martedì 2 aprile 2013

Michele Giuttari - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 23 giugno 1997 - Nona parte

Segue dall'ottava parte.

M.G.: La Ghiribelli Gabriella sentita l'8 febbraio dava ulteriori conferme di questa rottura del rapporto tra i due, perché dichiara, dice: 'dopo il delitto degli Scopeti venne a trovarmi da solo il Lotti, senza il Fernando, cosa strana perché erano sempre venuti insieme. Chiesi notizia al Lotti come mai il Fernando non era venuto anche lui e mi rispose che avevano litigato e che lui quando litiga con uno, litiga e non vuole saperne più niente. La domenica ancora successiva venne nuovamente il Lotti da solo, perché erano clienti praticamente fissi della domenica, venne da solo. Eravamo per strada a piazza Santa Maria Novella, vedo entrare Fernando Pucci in un bar lì nella piazza, allora dico al Lotti, aspetta che vado a salutare Fernando perché per me è sempre un amico, anzi vieni anche tu. Dice no, col Fernando non voglio più avere a che vedere, a che fare' e quindi è andata solo la Ghiribelli a salutare il Fernando. Quindi su questa rottura di amicizia abbiamo diverse testimonianze a riscontro. L'intercettazione intanto dava altri spunti molto significativi e devo dire che nel frattempo avevo richiesto e ottenuto l'intercettazione anche dell'utenza del bar di San Casciano frequentato da Lotti, il bar Centrale. Quindi avevamo l'utenza di Vanni, della Filippa e l'utenza adesso del bar Centrale. Proprio su questa utenza del bar Centrale il 25 gennaio viene registrata una telefonata. È la GhiribeIli che telefona al Lotti. Chiede del Lotti, se lo fa passare, il Lotti era nell'esercizio. Discutono prima delle perquisizioni della polizia e del sequestro delle agende. Perché il 24 gennaio, credo proprio il giorno prima, avevamo richiesto una serie di perquisizioni... Mi si sta abbassando...
P.M.: Se vuole interrompere un attimo.
M.G.: Avevamo richiesto una serie di perquisizioni domiciliari e le avevamo eseguite il 24 gennaio: a carico della Filippa, della Ghiribelli, del Vanni stesso, del Lotti. La Procura ci aveva autorizzato, quindi noi il 24 gennaio avevamo eseguito questi decreti di perquisizione. Il 25 gennaio, il giorno successivo il Lotti... la Ghiribelli telefona al bar di San Casciano, parla con il Lotti, discutono di questa perquisizione, la Ghiribelli è molto risentita perché dice: 'è colpa tua, la Polizia mi ha fatto la perquisizione, mi ha preso le agende'. E poi la donna dice ad un certo punto, testuale: "Non ci si può fermare neanche a fare un bisogno, lo hai detto" - non è proprio testuale, comunque - "a pisciare, lo hai detto tu". Quindi ammette qui, nella telefonata, la conferma che il Lotti quella notte si era fermato nella piazzola del delitto. Quindi ulteriore conferma anche al racconto fatto da Pucci. Questa telefonata chiaramente faceva presupporre che i due avessero discusso prima sull'argomento, che Lotti aveva notiziato la donna che era stato là in quel posto per un bisogno tant'è che la donna adesso ribattendo dice: 'ma non ci si può fermare neanche... lo hai detto tu'. Quindi è una importante ammissione. Identificavo poi tutti questi frequentatori della casa di Salvatore Indovino e devo dire che dovrei soffermarmi su questo aspetto di questa abitazione, di questa magia, perché i racconti della Ghiribelli su questi riti, su queste riunioni mi richiamarono alla memoria, in particolare un verbale che avevo letto io nella prima lettura di tutti gli atti e che ho ripreso. Ed è il verbale della signora Silvia Del Secco. La signora Del Secco il 9 luglio del ' 94, quindi quando sempre c'è in corso il dibattimento del processo Pacciani, si presentava alla Questura per riferire un episodio che le era occorso anni prima, sicuramente prima del delitto dell'85, probabilmente nell'84. La signora Del Secco faceva la decoratrice qui a Firenze, aveva il suo uomo a Chiesanuova, capitava da quelle parti, lei in quegli anni, quindi anni '80-'84 era alla ricerca dì una casa da prendere in affitto in quei posti, tra San Casciano e Chiesanuova e racconta, quindi il 9 luglio '94 - e dice in questa sede il 9 luglio '94 che già nell'89 era andata in Questura e l'aveva raccontato lo stesso fatto, comunque il verbale che io trovo è del 9 luglio '94 – racconta che cercava questa casa tra San Casciano e Chiesanuova. A un certo punto nel girare per trovare una casa in affitto vede un "Vendesi" in un'abitazione là di via di Faltignano. Nota che in uno spiazzo di fronte a questa abitazione ci sono due uomini e si ferma a parlare con questi due uomini chiedendo notizie di quella casa. Se per caso anziché venderla era possibile prenderla in affitto, chi era il proprietario. Insomma, si è messa a parlare chiedendo notizie di quella casa, dicendo che a lei interessava molto andare in quella zona, eccetera. Al che la colpisce che uno dei due le fa: 'eh, certo che se lei viene ad abitare qua, lei verrà ad abitare dal mago di San Casciano'. Lei si mostra scettica su questo discorso di magia e allora questa persona che asseriva poi di essere un mago, ed è l'Indovino Salvatore che purtroppo è morto nell'86, le fa tutto un discorso su come lui era capace di legare indissolubilmente una coppia di giovani fidanzati. Gli spiega tutta una procedura, una preparazione di filtri, una conoscenza preventiva che doveva avere sul luogo in cui la coppia si sarebbe appartata, che doveva essere un luogo all'aperto, un luogo di campagna, un luogo in macchina, dovevano stare in macchina, che lui avrebbe dovuto sapere in tempo antecedente e riservatamente, ad insaputa del ragazzo, dell'uomo, le indicazioni precise di questo posto per poter in quell'attimo legare indissolubilmente la coppia.
