venerdì 29 luglio 2011

giovedì 28 luglio 2011

1994 - Processo a Pietro Pacciani

Sono disponibili su Insufficienza di prove le trascrizioni delle seguenti udienze del Processo a Pietro Pacciani:
 
-Udienza del 19 aprile 1994 - Presidente Enrico Ognibene, Avv. Rosario Bevacqua, P.M. Paolo Canessa, Francesco Donato, Pietro Pacciani, Avv. Catoraldo Stefani, Avv. Pietro Fioravanti;
-Udienza del 22 aprile 1994 - Olinto Dell'Amico, Biagio Montalto;
-Udienza del 23 maggio 1994 - Ruggero Perugini, Pietro Pacciani, Lorenzo Nesi;
-Udienza del 12 luglio 1994 - Antonio Amore, Angiolina Manni, Roberto Papi;
-Udienza del 18 ottobre 1994 -Presidente Enrico Ognibene, Avv. Rosario Bevacqua, P.M. Paolo Canessa, Pietro Pacciani;
-Udienza del 19 ottobre 1994 - P.M. Paolo Canessa, Avv. Aldo Colao, Avv. Bevacqua;
-Udienza del 20 ottobre 1994 - Avv. Santoni Franchetti, Avv. Ciappi, Avv. Capanni, Avv. Eriberto Rosso, Avv. Luca Pellegrini, Avv. Aldo Colao;
-Udienza del 24 ottobre 1994 - Presidente Enrico Ognibene, Avv. Pietro Fioravanti;
-Udienza del 25 ottobre 1994 - Presidente Enrico Ognibene, Avv. Pietro Fioravanti, Avv. Rosario Bevacqua;
-Udienza del 26 ottobre 1994 - Avv. Rosario Bevacqua;
-Udienza del 27 ottobre 1994 - Avv. Rosario Bevacqua, P.M. Paolo Canessa;
-Udienza del 29 ottobre 1994 - Presidente Enrico Ognibene, Avv. Pietro Fioravanti, Avv. Rosario Bevacqua, Pietro Pacciani;

mercoledì 27 luglio 2011

Adriana Sbraci - Deposizione del 07 giugno 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.

