mercoledì 5 dicembre 2012

Pietro Benedetti - Udienza del 4 luglio 1994 - Terza parte

Segue dalla seconda parte. 

Presidente: Signori Avvocati di parte civile, avete domande? Nessuna. Signori Avvocati difensori? Avvocato Santoni? Scusi un attimo.
A.S.F.: Una sola domanda.  
Presidente: Prego.  
A.S.F.: I punti utili dati dal percussore sul bossolo che lei ha evidenziato logicamente con un certo criterio no? - l'utilità deriverà da certi criteri specifici - devono essere tutti riscontrabili su tutti i bossoli analizzati, o come mi è parso di capire - questa è una domanda che poi può avere uno sviluppo successivo - è necessario, secondo lei, che soltanto alcuni di questi punti utili debbano riscontrarsi nei bossoli?  
P.B.: Diciamo che quelli più significativi sono senz'altro quelli più profondi, perché riferibili a delle anomalie più marcate e che quindi rimangono sempre impressi. Però sul fondello, già di per se stesso, ci sono già delle piccole anomalie prima dello sparo. Poi, diciamo, sulla punta a percussore possono di volta in volta depositarsi anche delle piccole particelle che danno luogo magari a delle piccole tracce che non si ripetono sul bossolo successivo. Però, diciamo, quelli da tenere in considerazione sono quelli maggiormente profondi, perché chiaramente riferibili ad un'anomalia più marcata. Infatti adesso noi abbiamo visto soltanto una parte delle fotografie di comparazione sui percussori; però, per esempio, c'è un lato, mi pare il lato destro dell'impronta, che ha un suo profilo particolare ripetitivo su tutti i bossoli. Cioè che, guardandolo sulla foto, illuminato cosi, non si vede. Però se si illumina, si posiziona l'impronta del percussore in un'altra disposizione angolare, si illumina diversamente, si vede questa particolarità che su queste foto, diciamo, non è stata evidenziata. Però chiaramente, diciamo, l'impronta al 100% non è mai uguale perché, come ho detto, lo sparo dà origine a piccole parti dei combusti. Poi ci sono le differenze dimensionali fra bossolo e bossolo, perché ricordiamoci che qui c'è un limite di tolleranza. In più, ci sono anomalie oppure dei segni che vengono riprodotti o meno in funzione della pressione sviluppata alla cartuccia; cioè voi, non si può pensare che dieci colpi sparati facciano la stessa pressione, la stessa velocità, no. Su cartucce prese dalla stessa serie, dalla stessa scatola, possiamo avere, diciamo, delle differenze di impressione anche di 400 omosfere, di 30 metri al secondo. Chiaramente, se abbiamo 400 omosfere - vi ricordo che il 22 LR può sviluppare fino a 1.800 omosfere con la cartuccia normale - cosa succede? Che se ho una cartuccia da 1.800 omosfere, questa ricalca in modo ben più marcato rispetto a quella che me ne dà 1.400. Ha capito? Perché è influenzato dai fenomeni balistici di combustione. Cioè le cariche non sono tutte uguali, hanno le loro tolleranze. Quindi, in funzione di questo, certe impronte rimangono sempre magari più o meno profonde, appunto perché sono influenzate. Però in quel punto lì ci sono sempre questi segnetti qua. Su altri, invece, quelli più minuti, meno profondi, diciamo, sono influenzati da, appunto, da questi fenomeni che a volte ci sono e a volte non ci sono. Poi, chiaramente, su quell'impronta lì ce n'erano anche altre da far vedere, però allora riempivamo tutto con le frecce, e non si vedeva poi quello che si voleva far risaltare, insomma, ecco. Abbiamo messo soltanto i punti caratteristici, più peculiari di queste impronte.  
A.S.F.: Quindi profondità e anomalie sono lasciate... la rilevanza della profondità delle anomalie sono lasciate all'interprete. Non c'è un termine oggettivo per rilevare quanta profondità è necessaria perché il colpo, la percussione, il segno sia ritenuto utile? 
