lunedì 24 dicembre 2012

Giovanni Libertino - Deposizione del 2 maggio 1994

 
Giovanni libertino fu ascoltato il 27 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

P.M.: Sentiamo il teste Libertino.
Presidente: Si accomodi, il suo nome?
G.L.: Libertino Giovanni.
PRESIDENTE: Vuol dare le generalità per cortesia?
G.L.: Sì, nato a Xxxxxxx, XX/XX/XX. "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di guanto a mia conoscenza."
P.M.: Libertino, agli atti della Scientifica, del sopralluogo, abbiamo un verbale in cui si parla di un'ispezione esterna ed interna dell'autovettura, successiva. C'è un ulteriore approfondimento? Non ho capito bene. Ci vuole spiegare cosa ha fatto lei e cosa ha repertato?
G.L.: Fu fatta un'ispezione per vedere se c'era qualcosa.
P.M.: Quando?
G.L.: Questo il giorno successivo.
P.M.: Quando la macchina si trovava?
G.L.: In Questura.
P.M.: Bene, grazie.
G.L.: Il 31, mi sembra.
P.M.: Bene, bene, sì.
G.L.: Per vedere se c'era qualcosa in più di quello che già avevano repertato i colleghi intervenuti sul posto.
P.M.: Benissimo. Vuole raccontare un po' cosa trovò di interessante, o comunque, focalizzò la sua attenzione e che lei ha comunque repertato, o portato a Medicina Legale? Cosa ne ha fatto?
G.L.: Sì. Allora nello sportello anteriore destro, nel portaoggetti, diciamo no?, della Panda c'era un giornale - "La Gazzetta dello Sport" - e nella parte sottostante c'era un coltello seghettato.
P.M.: Vogliamo ritrovare quelle due foto? Così... È quando le foto iniziano nuovamente la numerazione da 1. La foto precedente indica dove si trovava. Ancora quella prima, mi sembra, ancora prima abbiamo il giornale. Ecco. Ricorda questo, questo era il giornale?
G.L.: Sì, era il giornale.
P.M.: Aveva qualche caratteristica? Cosa ne fece di questo giornale?
G.L.: Mah, aveva delle macchioline di sangue.
P.M.: Di sangue, macchioline di sangue rosse?
G.L.: Rosse, rosse.
P.M.: Ecco, scusi eh.
G.L.: Mi scusi.
P.M.: Bisogna essere un attimo precisi.
G.L.: Sì, sì.
P.M.: Questo suo dubbio se lo fece togliere da altri o...? Nel senso...
G.L.: No, ma mi sembra che poi il giornale fu mandato a Medicina Legale, quindi, per rilevamenti.
P.M.: Ecco, questo volevo sapere. Bene. E il coltello?
G.L.: E il coltello aveva, anche, delle macchioline o striature.
P.M.: Se lo ricorda? Fu trovato da lei così? Si giri pure.
G.L.: Sì, sì.
P.M.: Ecco. Facciamo anche l'altra foto. Stesso discorso, fu mandato a Medicina Legale?
G.L.: Fu mandato a Medicina Legale anche questo, sì.
P.M.: Bene. Ricorda di aver repertato qualche altro oggetto in quella macchina?
G.L.: No. C'era nel...
P.M.: Oggetti personali dei ragazzi?
G.L.: Sì, sì.
P.M.: Portafogli, denaro?
G.L.: Sì. C'era nella tasca dei pantaloni da uomo, di colore verde mi sembra, un verde militare, c'era un portafoglio nella tasca posteriore destra.
P.M.: Oh, stia a sentire me. Questo portafoglio e questi pantaloni non erano sul ragazzo?
G.L.: No, erano nella macchina, perché i cadaveri non c'erano, quindi...
P.M.: Bene, ecco, benissimo. No, è per evitare dubbi. E questo portafoglio e questi pantaloni presentavano qualche rilievo interessante dal punto di vista del sopralluogo della Scientifica, o erano del tutto indifferenti?
G.L.: No, no, questo pantalone verde, sulla tasca posteriore destra c'era un foro da colpo da arma da fuoco di sicuro. Perché poi il proiettile era ritenuto all'interno, diciamo si era fermato nella parte interna della tasca.
P.M.: Ecco.
G.L.: Cioè, aveva oltrepassato il portafoglio e si era fermato vicino alla fodera della tasca dei pantaloni, all'interno.
P.M.: Vuol vedere il port... sia... ecco, è questo qua?
G.L.: Sì, sì, esatto.
P.M.: Giriamo. Questo è il portafoglio?
G.L.: Questo è il portafoglio, per far vedere il punto.
P.M.: Ecco, spieghi, spieghi. Quello è un tramite che ha messo lei?
G.L.: Sì.
P.M.: Per far vedere la direzione di questo foro?
G.L.: Sì, esatto. E diciamo che ha un andamento obliquo, dall'alto verso il basso.
P.M.: Non ricordo, o meglio non ho capito. Del proiettile, lei ha detto, fu trovato?
G.L.: Sì, mi sembra di sì. Perché si è fermato, se non mi sbaglio, ora dovrei vedere gli atti.
P.M.: Lo ha scritto nel verbale.
G.L.: Ci dovrebbe essere scritto: all'interno della tasca.
P.M.: Se c'era, ecco, l'ha portato, anche quello, a Medicina Legale o ai balistici.
G.L.: No, no, quello fu rimasto in ufficio per le perizie.
P.M.: Per le perizie balistiche. Bene, andiamo avanti. Quindi apparentemente lì non c'erano tracce di sangue, dico bene?
G.L.: No, no, sul pantalone c'erano tracce di sangue.
P.M.: Sul portafoglio?
G.L.: Sul portafoglio mi sembra di no.
P.M.: Bene. Andiamo avanti. Ricorda di aver trovato qualche altra cosa in quella macchina, lei?
G.L.: Nel portafoglio trovato nella tasca c'erano i documenti del ragazzo.
P.M.: Con del denaro?
G.L.: Sì, mi sembra quattro pezzi da dieci mila lire.
P.M.: L'ha descritto nel verbale.
G.L.: Sì, sì, c'è nel verbale. Altre monete da mille lire, ora non è che mi ricordo la cifra esatta, diciamo.
P.M.: Bene, non ha importanza. Benissimo. Altri oggetti li ricorda?
G.L.: Poi c'era una borsa da donna.
P.M.: Ecco.
G.L.: E all'interno c'era un portafoglio, diciamo.
P.M.: Con del denaro anche in quel caso lì?
G.L.: Sì, del denaro.
P.M.: Lei lo ha repertato, ricorda? Lo ha descritto.
G.L.: Sì. sì, è descritto, sequestrato. Ora non so che fine ha fatto. Ma fu sequestrato.
P.M.: Benissimo, sì, sì, non importa. Comunque lei l'ha repertato.
G.L.: Il documento della ragazza, mi sembra una carta di identità.
P.M.: Benissimo. Qualche altro reperto che a lei sembrò interessante ai fini del suo supplemento di...?
G.L.: No, mi sembra non fu trovato più niente.
P.M.: Non ho nessun'altra domanda, grazie.
Presidente: Domande? Avvocato Colao, prego.
A.C.: Prego, lei quel pantalone di cui si parlava, lo ha rinvenuto nella macchina. Può indicare dove l'ha trovato?
G.L.: Un momento. Mi sono dimenticato di dire che nella macchina c'erano due pantaloni: uno da uomo di colore verde militare, e un jeans da donna che era...
A.C.: Io mi riferisco a quello forato dal proiettile.
G.L.: Sì. Nella parte sottostante il sedile posteriore.
A.C.: Ecco, se non erro, dalle foto - e non so se lei ci ha fatto anche caso - il pantalone circostantemente al foro è macchiato di sangue.
G.L.: Sì, l'ho detto.
A.C.: E allora, scusi, come ritiene possibile questa circostanza col fatto che il pantalone non fosse stato indosso al povero giovane?
P.M.: I medici legali dicono che andò un colpo a vuoto, eh, Avvocato. Poi lo spiegano dettagliatamente.
G.L.: Io… Posso rispondere?
P.M.: Sì, si, no facevo per non prendere strade traverse.
G.L.: I pantaloni, quando ho visto la macchina, i pantaloni erano in quella posizione. Certamente non so all'atto del sopralluogo i pantaloni dove erano, perché io non c'ero. La macchina è stata portata in Questura, e io dove ho trovato gli oggetti, così li ho documentati e descritti.
A.C.: Però è certo che intorno a questo foro da proiettile il pantalone è macchiato di sangue?
G.L.: No, no, ho detto: i pantaloni, nella parte posteriore c'erano delle macchie di sangue. Ho detto che sono incerto se sul portafoglio, all'interno della tasca, c'erano delle macchie di sangue.
A.C.: Vicino al foro del proiettile.
G.L.: Sulla tasca posteriore c'erano delle macchie di sangue.
A.C.: E allora le dico ancora: il foro del proiettile è sulla tasca posteriore?
G.L.: Esatto, destra.
A.C.: Grazie. A.B.: Senta lei...
A.B.: Un attimo. Avvocato Bevacqua.
P.M.: Ci sarebbe ancora la parte civile.
A.P.: Sì, un attimo.
Presidente: Un attimo.
A.B.: Ah, scusa.
Presidente: Avvocato Puliti.
A.P.: Sì, se fu repertato un paio di occhiali.
G.L.: Prego?
A.P.: Se fu repertato un paio di occhiali.
G.L.: Nella macchina, quando è stata portata in Questura, non c'era nulla. Non c'era nessun paio di occhiali.
A.P.: Una custodia da occhiali?
G.L.: Nemmeno.
A.P.: Grazie.
A.B.: Senta, lei ha fatto le foto e l'ispezione della macchina anche quando fu portata in Questura?
G.L.: Sì, il giorno successivo.
A.B.: Ecco. Lei ha trovato, il suo collega ha trovato una traccia di asportazione di polvere all'altezza della banda laterale destra dello sportello. Se lo ricorda lei?
G.L.: Sì, io questo l'ho notato. Però ho premesso che, escluse le cose che già erano state fatte, io ho fatto altre cose per vedere se c'era un qualcosa in più di quello che già era stato fatto.
A.B.: E comunque non ha trovato altri momenti, cioè, altri punti della macchina nella quale era stata asportata della polvere? Solo quello e basta?
G.L.: No.
A.B.: Solo quello.
G.L.: Sì.
A.B.: Va be', e lei deve dire quello che...
G.L.: Sì, sì, sto dicendo. Oltre quello che già è stato fatto, io altre cose diverse da quelle che erano state scritte...
A.B.: Non le ha trovate.
G.L.: ... e in più di quelle che ho scritto e visto non...
A.B.: Non ha trovato. Ecco, questa a pagina 18, c'è una foto a pagina 18 - scusi, se la può... è il rilievo numero 12 - che mostra lo sportello anteriore destro con una grossa strisciata di sangue verso l'in su, e due macchie tamponate, quelle di cui parlava prima il suo collega. 12, ecco, lo vede quella?
G.L.: Sì, sì.
A.B.: L'ha fatta lei quella?
G.L.: Sì, penso.
A.B.: Questa fa parte della portiera anteriore, se lo ricorda? Della portiera anteriore? Che non si sa, qua non c'è scritto, dovrebbe essere la portiera anteriore destra. O no?
G.L.: Sì, penso di sì. Però non mi ricordo se l'ho fatto io questo rilievo.
A.B.: Cioè, la portiera attraverso la quale...
P.M.: È il rilievo dell'altro teste, eh?
A.B.: Sì.
P.M.: Che non l'ha fatto questo.
G.L.: Che non mi ricordo se...
A.B.: Che non l'ha fatto lei?
G.L.: Mi sembra di no. Perché, ripeto...
A.B.: Comunque quella è portiera destra, perché sono due sole le portiere.
P.M.: Richiamiamo. C'è ancora il teste?
A.B.: Sì. Se si può...
P.M.: Sì, sì.
A.B.: Per un attimo, grazie.
G.L.: Cioè, io la foto l'ho vista, ma non credo di averla fatta.
A.B.: No, io non ho altre domande da fare. Solo questa dovevo fare.
P.M.: Bene.
A.B.: Mi scusi Presidente.
P.M.: Nessun'altra domanda il P.M. Possiamo...
A.B.: Io nessun'altra. Soltanto se c'era quel teste Autorino.
P.M.: C'è, se non è andato via c'è.
A.B.: Sennò va be'. Non c'è?
P.M.: C'è. Possiamo licenziarlo questo teste?
A.B.: Sì, sì, grazie.
P.M.: Presidente, questo teste lo possiamo licenziare?
Presidente: Per me sì. Ispettore Autorino, le dispiace un attimo ancora?
A.B.: Scusi se la importuno, ma siccome non risulta nel rilievo 12 il particolare delle portiere di quale dovrebbe essere la portiera destra, giusto?
G.A.: Sì.
A.B.: Ecco. Siccome sembrerebbe che la portiera destra fu quella adoperata perché soltanto da quella parte si poteva, qualcuno poteva passare e portare via il corpo.
G.A.: Era più accessibile.
A.B.: Era accessibile perché dall'altra parte c'era questa specie di scarpata, quindi non era accessibile.
G.A.: Sì, ha ragione.
A.B.: Sembrerebbe così ipotizzarsi che l'autore di questo duplice delitto abbia preso il corpo della ragazza che stava dentro e lo abbia trascinato fuori. E quindi lì la parte del corpo...
G.A.: Le striature sembrerebbero di...
A.B.: Le striature?
G.A.: ... uno che ha strusciato vicino. Sembrerebbero così.
A.B.: Ho capito. Questo, quindi sembrerebbe che sia successo questo.
G.A.: Almeno dà questa impressione.
A.B.: Ed è lo stesso sportello che ha, guarda caso, quel pezzettino di polvere che manca.
G.A.: Sì. È lo stesso.
A.B.: Questo è sicuro.
G.A.: Sì, sì.
P.M.: L’unico aperto.
A.B.: All’interno c’è questo…
G.A.: All’esterno, all’esterno. Sul paracolpi esterno.
A.B.: E all’esterno c’è…
G.A.: Abbiamo gli aloni per asportazione. A.B.: va bene. Grazie. Prego avvocato, domandi. Io non lo so…
Presidente: Altro? Possiamo rimandare il teste?
P.M.: Senz’altro Presidente. Grazie.
Presidente: Si accomodi ispettore, grazie.
P.M.: Occorrerebbero…
A.B.: Scusi, scusi…
Presidente: Ah.. ah… un attimo ancora.
A.B.: Un suggerimento che mi fa il collega. Dunque sa se le mani dei ragazzi erano imbrattate di sangue?
G.A.: Sì.
A.B.: Tutte e due? -Perché la ragazza aveva… stringeva nella mano destra degli indumenti intimi intrisi di sangue. L’altra mano che era quella dove era l’orologio spezzato, la sinistra, aveva delle maculazioni di sangue. Così come il viso.
A.B.: Ecco, mi scusi, e quindi le papille dermali che voi avete trovato erano papille non imbrattate di sangue?
G.A.: No, no, sono stati, erano latenti, cioè significa che non si vedono.
A.B.: Latenti.
G.A.: Noi le abbiamo evidenziate con le polverine.
A.B.: Evidenziate, bravissimi. Però quindi erano soltanto delle papille dermali... guardi me.
G.A.: Sì sì, no no...
A.B.: Guardi me.
G.A.: Io non ho bisogno di suggerimenti.
A.B.: No, no.
Presidente: Avvocato via, su via, smettiamo.
A.B.: No, che aiuti, Presidente. Ho detto: guardi me.
Presidente:  E allora? Forza. Ora figuriamoci se il Pubblico Ministero...
A.B.: Nooo.
P.M.: Grazie Presidente, perché sennò si esagera, eh?
A.B.: No, no, assolutamente.
G.A.: Mi è andato l'occhio di là, così. Cercherò di non guardare di là. Dica.
P.M.: No, lasci lasci, si senta libero di rispondere come crede, eh.
Presidente: Signori via! Che qui poi perdiamo tempo con queste diatribe.
A.B.: Senta, quindi erano macchie delle papille dermali di una persona normale che avesse lasciato questa specie di grasso.
G.A.: Sì, come potrebbe capitare a me, a lei, di toccare qualcosa.
A.B.: Nient'altro, grazie.
Presidente: Può andare, Ispettore.
G.A.: Grazie.
Presidente: Bene, proseguiamo.
P.M.: Sì, Presidente, la difficoltà è enorme. Il professor Maurri ha promesso di essere qua alle tre, ancora non c'è.
Presidente: Alle tre.
A.B.: Facciamo cinque minuti.
P.M.: Facciamo cinque minuti, provo a capire cosa può esser successo.
Presidente: Non abbiamo nessun’altro?
P.M.: Capirà che è necessario sentire, a questo punto, il professor Maurri. Ora vediamo, e sennò andiamo avanti. Controlliamo. Abbiamo un altro teste, però sarebbe opportuno... Ora verifico, se mi dà cinque minuti.
Presidente: Va be', dieci minuti solamente.
P.M.: Grazie, grazie Presidente.

