giovedì 25 luglio 2013

Sharon Stepman - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 07 luglio 1997


Presidente: Allora, buongiorno a tutti. Ci siamo? Vanni, il difensore. Lotti è presente, come sempre. Lo Zanobini per Corsi. Pellegrini e Curandai, il professsor Voena. Allora, Curandai mi sostituisce tutti gli altri, parti civili mancanti. Va bene? Pubblico Ministero, i testi di oggi possono entrare. Venga il primo.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Senta, vuole essere ripreso dalle telecamere?
S.S.: Non ho capito.
Presidente: Vuol essere ripresa dalle telecamere?
S.S.: No, grazie.
Presidente: Bene. Allora, niente telecamere. Come si chiama lei?
S.S.: Sharon Stepman.
Presidente: Dov'è nata, quando è nata, dove risiede?
S.S.: Sono nata a Xxxxxxx il XX7XX7XX.
Presidente: Residente a Firenze? Dove?
S.S.: Come?
Presidente: Dove risiede?
S.S.: A Xxxxxxxx
Presidente: Vuol leggere quel foglio lì?
S.S.: Non so leggere in italiano. No, posso leggere...
S.S.: No, scusami, io posso farlo in inglese, ma non in italiano. Mi dispiace, io non sono italiana.
Presidente: Insomma, si obbliga a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quello che è a sua conoscenza. Va bene?
S.S.: Grazie.
Presidente: No, dica 'sì', non 'grazie'.
S.S.: Sì.
Presidente: Bene. Può andare, Pubblico Ministero.
P.M.: Grazie, Presidente. Signora, buongiorno. Può dire innanzitutto alla Corte, signora, da guanto tempo lei è in Italia?
S.S.: Questa volta? Sono qui da marzo.
P.M.: Da marzo. Lei era in Italia nel 1985?
S.S.: Sì.
P.M.: Ricorda se nell'estate era in Italia?
S.S.: In genere sono...
P.M.: In genere è in Italia. Ricorda un episodio relativo al fatto che lei aveva percorso la strada degli Scopeti in occasione dell'omicidio che avvenne lì nel settembre '85 di cui parlò ai Carabinieri? Lo ricorda questo episodio?
S.S.: Senz'altro.
P.M.: Lo ricorda ancora bene?
S.S.: No
P.M.: No.
S.S.: È passato troppi anni.
P.M.: Troppi anni. Però, su questo episodio, lei è stata sentita successivamente e le è stato ricordato che cosa aveva detto ai Carabinieri. Questo...
S.S.: Dopo undici anni, sì.
P.M.: Dopo undici anni. Ricorda che cosa aveva detto ai Carabinieri, o meglio, quello che ricorda ora rispetto a quell'episodio, a ciò che vide? Ce lo può raccontare? Dal momento che, nel nostro ordinamento, è necessario vedere, davanti ad una Corte, se il teste ricorda qualcosa di sua spontanea volontà, cioè con il proprio ricordo. Se questo non è possibile, si cerca di intervenire leggendo gli atti dell'epoca. Lei ha qualche ricordo specifico sul fatto?
S.S.: Io ricordo quello che ho detto quella volta.
P.M.: Quella volta.
S.S.: Sì.
P.M.: Ce lo può raccontare? Dove veniva, dove andava e che cosa ha visto.
S.S.: Io venivo dalla via degli Scopeti, dopo che avevo lasciato un amico lì a casa sua. E...
P.M.: Ricorda... Mi scusi, ricorda chi era questo amico?
S.S.: Sì. Valeriano Raspollini.
P.M.: Ecco, noi lo abbiamo già sentito qua, ci ha fatto lui il suo racconto. E Raspollini stava in direzione di San Casciano.
S.S.: Sì.
P.M.: Ecco. E lei stava tornando da casa di Raspollini.
S.S.: No, io ho lasciato il signor Raspollini lì. Siamo venuti da Panicale di Perugia ed era verso mezzanotte, perché ho guardato l'orologio nella mia macchina.
P.M.: Sì.
S.S.: Perché, in genere, così tardi, non piace prendere quella strada perché rimane un po' isolata la notte.
P.M.: Ho capito.
S.S.: E invece io ho deciso di prenderla lo stesso. E passando, andando giù verso Firenze, non c'era nessuno, ma ho visto questa macchina uscendo fuori di un... Non so come si dice in italiano.
P.M.: Una strada laterale, uno...
S.S.: Ma non era, non si capiva se era una strada. Ho visto questa macchina uscendo. Quando mi ha visto che io provavo di passare, a quel momento, sembrava che non voleva essere visto, perché lui, questa, la macchina, non mi disturbava il discorso del mio passaggio. Ma ha fatto la marcia indietro ed ha abbassato i fari. E mi sembrava un po' strano, ma per via che molte persone andavano negli Scopeti per stare insieme, io pensavo che era così.