P.B.: No, no. Diciamo che ci sono... È come con le microstrie: sui proiettili non ci sarà mai due proiettili che hanno tutte le microspie coincidenti. Perché di volta in volta il fenomeno combustivo, le dimensioni esterne, cioè un proiettile da 9 millimetri può avere un diametro di 9.04 anche 9.06. Quindi certe impronte, su quello di 9.06, rimangono giù, e su 9.04 non rimangono giù; perché appunto avendo queste differenze, diciamo, non vengono segnate. Sui singoli elementi della cartuccia sono fatti costruttivamente con delle tolleranze. In più, gli elementi di caricamento, cioè miscela innescante e dose di polvere sono pure, diciamo, per quanto i processi tecnologici oggi ci consentono di aver migliorato la qualità, però sono sempre, diciamo, variabili da un colpo all'altro. Magari lei nella stessa serie di 10 colpi trova 2 cartucce che danno la stessa velocità e una pressione di 15/20 bar differente; ma, come ho detto, nella stessa serie può trovare anche 400 o 500 bar. E chiaramente, allora, le impronte, diciamo, più sottili, meno profonde ne risentono e a volte possono non rimanere impresse.  
A.S.F.: Ecco, nei colpi, nei bossoli ritrovati nel 1968...  
P.B.: Sì.  
A.S.F.: ... lei ha notato qualche caratteristica peculiare sempre riferentesi a anomalie, come lei dice, diversa come categoria, cioè come gruppi a quelli dei colpi sparati successivamente?  
P.B.: Ma diciamo che quelle... i segni più importanti, no; c'è stata una lieve evoluzione sulle tracce più piccole. Quello si, perché magari qualche piccolo processo di ossidazione così, nel tempo si è formato. Però, come ho detto, le impronte più significative e quelle più profonde, quelle che tutti i periti prendono in considerazione, sono rimaste inalterate. 
A.S.F.: La ringrazio.  
Presidente: L'ossidazione di che cosa?  
P.B.: Come, scusi? 
Presidente: L'ossidazione di che cosa?
P.B.: Potrebbe darsi sulla punta del percussore. Ossidazione, oppure anche a forza di sparare, siccome si sviluppa una combustione e quindi le temperature sono anche elevate, possono anche crearsi delle piccolissime microfratture sulla punta dell'organo e che poi vanno a influenzare, diciamo, la morfologia dell'impronta. 
P.M.: Chiedo scusa, allora. Un'ultima domanda, dato che la parte civile non aveva finito. Solo per capire un attimo, siccome il signor Benedetti dice "tutti i periti". Ecco, voi questa perizia l'ha fatta insieme con l'ingegner Salza che all'epoca era il direttore del banco di prova?  
P.B.: Sì, sì.  
P.M.: Ecco, volevo chiedere, voi al banco di prova, e lei in particolare, da quanti anni è, e che esperienza ha in materia? Cioè quante armi di questo tipo ha visto e quante perizie ha fatto? Per illustrare un attimo alla Corte, mi permetto di chiederle questo. 
P.B.: Io sono dipendente del banco di prova dal 1 gennaio 1970. Ho cominciato a fare perizie nell'anno 1973 sotto la guida dell'ingegner Salza, e da allora diciamo che abbiamo fatto parecchi casi importanti, specialmente nel campo del terrorismo, delinquenza. Diciamo gli episodi...  
P.M.: Senta, so che è una domanda così, ma quanti ne avrà fatti?  
P.B.: Penso, circa un 300 perizie.  
P.M.: Perizie di questo tipo?  
P.B.: Sì. Perizie di ufficio.  
P.M.: In giudizio. Ma di armi e di Beretta calibro 22 o proiettili di questo genere?  