venerdì 21 dicembre 2012

Giovanni Autorino - Deposizione del 2 maggio 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte. 

G.A.: "Rilievo numero 10: particolare dei bossoli "S", "T"" e..  
P.M.: Sono i 2 bossoli. Vediamo chiaramente rispetto al ragazzo e all'auto come sono messi, si può andare avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 11" è la continuazione del precedente, e pertanto dice: "del bossolo "R"sulla guida del sedile anteriore sinistro".  
P.M.: Come lei ci aveva già anticipato a voce.  
G.A.: Sì.  
P.M.: Bene. Possiamo andare ancora avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 12: particolare della macchia di sostanza ematica a superficie striata; nella parte sottostante si notano alcuni peli di colore nero".
P.M.: Bene. Ecco, abbiamo anche dei peli – andiamo avanti - sono stati repertati, esaminati, Presidente, quindi...  
G.A.: Da Medicina Legale.  
P.M.: ... non abbiamo nessun problema a dare il dettaglio, perché abbiamo cercato di fare quel che si poteva.  
G.A.: "Rilievo numero", mi sembra di vedere, "13: insieme del cadavere dello Stefanacci visto dallo sportello destro. Sulla coscia destra faccia esterna si nota una strisciata di sostanza ematica. Altre macchie sono sulla superficie della spalliera a destra della foto".  
P.M.: Andiamo avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 14: altro insieme del cadavere visto dallo sportello sinistro".  
P.M.: Ecco.Vediamo tutta la posizione che lei ci ha detto come fetale, molto rannicchiato, e come è stato spostato il sedile.  
G.A.: Sì.  
P.M.: Bene. Qui sono foto di diverso... Leggiamo la didascalia.  
G.A.: "Rilievo numero 15: insieme del cadavere della Rontini. Trattenuti nella mano destra alcuni indumenti intimi, intrisi di sangue".  
P.M.: Andiamo avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 16: particolare del volto, con riferimento all'asportazione della mammella sinistra"
P.M.: Andiamo avanti, andiamo avanti. Queste sono le impronte papillari, dico bene?  
G.A.: Sì.  
P.M.: Le impronte...  
G.A.: Vuole che le leggo?  
P.M.: Sì grazie, così…
G.A.: "Rilievo numero 17: i due adesivi "A" e "B" con frammenti di impronte asportate dal montante superiore dello sportello destro. Gli stessi - al 18 - gli stessi fotografati a grandezza naturale ed invertiti - al 19 – di posto e di colore per eventuali confronti".  
P.M.: Andiamo avanti.
A.B.: (fuori microfono).
P.M.: Sì, c'è tutta l'analisi su tutte le impronte. Quindi, finiamo e poi tutte le domande le facciamo alla fine. C'è il medico legale, loro che le hanno guardate. Abbiamo per fortuna, spero tutti.
Presidente: Proseguiamo, proseguiamo.  
G.A.: "Rilievo numero 20: particolare dei fondelli dei 5 bossoli repertati fotografati a grandezza naturale e in rapporto di 2 a 1 per meglio evidenziare le tracce". Logicamente le "tracce" si riferisce specialmente alla percussione. 
P.M.: Vediamo già quella percussione che ormai conosciamo anche noi. Ora abbiamo... ecco, andiamo avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 1: particolare della parte interna dello sportello". All'interno vi poggiava - io prima non l'ho detto - vi poggiava un giornale, mi sembra "La Gazzetta dello Sport", che presentava una macchia su una delle pagine. Sotto vi era un coltello da cucina con filo seghettato.  
P.M.: Abbiamo la foto. È stato repertato e esaminato.  
G.A.: Sì, che presentava anche degli imbrattamenti.  
P.M.: Andiamo avanti.  
A.B.: Chiedo scusa. Mi scusi, mi fermo un attimo?  
P.M.: Prego.  
A.B.: Sotto l'alloggiamento dove si mette, dove c'è... che cos'è quella roba là? 
G.A.: Ah, quella è una linguetta di lattina.  
A.B.: Ah, ora l'ho capito.
P.M.: Una lattina.  
A.B.: Grazie. Siccome non si vedeva bene.  
G.A.: "Rilievo numero 2: particolare del coltello rinvenuto nel portaoggetti di cui al rilievo precedente". Si vedono degli imbrattamenti di sostanza ematica. 
P.M.: Ecco, magari lì lei non lo sa, perché il medico legale dice che non è sostanza ematica, quindi possiamo andare avanti.  
A.B.: Scusi, la lattina, scusi, la lattina che lattina era? Birra o Coca Cola?  
P.M.: Non lo so. Domandi pure lei, perché io non lo so.  
A.B.: Evidentemente erano stati al bar.  
G.A.: Non saprei dire.  
P.M.: Chissà quando. Bene, il dato è lì.  
G.A.: "Altro particolare del coltello fotografato in questi laboratori".  
P.M.: Andiamo avanti.  
G.A.: "Particolare di due macchie di sangue di forma ovoidale e di alcuni schizzi sulla parte mediana della sottoporta destra".  
P.M.: Andiamo avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 5: particolare di alcuni schizzi di sangue sul vetro laterale posteriore destro e di alcune striature sulla superficie metallica circostante".  
P.M.: Quel bianco che si vede l'avete messo voi per contrasto?  
G.A.: Quello l'ha messo il collega che ha redatto questo verbale, perché l'autovettura poi fu portata in Questura e fu effettuata un'ulteriore ispezione.  
P.M.: Interna.  
G.A.: Cioè, questo è a corredo di un altro sopralluogo.  
P.M.: Sì, sì. Comunque, dicevo, è un foglio o qualcosa messo a contrasto.  
G.A.: Sì, è un foglio per creare un contrasto e meglio evidenziare le maculazioni di sangue.  
P.M.: Le macchie, bene.  
G.A.: "Rilievo numero 6: particolare della parte terminale dei pantaloni, di colore verde militare, sul pianale posteriore dell'auto, sotto il sedile posteriore."
P.M.: Bene.  
G.A.: "Rilievo numero 7: particolare dei pantaloni di cui al rilievo precedente". Dovrebbe essere scritto: fotografato in questi laboratori.  
P.M.: È un pantalone che interessa poi perché il medico legale ci spiegherà come un colpo li ha interessati. Andiamo avanti. Eccolo qua. Vogliamo leggere la didascalia?  
G.A.: "Rilievo numero 8: particolare del foro da colpo di arma da fuoco sulla tasca posteriore del pantalone di cui al rilievo precedente".  
P.M.: Bene, andiamo avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 9: particolare dei pantaloni jeans di colore blu fotografati in questi laboratori per evidenziare le chiazze di sangue sulla parte posteriore".  
P.M.: Andiamo ancora avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 10: particolare del portafoglio".  
P.M.: Ecco, cosa ha di particolare?  
G.A.: Di particolare ha una soluzione passante, è stato usato quello specillo, appunto, per tracciarvi il tramite.  
P.M.: Ricorda dove era, o l'ha fatto il suo collega?  
G.A.: No, no, non l'ho fatto io questo.  
P.M.: L'ha fatto il suo collega.  
G.A.: Sì, perfetto.  
P.M.: Lo sentiamo dopo. Bene, andiamo avanti.  
G.A.: Qui mancano le didascalie.  
P.M.: Vediamo, sono scritte a mano, se non sbaglio. Non si vede, va bene.
G.A.: Dice: "a idem di cui rilievo numero 6 per il terreno adiacente all'auto".  
P.M.: Sono delle foto a colori. Dovrebbe essere il bossolo, se non ricordo male. Lei non ricorda nulla? È vicino alla macchina.
G.A.: Sì.  
P.M.: Proviamo a ingrandire la foto più in alto, forse ci aiuta. Ecco, lì c'è una macchia.  
G.A.: Quella che le dicevo a superficie striata.  
P.M.: E qua c'è il bossolo.  
G.A.: Ecco lì il bossolo.  
P.M.: Bene. Sono delle foto a colori, sono leggibili in maniera migliore. Andiamo avanti. Questa?  
G.A.: Questo è il particolare della torcia, per evidenziare le maculazioni di sostanza ematica.  
P.M.: Si vedono molti vetri. Il "T", "S" sono gli altri bossoli?  
G.A.: Sì.  
P.M.: Andiamo ancora avanti.  
G.A.: "Idem di cui al rilievo 11 per il bossolo "R"".  
P.M.: Andiamo avanti, grazie.  
G.A.: "Di cui al rilievo numero 12 per le tracce ematiche e i peli".  
P.M.: Furono repertati dei peli. Il perito ci dirà se hanno dato qualche risultato in termini di appartenenza. Questo è il ragazzo.  
G.A.: "Idem di cui al rilievo 14".  
P.M.: Andiamo avanti. Possiamo anche... e queste sono foto che, direi, parlano da sole, e possiamo omettere i dettagli, tanto ce li spiegherà il medico. Vediamo, scusi per cort... ecco basta, grazie. Il P.M. non ha altro da mostrare. Non ho altre domande, grazie.  
Presidente: Signori Avvocati di parte civile? Avvocato Colao.  
A.C.: Il teste ispezionò anche i posti circostanti?  
G.A.: Noi ci siamo limitati a ispezionare il luogo, diciamo, del rinvenimento e si è fatto, sì, una ricerca al fine di rinvenire eventuali impronte plantari, ma non ne abbiamo rinvenute. Se era questa la sua domanda.  
A.C.: La mia domanda è questa: le risulta che nei pressi ci sia un corso d'acqua?  
G.A.: Non l'abbiamo fatto, anche perché generalmente noi ci limitiamo all'area colpita. L'altro, questo tipo, diciamo, più a largo raggio, lo fanno gli altri ufficiali di Polizia Giudiziaria.  
A.C.: Che era prima, forse bisognava rivolgerla prima. D'accordo, grazie.  
G.A.: Prego.  
P.M.: Comunque, c'è scritto nei verbali di sopralluogo, c'è descritto...  
Presidente: Sì, c'è la Sieve lì.  
P.M.: ... quelli non fatti dalla Scientifica.  
Presidente:  Altre domande signori?  
A.P.: Prendo un attimo una toga, Presidente.  
Presidente:  Ah, sì ,sì. C'è carenza di toghe in aula?  
A.P.: No, c'è carenza di attenzione da parte mia.
Presidente: Benissimo, allora avvocato Guido Puliti di parte civile.  
A.P.: Ecco, se si ricorda il teste se fu repertata nella macchina la custodia vuota degli occhiali dello Stefanacci.  
G.A.: Devo dire la verità, io di questa custodia ne ho sentito parlare al telegiornale, però non me ne ricordo. E visto che ho giurato di dire la verità: io non me ne ricordo.  
A.P.: Comunque, non si ricorda di aver trovato degli occhiali?  
G.A.: Non mi ricordo se c'erano, io non li ho visti. O ne ho perso il ricordo e non l'ho documentato.  
P.M.: Nelle foto non si vede, però?  
G.A.: Non la vedo.  
P.M.: Bene. Le vogliamo rivedere, Avvocato?  
A.P.: No, non importa. Poi possiamo rileggerci con attenzione i verbali.  
P.M.: Sì, sì, certo. No, per evitare dubbi, capito?  
A.P.: Dunque, se la telefonata delle 4.28...  
P.M.: Non c'entra nulla, il teste.  
