mercoledì 26 giugno 2013

Filippa Nicoletti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 03 luglio 1997 - Quinta parte

Segue dalla quarta parte.

P.M.: No. Senta una cosa, lei ricorda se una volta ha trovato in casa, o ha saputo che c'erano in casa delle persone che facevano capo alla setta degli Hare Krishna?
F.N.: No.... O sì, una volta. Ma che ho sentito per telefono, perché io gli telefonavo e ho sentito anche per telefono che c'erano... una coppia era: una ragazza e un ragazzo, che erano scappati dagli Hare Krishna, ma non che erano dagli Hare Krishna. Lui diceva che erano scappati dagli Hare Krishna e l'aveva ospitati lui.
P.M.: Lo diceva Salvatore, o lo diceva questo ragazzo?
F.N.: No, lo diceva Salvatore.
P.M.: Uhm.
F.N.: Che erano due ragazzi, una coppia, che erano degli Hare Krishna e erano scappati, e lui li aveva ospitati in casa.
P.M.: Perché erano scappati lei lo sa?
F.N.: Eh, perché non ci volevano stare più dagli Hare Krishna.
P.M.: Lei sa chi erano queste persone?
F.N.: No, no. Non l'ho mai viste.
P.M.: Salvatore gliene ha parlato?
F.N.: Me ne ha parlato, ma non li conosco, non l'ho visti io.
P.M.: Lei...
F.N.: Me n'ha parla...
P.M.: Prego.
F.N.: Me n'ha parlato che c'erano queste persone, ma io non l'ho visti.
P.M.: Lei ricorda in che epoca siamo? Questo episodio. Lei dice 'era scappata', quindi riesce a focalizzarlo.
F.N.: Che ero scappata chi?
P.M.: Lei dice...
F.N.: Io...
P.M.: ... 'ero via, telefono e trovo un Hare Krishna'.
F.N.: No, questo è stato dopo che io sono andata via, dopo dall'84.
P.M.: Ah, questo è dopo.
F.N.: Si.
P.M.: Questo è dopo, ho capito.
F.N.: Sarà stato l'85.
P.M.: Senta, lei è mai stata da questi Hare Krishna?
F.N.: Una sera, sì, che aveva bevuto e volevo andare ad Alessandria quella sera. Allora avevo capito qualcosa un po' di strano, che voleva combinare Indovino con un suo amico.
P.M.: Chi è questo suo amico?
F.N.: Venturini.
P.M.: Cosa voleva combinare?
F.N.: E si volevano portare una donna a casa, praticamente.
P.M.: Oh.
F.N.: Allora io volevo...
P.M.: Tanto strano, oramai, in questo discorso non è .
F.N.: Eh. E allora io dovevo partire per andare ad Alessandria e allora un po' avevo bevuto e ero gelosa, anche, fradicia di questo Indovino; salgo su un treno e riscendo. Lui torna a casa, non so se sono andati a prenderla o non sono andati a prenderla, questa donna. Comunque io mi metto a girovagare fra Firenze. Praticamente, poi, incontro una persona che non so nemmeno chi sia stata questa persona, e gli dico se mi portava a San Casciano. A San Casciano mi ci ha portato. Passiamo da casa di Indovino e ho visto che c'era la macchina anche di Venturini. Praticamente, sapendo che Indovino mi picchiava ogni volta che combinavo una qualche marachella, perché lui...
P.M.: Che se ne andava?
F.N.: Che mi picchiava, che io ero andata via, che dovevo andare a trovare i miei figli ad Alessandria, questo è successo esattamente il 2 di luglio dell'81.
P.M.: Sì.
F.N.: Invece io torno a casa, vedo che c'era la macchina di lui, torno a casa, mi faccio portare da questa persona, che se dovrei vederla non la riconoscerei nemmeno perché son passati tanti anni e poi è stata una persona occasionale, così, che ho incontrato alla stazione di Firenze... Allora, passiamo davanti casa, ho visto la macchina di Venturini e la macchina di Indovino. Allora gli ho detto: 'no, a casa non ci vado, perché sennò stasera sono botte'. E mi sono fatta accompagnare a questa Hare krishna.
P.M.: Come mai proprio lì?
F.N.: Perché non sapevo dove andare a dormire. Ormai quello lì l'avevo...
F.N.: C'ero stata quando lo avevano inaugurato e allora ero andata a vedere com'era e come non era. Erano le due, due e mezza di notte, suono il campanello, poi mi son venuti a aprire e lì dentro ho sentito un odore di zolfo...
P.M.: Di zolfo?
F.N.: Di zolfo, odori strani, e non so cosa volevano farmi. Come infatti dovevo entrare dentro una stanza e mi dovevo levare le scarpe. Davanti questa porta c'erano cinque, sei paia di scarpe e io ho pensato in me - anche perché l'alcool già, un po', era sfumato a quell'ora - ho detto: 'ma se ci sono quelle scarpe lì, vuol dire che cinque, sei persone sono lì dentro'. Allora ho detto: 'mi sento male, mi sento male' e sono scappata, quella notte.
P.M.: Sì.