P.B.: BÈ, penso una decina. Non è che sia un'arma molto diffusa nel campo del... 
P.M.: Bene, grazie. Non ho altre domande.  
Presidente: Signori, ricordate che c'è poi da sentire lo stesso perito e il generale Spampinato che ho visto arrivare.
A.C.: Una domanda. 
Presidente: Prego.  
A.C.: Senta, scusi, abbiamo visto sulla parte sinistra del fondello, dei fondelli che erano oggetto di comparazione, no? che c'erano delle strie, delle microstrie che si riferivano all'estrattore sulla parte sinistra.  
P.B.: No. Espulsore.  
A.C.: Espulsore. Ecco, io vorrei che ci precisasse, visto che io per la verità non sono un tecnico, la differenza che c'è fra estrattore e espulsore. Perché, se non erro, quelle dell'estrattore erano sulla parte sinistra e sull'espulsore dalla parte destra.  
P.B.: No.  
A.C.: Ecco, appunto farei... perché non mi è chiaro.  
P.B.: L'espulsore è, diciamo, un organo che nella fase di arretramento del carrello, dopo lo sparo, il bossolo sparato, viene estratto dalla camera di cartuccia e trova nel movimento retrogrado del carrello otturatore l'opposizione di questa punta che serve per svincolare il proiettile, il bossolo dall'unghia dell'estrattore ed espellerlo dall'arma; altrimenti, diversamente, avremmo un inceppamento di questa. L'estrattore, invece, è un unghia che sormonta il collarino del bossolo, va ad agganciarsi, diciamo, su questo e quando, diciamo, la pressione sviluppata dai gas, oltre alla combustione della polvere, riesce a vincere l'inerzia opposta all'apertura della pistola da parte della massa del carrello otturatore e della molla di recupero, consente di sfilare il bossolo dalla camera dove era stato introdotto precedentemente insieme alla cartuccia. La cartuccia, lei sa, è composta da questi due componenti: bossolo e proiettile. Il proiettile viene proiettato fuori dalla canna, e il bossolo sparato chiaramente, se dobbiamo potere risparare un altro - semiautomatismo - deve essere estratto ed espulso. Chiaramente ci riferiamo a fenomeni che durano poche decine di milionesimi di secondo. Cioè è difficile immaginare, ma quando ci sono delle armi che sparano 1200, 1300 colpi al minuto, quindi tutto il fenomeno di caricamento, cioè sparo, arretramento del carrello otturatore, espulsione del bossolo sparato, reintroduzione della cartuccia in camera, avvengono nell'ordine di due o tre centesimi di secondo.  
A.C.: Ecco, però c'erano segni di compatibilità sia nell'espulsore che nell'estrattore.  
P.B.: Sì, infatti, le abbiamo fatte vedere. 
A.C.: Ecco. Sulla palla, invece, lei ha detto, su due palle, no, su due proiettili, c'erano altrettanti segni di strie e di microstrie. 
P.M.: Non solo su due, su diversi. Non su due su ...  
P.B.: Noi abbiamo fatto... la comparazione è stata fatta in questo genere qua: fra i primi due casi abbiamo fatto quattro impronte fra loro adiacenti, trovando microstrie coincidenti; poi, visto che l'impronta che da noi è ritenuta più significativa è classificata col numero 1, aveva queste due profonde, veramente profonde, microstrie che caratterizzavano questi proiettili, siamo andate a cercarle anche sugli altri quattro casi, perché, come ripeto, due casi non erano comparabili; e questa riga numero 1 l'abbiamo trovata su tutti e ha dato sempre incontrovertibilmente lo stesso risultato, cioè queste due profonde strie avevano la stessa larghezza, la stessa profondità; erano dislocate, diciamo, riferendoci all'interno della riga, nello stesso punto.  
A.C.: Bene, grazie.  
Presidente: Avvocato Bevacqua.  