A.P.: Non ha...  
P.M.: È uno della Scientifica. Non ha niente a che vedere con...  
A.P.: Ha ragione signor Pubblico Ministero, ha ragione. Dunque, se la collanina - quella che fu repertata rotta - era indosso alla signorina Rontini?  
G.A.: Noi la indichiamo come "al collo", soltanto che presentava questa rottura nella parte anteriore.  
A.P.: Lei sa se fu poi restituita dagli Uffici di Medicina Legale?  
G.A.: Mah, generalmente in questi casi, quando vengono traslati i cadaveri a Medicina Legale, tutto ciò che è a corredo dei corpi viene portato a Medicina Legale. Poi la restituzione se la fanno loro o la fanno altri ufficiali di Polizia Giudiziaria, non lo so. Noi comunque non l'abbiamo presa.  
A.P.: Bene, no non volevo dire questo.  
G.A.: Presa nel senso di acquisizione giuridica, eh?  
A.P.: Certo.  
P.M.: Portata a Medicina Legale.  
A.P.: Certo. Senta, un'altra domanda in relazione a quella che può essere stata la rumorosità del luogo quella notte. Vi risulta che vi era una pompa che adduceva l'acqua dalla Sieve fino alla fattoria "Il Forteto"?  
G.A.: Non lo so.  
A.P.: Sulla luminosità del luogo e sulle cose che si potevano vedere, le risulta che quella sera fu attivata la grande croce luminosa di Monte Senario? E se si vedeva dal luogo?  
G.A.: Io quando sono arrivato, c'era già luce naturale, cioè c'era il sole. Pertanto se durante la notte c'era quest'altra luminosità, io non ne sono a conoscenza.  
A.P.: Bene e le risulta se quel luogo fosse di proprietà della Curia, per caso?  
G.A.: Non lo so.  
A.P.: Bene, grazie.  
G.A.: Prego.  
Presidente: Altre domande, gli Avvocati di parte civile? Avvocato Bevacqua, prego.  
A.B.: Io sono... mi incaglio sempre. Evidentemente il mio amore per il mare mi costringe anche... Dunque, io le faccio due domande. Una mi pare che lei ha già risposto, però volevo che fosse più chiaro, se possibile. Se furono trovati sul posto a questi ragazzi, cioè a questi poveri ragazzi che non ci sono più, furono trovati e il portafoglio, l'abbiamo visto, e la borsetta e dentro la borsetta e il portafoglio vi fosse del denaro.  
G.A.: Come ho detto prima, l'autovettura fu portata in Questura. In Questura è stata fatta un'altra ispezione. Io so, così per sapere...  
P.M.: Abbiamo il teste, c'è il teste. Il successivo teste ci parla di queste cose qui.  
Presidente: Va be', l'avvocato non lo sapeva.  
G.A.: Comunque, per conoscenza mia, so che c'era qualcosa dentro.  
A.B.: Che c'era dentro dei denari, 40..., si, va be'. Lo dirà l'altro teste.  
G.A.: Lo dirà l'altro.  
A.B.: Furono trovati anche degli anellini.  
G.A.: Non ho guardato io personalmente, perciò non vorrei dirle poi una cosa che non corrisponde al vero.
A.B.: Senta, lei che è molto esperto in materia di rilevamenti di impronte e quindi, comunque, di attività di indagine di Polizia Scientifica, queste papille dermali che furono trovate, furono trovate soltanto sulla parte anteriore del tettino o anche sul vetro?  
G.A.: No, non sul tettino. Furono trovate sulla cornice dello sportello.  
A.B.: Ecco, queste papille, che erano lasciate lì come impronte, facevano, cosi, davano la possibilità di ricostruire il movimento delle dita, della mano, rispetto alla mano? Oppure no?  
G.A.: Sì, Avvocato, si tratta di frammenti, io ho detto frammenti.  
A.B.: Ecco.
 G.A.: Quando si tratta di frammenti sono, apparentemente possono, cioè, si vede che sono lasciate dalle dita, però a dire poi quale posizione avesse assunto e chi ha apposto la mano, non glielo so dire.  
A.B.: Quindi non c'era il numero delle 17 papille, non c'era niente?  
G.A.: A parte che questo poi è di competenza dei dattiloscopisti, io eseguo soltanto il rilievo dell'impronta.
A.B.: I rilievi di queste papille: cioè, praticamente quante papille dermali c'erano?  
G.A.: Ce n'erano due serie: su una serie, abbiamo trovato 3 frammenti, 3 frammenti distinti; sull'altra serie 2 frammenti e sto parlando sempre di frammenti distinti.  
A.B.: Ecco, avete fatto dei confronti, così, sui...  
G.A.: Io le parlo per esperienza.  
A.B.: ... sulle papille dermali dei poveretti che sono morti, oppure no?  
G.A.: Le impronte furono portate subito in sezione e effettuate le manipolazioni di laboratorio per portarle, diciamo, ad una lettura del tecnico specializzato, questi emise subito il giudizio di non utilità delle impronte.  
A.B.: Ho capito.  
G.A.: Pertanto non fu necessario che noi prelevassimo le impronte ai due cadaveri.  
A.B.: Le faccio un'altra domanda: queste impronte stavano sulla parte superiore della cornice, che poi chiude...  
G.A.: Questa è la cornice che sta intorno al finestrino.  
A.B.: Al finestrino.  
G.A.: Sì, nella parte superiore.  
A.B.: Il finestrino era rotto oppure no?  
G.A.: E questo è il finestrino rotto, perché siamo sul lato destro.  
A.B.: Dalle altre parti non si vede nulla?  
G.A.: No. Abbiamo, diciamo, cosparso le polveri sulle superfici utili. Potrebbe trovarsi una spiegazione abbastanza, diciamo, utile, forse: quella che, essendoci stata la rugiada, un po' le impronte non sono rimaste. Cioè, la superficie non è stata ricettiva per le impronte.  
A.B.: Ecco, oh, e proprio della rugiada io le volevo...  
G.A.: Mi scusi, mi può spostare quel coso che mi va il sole negli occhi? 
Voce fuori microfono: È questo?  
G.A.: Sì, grazie.  
A.B.: Perché gli avvocati già disturbano sempre, anche la Polizia.  
G.A.: È come un interrogatorio di tipo americano.  
A.B.: Ma le volevo domandare: a proposito di rugiada, ecco, lei ha fatto anche un rilievo che può avere una sia pur modesta importanza di questi aloni di forma semicircolare dal diametro di 10 per 6 e derivati da asportazione di polvere, i quali distano dal suolo circa 50-60 centimetri.  
G.A.: 60 centimetri.  
A.B.: Di questa parte della carrozzeria, su questa parte, sulla parte destra.  
G.A.: Sì, sul fascione. Se ha presente il fascione paracolpi, su questa parte.  
A.B.: Quindi sembrerebbe che questi - siccome lei parla di rugiada, e in questo punto la rugiada non c'era, perlomeno era stata... - sembrerebbe che questi...  
G.A.: Ma scusi, Avvocato, sono due cose diverse. Là ci va via in un'asportazione di sostanza; nell'altro caso vi è una sovrapposizione di sostanza. Perché dalle papille digitali si secerne una sostanza, degli aminoacidi che formano la configurazione poi dattiloscopica.  
A.B.: Certo, dattiloscopica.  
G.A.: Mentre nell'altro caso non facciamo altro...  
A.B.: ... che rilevare.  
G.A.: Chi si è appoggiato ha asportato della polvere che c'era, pertanto la rugiada, che poi ci fosse o non ci fosse, ha poco importanza.  
A.B.: Non ha nessuna... oh, quindi è molto probabile che questa impronta sia stata lasciata da qualcuno che ha aperto lo sportello.  
G.A.: Qualcuno che si è appoggiato.  
A.B.: Oh, che si è appoggiato aprendo lo sportello. Perché lo sportello poi sicuramente è stato aperto. Colui che ha ucciso ha aperto lo sportello.  
G.A.: Certo, non credo che si sia infilato dal finestrino.  
A.B.: No, ma era meglio perché ci restava. Dunque, comunque quindi questa impronta è molto probabile che sia stata lasciata da colui che - è abbastanza probabile - colui che ha commesso l'omicidio.  
P.M.: Perché, scusate? Chiediamolo ma...  
A.B.: E io sto domandando.  
P.M.: Eh, no è "l'abbastanza probabile" che mi lascia perplesso.  
Presidente: Da che cosa lo deduce Ispettore? Sentiamo.  
G.A.: Cioè io non direi mai che quegli aloni...  
P.M.: Poteva essere il benzinaio.  
Presidente: Silenzio per favore, sennò...  
G.A.: Signor Presidente, io non direi mai che quegli aloni sono stati lasciati dall'assassino, perché nessuno ha visto chi si è avvicinato a quell'auto.  
P.M.: Oh, bene!  
G.A.: Quegli aloni potevano essere stati fatti anche, potevano essere pregressi al fatto. Perché se il ragazzo si è fermato vicino a un bar - dove poi noi troviamo pure quel cosino della lattina, la linguetta - chi ci dice che qualcuno si è appoggiato vicino alla macchina? Ed ecco lì che troviamo...  
A.B.: Sì, ma guardi io non voglio la difesa della tesi dell'accusa. Io voglio domandarle soltanto una cosa: se quest'alone poteva essere - sì o no - anche opera dell'appoggio di gamba di colui che ha aperto lo sportello per tirar via questo corpo. Poi sarà...  
P.M.: Come fa a dirlo?
G.A.: Bene Avvocato. Non necessariamente.  
A.B.: E di chi allora?  
G.A.: Che ne so io, scusi!  
A.B.: Non necessariamente. Lei mi dice: è possibile o non è possibile?  
P.M.: Forse il teste non è che ci può aiutare, via Avvocato. Teniamocela fra noi.  
Presidente: Dunque, dunque signori, calma! Che qui andiamo nel regno delle ipotesi.  
A.B.: Siamo d'accordo.  
Presidente: Comunque potrebbe non essere escluso, potrebbe non essere escluso.  
G.A.: Certo, che uno si è appoggiato sì.  
Presidente: Oh.  
G.A.: Però...  
Presidente: Certo.  
A.B.: Presidente, siccome è stato oggetto di indagine, questo, ben precisa su richiesta della Procura della Repubblica...  
P.M.: Per carità! Non è vero assolutamente nulla. È il perito che di suo ha fatto delle considerazioni e nessuno gliele aveva chieste. Punto.  
A.B.: Il perito non l'ho nominato io.  
P.M.: Sì, ma nessuno gliel'ha chiesto.  
A.B.: Non gliel'ha chiesto, ma l'ha fatto, perché vuole accertare la verità.  
Presidente: Va bene, va bene.  
P.M.: Benissimo, è lì abbiamo lì. E allora non diciamo che è la Polizia Giudiziaria che fa queste cose.  
A.B.: La Polizia Giudiziaria si è...  
Presidente: A suo giudizio potrebbe anche, ipoteticamente.  
G.A.: Potrebbe anche essere.
Presidente: Ipoteticamente. Sapete, se navighiamo con le ipotesi, dove arriviamo?  
P.M.: Appunto, io volevo rimanere... son diversi giorni che dico rimaniamo ai fatti. Figuriamoci!
Presidente: Va bene.  
A.B.: Però qua ci sono misfatti, non fatti.  
Presidente: Allora, altre domande?
A.B.: No.  
P.M.: Nessuna il P.M.  
Presidente: Può andare, Ispettore. Arrivederci. 
G.A.: Grazie.