Avvocato Santoni Franchetti: Presidente…
Presidente: Avvocato Santoni. Vogliamo fare per cortesia le fotocopie di queste due fotografie? Le inseriamo nel verbale? Grazie. Avvocato Santoni Franchetti prego.
A.S.F.: Quante persone abitano in quella villa signora?
A.S.: Adesso o…
A.S.F.: Al tempo logicamente, nell’83.
A.S.: C’era…
A.S.F.: Più o meno…
A.S.: Cinque o sei. Sei anzi di famiglia.
A.S.F.: Lei aveva chiesto anche ad altri di quel motorino? Se apparteneva a qualcuno di quel gruppo?
A.S.: No.
A.S.F.: Non chiese? Non si informò a chi appartenesse quel motorino?
A.S.: Si forse l’avrò anche chiesto ma non era di nessuno di noi, questo lo sapevo con sicurezza.
A.S.F.: E quindi non pensaste di avvertire i Carabinieri che c’era un motorino?
A.S.: No.
A.S.F.: Era usuale trovare dei motorini appoggiati al…
A.S.: Si ogni tanto succedeva.
A.S.F.: Ogni tanto succedeva di trovare dei motorini appoggiati. Senta signora io le volevo chiedere una cosa, lei la notte dell’omicidio era presente nella villa?
A.S.: Penso di si.
A.S.F.: Non si accorse di nulla? Delle cose particolari strane? Colpi di pistola?
A.S.: Assolutamente niente.
A.S.F.: Niente, assolutamente niente.
A.S.: No.
A.S.F.: In quel luogo che lei avrà ben presente dove c’era il camper dei ragazzi tedeschi era normale vedere delle coppiette che si appartavano in macchina?
A.S.: No.
A.S.F.: Quindi lei non ha mai visto delle coppiette in quel punto?
A.S.: Non ci ho mai fatto caso anche perché da casa nostra non si vede, si, si vede se uno guarda affacciandosi a una finestra ma passando…
A.S.F.: E non è normale passare da quella strada?
A.S.: Per noi no.
A.S.F.: Un’altra domanda. E successo in quei giorni qualche cosa di particolare per esempio, non lo so, un qualche cosa che ha a che fare con un tedesco? Si ricorda una circostanza in quei giorni?
A.S.: No io so che questo te…
A.S.F.: Che vide la sua amica.
A.S.: Che questo tedesco (Rolf Reinecke n.d.r.) che ha rinvenuto questo camper era inquilino in un appartamento dietro a noi.
A.S.F.: Ho capito, nessun altra domanda, la ringrazio signora.
A.S.: Prego.
Presidente: Prego avvocato Colao.
A.C.: Signora scusi, che cos… vuol precisare che cosa la colpì di più nel motorino?
A.S.: Il fatto che fosse lì.
A.C.: E nella sua conformazione che cos’è che la colpì di più?
A.S.: Che era fatto tipo questi che ho detto di aver riconosciuto, cioè aveva questo serbatoio ovale e messo in obliquo.
A.C.: Questo serbatoio ovale. Senta signora lei ha detto che sembrava ora ricorderebbe, ora…
A.S.: Si mi ricordo che era molto vecchio e piuttosto opaco…
A.C.: Malandato.
A.S.: …non era lucido ecco, però adesso non mi ricordo di che colore era.
A.C.: Quindi non può precisare nessun colore in realtà?
A.S.: No, me lo ricordo neutro ma… non potrei dire…
A.C.: E lo vide uscendo ed entrando?
A.S.: Lo vidi uscendo e entrando, si a casa, per andare a casa.