A.B.: Ah, grazie, Presidente, la ringrazio di avermi chiamato. Senta, Dottore, lei ha detto, poc'anzi, cioè ha fatto riferimento a due casi non chiari, va bene? cioè, mi pare, quello del... il sei e l'otto, dove praticamente - o gli ultimi due o comunque il sei, sesto duplice omicidio e l'ottavo duplice omicidio - dove non c'era una grande coincidenza, dove non era perfettamente coincidente, tant'è che guardandole stamattina queste foto mi sembravano anche a me, un po', non perfettamente sovrapponibili. Meyer Horst, mi pare, e i francesi.  
P.M.: Mi sembra abbia spiegato che dipende... 
Presidente: Beh, facciamo rispondere...  
P.B.: Le pallottole di due, repertate in occasione di due duplici omicidi, su uno, mi pare che si leggesse appena... a malapena  
P.M.: Vogliamo vedere le fotografie? Cosi facciamo vedere come erano ridotti... 
A.B.: Ancora la devo fare la domanda... 
P.M.: Prendiamo le foto, dico.
P.B.: Comunque sono due casi che non sono stati comparati appunto perché uno era completamente distrutto; l'altro invece c'era sostanza organica tutta avviluppata, non era possibile... era talmente deformata che si riusciva a leggere a malapena il discorso delle sei righe verso il fondello. Però, come ho detto, dopo lì, non ci siamo più dilungati più di tanto, perché poi c'era quelle coincidenze sui bossoli che erano talmente evidenti che rendevano, al limite, questo accertamento inutile. 
A.B.: Certo. Ma anche sui bossoli - io sono un profano totale in questa materia - avevo notato qualche non eccessiva coincidenza tra questi bossoli degli ultimi omicidi e quelli di Lo Bianco, eccetera. Ecco, specialmente la distanza fra il punto dove viene percossa la cartuccia, il bossolo, e la distanza, a sinistra, dove c'è l'estrattore, l'estrattore, ecco. Come mai...? 
P.B.: No, lì c'è... Dipende da tanti fattori. Può dipendere... difatti ci sono delle impronte che sono leggermente diverse, diciamo, come ampiezza, perché il percussore può disporsi in una determinata maniera, può anche darsi, a volte, che nell'introduzione in canna di questa cartuccia si crei una lieve deformazione sul proiettile che, pur camerando la cartuccia, lo tiene leggermente più inclinato, ma questo non va poi a influire sul... e allora in questo caso, magari, non so, il fondello non si presenta proprio perpendicolare, allora magari la lunghezza può cambiare leggermente. Però, come ho detto, le impronte significative, cioè, quelle più profonde, le tracce più profonde, sono ancora coincidenti. 
A.B.: Ecco, senta, lei ha fatto anche, mi pare, le comparazioni fra i bossoli, e comunque le cartucce, i bossoli, anzi, dell'ultimo omicidio. Ha fatto anche quello?  
P.B.: Sì, sì certo.
A.B.: Perché poi c'è una perizia balistica, non so se lei la conosce questa, del dottor Iadevito. Non so se lei la conosce.  
P.B.: La perizia, no. Il dottor Iadevito, sì. 
A.B.: Il quale ha fatto una serie di indagini e di comparazioni fra 400 e più pistole, va bene? E poi, alla fine, ha esploso diversi colpi ed alcune di queste pistole, e i relativi colpi esplosi, davano una sorta anomala, comunque quasi coin... perfetta, anzi, di coincidenze fra quei bossoli che erano stati poi repertati, quelli degli omicidi, ecco. 
P.B.: Di questo non ne sono a conoscenza, però, diciamo che le identità rilevate sulle tre impronte, in più, c'è anche un altro elemento del quale non abbiamo ancora parlato, che si tratta di una microstria profonda che c'è sul corpo cilindrico del bossolo, più a monte dell'impronta d'estrattore, e su alcuni reperti ha la stessa posizione reciproca ed è coincidente: ci sono delle fotografie allegate. Cioè, per quanto riguarda, diciamo, le comparazioni sui bossoli, gli elementi che abbiamo raccolto sono tanti e, secondo me, non c'è assolutamente nessun dubbio in ordine alla... 
