giovedì 12 gennaio 2012

Ruggero Perugini - Deposizione del 15 giugno 1994 - Quattordicesima parte

Segue dalla tredicesima parte.

Presidente: Signori avvocati della difesa?
A.B.: Si, grazie.
Presidente: Prego avvocato Bevacqua.
A.B.: Io non essendo esperto di “over” e compagnia bella - solo di “overcraft”, eccetera, data l'acqua che mi piace – non … mi adeguo a quello che sono i fatti, cerco perlomeno di stare ai fatti.
R.P.: Certo. Che è importante.
A.B.: Credo che sia molto importante. Ecco lei - mi riferisco in particolare alle intercettazioni ambientali che venivano effettuate dalla SAM e alla continua segnalazione di tutto quello che faceva il signor Pacciani - lei ha detto poc'anzi che una volta il signor Pacciani si sarebbe recato a Crespello con la moglie e dopodiché sarebbero stati, sia lui come la moglie, seguiti per un certo tempo. Dopodiché si sono, coloro che dovevano guardare dove andavano, eccetera, si sono ritratti, sono ritornati indietro. Io le vorrei, così, una precisazione da lei se questa è la circostanza che riferita in una annotazione di servizio relativa ad una intercettazione ambientale del 22 aprile 1992. Dove si dice: “Il Pacciani sta dicendo alla moglie di aver fatto un altro viaggio a San Casciano senza pagare in quanto non ha timbrato il biglietto…”
R.P.: Scusi, avvocato, non la sento, si avvicina al microfono per cortesia?
A.B.: E qua… “Il Pacciani sta dicendo alla moglie che ha fatto un altro viaggio a San Casciano senza pagare in quanto non ha timbrato il biglietto e se sarebbe passato il controllore gli avrebbe detto che lui lo aveva timbrato ma che non lo aveva segnato, pertanto non era colpa sua. Poi” - questo era alle 14.00 – “poi alle 14.10 il Pacciani spegne la televisione. Poi a un certo punto, il Pacciani e la moglie se ne vanno fuori, in cerca di asparagi.” Questa era l'occasione?
R.P.: Credo di sì.
A.B.: Ecco.
R.P.: Credo, eh? Non…
A.B.: In cerca di asparagi…
R.P.: Dovrei vedere, mi perdoni… no, no, dovrei vedere una relazione di servizio che mi fu fatta dall’agente, credo, Nunzia…
A.B.: Scirocchi Lidia ?
R.P.: No, Nunziatina Mantini.
A.B.: Va bene, ho capito.
R.P.: Che effettuò il servizio di pedinamento.
A.B.: Comunque vanno in cerca di asparagi. E pare che sia questa località di Crespello, l’ha detto un'altra persona, l’han detto in due, eccetera, uno con due borsettine. Guarda caso, io non sono un botanico ma mi piace la natura nel periodo dell'aprile ci sono i cosiddetti asparagi selvatici e qua siamo al 22/04/1992. Non lo sa lei questo?
R.P.: Io non sono un botanico, io non ignoro.
A.B.: Non è un botanico. Oh, allora rientriamo invece nel processo, in particolare nell'attività di indagine che loro hanno fatto all'estero, anche con il commissario Klose, se lo ricorda?
R.P.: Sì.
A.B.: Lo conosce il commissario Klose?
R.P.: Sì. Il commissario Klose della polizia di Osnabruck. Con questo commissario voi avete fatto tutte le indagini, avete interrogato tutte le persone, sia quelle signore o signorine di Plerpress, sia il direttore di quel famoso negozio, sia la mamma, le mamme dei poveri ragazzi morti, sia le sorelle, in particolare. Ecco, io le domando - se lei lo ricorda, ma c'è negli atti del processo – se Klose, su vostro incarico andò a richiedere un po' a tutti i commissariati, a tutte le camere di commercio della Germania, se in Germania potesse esservi una fabbrica di portasaponi con quella famosa marca e quale fu la risposta?
R.P.: Si, me lo ricordo.
A.B.: Cosa disse?
R.P.: Dunque, noi chiedemmo al…
A.B.: La domanda è questa.
R.P.: Si, si.
A.B.: C'era o non c'era?
R.P.: No, voglio essere preciso nella risposta.
A.B.: Certo.
R.P.: Noi chiedemmo anche a Milano, alla camera italo-tedesca oltre che alla Camera di Commercio di Colonia - questo l'ho detto l'altra volta - se si potesse risalire a una ditta che stampava quel luogo “Deis” su porta saponi o su altri oggetti di plastica.
A.B.: Certo.