P.M.: Che non si voleva far vedere.
S.S.: Sì. Ma comunque perché il gesto era così.
P.M.: Lei ricorda il luogo esatto, o almeno approssimativo in cui avvenne questo incontro con questa macchina? Lei è stata portata lì dalla Polizia?
S.S.: Io, 12 anni fa, ho provato io, dopo di fare questo percorso un'altra volta, perché non avevo capito, non ho fatto attenzione. Non ho visto nessun posto che era possibile uscire di questa macchina che pure ho visto. Dopo undici anni, guardando con la Polizia, mi hanno fatto vedere dove usciva, dove sembrava che poteva uscire questa macchina. Che era proprio davanti al piazzolo dove è stato ammazzato queste persone.
P.M.: Lei…
S.S.: Ho chiesto anche se il territorio era uguale undici anni prima e ci hanno fatto vedere una foto fatta con un aeroplano, un elicottero. Così mi hanno detto che era di undici anni fa, che il terreno era uguale.
P.M.: E lei ha avuto la sensazione che era quello il posto...
S.S.: No, non lo so. Non ce l'ho...
P.M.: Non ce l'ha presente. Lei ha presente solo il fatto che, in questa, nel momento in cui lei faceva questa strada, ha visto una macchina che veniva dalla sua destra, andando verso Firenze.
S.S.: Sì.
P.M.: E questa macchina tentava di immettersi sulla strada che percorreva lei?
S.S.: Sì.
P.M.: Ecco. E ha fatto una specie di marcia indietro.
S.S.: Sì.
P.M.: Lei ricorda il colore di quest'auto? Disse che...
S.S.: Era bianca.
P.M.: Era bianca. Lei disse, se non sbaglio, che non era un'auto grossa. Ricorda qualcosa?
S.S.: No, era, sembrava di media-cilindrata, come la mia. Mi hanno chiesto a quel tempo cosa voleva dire di media cilindrata.
P.M.: Ho capito.
S.S.: La mia Alfa a quel tempo, per me era una cosa di media cilindrata.
P.M.: Ho capito. E l'orario, lei dice, potrebbe essere stato sulla mezzanotte.
S.S.: Sì.
P.M.: Le posso mostrare una foto per vedere se è la stessa che ha visto lei? E se le ricorda qualcosa?
S.S.: Senz'altro.
P.M.: Grazie. Vogliamo mostrare... Intanto che aspettiamo: lei ricorda se, nel momento in cui vi incrociaste, quest'auto, il conducente abbassò i fari, spense i fari?
S.S.: Proprio posso dire... Adesso non mi ricordo. Mi sembra che è stato, a quel tempo, che ha abbassato i fari.
P.M.: Ecco.
S.S.: Comunque, come gesto, adesso se lei mi chiede, non è che sono sicura.
P.M.: Così disse all'epoca. Senta una cosa: ed ebbe modo di notare il guidatore, o la persona che c'era dentro, se c'erano più persone?
S.S.: Posso dire che poteva essere la mia fantasia, per via che non è che ho guardato bene. Perché ovviamente era il gesto che mi ha fatto notare la macchina.
P.M.: Certo.
S.S.: Se la macchina non aveva fatto questo gesto, forse passava senza nemmeno fare osservazione. Non so se c'era uno... Ovviamente c'era uno che guidava la macchina. E non lo so se c'era qualcuno accanto. O era la mia fantasia e...
P.M.: Lei sa se ebbe la sensazione o capì se era un uomo, quello che guidava...
S.S.: Quello che guidava la macchina...
P.M.: La fisionomia.
S.S.: Un'altra volta, non posso dire di sì, perché mi sembrava che era un uomo, ma poi...
P.M.: Sì, lei è chiarissima su questo... Vogliamo vedere un attimo la foto del posto? Lei riconosce questa zona dal... La vede...
S.S.: No, così, girato no.
P.M.: Se c'è qualcuno che può girare questo schermo. Sulla sua destra, signora, le giriamo uno schermo. Questi luoghi, visti dall'aereo, le dicono qualcosa?
S.S.: Ovviamente sono diverse, viste da sopra.
P.M.: Eh, certo.
S.S.: Io, visto da sopra, non ho mai avuto il piacere di andare sopra.
P.M.: Sì, è per praticità. Così vediamo...
S.S.: Infatti sono quelle che mi hanno fatto vedere...
P.M.: Sì. È la zona, è la strada che percorse lei quella sera?