A.C.: Per quante volte? Due o tre volte?
A.S.: Io l’ho notato la mattina uscendo e poi rientrando, poi a quel punto mi sembra che mi avessero interrogato i Carabinieri del Galluzzo perché nel frattempo era successa la cosa, quindi l’ho visto una volta o due non i ricodro quante.
A.C.: Grazie signora non ho altre domande.
A.S.: Prego.
Presidente: Nessun altra domanda?
A.B.: Chiedo scusa non ho capito una volta o due. Cioè lei non ricorda bene quando l’ha vista, cioè se qualche giorno prima…
A.S.: Non me lo ricordo.
A.B.: …qualche giorno dopo… non lo ricorda.
A.S.: Non lo ricordo.
A.B.: Ricorda però di averla vista una o due volte…
A.S.: Si.
A.B.: …la mattina.
A.S.: No, la mattina uscendo e rientrando il pomeriggio.
A.B.: A che ora rientrava?
A.S.: Non lo so, il pomeriggio.
A.B.: Nel pomeriggio. Quindi era sempre lì questo motorino?
A.S.: Era sempre lì si, per due volte l’ho notato senz’altro poi non mi ricordo se l’ho notato per di più.
A.B.: Senta signora le volevo domandare un’altra cosa, siccome lei ha detto su domanda del collega avvocato di parte civile, lei ha detto che vi era un signore di origine tedesca che era inquilino…
A.S.: Si.
A.B.: Suo?
A.S.: Si di mio marito.
A.B.: Suo marito. Ecco, voi quella zona la usavate… davate in affitto?
A.S.: Ci sono degli appartamenti dietro la nostra casa che sono affittati, si.
A.B.: Anche in passato davate in affitto…
A.S.: Certo.
A.B.: Specialmente a tedeschi?
A.S.: No, no, no a gente di tutti i tipi.
A.B.: Ecco chiedo scusa ma avete avuto altre volte degli inquilini tedeschi?
A.S.: Che io mi ricordi no.
A.B.: Ma in quella zona vi erano delle persone che affittavano? Non lo sa?
A.S.: Non lo so.
A.B.: Ecco senta signora, dal luogo in cui vi era questo camper con questi poveri ragazzi alle sue finestre quanto c’è di distanza?
A.S.: In linea d’aria ci saranno cento metri.
A.B.: Cento metri. Ha dei cani lei signora?
A.S.: Si ne avevo anche all’epoca, non mi ricordo se uno o due.
A.B.: Non ha sentito abbaiare?
A.S.: No
A.B.: Guaire quella sera i cani?
A.S.: No ma perché non stanno in giardino da quella parte, sono in giardino di dietro non lo possono sentire assolutamente.
A.B.: Lei ha sentito dei colpi? Secchi?
A.S.: No, non ho fatto assolutamente caso.
A.B.: Quindi non ha sentito nulla?
A.S.: No
A.B.: Ho capito, no è piuttosto strano, per carità, non…
A.S.: Si, no, strano però io non ho sentito niente, l’hanno già chiesto anche all’epoca poi ero una delle poche persone di famiglia che ero in casa con mia figlia ma non ho sentito niente.
A.B.: Ecco, le vostre finestre su quella zona?
A.S.: No.
A.B.: Dall’altra parte?
A.S.: Danno sull’angolo che guarda verso la Certosa.
A.B.: Dall’altra parte.
A.S.: Mhm.
A.B.: Va bene, grazie signora.
A.S.: Prego.
Presidente: Domande?
P.M.: Nessuna il P.M.
Presidente: Può andare signora, buongiorno.