R.P.: Non ci ri… cioè, non avremmo mai risposta, in questo, positiva, non riuscimmo a rintracciarla. La cosa in sé…
A.B.: La domanda è questa: se avete ricevuto risposta positiva oppure no.
R.P.: Sì, esatto.
A.B.: Se Klose fu, fece delle indagini anche in Germania e dalle varie camere di commercio della Germania…
R.P.: Esatto.
A.B.: … nessuna camera di commercio ebbe a dire che in Germania esisteva una ditta che costruisse questi portasaponi con quella marca “Deis”. È vero o non è vero?
R.P.: Questo è verissimo.
A.B.: Grazie.
R.P.: Non facemmo però…
A.B.: Io, la domanda questa era, mi scusi. Ne faccio un'altra.
R.P.: Volevo dire, però non facemmo, non estendeemmo le ricerche in Europa - perché i due ragazzi viaggiavano molto, erano stati in Spagna, erano stati in Olanda, erano stati da tutte le parti - non estenderemo la ricerca ai diversi paesi europei. Quella fu una nostra omissione ma eravamo veramente occupati da altre cose.
A.B.: Comunque dalla Germania non esiste portasapone “Deis”
R.P.: Né in Germania né in Italia per quanto ci risulta.
A.B.: Benissimo, bene, allora, domanda ulteriore, lei fu, lei ebbe a sentire anche la sorella oltre che la mamma, il babbo di questi, di uno di questi poveri ragazzi…
R.P.: E un amico, e amici dei…
A.B.: E un amico di questi due. Lei ricorda, quando sentì la sorella a proposito del blocco Skizzen Brunnen, la sorella aveva un blocco più grande con dei disegni, con delle croci. Si ricorda?
R.P.: Si, quello…
A.B.: Ecco, che furono… E il blocco era molto più grande, direi 7/8 centimetri più grande di questo più piccolo, che è agli atti. Ricorda, se è vero, che la sorella ebbe a dire che il fratello aveva già cessato gli studi?
R.P.: No.
A.B.: Non se lo ricorda. Lo ricordo io, va bene. Poi lo domanderemo alla sorella. Ricorda in quell'occasione che la sorella fu sentita se la sorella disse: “Non è possibile che mio fratello si portasse dietro blocchi da disegno, perché lui si portava soltanto macchine fotografiche?” Se lo ricorda questo?
R.P.: La sorella disse questo, aggiungendo che, siccome il giorno prima lui si era trasferito dal suo appartamento in un nuovo appartamento di Munster e aveva nel furgone una quantità di roba sua era abbastanza probabile che ci fossero oggetti di quel tipo.
A.B.: Va bè.
R.P.: No, la sorella non escluse; la sorella disse che normalmente il fratello, quando girava, più che disegnare paesaggi faceva, scattava fotografie perché era…
A.B.: Però questo non risulta verbalizzato.
R.P.: Si,si, è verbalizzato.
A.B.: Risulta verbalizzato che suo fratello si portava soltanto la macchina fotografica.
Presidente: No avvocato, la sorella ha detto che lui quando era in vacanza di norma non portava materiale…
A.B.: Non portava materiale.
Presidente: Portava la macchina fotografica. Infatti ricorderete che c'era una macchina fotografica. Però poi diceva anche…
A.B.: Rimasta lì.
Presidente: Si rimasta lì.
A.B.: Certamente.
Presidente: E però diceva anche che alla vigilia della partenza per Firenze…
P.M.: Aveva fatto un trasloco.
Presidente: Aveva fatto un trasloco.
A.B.: Ecco, però…
Presidente: Che lei aveva visto - scusate, ricordo - che nel furgone c'era rimasto qualcosa di questo trasloco: scatole, mensole, roba del genere.
A.B.: Va bene, va bene. Grazie presidente la ringrazio. Io non ho il fascicolo.
Presidente: Lo faccio per aiutare.
A.B.: Vado a mente, vado a mente.
Presidente: Io l’ho annotato, non è che me lo sia ricordato poi.
A.B.: Grazie, grazie.
P.M.: Comunque, lo possiamo richiedere a questa signora.
A.B.: Oh dunque saltando per un attimo dal palo alla frasca - ma non è frasca, credo che sia un cespuglio quello su cui io sto, le sto domandando - il collega di parte civile le ha domandato prima una circostanza, cioè se voi avevate fatto delle indagini particolari sui rapporti eventuali che potessero esistere fra il gruppo cosiddetto – virgolette – dei “sardi” ed altri personaggi che erano stati oggetto di indagine. Lei ha detto che è stato sentito anche il signor Mele, va bene? Mi pare siete andati addirittura là, a trovarlo dove sta.
P.M.: A perquisirlo, ha detto.