S.S.: Se questa è gli Scopeti, è quella che ho fatto. Poi, non posso dire...
P.M.: Sì, sì, quella degli Scopeti. Quindi la macchina che vide lei, guardando…
Presidente: Si è staccato qualche filo? Sì, si è staccato il filo.
P.M.: Guardando la strada le ricorda qualcosa la via degli Scopeti? Qua è Scopeti, qua è San Casciano e qua è Firenze.
S.S.: Se lei mi dice... Io dico, per me non è la stessa cosa che guidare sotto. È un'altra cosa.
P.M.: Questa strada vista dall'alto, quindi, non le dice nulla.
S.S.: No
P.M.: Avrebbe bisogno di vederla...
S.S.: Poteva essere così di strada...
P.M.: Quando la Polizia l'ha portata sul posto, undici anni dopo come ha detto lei, l'ha portata nel tragitto della strada che aveva fatto lei quella volta.
S.S.: Sì.
P.M.: Ecco. E quando le è stato indicato il luogo davanti agli Scopeti, e un punto che poi è raffigurato lì dall'alto, non le è venuto un ricordo più specifico di quel posto? Lei ce l'ha generico, lei lo ha visto sulla destra, dice.
S.S.: Sì. Ma per via come ho detto prima, ho fatto lo stesso passaggio dopo da sola e non ho mai trovato dove poteva uscire, perché non è facile... Questa, dopo, vedendolo da come me lo hanno fatto vedere loro, si vede...
Presidente: Non ci sono strade.
S.S.: Scusami?
Presidente: Non ci sono strade laterali sulla destra.
S.S.: Non che sembrava a me a quel tempo. Poi mi hanno fatto vedere che una macchina poteva stare dove mi hanno portato. Comunque io non posso dire... è l'unico posto che sembra logico che può essere.
P.M.: Certo.
S.S.: Ma soltanto per la deformazione della strada.
P.M.: Ecco, in quel punto, e lei ha visto, che la situazione è tale che ci può essere una macchina che ha fatto, ci poteva stare una macchina che ha fatto la manovra che vide lei quella sera.
S.S.: Sì, sì.
P.M.: E come distanza da quando era partita da casa sua, è grossomodo la stessa distanza, o su questo non ha ricordi?
S.S.: Di casa mia non ho...
P.M.: No casa sua, scusi. Casa del Raspollini.
S.S.: Noi..
P.M.: Non lo può ricordare.
S.S.: No, perchè uno guida la macchina e va avanti. Ho fatto quella strada cinquantamila volte, credo, nella mia vita.
P.M.: Le era mai capitato in altre occasioni di avere una sensazione simile? Di vedere un'auto che faceva quel tipo di manovra come quella volta lì? Tant'è che lei si presentò ai Carabinieri la sera del giorno 10 alle 23.00. Andò ai Carabinieri a raccontarlo, perché le sembrò... Ci andò spontaneamente ai Carabinieri.
S.S.: Sì.
P.M.: Come mai, ce lo vuole raccontare? Come mai si recò ai Carabinieri.
S.S.: Mah, veramente non è che volevo raccontare.
P.M.: Ecco, proprio questo, volevo...
S.S.: Ma non è che volevo raccontare. Mi sembrava per via che... ovviamente, quando ho passato, non sapevo niente. Il giorno dopo era il giorno successivo, si sentiva tutto quello che è successo, è stato proprio su per giù come ora che ho passato io, ho detto: andiamo a sentire.
P.M.: Ecco. Lei si ricorda che disse, le frasi che disse ai Carabinieri? Al momento del fatto - faccio per ricordarglielo meglio - lei dice: "La sera dell'8 corrente, verso...” - mi sembra le 23.00, manca qualcosa, ma... - "alla guida della mia autovettura, percorrevo via degli Scopeti diretta verso Firenze. Giunta poco prima del ristorante denominato la Capannina, ho notato una autovettura di colore bianco, probabilmente non di grossa cilindrata, ma di media cilindrata". Poi spiegherà com'è la media cilindrata. "La manovra del suo conducente mi ha attirata l'attenzione, in quanto, col sopraggiungere della mia auto, ha fatto marcia indietro riportandosi probabilmente nella stradina interna". Cioè, quindi lei ebbe la sensazione che veniva da una stradina interna.
S.S.: Sì.
P.M.: Lo dice allora, è così?
S.S.: Sì, sì.