Avvocato Pepi: Presidente, mi scusi, avvocato Pepi. Io vorrei che magari il Presidente invitasse il teste a riferire le investigazioni relative ai cinque duplici omicidi cui ci dobbiamo occupare. Qui si sta parlando... Tra un po' si parlerà anche della strage di piazza Fontana e così si...
Presidente: Può darsi che si arrivi anche a quello, non lo so. Ora sta risalendo un pochettino...
Avvocato Pepi: Sì, ma infatti...
Presidente: Stiamo arrivando alle...
Avvocato Pepi: ... che sono fatti del tutto estranei al nostro dibattimento.
Presidente: Sì, va bene...
Avvocato Pepi: Perché se noi si fosse dovuti risalire...
P.M.: Questa, ho l'impressione che sia una sua valutazione, che sia utile o no. Quella la faremo alla fine. Io.. .
Presidente: Va bene.
Avvocato Pepi: No, io...
Presidente: Pubblico Ministero non interrompa, per cortesia, eh. Può continuare, grazie.
M.G.: Posso? Dunque, avrebbe dovuto sapere all'insaputa dell'uomo. Questo discorso aveva molto colpito la signora Silvia Del Secco alla luce del delitto dell'85. E aveva ritenuto, aveva trovato una ragionevole, un ragionevole collegamento fra il discorso fattole dal mago e le modalità esecutive del delitto dell'85. Ecco perché le era rimasto impresso quel racconto e aveva ritenuto di presentarsi alla Polizia e raccontare nei dettagli quello che aveva appreso dal mago. Quell' abitazione di via di Faltignano che poté ricordare l'abitazione frequentata anche dagli imputati proprio in quegli anni. Nel prosieguo dell'attività ci sono più interrogatori fatti dal P.M. A precisa contestazione si è verificato uno sviluppo della posizione, un cambiamento della posizione del Lotti da testimone oculare a indagato. Cioè, il Lotti ha iniziato a fare delle ammissioni importanti sul suo coinvolgimento prima nel delitto dell'85, poi negli altri. Comunque da questa attività, da questa attività di interrogatori fatti dalla Procura, io venni poi delegato ad effettuare riscontri e ad effettuare anche i sopralluoghi. In particolare, in un verbale del 17 febbraio '96, il Lotti aveva riferito di essere stato a Vicchio nella piazzola dove poi è stata uccisa la coppia Rontini-Stefanacci, sia con la Filippa Nicoletti e sia con il Pucci in situazioni diverse, in occasioni diverse. Riferiva che - questo, il 17 febbraio '96 - riferiva che era stato con la Filippa anche a fare colazione, dopo aver fatto l'amore in questa piazzola là di Vicchio, alla Casa del Prosciutto che si trova lì nei pressi a Ponte a Vicchio. Mentre col Pucci era stata in quel posto nel 1984. Quindi vengo delegato dal Pubblico Ministero a effettuare un sopralluogo, una individuazione di luoghi con il Lotti il 18 febbraio, quindi il giorno successivo all'interrogatorio, 18 febbraio '96, per ricostruire, partendo da Chiesanuova, dalla via di Faltignano dove abitava all'epoca la Filippa Nicoletti, l'itinerario fatto da Lotti nell'occasione in cui con la Filippa si era portato nella piazzola di Vicchio dove poi si era verificato il delitto. Quindi il 18 febbraio partiamo da via di Faltignano, dall'abitazione che all'epoca era occupata dalla Filippa, facciamo tutto un percorso via degli Scopeti, Sant'Andrea in Percussina, piazzola degli Scopeti, ponte agli Scopeti, Tavarnuzze. Passiamo da Firenze, ponte San Niccolo, lungarno del Tempio, Girone, Ellera, Pontassieve, Rufina, Dicomano. Giunti a Dicomano Lotti dichiarava di ricordare il ponte di ferro della ferrovia che si trova sulla sinistra dopo aver lasciato l'abitato. Poi si arrivava a Vicchio. Ricordava di aver passato il passaggio a livello. Ponte a