A.B.: A perquisirlo ma sono andati anche a trovarlo in quella zona lassù in alto.
R.P.: Ronco.
P.M.: Ronco all’Adige.
A.B.: Ronco all’Adige e avete domandato anche se lui avesse mai conosciuto Pacciani e vi ha detto di no.
R.P.: Esatto.
A.B.: Grazie. Oh, allora ritorniamo indietro e andiamo esattamente alla famosa asta guidamolla. Lei è un uomo estremamente intelligente dottor Perugini e così come primo impatto… se lei non ha mai smontato una pistola può darsi che l'abbia fatto perché ce lo facevano fare quando eravamo allievi, no?
A.B.: Se a lei fosse pervenuta, senza nessun altro elemento di identificazione questo pezzo di ferro, perché tanto è lungo, con questa cosina qui, è vero? A lei, lei non sapeva forse, non lo so, forse lei si, a che cosa potesse riferirsi, perché è un pezzo di ferro tondo.
R.P.: No, io l'avrei saputo.
A.B.: Vabbè, ma lei…
R.P.: Ma io lo avrei saputo perché ho una…
A.B.: Specifica…
R.P.: … conoscenza specifica delle armi.
A.B.: Oh, ecco, probabilmente – con tutto il rispetto che io ho per il maresciallo dei carabinieri Minoliti e per chiunque altro maresciallo – io, forse sottotenente dell'arma, probabilmente lì per lì, in quei prossimi giorni, quando io facevo una certa attività forse me lo ricordavo perché avevo smontato, rimontato, eccetera. Arriva questo pezzo di ferro: boh, probabilmente non gli si dà una grande importanza.
P.M.: Un maresciallo dei carabinieri ha una calibro 9 se non sbaglio con tanto di asta guidamolla e la pulisce tutti i giorni.
A.B.: Scusi, sto facendo una domanda.
Presidente: Lasciamo fare la domanda.
P.M.: No, parla del maresciallo Minoliti.
A.B.: Ma andiamo avanti per non restare indietro, mi faccia fare la domanda, io sto facendo… Cioè se arriva questo pezzo di ferro così come arriva, come è arrivato, probabilmente anche arrugginito, non lo so. Un po' arrugginito pare che lo fosse, vero eh? Mi pare che avesse un po' di ruggine.
P.M.: Sembra proprio di no.
A.B.: No. Allora, bene.
R.P.: Io non lo… guardi, visivamente non me lo ricordo.
A.B.: Non se lo ricorda, ecco, uno arriva - non lei – boh! Senza nessun altro, un foglio e basta, anzi un foglio che non dice che è l'asta guida molla, se uno trova questo pezzo di ferro, lo trova per strada, a Crespello, che cosa dice secondo lei? Pensa che possa far parte di una pistola? Io sono un cittadino qualsiasi che fa il muratore…
R.P.: Io ricordo, ma di questo vorrei essere più sicuro, però ricordo che l'anonimo fa riferimento…
A.B.: No, senza anonimo, certamente.
P.M.: L’anonimo c'era, il maresciallo ha ricevuto l'anonimo.
A.B.: No, no, certo certo.
Presidente: L'anonimo no…
A.B.: Presidente…
Presidente: … può essere utilizzato, ricordatevelo, per la parte scritta.
R.P.: Ecco, nella parte…
A.B.: Non mi sono spiegato bene, mi scusi dottor Perugini.
R.P.: No, per me ha fatto una domanda, io le sto rispondendo.
Presidente: Avvocato lei vuole che costui – scusi -
R.P.: Scusi lei.
Presidente: … riferisca cosa può pensare uno, un altro?
A.B.: No.
Presidente: È allora?
A.B.: Io dico se io sono per la strada, nel bosco di Crespello, cerco funghi, a un certo punto vedo questo pezzettino di ferro…
P.M.: In un barattolo.
A.B.: In un barattolo eccetera, senza che nessuno ce l'abbia messo, senza aver visto quello che ce l'ha messo…
Presidente: Avvocato ma se sapessimo chi ha mandato questo pezzo di ferro, quello sì.
A.B.: Oh, allora io arrivò dopo, va bene? Tutti siamo “ intelligenti pauca”.
Presidente: Questo è uno di quelli che qualcosa possa o non sa.
A.B.: Allora evidentemente lei che è un acuto osservatore, ma io lo sto dicendo seriamente, quando lei vede questa asta guidamolla…
P.M.: Ci sarà una domanda?
A.B.: Sto arrivando, vede l'asta guidamolla accompagnata da questo anonimo, la cosa, l'elemento ulteriore per identificare il Pacciani…
P.M.: Ma il dottor Perugini dovrà rispondere a qualcosa, o lei ci fa una requisi… una…
A.B.: Non sto facendo una requisitoria.