P.M.: Identità.  
A.B.: Ci sono altre indagini, cioè, recentemente, ci sono altre indagini chimico-balistiche, tali da potere essere ancora più tranquillizzati, diciamo cosi, sotto il profilo della coincidenza, della identità dei vari bossoli, oppure no?  
P.B.: Direi che la peculiarità di queste impronte, secondo me, rende... si potrebbe tentare con microscopio a scansione; però, come ho detto, gli elementi e i quesiti sono talmente tanti che penso che sia un'indagine, in questo caso, quasi superflua, ecco.  
A.B.: Ecco, mi perdoni, è stata effettuato il raffronto fra i primi bossoli, cioè i bossoli del primo omicidio e poi, volta volta, i bossoli degli altri omicidi. Ecco. Non è mai stata fatta una comparazione fra, per esempio, i bossoli del terzo omicidio con quelli del quinto o del sesto? Oppure no?  
P.B.: Può darsi che l'abbiano fatto...
A.B.: ... Era superfluo, oppure no?  
P.B.: Adesso non ricordo. Comunque l'abbiamo fatta sui proiettili questa e ha dato risultati univoci.  
A.B.: Senta, un'altra cosa le domando: è stato ritenuto un po' da tutti che l'arma che sarebbe stata usata, o le armi, a seconda di cosa si vuole intendere, fossero, o fosse, una pistola calibro 22. Lei sa se in quel periodo, in cui venivano vendute queste pistole calibro 22, identica strumentazione - mi scusi la terminologia che non è forse la più corretta - era stata dalla Beretta anche applicata a delle carabine calibro 22 LR. Io le do anche la indicazione, Smalbore Rifle Carabine? Insomma qualcosa del genere. 
P.B.: Guardi, noi… 
P.B.: Ma guardi... 
A.B.: Per identico voglio dire lo stesso... la stessa struttura, lo stesso meccanismo, cioè lo stesso posizionamento dell'estrattore e dell'espulsore. 
P.B.: Ma guardi, noi... mi pare che ci sia una lieve differenza angolare sulle impronte; però noi non abbiamo preso in considerazione molto le armi lunghe per un motivo, diciamo, che difficilmente penso si vada con un arma lunga più di un metro... 
A.B.: Eh no. Perché l'arma lunga, mi scusi, eh, ha ragione anche lei, però, veda, l'arma lunga, in particolare la carabina fino al 1985 poteva essere tranquillamente portata dal cacciatore.  
P.B.: Sì, sì, d'accordo, però come ho detto noi abbiamo anche...  
A.B.: . .. dal cacciatore che quindi tranquillamente se la portava dietro e faceva quello che voleva.  
P.B.: Guardi, noi abbiamo guardato anche i dati sulle rigature pubblicate sul Matus, sul Manuale dell'FBI, e in effetti le larghezze delle impronte e il passo, diciamo, era...  
A.B.: Però, non avete fatto questa indagine.  
P.B.: Sulle carabine, no.  
A.B.: Ecco, lei sa, se è di sua conoscenza, se no chiediamo alla Corte di accertarlo, se questa carabina, questo tipo di carabina avesse lo stesso tipo di meccanica, mi perdoni, forse, la terminologia non corretta, identica, cioè, alla effe... alla calibro 22 LR.  
P.B.: Adesso non potrei essere certo, però mi pare che ci sia una differenza angolare.  
P.M.: Angolare?  
A.B.: Angolare che vuol dire?  
P.B.: Sulla posizione delle singole impronte.  
A.B.: Eh, va bè, ma insomma, io so, so... mi è stato detto che è identica, quindi si può fare un accertamento sul punto, dato che abbiamo giorni, tempo... 
