M.: Ha ancora paura, signor… le chiedo.
F.P.: No, paura no.
P.M.: E allora
F.P.: Paura, ma sa...
P.M.: Sono fatti brutti, ci rendiamo conto.
F.P.: Ecco.
P.M.: Ma noi vogliamo capire qua quanto lei oggi abbia difficoltà a dire la verità e quanto questa sia la verità.
F.P.: Mah, questa è la verità, abbia pazienza.