martedì 26 luglio 2011

Adriana Sbraci - Deposizione del 07 giugno 1994 - Prima parte

 
Adriana Sbraci fu ascoltata il 7 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni

Presidente: E allora chi?
P.M.: Dovrebbe esserci la teste ammessa dalla Corte la signora Martelli Sbraci, credo Adriana.
Presidente: Martelli Sbraci Adriana.
P.M.: L’ha ammessa la Corte la volta scorsa.
Presidente: Si l’abbiamo ammessa l’altro giorno. Si accomodi signora prego.
Avvocato Fioravanti: Signor Presidente l’avvocato Fioravanti fa presente che la porta andrebbe chiusa.
Presidente: teniamo, si, chiusa quella porta. Romano chiudiamo la porta. Quella teniamola chiusa, va bene? Buongiorno signora.
A.S.: Buongiorno.
A.B.: C’è riscontro così.
Presidente: Tanto è già un forno di mattina non credo che quella risolverà il problema.
Presidente: Signora vuol dare le sue generalità per cortesia?
A.S.: Adriana Sbraci nata a Prato il xx xxxxxxx 19xx.
Presidente: Va sistemato il microfono alla signora. Romano, per cortesia, puole…
A.S.: Devo ridire?
Presidente: Si forse è meglio signora.
A.S.: Allora, Adriana Sbraci nata a Prato xx.xx.xx.
Presidente: Residente signora?
A.S.: Via xxxxxxxxx, xx.
Presidente: Vuole leggere quella formula per cortesia?
A.S.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Può rispondere per cortesia signora alle domande che le faranno prima il Pubblico Ministero e poi i difensori? Prego.
P.M.: Signora lei abita o ha abitato nella villa che si trova in Via di Giogoli con ingresso… incrocio via di Giogoli, Via Volterrana?
A.S.: Si.
P.M.: Nel 1983 abitava lì?
A.S.: Si.
P.M.: Signora, una teste che diceva essere sua ospite, non ricordo bene, o comunque che abitava con lei, De Giorgio Amelia, ci ha raccontato che anche lei sarebbe a conoscenza di fatti o comunque di circostanze relative a un motorino visto nell’imminenza, nei giorni prima o nei giorni dopo, mi sembra prima l’omicidio dell’83.
A.S.: Si.
P.M.: Lei sa qualcosa in proposito?
A.S.: Si certo sono stata anche interrogata all’epoca.
P.M.: Quando?
A.S.: Dopo che era successo…
P.M.: Dai Carabinieri del Galluzzo?
A.S.: Dai Carabinieri del Galluzzo.
P.M.: Ecco, ricorda… ricorda il fatto?
A.S.: Si mi ricordo di aver visto un motorino.
P.M.: Ricorda quando innanzitutto?
A.S.: Non me lo ricordo.
P.M.: Lo disse all’epoca?
A.S.: Penso di si, di averlo detto.
P.M.: Non si ricorda se era prima o dopo il fatto?
A.S.: Mi sembra prima però non potrei giurarlo.
P.M.: Ricorda in quale circostanza e dove era questo motorino?
A.S.: Era dentro il cancello del viale.
P.M.: Della vostra casa?
A.S.: Della nostra casa si.
P.M.: Era appoggiato da qualche parte?
A.S.: Si era appoggiato a un olivo.
P.M.: Possiamo mostrare un attimo…
Presidente: Ecco, vogliamo vedere…
P.M.: La foto del cancello così si capisce? Può chiamare per cortesia il ragazzo della scientifica? Se può mostrare ancora la foto che abbiamo visto prima.
A.S.: Dov’è che si vede?
Presidente: Lì dietro signora, si volti pure.
P.M.: E’ questo il cancello signora?
A.S.: Si è questo.
P.M.: lei ha ricordo di dove potesse essere il motorino?
A.S.: Guardando la foto era dalla parte sinistra, trenta metri, forse meno, 15 metri dentro il viale.
P.M.: Dentro la vostra proprietà?
A.S.: Si.
P.M.: Ma non è che era un motorino di qualcuno di voi?
A.S.: No.
P.M.: Qualcuno che era entrato dentro…
A.S.: Qualcuno che l’aveva lasciato lì, certo.
P.M.: E poi fu portato via? Voi… è più o meno normale che qualcuno entri e lasci cose o vi sembrò…