P.B.: Adesso non sono in grado di dirlo, si potrebbe fare.
A.B.: Ecco, possibile. va bene e questa è un'istanza che io formulo alla Corte...
Presidente: Allora, vogliamo vedere innanzi tutto quella documentazione? Poi l'istanza quale sarebbe? 
A.B.: Gliela può far vedere?
Presidente: Grazie, avvocato.
A.B.: Questa carabina nell'85... Credo che lei...
Presidente:Non ricordo se proprio nell'85 perchè...
A.B.: Sì, fino all'85 poteva essere stata a giro.
Presidente:È da tanti anni che sono state... Sì una era la Olimpia e l'altra la... Che è un modello americano. Sì la conosco bene.
P.M.: Possiamo poi, le altre parti, anche dopo, averne conoscenza, Presidente? 
A.B.: Sì, ah, mi scusi.
P.M.: Ci va bene anche dopo non...
Presidente: Una è un'arma olimpionica, diciamo, da tiro olimpionico, quindi... l'altra è quella copia del fucile americano Wetherby, che era commercializzata ricordo dalla... 
P.M.: Ma sono prodotti fabbricati dalla Beretta?  
Presidente: Sì, sì, dalla Beretta.  
P.M.: Ci ha detto, se non ho capito male, il signor Benedetti che le caratteristiche dello sparo hanno posizioni diverse: cosi ha detto lei. Però l'accertamento lei... 
P.B.: Però, non posso essere certo al 100%.  
P.M.: Era per capire il tipo di istanza. Mi va bene anche dopo, non c'è mica problemi. 
Presidente: È agevole semmai vedere, eh.  
A.B.: Ecco, mi scusi, ammettiamo che non sia la carabina, se era la carabina poteva essere tranquillamente portata - ma questa sono considerazioni che la difesa farà dopo, eventualmente - poteva essere portata tranquillamente da chiunque avesse un fucile da caccia, perché si poteva portare. La domanda che le faccio...
Presidente: Però, attenzione, Avvocato, allora, le debbo dire che ci sono omicidi consumati in periodo che è certamente fuori di quello di caccia.  
A.B.: Siamo d'accordo, Presidente, però si può portare tranquillamente...  
Presidente: Giugno, luglio.  
P.M.: Abusivamente.  
A.B.: Certo si porta abusivamente.  
P.M.: Oppure si rischia che qualcuno li fermi.  
A.B.: Ma anche colui che ha ucciso ha rischiato in ogni caso, sia di essere visto...  
Presidente: Questo solo per puntualizzare. Allora procediamo, signori, che poi abbiamo anche...  
A.B.: Grazie, Presidente. Allora, un'altra domanda. Lei sa, io non ricordo più come si fa a caricare una pistola; se uno ha una pistola prende i proiettili ci ha 50, 60 - qua pare ce ne fossero 50, 60, 70 proiettili - e con le mani carica, va bene? e infila quindi polpastrello del pollice sulla parte posteriore dove poi viene percosso, viene infilato, col polpastrello spinge e nel caricatore infila i sette, otto, dieci undici... Lei sa se sono stati, forse lei non lo sa, questo lo dovremmo domandare alla Polizia scientifica, se sono state rilevate impronte digitali nei vari fondelli? 
P.B.: No, a me non risulta.  
A.B.: Non risultano?  
P.B.: Non risulta. A noi vennero dati quei bossoli che erano già stati periziati prima, e quindi non so niente...