Presidente: La domanda, è chiaro insomma no?
P.M.: Noi vorremmo una domanda anche il dottor Perugini.
A.B.: La domanda è quella… La domanda è quella che le sto facendo.
R.P.: Si.
A.B.: È chiaro che senza l'asta guida… che senza il pezzettino di stoffa, le domando, senza il pezzettino di stoffa voi avreste potuto in qualche modo, risalire…
P.M.: La domanda, No “avreste potuto”.
A.B.: Io sto facendo il controesame, controin…
P.M.: Eh ma così…
Presidente: Pubblico Ministero, un momento.
P.M.: …ha parlato solo lei.
A.B.: Io lo posso fare!
Presidente: Per favore, per favore!
P.M.: Ha parlato solo lei.
A.B.: Io lo posso fare.
Presidente: Ora è lei che sta, effettivamente…
A.B.: Quando io faccio l'esame, lei mi faccia tutto quello che le sto facendo io, io lo posso fare, se il presidente me lo consente.
Presidente: Ecco, allora però Avvocato sia meno compendioso, perché il senso della sua domanda è chiaro. La faccia un po' in termini più ristretti, va bene?
A.B.: Cioè capi… insomma, il discorso è questo: colui che ha mandato quest’asta guidamolla voleva indirizzarvi da Pacciani, chiaramente, o no?
P.M.: Ma dov’è la domanda? Continuo a dirlo.
R.P.: Colui che…
A.B.: Perché c'era lo straccio, o no?
R.P.: Allora colui che ha mandato questo anonimo, che viene mandato dopo questa perquisizione che ha avuto, non per nostra colpa, una estrema risonanza e pubblicità, chiaramente fa riferimento al Pacciani, ma lo fa facendone il nome.
A.B.: Sì.
R.P.: E dicendo chi è e chi non è, insomma.
A.B.: Però per aumentare…
Presidente: Poi però lo guarnisce.
R.P.: Però dice: “L'ho trovata in un barattolo di vetro schiantato, in questo posto”. Ora…
Presidente: Non è utilizzabile, tutto questo.
R.P.: Ma comunque, lei ha ragione quando dice che un pezzo di ferro, se lei lo trova per la strada e non sa… La persona dice anche che ha visto l'esploso su un giornale, “La Nazione”, che effettivamente pubblicò un esploso.
A.B.: Il 5 maggio.
R.P.: Pubblicò questo esploso, oltretutto…
A.B.: L’esploso sarebbe…
R.P.: L’esploso significa la pistola smontata in pezzi.
A.B.: Smontata, ecco.
R.P.: E il discorso però è sostanziale. Il pezzo di ferro così com'è, per la strada non richiama l'attenzione. Il pezzo di ferro messo dentro un barattolo - che noi non abbiamo mai trovato, io non sono riuscito a trovarlo, non abbiamo trovato vetri, però questo dice del barattolo - certamente richiama più l'attenzione. Soprattutto in considerazione del fatto che a due passi si è svolta per 12 giorni, quanti sono stati, una perquisizione che è stata riportata esaltata, enfatizzata dai giornali, in un modo o nell'altro. In cui è stato trovato un proiettile, in cui è chiaro che la ricerca è della pistola, no? Della pistola. Quindi il fatto può essere… per quanto riguarda l'altra parte della sua domanda, certamente, come ho detto anche spiegandolo, l'asta tiramolla ci può dire, se interrogata ecco, da che arma proviene, che tipo di arma proviene, e nella circostanza ce lo disse, però non ci dice altro.
A.B.: Come ve lo disse?
R.P.: Ce lo disse nel senso che la Beretta ci diede una risposta sulla provenienza.
A.B.: Ah, la Beretta scritta sul giornale…
P.M.: La Beretta, fabbrica…
R.P.: La Beretta, fabbrica di Caldone Valtrompia.
A.B.: Ah la Beretta. Però che può essere utilizzata…
R.P.: Certamente, ecco, l'elemento identificativo, il filo conduttore che la lega al Pacciani non è l'anonimo, perché noi di anonimi - e glielo confermo - continuiamo a riceverne ad abbondanza…
A.B.: Anch’io, se mi vogliono uccidere, eccetera.
R.P.: Credo che anche lei sia sottoposto alla stessa esperienza.
P.M.: Meno male è anonimo, sennò ci va lei…
R.P.: Però quei due pezzi di straccetto erano già un elemento che noi potevamo verificare e che verificammo con il tempo.

1 commenti:

omar quatar ha detto...
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