giovedì 20 dicembre 2012

Giovanni Autorino - Deposizione del 2 maggio 1994 - Prima parte


L'ispettore Giovanni Autorino fu ascoltato il 27 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni. 

Presidente:
Chi introduciamo ora?  
P.M.: Allora, introduciamo il teste Autorino della Polizia Scientifica che abbiamo già sentito. Volevo far presente due cose, a proposito della testimonianza che ora ascolteremo. Come appare evidente, in questo caso si verifica una situazione dal punto di vista dei rilievi un po' anomala rispetto agli altri. Perché, per fortuna, gli ufficiali di Polizia Giudiziaria che arrivano sul posto fanno sì che nessuno tocchi niente, e il secondo ad arrivare, terzo, è il P.M.. Il quale P.M. fa un verbale d'ispezione - il codice di allora lo prevedeva, lo imponeva - ed è lì negli atti. Ovviamente è un lungo verbale in cui sono descritte molte cose e dà risposta a quelle domande che venivano fatte. È ovvio che pubblicamente non ci possiamo ora metterci a leggere questo lungo verbale, né il P.M. può fare teste di se stesso. La Corte ce l'ha, lo leggerà se lo ritiene opportuno. Volevo mettere in evidenza un dato solo, al fine di capire perché poi viene sentito l'ispettore Autorino e altri della Scientifica. In questo verbale, il P.M. che dice - il sottoscritto - di essere arrivato lì alle 05.30, mette in evidenza due cose: primo, che gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria, arrivati, assicurano che l'autovettura e i due cadaveri si trovano esattamente nelle stesse condizioni e posizioni in cui sono stati rinvenuti. È altresì presente, si dà atto le altre persone. Il P.M. dà atto che si dà innanzitutto, si provvede innanzitutto a far isolare il luogo del ritrovamento, onde consentire l'ispezione aggiunge il P.M. - ufficiali di P.G. presenti, predispongono tre transennamenti successivi sul viottolo, partendo dalla strada provinciale fino all'autovettura". Poi dà atto il P.M. che viene incaricata la Polizia Scientifica di fare i rilievi con foto e di prendere le misurazioni.  
Presidente:  Va bene.  
P.M.: Ecco perché ho introdotto il teste Autorino.  
Presidente: Finalmente abbiamo cominciato a lavorare seriamente.  
P.M.: Io... si prescinde dalle persone, Presidente.  
Presidente: Va bene. Ovviamente, come sempre. Ispettore, lei è già stato sentito come teste, quindi, sempre in quella veste, risponda alle domande del Pubblico Ministero.  
P.M.: Ispettore Autorino, ricorda i rilievi che fece quella mattina?  
G.A.: Perfettamente.  
P.M.: Perfettamente. Per fortuna ha fatto delle ottime fotografie, lei o chi per lei. E quindi fra un po' le vediamo. Vuole un attimo descrivere nei dettagli la scena che lei si trova di fronte e che ha a sua volta descritto in un lunghissimo verbale con misurazioni che sono forse addirittura oggi sovrabbondanti. Comunque ci sono, è bene che l'Ispettore ne dia atto. Vediamo poi tutto nei dettagli nelle numerosissime foto, compresi i transennamenti, per fortuna, questa volta. Ci sono addirittura quando arrivano a fare le foto. Ci sono già. Grazie, Ispettore. 
G.A.: Allora, la località del rinvenimento è la Boschetta, e si trova a 5 chilometri e 400, partendo da Dicomano in direzione Vicchio, sulla sinistra. Infatti lì osserviamo che c'è un largo nella cui parte anteriore si riparte una stradina...  
P.M.: Deve andare lentamente, eh, Ispettore.  
G.A.: ... di una sessantina di metri, nella cui parte terminale è delimitata a destra e anteriormente da un terrapieno, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione. Il lato sinistro di questa stra...  
P.M.: Scusi, quando arriva lei è già mattina, no?  
G.A.: Sì, sì.  
P.M.: C'è già la luce. Benissimo.  
G.A.: Il lato sinistro è delimitato, di questa stradina, è delimitato da uno sbarramento costituito da siepi e da cespugli di rovo. L'autovettura, che si tratta di una Panda 30 di colore celeste, è parcheggiata con la parte posteriore, quasi a ridosso del terrapieno che delimita anteriormente la stradina. Mentre la parte anteriore dell'autovettura è rivolta alla provinciale. Ora io inizierò una descrizione generale e poi passerò ai particolari.
P.M.: Bene, grazie. Cioè la scena che ha visto lei.  
G.A.: Certo. In generale la... innanzitutto dobbiamo dire che c'era un bossolo, perché è quello che notiamo per prima, ed era fuori dell'autovettura, sullo sterrato. Si trovava a 40 centimetri dalla ruota anteriore destra... 
P.M.: Guardando l'autovettura?  
G.A.: Sì. Per chi osserva l'autovettura, arretrando verso lo sportello. Quasi perpendicolarmente al basamento dell'autovettura.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Ora passiamo all'autovettura propriamente detta nella descrizione. L'autovettura presentava lo sportello destro chiuso, ma senza la sicura innestata; mentre lo sportello sinistro e il portellone posteriore erano l'uno chiuso con la sicura e l'altro chiuso a chiave.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Lo sportello destro aveva il finestrino frantumato completamente frantumato. Residuavano ancora nelle guide laterali, nella guida laterale destra per chi osserva, qualche residuo nella canaletta inferiore e nello spigolo inferiore sinistro, frammenti di vetro. Qualche frammento di vetro stazionava a terra, proprio all'esterno, nella parte sottostante lo sportello. La maggior parte dei vetri, invece, erano all'interno.  
P.M.: All'interno dell'autovettura.  
G.A.: All'interno dell'autovettura.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Il Finestrino, il vetro del finestrino sinistro era abbassato di un otto centimetri. Ora passerò a elencare ciò che abbiamo notato sullo sportello destro. Si tratta di soli due sportelli sulla Panda, per cui quando citerò gli sportelli non dirò quelli anteriori o posteriori, perché...  
P.M.: Il posteriore, tanto, era chiuso a chiave.  
G.A.: Allora, lo sportello destro, in prossimità dello sportello destro si evidenziavano alcune cose. Io inizierò, com'è nostra consuetudine, dal basso verso l'alto. Nel predellino, cioè quella striscia che corre sotto lo sportello, nella parte mediana, si vede una macchia di sostanza ematica a superficie striata verticalmente, dalla quale sono colate alcune gocciolature che hanno imbrattato, e un fazzoletto di carta, e alcuni fili d'erba che lì erano. Passando più sopra noi notiamo che la fascia paracolpi...  
P.M.: Di plastica?  
G.A.: Di plastica di colore nero, che all'atto del sopralluogo era uniformemente ricoperta da una polverulenza bianca - sicuramente doveva essere polvere di campagna, era il periodo estivo per cui si può affermare che era quello - si notava sul terzo medio, e parte sul terzo sinistro, due aloni, due aloni di forma semicircolare che noi abbiamo misurato ed avevano una base di dieci centimetri e un'altezza di sei centimetri.
P.M.: Perfettamente misurati sul posto.  
G.A.: Misurati sul posto. 
P.M.: Bene, grazie.
G.A.: L'altezza da sotto l'arco della semicircolarità, a finire sullo sterrato sottostante, era di 60 centimetri.  
P.M.: Poi vediamo le foto.  
G.A.: Andando ancora più oltre, sempre...  
P.M.: Quindi lei le misurò su quel terreno.  
G.A.: Noi abbiamo misurato...  
P.M.: Oh, misurato come era quel terreno lì, avvallato non avvallato, fu misurato lì.  
G.A.: Certo, perché al momento in cui non ci sono stati disturbi nell'operatività, abbiamo potuto fare...
P.M.: Bene. Bene, bene.  
G.A.: In prossimità della canaletta dove corre il vetro, nella parte mediana, o a 25 centimetri mi sembra di ricordarmi, dal bordo sinistro, si apprezza una macchia di sangue. 
P.M.: Bene.  
G.A.: Mentre invece, secondo sempre la nostra procedura che è quella prima di passare al sopralluogo diciamo come descrizione e tutto il resto, seguiamo delle fasi. La nostra prima fase è stata quella di rilevare eventuali impronte latenti, al fine di non far sì che qualcuno potesse apporre una mano involontariamente e poi rilevavamo qualcosa che non era pertinente al fatto.  
P.M.: Quindi per cercare queste impronte, cosa avete fatto?  
G.A.: Abbiamo cosparso con polveri esaltatrici le superfici utili, e proprio nella parte superiore dello sportello, la cornice - sempre sto parlando dello sportello destro - si sono evidenziate due serie di frammenti di impronte.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Tre, più due. Che a mio ricordo sembra però che non siano utili per confronto.  
P.M.: Così avete scritto successivamente. Quindi abbiamo chiarito: due impronte c'erano. Le uniche rilevate. Fu fatto quel che si doveva fare, non erano utili per confronti. Andiamo avanti.  
G.A.: Successivamente poi abbiamo aperto l'autovettura. E anche qui, ora, passerò ad una disamina generale di quello che io ho osservato.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Dunque, l'aletta parasole sinistra era abbassata; i due sedili anteriori...  
P.M.: In stoffa.  
G.A.: In stoffa, erano ribaltati verso il cruscotto. i frammenti di vetro erano e sui tappetini anteriori, ma con più accentuazione stazionavano su quelli posteriori. E alcuni di essi si rinvennero imbrattati di sostanza ematica. Un'altra macchia di sostanza ematica noi la rinveniamo sulla bordatura che sta sotto lo sportello, sempre destro, in corrispondenza di quelle che ho citato per primo.  
P.M.: Per chiarezza per la Corte, poi tutte queste macchie sono repertate?  
G.A.: Questo, c'era il medico legale sul posto, hanno provveduto loro.  
P.M.: Bene, bene. No, no, era per anticipare, insomma...  
G.A.: Queste hanno una configurazione sul triangolare, e le due sono unite da un istmo, sempre ematico, e sono contornate da microgocciolature. Sempre sullo sportello, all'altezza del pulsante di chiusura, si apprezza una striatura ad andamento semicircolare verso l'alto che parte lineare per arrivare, nella parte terminale superiore, come sbavatura.  
P.M.: Bene.  
G.A.: A cinque o sei centimetri al di sotto di questa macchia ematica, vi è un'altra blanda apposizione ematica che trattiene delle formazioni pilifere, di colore nera, almeno apparivano così, perché forse erano imbrattati, io non lo so poi il vero colore quale era. Anche questo è stato oggetto di repertazione da parte di medicina legale.  
P.M.: Ecco, premetto, per la Corte, che uno dei testi è un perito medico-legale, il dottor Marini, che ha provveduto non solo a repertare tutte le macchie di sangue, ma a identificarne i gruppi di provenienza, così come per i gruppi dei ragazzi. Ci sono testi su questo argomento; fra un po' li sentiamo.  
Presidente: Benissimo.  
P.M.: Questo è il motivo per cui il teste Autorino non ne sa di più.  
G.A.: Poi abbiamo notato che, sotto il sedile anteriore destro, erano riposti dei pantaloni, un paio di jeans di colore blu; una borsa da donna, e un paio di scarpe, dovevano essere di quelle scarpe tipo Espadrillas, una cosa del genere...  
P.M.: Bene.  
G.A.: Di colore rosso. Mentre, sotto il sedile sinistro, cioè lato guida, noi rinveniamo un paio di scarpe ginniche di color bianco a chiusura ermetica. Il sedile posteriore...  
P.M.: Ricorda se i cadaveri erano entrambi scalzi?  
G.A.: I cadaveri erano entrambi scalzi.  
P.M.: Bene, bene. Per capire subito la scena. 
G.A.: Benissimo. Sia il sedile, che la spalliera posteriore sono stati tolti dalla loro naturale sede, chiusi a libretto, e appoggiati lungo la paratia sinistra, in modo da far sì che il pianale sia più grande. E poi dirò che proprio su quel pianale rinveniamo il cadavere del ragazzo. Sotto questo... sia il sedile, che la spalliera, noi rinveniamo un pantalone di colore verde, tipo militare, mi sembra maculato di sostanza ematica, e una coperta. All'interno delle pieghe della coperta vi è un contenitore di profilattici, vuoto, e un orologio di metallo bianco funzionante. Inoltre le superfici della spalliera che io ho detto che era addossata alla paratia è imbrattata di sostanza ematica con configurazione a rigagnoli, oltre ad un'altra sostanza organica che apparentemente sembrava vomito.  