A.S.: All’epoca, siccome rimaneva sempre aperto il cancello…
P.M.: Era questo che volevo sentire.
A.S.: Si, rimaneva sempre aperto perché non era automatizzato quindi succedeva…
P.M.: Capitava.
A.S.: Succedeva si.
P.M.: Capitava. E voi avvertiste qualcuno?
A.S.: Che c’era il motorino?
P.M.: Si.
A.S.: No.
P.M.: Non vi dava fastidio più di tanto?
A.S.: No.
P.M.: Era di giorni quando l’ha visto?
A.S.: Quando l’ho visto io si, di mattina.
P.M.: Di mattina. Ricorda qualcosa di questo motorino? Se era uno… per intendersi uno di questi motorini nuovi tipo Ciao, cose così o era un motorino vecchio?
A.S.: Mi pareva un motorino vecchio con un serbatoio… Mi sembra, poi…
P.M.: Un serbatoio, mi scusi?
A.S.: Con un serbatoio ovale, mi sembra.
P.M.: Ovale?
A.S.: Mhmm.
P.M.: Ha un ricordo che colore potesse avere?
A.S.: Adesso, in questo momento, mi sembra di ricordarmelo grigio però io non lo so se all’epoca me lo ricordavo grigio, non lo so, francamente son passati…
Presidente: All’epoca lei lo ricordava con più precisione.
P.M.: Un colore così.
A.S.: Due giorni dopo me lo ricordavo meglio evidentemente, ora non me lo ricordo più.
P.M.: Lei lo disse ai Carabinieri.
A.S.: Si certo.
P.M.: Ricorda se fecero un verbale? Lei firmò, sottoscrisse un verbale?
A.S.: Non me lo ricordo.
P.M.: Lo chiederemo ai Carabinieri.
A.S.: Però sono stata poi interrogata di nuovo.
P.M.: Dal giudice istruttore.
A.S.: Mi sembra due anni fa. No da… la squadra… dal SAM? Insomma a me mi chiamarono…
P.M.: Però non fece un verbale.
A.S.: Non credo, no.
P.M.: Io non ho domande Presidente.
A.B.: Che aveva detto che era grigio… Anche allora disse che era grigio?
A.S.: Non lo so non me lo ricordo.
A.B.: Ma lei si ricorda grigio ora?
A.S.: In questo momento si.
A.B.: Se lo ricorda grigio.
A.S.: Mhm.
A.B.: Ecco, grazie.
P.M.: Possiamo, forse sarebbe opportuno, mostrare alla signora il motorino sequestrato all’imputato per vedere se, almeno nella forma, lo riconosce?
A.B.: Ecco, mi scusi Presidente…
Presidente: Io vorrei però che non si mostrasse quel motorino e basta.
P.M.: Bene.
Presidente: Siccome abbiamo, mi pare, negli atti, vero? Possiamo prenderli, vari esemplari di motorino, portiamoli tutti e vediamo qual è.
P.M.: Benissimo, benissimo Preidente.
Presidente: Prescindendo dal colore perché la signora ha detto - oggi mi sembrerebbe di ricordarlo grigio ma non lo so dire -
P.M.: Occorre il tempo materiale per preparare queste foto che se non sbaglio sono in camera di consiglio.
Presidente: Sono di là esatto.
P.M.: Se lei ci accorda questo piccolo intervallo… lo facciamo fare.
Presidente: Allora cinque minuti…
A.B.: Si certo, lei fu interroga… Mi scusi posso parlare Presidente?
Presidente: Avvocato perché non andiamo a cercare queste foto del motorino?
A.B.: Si, no ma volevo domandare questo alla signora… cioè, la signora fu interrogata dalla SAM?
A.S.: Si.
A.B.: Fu interrogata però non fu fatto un verbale.
A.S.: Questo non me lo ricordo se fu fatto…
A.B.: Lei ha firmato qualcosa?
Presidente: Non se lo ricorda avvocato.
A.S.: No non me lo ricordo.
A.B.: Va bene, se ci fosse stato... Grazie signora.
Presidente: Non se lo ricorda.
P.M.: Ci sarà una annotazione…
Presidente: C’è un verbale?
P.M.: No però ci potrebbe essere un’annotazione ora lo controlliamo.
Presidente: Allora andiamo a cercare queste foto?
P.M.: Si grazie Presidente.
Presidente: Allora un minuto di sospensione.