Vicchio, Ponte a Vicchio dove c'è la Casa del Prosciutto Lotti indicava di svoltare a sinistra verso Dicomano. La distanza da via di Faltignano a questa località di Ponte a Vicchio alla Casa del Prosciutto risultava essere di 61 chilometri e 800 metri. Quindi è stato un itinerario abbastanza lungo. A Ponte a Vicchio dice di svoltare a sinistra, svoltiamo a sinistra verso Dicomano e il Lotti prestava attenzione a tutte le deviazioni che si incontravano sulla destra. Passiamo la prima deviazione, dice: 'no, questa no, perché va alle case più sopra'. Ne passiamo un'altra sulla destra. Dice: 'no, questa no perché va ad una fattoria, l'ho percorsa per un tratto. Ed è quella strada che porta alla fattoria La Rena.' Quindi dichiarava di conoscere quella strada, anche se l'aveva percorsa per un tratto, a suo dire. Andando poco più avanti e avvicinandoci alla vera piazzola, alla vera deviazione, incomincia a dire: 'ma mi pare questa'. Quindi presta maggiore attenzione. Quando siamo proprio sul posto : 'è questa'. Quindi ci mettiamo dentro, quindi la riconosce perfettamente. E sono 65 chilometri da via di Faltignano. Quindi sono 65 chilometri da via di Faltignano. Se calcoliamo da San Casciano Mercatale sono circa 70 chilometri. Questo per ricondurre anche alle dichiarazioni Caini-Martelli... queste persone vengono viste a 70 chilometri di distanza in tutt'altra zona dai luoghi di residenza. Quindi sono 65 chilometri. Entravamo in questa stradina, in questo spiazzo che poi è il luogo del delitto e il Lotti dice: 'sì, riconosco quel palo della luce', che c'è il palo della luce là... 'Non vi erano le croci'. Eh, le croci sono quelle del delitto. E qui, a questa vista, ha mostrato un palese turbamento. Dice: 'la ghiaia a terra non c'era'. Perché il manto là di questa strada è coperto da ghiaia. E questo della ghiaia è un elemento che anche la Filippa Nicoletti, quando andiamo a far il sopralluogo, dice: 'no, la ghiaia non c'era all'epoca. Riconosce il posto, la ghiaia, non c'era. Anche il Pucci quando andiamo sul posto a fare il sopralluogo si mette a muovere la ghiaia col piede perchè vuole vedere sotto, perchè la ghiaia non c'era. Quindi dice: 'ecco, sì, il posto è questo, ma la ghiaia non c'era all'epoca'. Quindi spiega come ha fermato la macchina nella circostanza in cui è andato con la Filippa; che ha messo la macchina con la parte posteriore verso la collina e la parte anteriore verso l'ingresso di questa stradina che porta allo spiazzo e dice che, quando era con la Filippa, faceva molto caldo, tanto che ricordava che, prima di andare via, si erano fermati al fiume che scorre lì vicino per bagnarsi i piedi. Questa è una circostanza che poi anche la Filippa interrogata conferma. Riferiva poi, sempre in questa occasione che, dopo qualche giorno da questa sua girata a Vicchio, sia fatta con il Pucci... Perché dice: 'con la Filippa era per fare l'amore con la Filippa; poi sono tornato con Pucci...
P.M.: (voce fuori microfono)
M.G.: Prego.
P.M.: (voce fuori microfono)
M.G.: Lui ha dato... Sì, questo è stato chiesto, dice per fare una girata, gli piaceva girare con la macchina, ecco. Girando con la macchina poi sono capitati in questa piazzola, si sono appartati, hanno fatto l'amore, poi hanno fatto... Poi è tornato con Pucci in questa piazzola. E quando torna con Pucci vede che in questa piazzola c'era una Panda con una coppia. Era una Panda di colore sul celestino, lui dice c'era una coppia che non vede bene . Comunque con il Pucci si mettono...
Segue...

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