P.M.: Ci spiegheranno poi nei dettagli i medici legali. Vada pure avanti.  
G.A.: Il cadavere del ragazzo poggiava sul fianco sinistro, con la regione parietale addossata al portellone posteriore, e poggiava inoltre con la regione zigomatica e temporale sinistra. Gli arti superiori li abbiamo rinvenuti abdotti, cioè più avvicinati al corpo, e piegati sotto il tronco. Aderiva inoltre con l'anca, con l'anca sinistra, mentre gli arti inferiori assumevano quasi una figura fetale, perché erano flessi verso l'alto e sporgevano... erano sovrapposti, e sporgevano all'esterno soltanto i piedi. Il ragazzo aveva, indossava - e questo forse è più importante, per quello che poi dovrò dire - indossava una maglina di colore bianca a righe, un paio di slip, e un paio di calzini tipo sportivo, quelli bianchi. Tutti questi indumenti si rinvennero intrisi di sangue, con più accentuazione e per gli slip e per la maglina. La superficie corporea del ragazzo era ricoperta da una patina di sostanza ematica, tanto che si ovviò nel cercare di documentare accuratamente le eventuali soluzioni di continuo che potesse avere, d'accordo con l'autorità che era presente, compresi i medici legali, di differire questo tipo di operazione, anche perché era già intervenuto il "rigor mortis" e non si poteva attuare certe cose. Altre configurazioni di sangue le rinveniamo sul lunotto destro posteriore. Queste assumono una configurazione a costellazione e sono di tipo puntiforme. Penso che all'interno dell'autovettura, sui vetri, sul piancito posteriore, rinvenimmo anche una torcia elettrica di colore blu o azzurro, la quale presentava delle macchie di sangue. Questa torcia abbiamo appurato che è funzionante, però all'atto era spenta. Posso?
P.M.: Fu repertata da Medicina Legale per il sangue?  
G.A.: Sì, fu repertata.  
P.M.: Andiamo all'esterno.  
G.A.: Andiamo all'esterno. Dunque, come ho detto, lo sbarramento del lato sinistro della stradina - che era costituita da cespugli e altro all'altezza della parte terminale destra dell'autovettura, posteriore destra, si diradava. Abbiamo notato che i cespugli... che l'erba era calpestata, e i cespugli presentavano un abbassamento verso il campo che si estendeva oltre, oltre questi cespugli.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Oltrepassata questa barriera che delimitava il lato sinistro, abbiamo rinvenuto il corpo della ragazza. La prima operazione è stata quella di localizzarla; pertanto, prendendo come punto di riferimento la cicatrice ombelicale e il centro del tetto dell'autovettura, abbiamo localizzato che la ragazza si trovava a 7 metri da essa. La posizione era supina, la testa era ruotata a sinistra. Gli arti superiori erano: il destro si trovava in linea con la spalla, era disteso e si trovava in linea con la spalla e la mano stringeva alcuni indumenti intimi intrisi di sangue; il sinistro era abdotto, piegato ad angolo acuto e ruotato verso l'alto. Abbiamo visto che aveva un orologio di metallo bianco ed era spezzato in prossimità della chiusura. Il bacino, la schiena, aderivano al sottostante terreno e gli arti inferiori erano divaricati e distesi. Le soluzioni notate sulla ragazza, almeno così, dobbiamo tener conto delle macchie di sangue, eccetera, parlerò prima di quelle da arma da taglio.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Sulla regione anteriore del collo quasi a scala e in diagonale. Poi le lesioni da arma da fuoco, apparentemente sulla regione zigomatica destra e una sul braccio sinistro, mi sembra all'altezza del gomito. Poi abbiamo rigirato il corpo e abbiamo notato che le regioni scapolari, sottoscapolari, lombari e i glutei e le cosce presentavano delle ecchimosi quasi da trascinamento.  
P.M.: Ecco, le vediamo nelle foto, così ci leviamo il dubbio. A parte ce lo dice il medico legale.  
G.A.: Ed inoltre, sempre nel...  
P.M.: Cioè, si vede subito, a occhio nudo, che può essere il trascinamento.  
G.A.: Sono graffi.  
P.M.: Sono graffi.  
G.A.: Graffi che assumono varie direzionalità.  
P.M.: Bene, le vediamo nelle foto e lo facciamo spiegare dal medico. 
G.A.: Poi, sulla regione lombare sinistra si apprezza un'altra soluzione da arma da fuoco.  
P.M.: Prego.  
G.A.: Gli oggetti ornamentali - perché la ragazza era nuda - gli oggetti ornamentali: ai lobi aveva degli orecchini di metallo giallo; aveva degli anelli, non vorrei sbagliarmi, all'anulare e al medio, destro o sinistro, non mi ricordo; una catenina spezzata nella parte anteriore; e un braccialetto, mi sembra. Le mutilazioni. Le mutilazioni hanno interessato il seno sinistro e la regione pubica. Apparentemente sembrano prodotte da uno strumento molto affilato.  
P.M.: Molto affilato.  
G.A.: Molto affilato.  
P.M.: Cioè, questo lo vede anche lei che non è esperto.  
G.A.: Cioè, i lembi, quando non è tanto affilato, si presentano frastagliati.  
P.M.: Qui sono invece netti.  
G.A.: Mentre invece in questo caso sono netti.  
P.M.: Sia al seno che al pube. 
G.A.: Sia al seno che al pube. Al pube sicuramente, perché è penetrato in cavità.  
P.M.: Lo facciamo descrivere dal medico. Andiamo avanti.  
G.A.: Sicuramente l'arma doveva essere anche a punta, secondo un mio giudizio.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Lasciamo fare. Altro che possa interessare prima di passare alle foto?  
G.A.: Penso di no.  
P.M.: Presidente, se mi consente, vorrei verificare qualcosa nelle foto, anche perché così...  
Presidente: Prego.  
P.M.: ... la Corte si rende conto di come fu trovato quel luogo. Dandoci atto, almeno questa volta, alla Polizia Scientifica, che il sopralluogo, Presidente, almeno è descritto nei particolari. Vediamo prima magari le didascalie, così l'Ispettore ce le legge e ci spiega come le foto corrispondano o meno a quello che ci ha detto, e se, attraverso le foto, il ricordo è migliore e può spiegarci qualche altra cosa.  
G.A.: Allora, Rilievo numero 1: insieme dell'autovettura vista anteriormente. La freccia numero 2 indica il punto ove è stato rinvenuto il bossolo "Z". Questa è la parte terminale del viottolo.  
Presidente: Via gli obiettivi, eh, da queste foto!  
G.A.: Come avevo detto, questo sulla sinistra è lo sbarramento che delimita il lato sinistro, e il terrapieno è ricoperto da abbondante vegetazione.  
P.M.: Andiamo avanti.  
A.B.: Si può domandare, chiedo scusa, dato che c'è la foto, mi scusi...  
P.M.: Prego, prego.  
A.B.: Se dietro la macchina c'è proprio la montagna.  
G.A.: Diciamo che si trova quasi alle falde del...  
A.B.: Ecco. E c'è proprio questo balzo con tutta...  
G.A.: Sì sfiora... quei cespugli che si ergono sulle falde del terrapieno.  
P.M.: Forse c'è qualche foto migliore.  
G.A.: Mi sembra che ce n'è una.  
A.B.: Bene.  
G.A.: "Rilievo numero 2: altro insieme dell'autovettura, per evidenziare i sedili ribaltati e l'aletta parasole sinistra abbassata." 
P.M.: Andiamo avanti, grazie. Vediamo la didascalia.  
G.A.: "Rilievo numero 3: particolare del bossolo 2Z di cui al rilievo numero 1." 
P.M.: Lo avevamo visto nella foto precedente in quale posizione si trovava, vero?  
G.A.: Sì, mi sembra di sì.  
P.M.: Rispetto all'altro. Bene, andiamo avanti. Questa è una panoramica.  
G.A.: Questa vista dal terrapieno, ecco.  
P.M.: Così leggiamola.  
G.A.: "Rilievo numero 4: l'autovettura vista dal terrapieno. La freccia numero 3 indica il punto ove è stato rinvenuto il cadavere della Rontini; il tratteggio verde indica il piccolo sentiero che va dall'autovettura al campo." 
P.M.: Vediamo di fare qualche ingrandimento, perché così si riesce a capire meglio. Queste, per ora, sono in bianco e nero. Poi ne abbiamo qualcuna anche a colori, però si comincia già...  
G.A.: Queste due rette.  
P.M.: Andiamo avanti, grazie.  
G.A.: "Rilievo numero 5: insieme dell'autovettura vista dalla sua destra." 
P.M.: Per fortuna non c'è nessuno intorno, si può fotografare.  
G.A.: "Rilievo numero 6: insieme dello sportello destro. La freccia numero 1 indica la macchia di sostanza ematica a superficie striata; la numero 2 le due macchie lasciate per asportazione di polvere; la numero 3 una goccia di sangue coagulata. Le frecce A e B il punto ove sono state evidenziate due serie di impronte digitali."
P.M.: Ecco, vediamole nei dettagli, cosi lei ce le ha già descritte. Sulla 3, quindi, cosa c'è? 
G.A.: C'è una macchiolina di sangue rappreso.  
P.M.: Bene. Le altre...  
G.A.: Di 5 centimetri sono.  
P.M.: Grazie. Si vede meglio, sono?  
G.A.: Qui sono circoscritti i due aloni.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Là in alto?  
G.A.: Su in alto sono le due serie di impronte digitali.  
P.M.: Bene. Poi tanto le avete fotografate. Una volta tolte, si vedono dopo. Lì?  
G.A.: Lì è l'altra maculazione di sangue a superficie striata.  
P.M.: Mi sembra abbastanza chiaro e quindi possiamo andare avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 7: particolare della parte mediana dello sportello destro, ove si notano due aloni derivati da asportazione di polvere." 
P.M.: Purtroppo la foto in bianco e nero non ci aiuta molto.  
G.A.: Eh, sì.  
P.M.: Però almeno la localizzazione la abbiamo. Andiamo avanti.  
G.A.: "Rilievo numero 8: insieme della metà anteriore interna dell'autovettura. Si può intravedere sotto il sedile destro il pantalone." Poi ci dovrebbe essere la borsa. Prima ho omesso di descrivere la posizione dei bossoli." 
P.M.: Bene, vediamo se ce li descrive ora. Per ora ne abbiamo trovato uno fuori.  
G.A.: Sì. Noi li abbiamo indicati...  
P.M.: Aspetti un attimo! Fermo un attimo a spostare le foto. L'Ispettore ci spiega i bossoli.  
G.A.: I bossoli, lato interno, li abbiamo indicati con le lettere "O", "R", "S" e "T". 
P.M.: Quanti sono dentro.  
G.A.: Sono 4, più 1 esterno: 5.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Sono tutti Long Rifle, con fondello percosso.  
P.M.: Quindi in questo omicidio abbiamo 5 bossoli.  
G.A.: In questo omicidio, almeno noi abbiamo rinvenuto 5 bossoli.  
P.M.: Sì, sì, poi ci spiegherà il medico quante sono le ferite.  
G.A.: Benissimo.  
P.M.: Vada avanti. È un anomalo anche come numero.  
G.A.: Quello che noi indichiamo...  
P.M.: ... rispetto all'arma bianca, alla quale fa la prevalenza. Lo vediamo dopo. 
G.A.: Posso?  
P.M.: Prego, prego.  
G.A.: Quello che noi indichiamo con la lettera "O" era posizionato in prossimità della borsa, cioè sotto il sedile anteriore destro. Poi, quello da noi indicato con la lettera "R" si trova nel binario di scorrimento del sedile sinistro - lato esterno - porzione terminale posteriore.  
P.M.: Bene.  
G.A.: Mentre "S" e "T", quasi vicino - quasi vicino - si trovano a ridosso dello sportello.  
P.M.: Bene, vediamo allora nelle foto se c'è qualcosa da aggiungere rispetto a questo.  
G.A.: Sportello sinistro, correggo.  
P.M.: Bene. Vediamo le foto. Ecco, ora lei le descrive, descrive i bossoli.  
G.A.: "Rilievo numero 9: altro insieme, come il precedente, per evidenziare la parte retrostante i sedili anteriori. Sul tappetino posteriore destro si nota una piccola torcia a pile. Le lettere "O", "T", "S" indicano il punto ove sono stati rinvenuti numero 3 bossoli calibro 22." 
P.M.: Bene. Andiamo avanti. Si vedono... bene. 