Sospensione

A.B.: Ne vorrei qualcuno in più di quei motorini.
P.M.: Sono quattro mi sembra.
Presidente: No ce ne sono parecchi, molti.
A.B.: Ne vedo solo due io.
Presidente: Noo avvocato, ce n’è tantissimi, lei vedrà, ce n’è una sfilata, saranno almeno dieci.
A.B.: Ah, bene.
Presidente: Perciò io li volevo far vedere. Dunque allora mostriamone…
A.B.: Presidente, perché non glieli facciamo vedere così alla signora? E poi la signora…
Presidente: Magari glieli mostriamo così e poi glieli mostriamo anche facendogli vedere singolarmente in mano la singola foto.
P.M.: Possibile tenerli fermi tutti e quattro? Ecco.
Presidente: Signori dobbiamo un po’ arrangiarci.
P.M.: Si, si infatti.
Presidente: O si predispone prima la cosa o sennò…
A.S.: Devo dir qualcosa?
Presidente: Ecco, di questi quattro…
A.S.: Finiti?
Presidente: No ce ne sono altri comunque cominci…
A.S.: Fra questi quattro quello che gli assomiglia un po’ di più è quello con la “A” però non è quello.
Presidente: Quello? Ci dica quale.
A.S.: “A” in fondo a destra.
Presidente: In fondo a destra, per cortesia vogliamo zoomare su quello? E diteci che motorino ha. Modello? E’ Beta modello Lucciola, 48cc. Allora questo è quello, tra questi che…
A.S.: A quanto mi ricordo…
Presidente: …in questa videata le vengono mostrati.
A.S.: Si a quanto mi ricordo io si.
Presidente: Che assomiglierebbe di più a quello che lei ha visto. Vogliamo…
A.S.: Non così però preciso.
Presidente: Non così preciso però glielo ricorda di più. Vogliamo dire quali sono gli altri? Tanto per nostra… Ecco, allora… non sul titolo… c’è sul titolo? Questo è un Beta con il serbatoio azzurro e sottosella c’è qualcosa di giallo.
P.M.: Portattrezzi.
Presidente: Un altro Beta 50MX c’è scritto nel…
P.M.: Con serbatoio orizzontale, si potrebbe dire.
Presidente: Serbatoio orizzontale, sembra, si, ruote da cross.
A.B.: Presidente faccio presente che son tutti Beta.
Presidente: Si, li sto descrivendo avvocato.
A.B.: No, no ma tutti questi son tutti Beta, non c’è né un Alfa…
Presidente: Beta modello Gazzella, 480cc, 4… valvole sarà… Anche questo serbatio orizzontale. Ecco, di questi quattro lei ricorda quello in basso a destra…
A.S.: Si per quanto mi ricordo io assomigliava…
Presidente: Non era proprio così ma glielo ricorda più da vicino.
A.S.: Si.
Presidente: Vogliamo mostrare altre quattro fotografie?
P.M.: Prego avvocato io non ne ho.
A.B.: Presidente, io vorrei che si dia atto che nel fascicolo del dibattimento esistono queste foto che sono unicamente di moto Beta.
Presidente: E’ vero questo, ora non ho verificato.
A.B.: E’ verissimo.
Presidente: Bene, bene.
P.M.: Sono a un fine diverso…
Presidente: Avvocato mica dubitavo…
P.M.: Sono a un fine… Erano stati presi a un fine completamente diverso, non certo per mostrarli alla signora. Più che darne atto… sono lì.
A.B.: (fuori micorofono)
Presidente: Sono tutti moto Beta.
A.B.: Sono moto…
Presidente: Però c’è anche da dire che sono tutti diversi uno dall’altro.
A.B.: Siamo d’accordo signor Presidente ma non c’è nessun’altro motoscooter
Presidente: Vogliamo allora mostrare, vediamo proprio in mano alla signora, se… li guardi… se le guardi direttamente, gli diamo anche quelle che abbiamo mostrato? Le avete lì? Ecco signora si volti pure verso di noi; so è vero sono tutte moto Beta però è anche vero che sono ciascuna diversa dall’altra, completamente, quindi…
A.B.: Siamo d’accordo.
Segue...
P.M.: Comunque nel…
A.B.: Non c’è nessun…
P.M.: La Polizia giudiziaria…
A.B.: Una Vespa, una Gilera, a un motorino Ciao, a un motorino di altro tipo non ce n’è nessuna Presidente.
P.M.: Verissimo Presidente.
Presidente: Non c’è qui nessuna moto che assomigli l’una a l’altra, sono completamente differenti tutte e sono tutti motorini usuali come forma e come tipo per cui tempi. Signora, con calma e tranquillità, vuole dare un’occhiata queste fotografie e dire se in una o più lei ravvisa una somiglianza, qualche cosa, con il motorino che vide allora? Faccia con comodo.
A.S.: Si, sono queste due che ci assomigliano di più a quanto mi ricordo io.
Presidente: Ecco, allora se vogliamo mostrargli, anzi prima le dia a me Romano, uno è quello che ha già indicato prima e l’altro dietro c’è una annotazione “Hollie Tittie”. Vogliamo mostrargli tutte e due per cortesia? Ecco, questi sono in pratica i motorini che le ricordano…
A.S.: Si, che mi ricordano… perché mi ricordo questo serbatoio ovale e messo in diagonale. Non mi ricordo molto altro però.
Presidente: Ecco, vogliamo mostrare per cortesia. Ecco questo è uno, signora. Ora, poi, facciamo le fotocopie e questo è l’altro. Tra i due quale glielo ricorderebbe di più?
A.S.:
Presidente: Non è in grado di dirlo.
A.S.: No non sono in grado di rispondere.
Presidente: Ecco però questi sono quelli che glielo ricordano un pochino..
A.S.: Si.
Presidente: Avete su questo punto ulteriori domande?
P.M.: Nessuna domanda il P.M., grazie.