F.N.: E sono ritornata a casa. Vado a casa, arrivo a casa e urlavo per la strada e lui è scappato nudo di casa: 'cosa succede, cosa succede?', poi gli ho detto quello che era successo, insomma. Son parti...
P.M.: Quindi quella sera... c'è stata più giorni o una sera soltanto?
F.N.: No, no, soltanto quella notte.
P.M.: Senta, tornando ai suoi rapporti con il Lotti...
F.N.: Sì.
P.M.: Lei ci ha focalizzato che con il Lotti è sicuramente stata in macchina in quelle due piazzole che abbiamo detto. 
F.N.: Sì.
P.M.: Lei ha mai raccontato, il Lotti, se lui gli era capitato di andare a vedere coppie in macchina che facevano l'amore?
F.N.: No.
P.M.: Le ha mai parlato chi erano i suoi amici e se alcuni suoi amici facevano questo?
F.N.: No.
P.M.: Lei dice, le contesto: "Col Lotti ho avuto un buon rapporto e tuttora talvolta, quando ha soldi, viene da me. Mi ha confidato che lui non aveva mai fatto il guardone, mentre sapeva e gli risultava che due suoi amici, Pacciani Pietro e Vanni Mario, andavano ad osservare le coppie in auto mentre queste erano appartate in intimità in campagna o nei boschi. Mi disse anche che il Pacciani e il Vanni andavano sugli Scopeti a fare i guardoni, ma a riguardo non so se questa circostanza il Lotti la sapesse direttamente, ovvero perché riferitagli dai suoi amici". Ricorda questi discorsi di Lotti?
F.N.: No, questi discorsi, se me li ha fatti il Lotti, me li ha fatti dal '94-'95.
P.M.: Dopo. Quindi glieli ha fatti, o non glieli ha fatti?
F.N.: Parlando, discutendo così, sì.
P.M.: Ho capito. Il Manuelito sa, o ha saputo da qualcuno se faceva filtri d'amore, se avvicinava persone che stavano insieme, se cercava di fare unioni, se faceva filtri o magie di questo genere?
F.N.: Se lo so io?
P.M.: Se qualcuno gliel'ha riferito, o se lo sa lei; non che l'abbia fatti a lei.
F.N.: No, no, o non lo so.
P.M.: Non l'ha mai sentito dire da nessuno. E questa sua attività di magia, che avrebbe invogliato poi Indovino a fare anche lui il mago, in cosa consisteva, lei lo sa?
F.N.: Che ne so, io non lo so.
P.M.: Non lo sa. Tornando al discorso di Ghiribelli e Galli che frequentavano la casa di via Faltignano, lei ce li ha visti prima e dopo che lei è andata via? Sia prima dell'84 venivano, o solo dopo?
F.N.: Dopo l'84.
P.M.: Quando c'era lei, non ha mai visto la Ghiribelli...
F.N.: Fino all'84, no.
P.M.: No. Sapeva che esisteva una Ghiribelli nella "vita" - fra virgolette - di Salvatore?
F.N.: SI, dall'81.
P.M.: Come mai ce lo vuole spiegare?
F.N.: Perché nell'81 Indovino è stato ricoverato all'ospedale di Prato, che aveva un braccio ingessato. Esattamente dopo che è uscito del carcere, il 4 di dicembre dell'81 si è rotto un braccio e è stato ricoverato all'ospedale di Prato e ha conosciuto la Ghiribelli all'ospedale di Prato.
P.M.: Questo da chi l'ha saputo lei?
F.N.: L'ho saputo perché la Ghiribelli ogni tanto telefonava dicendo che: lui mi picchiava, mi maltrattava; praticamente c'era già il rapporto fra lui e lei. Non lo so di preciso...
P.M.: Quindi la Ghiribelli aveva un rapporto, presume lei, già all'epoca col Salvatore?
F.N.: Sì. Però in casa mia non l'avevo mai vista, io. Io l'ho vista dopo l'84, dopo che sono andata via di casa.
P.M.: Ecco, prima, quindi, gli telefonava e non sa dove si trovavano.
F.N.: No.
P.M.: Però ha capito che c'era una relazione.
F.N.: Una relazione con questa.
P.M.: Nata in ospedale.
F.N.: In ospedale.
P.M.: O comunque...
F.N.: In ospedale, in ospedale.
P.M.: E lei sa se la Ghiribelli esercitava la prostituzione?
F.N.: Che esercitava?
Presidente: La prostituzione?
F.N.: Sì, sì.
P.M.: E il Galli lei l'ha conosciuto?
F.N.: Quando ho conosciuto la Ghiribelli, ho conosciuto il Galli.
P.M.: E lei li ha visti in casa di Indovino, dopo che lei è andata via, in particolari ore del giorno? Di giorno, di sera, venivano la notte, la sera tardi a fare le iniezioni?
F.N.: Quando c'ero io, perché io ci son capitata qualche volta, ma io capitavo di mattina e andavo via la sera. Quando Indovino stava male, malissimo, come infatti poi finiva che lo portavamo all'ospedale, allora io ci restavo anche qualche notte, lì. Per poter...
P.M.: E quindi è capitato che, rimanendo di notte, sono arrivati il Galli e la Ghiribelli.
F.N.: E Ghiribelli.

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