mercoledì 19 dicembre 2012

Del bene più prezioso

Autori: Davide Rosso, Daniele Vacchino
Prima edizione: Ebook, 2012, 121pp;
Copertina: Lacrime di Tenebra, Sbrubich 2012
Dalla presentazione: 
A ventisette anni dall’ultimo delitto imputato al Mostro di Firenze, la vicenda appare ancora come un enorme grumo di sangue e buio. Nonostante gli arresti e le condanne, il caso è ancora alla ricerca di un colpevole riconosciuto all’unanimità. Tanto che oggi il Mostro è diventato un’ombra metafisica, un vero e proprio mito del male nostrano. Attraverso una prefazione che individua le tappe fondamentali della bibliografia e filmografia sul Mostro, Antonio Tentori ci guida alla scoperta di questo nuovo romanzo sul serial killer di Firenze. Un romanzo che parte proprio dalla consapevolezza del carattere astratto della vicenda, che viene privata dei suoi connotati spazio-temporali e reinventata in un universo narrativo nuovo. Al fine di fare emergere l’unico elemento che inquadra definitivamente il Mostro all’interno della nostra recente cultura: la paura.

martedì 18 dicembre 2012

Ruggero Perugini - Deposizione del 15 giugno 1994 - Sedicesima parte

Segue dalla quindicesima parte.  