lunedì 25 luglio 2011

Antonello Frongia - Deposizione del 07 giugno 1994

 
Antonello Frongia fu ascoltato il 7 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni

Presidente: Bene, buongiorno.
Avvocato Bevacqua: Buongiorno Presidente.
P.M.: Buongiorno.
Presidente: L’udienza è aperta, bene, signor Pubblico Ministero?
P.M.: Si Presidente oggi abbiamo come primi testi quei proprietari della villa La Sfacciata, ammessi dalla Corte, e in relazione a quel motorino che era sul cancello della villa. La Polizia scientifica nel frattempo, come richiesto da lei signor Presidente, ha approntato una cartina con le misure relative alle distanze fra il luogo in cui fu rinvenuto il furgone dei tedeschi nell’83 e il cancello, quindi penso prima di sentire la signora che c’è e il marito, se go capito bene, i proprietari della villa, che secondo la teste De Giorgio Amelia erano al corrente dello stesso fatto, si potrebbe vedere un attimo quella cartina con le distanze e sentire il sovrintendente della Polizia scientifica che ha provveduto a redigerla e a fare le relative misurazioni.
Presidente: Bene…
A.B.: Presidente, chiedo scusa, io credo che sia più opportuno, per carità, sentire prima la signora che ci dica dove era il motorino e poi vedere…
P.M.: I testi che ci hanno detto dove era il motorino li abbiamo già sentiti.
A.B.: Va be’ e allora sentiamo la signora perché sennò è inutile, sennò sarebbe inutile…
P.M.: Sono due cose diverse, una è la distanza in metri
Presidente: Non è che noi sentiamo la signora sulla piantina, non lo so, non vedo motivo, noi glielo facciamo descrivere dove l’ha visto, dove non l’ha visto poi se è il caso tiriamo fuori la piantina.
P.M.: Se non sbaglio…
Presidente: Per assurdo dovremmo risentire i testi sulla piantina.
P.M.: La piantina è solo ai fini delle misurazioni è stata chiesta dal Presidente, se non sbaglio.
Presidente: Era la Corte che sollecitava questa planimetria.
P.M.: E è pronta.
A.B.: No io credevo che si dovesse vedere la piantina dove stava…
P.M.: No, no, no è solo una questione di misurazioni.
A.B.: Non è un problema. Mi sembrava più opportuno…
Presidente: E’ solo una questione di vedere questi luoghi, capito?
A.B.: Non è un problema.
Presidente: Se non avete problemi…
A.B.: No, no…
Presidente: Vediamo questa piantina…
P.M.: Decida lei Presidente.
Presidente: …Sentiamo chi l’ha compilata…
P.M.: E vediamola.
Presidente: E la vediamo, va bene?
P.M.: Fra l’altro avevamo
Presidente: Credo che non ci sia alcun problema.
P.M.: Avevamo anche la foto, se non sbaglio, l’abbiamo vista l’altra volta, di quel cancello e dei luoghi quindi…
Presidente: Si, le foto che naturalmente sono state fatte…
P.M.: A suo tempo.
Presidente: …a suo tempo. Molto a suo tempo dopo. Prego.
P.M.: Allora introduciamo… il sovrintendente scusi? Agente? Frongia. Allora si accomodi.
Presidente: Allora questi sono i fini, lo ammettiamo come testimone sull’accordo di tutti, va bene?
A.B.: Presidente…
Presidente: Si accomodi prego, dia le sue generalità.