A.B.: Perché da quel che mi risulta, può darsi, ma è un'istanza che io formulo alla Corte eccellentissima, le componenti chimiche delle impronte digitali sono di tre tipi: amminoacidi, sali minerali e grassi. E risulterebbe questo, che sia gli amminoacidi come i grassi dal calore della esplosione vengono fissati sul bossolo, sul proiettile; per cui chi ha per primo infilato questi benedetti proiettili lascia comunque una traccia, mentre coloro che poi - i Carabinieri - la Polizia, eccetera che poi prendono questi benedetti proiettili, cioè questi benedetti bossoli, queste tracce sono molto più labili, possono essere eliminate, si possono sovrapporre-Mentre quello, colui, l'assassino, quello che ha infilato dentro la cartuccia avrebbe dovuto lasciare su ogni bossolo, va bene, dico bene bossolo? una sua impronta che rimane dopo che vi è stato lo scoppio, perché fissa. E vi è anche, vi domando anche questo, se esiste la possibilità di fare un'indagine in Italia di questo tipo. 
P.B.: È un campo del quale io non sono...  
A.B.: Ma lei sa di questa... ? 
P.B.: No.
A.B.: No. Allora, signor Presidente, io faccio questa doverosa richiesta di perizia di indagine sui vari bossoli che sono stati repertati, perché risulterebbe - me lo dice il mio consulente tecnico di parte - che colui il quale ha infilato questi benedetti proiettili, queste benedette cartucce dentro il caricatore, avrebbe dovuto comunque lasciare, avrebbe dovuto comunque lasciare delle impronte, impronte che sarebbero rimaste anche dopo, anzi in particolare, dopo l'esplosione. A meno che questo signore non abbia caricato con i guanti, come ha fatto sempre. Ma se non avesse caricato con i guanti, siccome pare che sia possibile questa indagine, io formulo questa richiesta espressa alla Corte eccellentissima per garanzia di verità. Io prima di questo ho fatto una domanda al mio cliente e il mio cliente ha detto: 'Avvocato la faccia fare immediatamente'. Grazie. 
P.M.: Presidente, posso dire qualcosa? Direi che questo è un caricatore di una 22, questo è un calibro 22, questo è un pollice è difficile che in quell'operazione, vorrei che si facesse subito il controllo, si lasci nell'operazione di inserimento un'impronta così larga di un dito su un piccolo bossolo tale, per non parlare poi del movimento che si dà al proiettile, dal fatto che è toccato da altri, come non solo l'indagine è superflua, ma io mi permetto di dire pur nella mia inesperienza, nel caso di un bossolo cosi piccolo, di un proiettile così piccolo, peregrina. Vorrei comunque che la Corte lo facesse fare per vedere se su un bossolo, su un proiettile si lascia un'impronta. Prima proviamo noi, o facciamolo provare. Si vedrà che la quantità di impronta su un proiettile cosi piccolo è talmente poca che non permette confronti. Se io fossi smentito mi associo all'istanza del difensore. Questi sono i mezzi che loro hanno a disposizione per verificare ciò che ho detto. Prego.  
Presidente: Quindi lei si oppone. 
P.M.: Sì. Cioè, prima verifichiamo… nel senso io mi oppongo perché non è possibile; se fosse possibile non mi oppongo. Anzi, teniamo presente che poi chissà quante persone l'hanno toccato, eh. Per non parlare dei periti.  
A.B.: Ma il problema è diverso. 
Presidente: Signori avvocati di parte civile? 
A.S.F.: Remissivi.  
Presidente: Remissivi. 
A.P.: Alla richiesta del Pubblico Ministero che è interessante a verificare se questo è tecnicamente possibile accertare la identità delle impronte.  
Presidente: Va bene.  
A.B.: Ecco, Presidente, voglio ricordare alla Corte eccellentissima che c'è un movimento di introduzione dentro il caricatore, e poi, quando viene spinto in giù addirittura si lascia un'impronta molto più ampia perché l'impronta...
P.M.: Ma il dito si muove, Avvocato.  
A.B.: Certamente, ma tutto si muove; ma siccome è possibile quest'indagine farla, perché...  
P.M.: Io dico di no.  
Presidente: Vedremo. Deciderà la Corte, che si riserva. Andiamo avanti.

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