A.B.: Senta, volevo dirle questo. Lei ha fatto anche attività di indagine perlomeno con i francesi, cioè per quei poveri ragazzi che sono stati uccisi, i francesi no? È stata richiesta una rogatoria estera, ci sono gli atti della rogatoria estera. Ecco, lei o i suoi collaboratori hanno avuto contatti con la sorella della ragazza morta?  
R.P.: Li ebbe direttamente l'autorità giudiziaria, nel senso che io la sorella della ragazza uccisa la incontrai per la prima volta nell'ufficio del Pubblico Ministero, perché lei era venuta spontaneamente, si era presentata, era venuta in Italia. Fu in quella circostanza che io la vidi per la prima volta.  
A.B.: Senta, in quell'occasione...  
R.P.: Nessuno dei miei collaboratori ebbe modo...  
A.B.: Non lo so, io non c'ero.  
R.P.: Perché noi avremmo dovuto - avevamo già cambiato dei soldi in franchi ricordo - avremmo dovuto partire per la Francia per svolgere una analoga attività di verifica, come avevamo fatto in Germania. Quella volta però i francesi vollero fare da loro, e noi non potemmo farci nulla. Era già previsto che partisse l'ispettore Lamperi e il maresciallo Clerici.  
A.B.: Ecco, le chiedo scusa, lei domandò certamente alla signorina, a quella sorella, della sorella, dei figli eccetera - perché aveva dei figli, questa ragazza, quella che è morta no? Ricorda se la sorella risulterebbe, comunque se lei lo ricorda, disse che secondo lei la sorella il lunedì doveva già essere a casa perché iniziava la scuola?  
R.P.: Dunque Avvocato, quando...  
A.B.: Se lo ricorda. Se non lo ricorda...  
R.P.: Quando io sono in presenza di un teste che viene sentito dal Pubblico Ministero, evito di fare domande. A meno che il Pubblico Ministero non mi inviti a fargliene a mia volta. Io nella circostanza non gliene feci. Quello che lei dice non... si... su quello che lei dice non posso essere sicuro perché non ne ho memoria, ma penso che guardando l'atto che fu formato sia facile.  
P.M.: È a verbale, Avvocato, di quello che sta dicendo?  
A.B.: C'è un verbale, sì.  
P.M.: E dice questo?  
A.B.: Sì.  
P.M.: Prendiamolo e così lo mostriamo al dottor Perugini.
 P.M.: No, il verbale di questa signora.  
A.B. fuori microfono: …  
P.M.: Appunto.  
A.B.: Il verbale di questa ragazza.  
P.M.: Certo che c'è. Ma dico il teste non l'ha fatto, quindi non...  
A.B.: No. Siccome, mi scusi, c'è un verbale dove la ragazza dice questo, e lei lo sa.  
P.M.: Prendiamo il verbale dico, sennò il teste...  
A.B.: Sì. Volevo sapere, siccome il teste ha parlato con la signorina, lo dice lui ora...  
P.M.: Domandiamo se ci ha parlato. Ha detto di no, perché ci ha parlato il P.M. 
Presidente: Signori, il teste ha detto che questa circostanza, per la verità, non la ricorda.  
P.M.: E questo sto dicendo.  
Presidente: Però non esclude...  
A.B.: Ecco, ma certo Presidente. Io domandavo, mi scusi, io non è che sto dicendo...  
P.M.: Ha già detto di no.  
A.B.: Domandavo se lui aveva parlato con questa signorina.  
P.M.: E ha detto di no.  
A.B.: No, ha detto di sì, che ha parlato. Però non ricorda...  
P.M.: Ha detto di no.  
A.B.: Non ricorda questa circostanza.  
P.M.: Scusi dottor Perugini, vuole spiegare se ci ha parlato o no? Sennò l'Avvocato non capisce.  
R.P.: No, ho detto che ho visto...  
A.B.: Ah, ha visto.  
R.P.: Che ho conosciuto, ma...  
P.M.: Non ci ha parlato.  
R.P.: ... non ho parlato io, perché era il Pubblico Ministero a sentirla. Io, quando c'è un magistrato che interroga un teste, a meno che il magistrato non mi inviti a intervenire, non lo faccio.  
Presidente: Va bene, va bene.  
P.M.: Chiarito che il dottor Perugini niente sa.  
A.B.: "Kraveichvili, la testimone...". Ah, questo qua è del signor Pubblico Ministero dottor Vigna. Quindi lei non era presente in quell'occasione?  
R.P.: Prego?  
A.B.: Era presente in quell'occasione?  
R.P.: Io ricordo di avere incontrato la signora, o signorina, sorella... dal Pubblico Ministero. Ora, le circostanze...  
A.B.: Perché la signorina disse questo davanti al Pubblico Ministero e a dei verbalizzanti diversi dal…  
P.M.: "La testimone dice 'Io ritengo che siano stati uccisi...  
R.P.: Scusi Avvocato.  
A.B.: Aspetti un attimo.  
R.P.: È datato? La mia presenza?  
A.B.: ...uccisi prima della domenica. E questo lo dico perché il giorno 9 settembre era il primo giorno di scuola, e Nadine non avrebbe certo mancato di essere presente a casa per portare i suoi figli al primo giorno di scuola. O, se non avesse potuto farlo, avrebbe telefonato.". Questo lo dice, mi scusi, esattamente il 14 novembre 1992 la signorina Kraveichvili, come si chiama? Irene Michelle, che richiesta eccetera, e lo dice... 
P.M.: Ma c'è il dottor Perugini?  
A.B.: 14 del mese di novembre. Chiedo scusa, vediamo chi c'è.  
P.M.: Vediamo le firme.  
A.B.: "Si dà atto che, trattandosi di cittadina straniera che non parla lingua italiana, si procede ad assumere eccetera eccetera, viene nominato nella persona del qui presente brigadiere dei Carabinieri Dominici Giuliangelo, in servizio presso la Stazione Carabinieri di Firenze". È vero che qua non esiste il uso nome, la sua presenza, però...  
P.M.: Allora...  
A.B.: Mi scusi, io sto facendo...  
P.M.: Faccia, faccia.  
Presidente: Facciamo parlare il difensore.  
A.B.: Sto facendo il mio lavoro, scusi.  
P.M.: Prego.  
A.B.: Mi scusi, Pubblico Ministero. Lei fa, sta facendo molto bene il suo. Mi faccia fare, modestissimamente, il mio. Io le ho fatto una domanda ben precisa prima.  
R.P.: Sì.  
A.B.: Cioè se lei aveva visto questa signorina. Lei mi ha detto che l'aveva vista. Io ho pensato che lei l'avesse vista e l'avesse anche interrogata, insieme al dottor Vigna. Solo questo. Perché al dottor Vigna questa signorina, che è una parte offesa, ha detto queste cose che le ho detto prima. Lei le ricorda, queste cose, o non le ricorda?  
R.P.: No Avvocato, questo mi porta ad escludere di aver sentito quanto la signorina ha detto.  
A.B.: Benissimo, va bene.  
P.M.: Non è utilizzabile, Presidente, il tutto perché la parte non ha chiesto la citazione della signorina. Quindi tutto quello di cui si è parlato finora, la Corte non ne può tenere conto.  
Presidente: Comunque è una domanda fatta al teste.  
P.M.: Il quale ha detto: "Io non c'ero". Io ho tenuto a sottolineare che tutto quello che è stato detto in quest'aula l'ha detto l'Avvocato, non il dottor Perugini. E quindi tenevo...  
Presidente: Faceva, guardi...  
A.B.: Allora io chiedo, ai sensi del 507 Codice di procedura penale, siccome questa...  
P.M.: Aveva tutto il tempo di farlo.  
A.B.: Io chiedo ai sensi del... Io credevo che il Pubblico Ministero, cosi come prevede anche il nostro sistema processuale...  
P.M.: La lista del...  
A.B.: ... il nostro sistema processuale, porti anche elementi a favore anche a favore dell'imputato.  
P.M.: La lista...  
A.B.: Ma questo non è né a favore né contrario all'imputato.  
P.M.: Oh, bravo. E quindi il P.M. non l'ha portato. Se lo riteneva opportuno, lo doveva portare. Il dottor Perugini non le ha risposto perché non c'era, e quindi non è utilizzabile.  
Presidente: Comunque questo cos'è? Un verbale?  
P.M.: Davanti al P.M.  
A.B.: È un verbale di interrogatorio della signorina Kraveichvili Irene Michelle.  
Presidente: Rese davanti?  
A.B.: Rese al Pubblico Ministero dottor Vigna il 14 novembre '92.  
P.M.: Quindi non è utilizzabile dalla Corte.
A.F.: Faccia finire, eh!  
A.B.: Questo documento...  
P.M.: Chiedo che venga dichiarato non utilizzabile.
A.F.: Ma lo faccia finire!  
A.B.: Allora io mi cheto, piglio e me ne vado.  
P.M.: Sì, è esatto...
A.F.: Ma non è possibile!  
P.M.: Scusi, lei ha dato...  
Presidente: Lo chiediamo...  
P.M.: Lei ha dato per scontato, e qui io ora volevo far notare la scorrettezza, che il dottor Perugini fosse presente.  
Presidente: Non esageriamo, non esageriamo. Fermi.  
P.M.: Il dottor Perugini non era presente. Gliel'abbiamo fatto leggere tutto. Mi sta benissimo. Ora posso chiedere che non sia dichiarato utilizzabile?  
A.B.: Benissimo.  
P.M.: Allora è inutile continuare a parlare di quel verbale.  
Presidente: No, perché l'Avvocato ha chiesto, ai sensi del 507, di dichiararlo utilizzabile.  
A.B.: Lo chiedo, Presidente.  
P.M.: Perfetto Presidente.  
Presidente: Lei si oppone.  
A.B.: Certo, io chiedo ai sensi del 507, alla fine della istruttoria dibattimentale che la Corte prenda in esame anche questo documento. La Corte deciderà, e liberamente...  
P.M.: No, potrà sentire la teste.  
A.B.: Può sentire la teste sul punto.  
Presidente: Benissimo, ci riserviamo per il momento su questa richiesta.  
A.B.: Grazie.  
P.M.: Bene Presidente, grazie.  
R.P.: Presidente, posso ottenere una sospensione di un minuto?  
Presidente: Sì, certamente. Cinque minuti.  
R.P.: Grazie.  
P.M.: Grazie.