P.M.: "Dandomi la sensazione che il conducente non voleva essere notato". Poi, nel tempo, viene portata sul posto come ha detto lei successivamente, e ha quel ricordo, e specifica, come ha fatto oggi, che come orario lei dice: "La sera del giorno 8" - voglio farle notare il suo ricordo, dato che qui c'è un 23.00 - lei dice: "la sera del giorno 08/09/85, domenica, sono stata a cena in località Panicale di Perugia con il mio amico Raspollini Valeriano. Poi ho accompagnato quest'ultimo presso la sua abitazione di Via Scopeti XX a bordo della mia autovettura Alfa Romeo Giulia 1300. Oggi ricordo che siamo giunti a casa sua” - qui dice - alle 23.55 - oggi, dice mezzanotte. "Dico questo perché mi fermai a riflettere un attimo se, data l'ora tarda e la zona solitaria era per me più conveniente rientrare a Firenze passando per via degli Scopeti secondo la direzione Spedaletto Sant'Andrea in Percussina, Ponte degli Scopeti, oppure percorrendo l'Autopalio.” È così?
S.S.: Sì.
P.M.: Poi dice: "Scelsi la prima soluzione" - cioè quella della strada che ha percorso e non l'Autopalio — "perché era una strada che mi piaceva di più. Ricordo ancora che, giunta all'altezza del ristorante La Baracchina, non so se esattamente prima o poco dopo, notai una vettura di colore bianco di media cilindrata che da una stradina sterrata" - lei ebbe questa sensazione - "sulla mia destra, si accingeva ad immettersi sulla strada asfaltata. A mio sopraggiungere, il suo conducente innestò rapidamente la marcia indietro e non ricordo se spense anche i fari". E oggi ci ha precisato che ebbe questa sensazione. "Tuttavia mi diede la chiara impressione di non volere essere visto, perché anche se per un attimo i fari lo illuminarono bene..." - qui mancherebbe una frase — “aggiungo che egli non mi sembrava solo e il mio primo pensiero fu che poteva trattarsi di una coppia di amanti. Il conducente era un uomo di mezza età. Preciso anche che di questa macchina io vidi solo i due terzi, cioè il muso a metà vettura a tre volumi o a due..." - a metà dell'abitacolo, chiedo scusa "Quindi non posso precisare se si trattava di una vettura a tre volumi o a due". Cioè, lei dice vede solo la parte anteriore.
S.S.: Anteriore, sì. Anteriore.
P.M.: Va bene?
S.S.: Sì.
P.M.: "L'ufficio dà atto che nel sopralluogo concluso sono state individuate stradine sterrate sulla destra in direzione di San Casciano, Ponte degli Scopeti, rispettivamente prima e dopo il ristorante La Baracchina. In soli due punti: all'altezza del civico 120" - le hanno fatto vedere - "e all'altezza del 124. Di cui una è quella con i campanelli intestati..." Cioè, fanno un rilievo di luoghi con lei. E poi danno atto che possono escludersi che questa non è, perché non era perpendicolare alla strada asfaltata. Un'autovettura sarebbe stata illuminata frontalmente per chi sopraggiungesse con le modalità riferite dalla Stepman. Quindi la portano a vedere l'altro e dicono: 'siccome l'altro è obliquo, è l'altro', questa è una deduzione che fanno insieme a lei. È cosi?
S.S.: Sì.
P.M.: Lei ricorda questo. Io, Presidente, non ho altre domande. Chiedo l'utilizzazione dei verbali.
Presidente: Bene. Parti civili?
Avvocato: No, grazie.
Presidente: I difensori degli imputati?
Avvocato Bagattini: Sì. Signora, lei ricorda se in quella circostanza notò altre macchine?
S.S.: No.
Avvocato Bagattini: Nel senso che non lo ricorda, o che non ce n'erano?
S.S.: Non lo so. Io non ho visto.
Avvocato Bagattini: Ho capito. Grazie.
Avvocato Pepi: Avvocato Pepi. Una sola domanda, signora. Lei ha parlato di aver visto l'auto nella parte anteriore.
S.S.: Sì.
Avvocato Pepi: Ecco, nel frontale lei ha notato nessun segno particolare in questa macchina?
S.S.: No.
Avvocato Pepi: Qualche fregio, qualche particolarità, insomma.
S.S.: Veramente non ho notato. Può darsi che c'era, ma non è che ho notato.
Avvocato Pepi: Non se lo ricorda, cioè?
S.S.: Non ho notato.
Avvocato Pepi: Non l'ha notato proprio?
S.S.: Eh, purtroppo quando si guida la macchina, si va avanti...
Avvocato Pepi: Quindi ma lei ritiene che se vi fosse stato forse qualcosa di particolare, lo avrebbe visto, svendo visto bene il frontale?
S.S.: Non lo so.
Avvocato Pepi: Bene, grazie.
Presidente: Può andare, signora. Signora, può andare, grazie.
S.S.: Grazie.

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