DOPO LA SOSPENSIONE  

Presidente: Bene. Vogliamo concludere, allora, col dottor Perugini?  
A.B.: Non ho altre domande.  
Presidente: Avvocato Fioravanti, toccava a lei.
A.F.: Nessuna domanda. Sono state molto ampie quelle del collega.  
Presidente: Benissimo.  
P.M.: Una sola, Presidente.  
Presidente: Ancora?  
P.M.: Dato che abbiamo parlato del portasapone "Deis" e del fatto che in Germania non ne ha trovati, lei, invece ha fatto accertamenti presso la famiglia? Le hanno detto qualcosa i familiari, circa questo portasapone?  
R.P.: Sì, tanto il padre, quanto la sorella di Meyer...  
P.M.: Scusi, per capire io, quando andò in Germania gli portò almeno le fotografie, o è successo come...
R.P.: No, no, no. Io portai oggetti, in Germania.  
P.M.: Gli portò il portasapone. Quella volta lì non fu come...  
R.P.: No.  
P.M.: Ecco. Gli ha portato, ai parenti del ragazzo...  
R.P.: Portai degli oggetti...  
P.M.: ... il portasapone.  
R.P.: ... alcune cose. Esatto. Alcune cose, invece, erano fotografate.  
P.M.: Il portasapone gliel'ha mostrato a questi familiari.  
R.P.: Sì. Alcune cose le portai fisicamente.  
P.M.: E cosa le dissero?  
R.P.: Ma, dunque... intanto, sia il padre che la sorella, entrambi furono molto colpiti dal portasapone. E riportarono - credo che sia citato nei verbali - …  
P.M.: Ecco. È nei verbali, ma è bene che ce lo dica lei.  
R.P.: Riportarono... il portasapone, così come era, gli faceva scattare un flash nella memoria, che ricordavano di averlo visto in casa e mi spiegarono anche perché lo ricordavano. Perché aveva questo disegno insolito sul coperchio.  
P.M.: Quelle righe orizzontali e quel cerchio.  
R.P.: E il cerchio centrale, e la sorella, se non sbaglio, ma si può verificare dal...  
P.M.: Dal verbale.  
R.P.: ... dal verbale dell'ispettore Klose - disse che, in casa certamente, ma poteva essere ancora più preciso. Gli sembrava di averlo visto proprio nella stanza del fratello. Questo disse la...  
P.M.: Questo, ricordando e vedendo le caratteristiche del portasapone trovato a Pacciani che portò lei in Germania.  
R.P.: Esatto. Esatto. Una cosa che non ho aggiunto, che non ho... nella lunga spiegazione che ho fatto prima, è che, mentre esaminavamo il blocco Skizzen...  
P.M.: Era la seconda mia domanda.  
R.P.: Ecco. Io notai una depressione della carta di forma rettangolare e chiesi uno specifico... come, come... sapete com'è la carta quando si bagna? Quando gli si poggia sopra un oggetto umido...  
P.M.: Si avvalla.  
A.B.: C'è già un'ordinanza della Corte, sul punto.  
P.M.: No, no, c'è il... le fotografie ce l'ha la Corte, se non sbaglio. Sono nel fascicolo del dibattimento.
Presidente: È quella presunta traccia… del presunto portasapone. C'è una perizia, sopra.  
P.M.: Ed è negli atti... è negli atti della Corte.  
Presidente: Ammesso che abbia un qualche rilievo, perché...  
P.M.: Comunque c'è.  
Presidente: Sia l'album, che il portasapone, pacificamente, erano in possesso del Pacciani.  
A.B.: Su questo non c'è dubbio.  
R.P.: Sì...  
Presidente: E quindi...  
P.M.: Il rilievo è tutto lì.  
R.P.: La cosa che attrasse la mia attenzione, fu il fatto che, quella depressione, sembrava proprio provocata da un oggetto poggiato umido, su quel blocco aperto.  
P.M.: Faceste una prova?  
R.P.: Io chiesi al Gabinetto io feci una prova, ma...  
P.M.: No, la Scientifica, dico.  
R.P.: No, no, io feci una prova e vidi se corrispondeva e mi sembrava che corrispondesse, però ho sempre preferito far fare agli altri il mestiere loro ed io il mio. E quindi chiesi alla Scientifica di farmi, con il microscopio a scansione, una ricerca specifica di questa traccia, perché il portasapone poi era smussato, aveva gli angoli smussati. Poi, il portasapone dove l'avevamo trovato noi, non era un portasapone in uso, era in un luogo asciutto, chiuso dentro... e quindi non era il portasapone da lui usato per contenere il sapone. E quindi...  
P.M.: È l'accertamento negli atti del dibattimento, esattamente carte 90-98. Se il Presidente crede si può mostrare anche le foto, sennò, addirittura, c'è la traccia del por... la stessa traccia come misure.  
A.B.: Va bene, va bene, sono di 10 anni prima.  
Presidente: Va be', comunque, ripeto...  
P.M.: Sono gli accerta...  
Presidente: ...si tratta di oggetti che erano in possesso dell'imputato.  
A.B.: No no... come?  
Presidente: Si tratta di oggetti che erano in possesso dell'imputato, quindi...  
P.M.: Punto e basta.  
A.B.: Siamo d'accordo.  
R.P.: Ecco, soltanto questo particolare volevo porre in evidenza. E poi, visto che la Corte me lo aveva chiesto prima, debbo correggere. Non erano le microshots, le cartoline di Amsterdam, quelle sulle quali facemmo uno specifico accertamento sull'epoca di produzione, perché sì, ci limitammo a chiedere ai parenti di Meyer e di Rusch, se i figli erano stati mai in Olanda, e venimmo a sapere che loro, proprio l'anno prima, erano stati in Olanda e c'erano stati altre volte. Invece, quelle cartoline su cui facemmo accertamenti, era quella serie di 12 cartoline che, dicevo, illustravano scene di paesaggi del Reno e erano città del Reno, della Renania, tant'è vero che si chiama Der Rhein, questa serie, e...  
A.B.: Mi scusi, signor Presidente, io credo di dovermi opporre, perché non risulta dalla rogatoria che c'è agli atti, questa circostanza, non mi sembra che risulti, né che fossero stati il giorno prima in Olanda, o l'anno prima in Olanda, né...  
P.M.: Mi sembra proprio che sono negli atti della rogatoria.  
A.B.: Si? Mi pare che non ci siano.  
P.M.: Sì, direi proprio sono lì. e sono tutti insieme gli atti della Germania.  
A.B.: No, questa circostanza è relativa al fatto che i ragazzi fossero stati l'anno prima in Olanda.  
Presidente: Io l'ho letta, Avvocato.  
A.B.: L'ha letta?  
P.M.: È negli atti del...  
A.B.: Allora, allora...  
P.M.: Quindi, se l'ha letta il Presidente...  
Presidente: Non vorrei sbagliarmi...  
A.B.: No, no, può darsi che abbia sbagliato io.  
Presidente: Non vorrei sbagliare.  
P.M.: È negli atti della rogatoria, anche perché gli atti della rogatoria sono tutti insieme, Presidente. Quindi, o è lì, o non esistono. Quindi gli atti della Germania sono stati tutti uniti.  
Presidente: Dunque, si tratta, esattamente... la sorella del Meyer. Dice che "Horst andava spesso all'estero. È stato due volte Groeningen e Amsterdam".  
A.B.: Era stato due volte...  
Presidente: "Lei non ricorda di aver visto mai le cartoline tra le cose del fratello. Lui le comprava solo se strane e un po' kitsch. Può darsi che le avesse comprate in un mercatino delle pulci, o che qualche amico gliele avesse regalate".  
A.B.: Ma non l'anno prima... chiedo scusa, ecco, io ricordavo di quest'anno prima...  
P.M.: No...  
Presidente: Questo è il Bignami, naturalmente, delle dichiarazioni della sorella.  
A.B.: Certamente.  
Presidente: Poi, se volete, le andiamo a guardare.  
A.B.: Va bene, grazie.  
Presidente: Prego.  
P.M.: Dove dice l'anno prima.  
R.P.: Posso... posso dirlo? Che lo...  
P.M.: Se ha il verbale originale...  
R.P.: Perché è nella annotazione relativa agli accertamenti effettuati in Germania, in cui io dico... cioè preciso quello che mi è stato detto, quello che ci è stato detto...  
P.M.: Va be', direi, se è lì, comunque, Presidente...  
R.P.: Comunque, insomma...  
Presidente: Tanto poi le rogatorie noi le vediamo, ce l'abbiamo tutte, le guardiamo…  
P.M.: E le potete valutare.  
Presidente: Io, adesso, le ho contrassegnate tutte, ho fatto un piccolo Bignami...  
P.M.: Bene, bene.  
Presidente: ... come promemoria, ma le possiamo andare a vedere, eccetera.  
P.M.: Grazie. Possiamo...  
A.B.: È consentito, mi pare...  
Presidente: Certo. Possiamo chiudere?  
P.M.: Senz'altro, Presidente.  
Presidente: Possiamo licenziare il dottor Perugini?  
P.M.: Senz'altro Presidente.  
Presidente: Buonasera.  
R.P.: Buonasera. Non vogliono sapere sugli accertamenti delle cartoline?  
P.M.: Diceva il Presidente che sono già agli atti della rogatoria, Dottore.  
R.P.: A posto. Bene, grazie.
A.F.: Presidente, abbia pazienza, a me mi ha rimesso in gioco sia il Pubblico Ministero, sia il dottor Perugini, perché ha parlato di album. Però io sono sempre brevissimo, lei lo sa, nelle domande.  
Presidente: Bene Avvocato, prego!
A.F.: Dunque, il dottor Perugini, parlando dell'album, ha parlato di quelle tre date sui fogli dell'album: luglio '80, '81, e un'altra '81. E ha parlato di una scrittura ricalcata, ecco, che era una data successiva. Non potrebbe essere, secondo il suo parere, successiva... ?  
R.P.: '81.
A.F.: '81.  
R.P.: Ah, è così.
A.F.: C'era una di '80.  
R.P.: Sì.
A.F.: Ecco, non potrebbe essere quella scrittura a ricalco, secondo il suo parere, ma lei l'ha vista bene, un ricalco con scrittura di Pacciani, ha detto lei, che scriveva su un altro foglio con l'album aperto. Scriveva su un foglio, non dell'album, sul foglio dell'album aperto dove c'è questa scrittura a ricalco.  
R.P.: Scusi io forse... forse la stanchezza mi fa capire male. Può ripetere la domanda? Non potrebbe essere...?  
A.B.: Un altro foglio, non quello dell'album, ma un pezzo di carta che era messo sopra, questo pezzo di carta... scusi eh, così: questo è un pezzo di carta, questo è l'album, lo metto sopra e ci scrivo. Capisce?
A.F.: Sotto viene il ricalco.  
A.B.: Invece dell'album, questo.  
R.P.: Allora no, non può essere...  
A.B.: No...  
R.P.:... perché noi accertammo la perfetta rispondenza di quanto era scritto su quel foglio staccato, con quello che veniva rilevato dal microscopio comparatore. Ma quello che io ho detto è che, su quel foglio staccato, noi non soltanto trovammo quanto Pacciani aveva scritto a penna, noi cercammo, su quel foglio staccato, non cosa avesse scritto a penna il Pacciani, quello non ci interessava, ecco. In particolare cercammo di capire se tracce di sovrimpressione, tracce di sovrimpressione di altra scrittura fossero presenti, su quel foglio. Cioè, cercavamo...
A.F.: Questo l'avevamo capito.  
R.P.: ... cercavamo di capire se...
A.F.: Questo l'avevamo capito.  
R.P.: ... recasse, quel foglio staccato che era più in alto degli altri, tracce di una scrittura diversa. Il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica evidenziò la presenza di grafemi... il grafema non è una parola, è una lettera, o serie di lettere, la cui struttura era totalmente diversa da quella di Pacciani. Ma alcune similitudini furono riscontrate con - questo non l'ho detto prima - con la scrittura di Meyer.  
A.B.: Ma ha visto che c'è una perizia...  
R.P.: Però c'è una perizia. Io non mi... ecco, lo dico perché l'ho saputo, ma non posso...  
Presidente: Ecco, allora se c'è una perizia, come voi sapete...  
A.B.: Ma dice di no...  
Presidente: Non andiamo avanti. Bene.  
A.B.: ... che c'è una doppia "W" che non è di Meyer.  
Presidente: Va bene. C'è una perizia, quindi... Eh, d'altra parte voi avete voluto fare queste domande al lGSLc•••  



R.P.: Ho detto quello che sapevo.  
Presidente: Altre domande?
A.F.: Eh, sì, un'altra sola. Al numero 4 del verbale di perquisizione 02/06/92, è catalogato "lubrificante". Lei si ricorda, ero presente io lì, in quel momento. Questo lubrificante che per lei aveva, o per voi aveva un nome tedesco, o di provenienza germanica, fu da voi sostituito con un altro acquistato, in quel momento, a Mercatale perché a Pacciani serviva, quello lì. Lo aveva presente lì. Era una boccettina di lubrificante, così piccola.  
R.P.:Ascolti Avvocato...
A.F.: Andaste a comprarla lì.  
R.P.: No, mi scusi...
A.F.: Io voglio sapere...  
R.P.:Mi scusi, Avvocato...
A.F.: Prego.  
R.P.: Lei ci attribuisce un'intenzione diversa. Quel lubrificante, che è un "CRC", che è un normale lubrificante, non so donde provenga, non so onestamente se sia tedesco, se sia inglese, se sia italiano, non ho idea...  
Presidente: Il noto "CRC".  
R.P.: Quello...  
P.M.: Lo vendono ovunque...  
R.P.: Quello lì lo sequestrammo in considerazione del fatto che è un olio che era l'olio Fiocchi, invece usato normalmente per lubrificare le armi. Lui disse che, in passato, che - questo fu il ragionamento che feci io - che usava l'olio Fiocchi per lubrificare la macchina per cucire. Quell'altro lubrificante, che invece non era... È vero? Quell'altro lubrificante, invece, è un lubrificante più generico, non usato per le armi. Immaginammo che fosse interessante capire il perché pur avendo a disposizione quel tipo di lubrificante, lui avesse dichiarato che si serviva dell'olio Fiocchi, per lubrificare la macchina per cucire. Tutto qui, nessun mistero, in questo. Noi acquistammo una boccetta di lubrificante, è vero. Adesso... lo facemmo di fronte a lei, non ricordo per quale motivo. Ma, probabilmente, lei ha miglior memoria di me.
A.F.: Perché Pacciani voleva quello.  
R.P.: Forse per non usare... no, probabilmente perché ci serviva per sbloccare qualcosa e non volevamo usare i lubrificanti di Pacciani che è sempre stato piuttosto parsimonioso. AW. Fioravanti: No, avete portato via quello di Pacciani e avete lasciato quello nuovo.  
Presidente: Va bene. Altre domande?  
P.M.: È in sequestro, quindi...  
Presidente: Signori, chiudiamo, eh, perché è troppo tardi.  
A.B.: Grazie.
A.F.: Sì, sì.  
A.B.: Quando ci vediamo, Presidente?  
Presidente: Mercoledì, 22 giugno.Va bene, signori?  
P.M.: Bene, grazie.  
Presidente: D'accordo.  
A.B.: Mattina e sera?  
Presidente: L'udienza è chiusa. Buonasera.  
R.P.: Buonasera.