A.F.: Sono l’agente Frongia Antonello, nato a Xxxxxx il x agosto del ’XX.
Presidente: La sua qualità?
A.F.: Scusi non ho capito.
Presidente: Lei è agente?
A.F.: Agente scelto di Polizia
Presidente: Scelto di Polizia, vuole leggere… gli diamo come al solito…
A.F.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Vuole ripetere il suo nome? Non l’abbiamo capito bene.
A.F.: Frongia Antonello.
Presidente: Frongia Antonello, benissimo.
P.M.: La domanda è questa, lei ha provveduto in questi giorni a effettuare delle misurazioni e a fare una cartina relativa alla perimetria ai cancelli della villa, se non ho capito male, si chiama La Sfacciata, nei pressi del luogo dove fu rinvenuto il furgone dei tedeschi nell’83…
A.F.: Esatto.
P.M.: E’ così. La vogliamo mostrare questa cartina che ha fatto lei?
Presidente: Certamente.
P.M.: Così ce la facciamo spiegare. Ci vuole indicare innanzitutto il luogo dove fu rinvenuto il furgone?
A.F.: Ecco, è denominato col punto B.
P.M.: Forse è meglio che si avvicini, mi scusi eh… Ecco, ecco, benissimo, lo indica… E’ quel furgone… quello è il luogo, il B e lei ha disegnato il furgone.
A.F.: Si, è il luogo in cui si trovava il furgone.
P.M.: La via di Giogoli è quella…
A.F.: La via di Giogoli…
P.M.: … che lei ha disegnato…
A.F.: …attraversa trasversalmente il disegno, ah ecco è scritto lì: Via di Giogoli, che si innesta sulla via Volterrana.
P.M.: I cancelli che lei ha trovato sono indicati a sinistra e a destra vero?
A.F.: A sinistra è un cancello, punto A;
P.M.: E’ un cancello secondario?
A.F.: E’ il cancello primario questo, che si affaccia sulla via Volterranea.
P.M.: Bene.
A.F.: Mentre percorrendo Via di Giogoli, a circa 170 metri, c’è un portone, non è proprio un cancello.
P.M.: Quello è un portone?
A.F.: Si.
P.M.: E ci vuol spiegare le distanze fra i punti A e B?
A.F.: Allora dal cancello, dall’incrocio, dal punto A al punto B sono 70,2 metri; mentre dal punto B al portone C sono 100 metri.
P.M.: Quindi in tutto, lei diceva…
A.F.: 170,2 metri, la distanza dal cancello al portone.
P.M.: Vogliamo rimostrare la foto del cancello? Principale? Così… E’ questo?
A.F.: Esatto.
P.M.: Ora per l’appunto qui c’è un B, comunque quello è il cancello che lei ha indicato nella sua cartina con A?
A.F.: Certamente si. Quello è il cancello e quella che si vede… il punto A sarebbe il punto in cui è stato rinvenuto il furgone.
P.M.: Io non ho altre domande Presidente e penso che fosse questo ciò che lei…
Presidente: Si certo.
P.M.: …considerava per maggiore precisione.
Presidente: Signori difensori avete domande?
A.B.: No, no, no.
Presidente: Non mi sembra che… Può andare grazie.
A.F.: Grazie.
Presidente: Buongiorno.

giovedì 21 luglio 2011

Edoardo Iacovacci - Deposizione del 06 giugno 1994 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.

Presidente: Avvocato Fioravanti.
A.F.: Aveva visto mai lei il signor Pacciani?
E.I.: No.
A.F.: Di persona prima di oggi?
E.I.: Di persona prima di oggi no.
A.F.: No. Ecco, lei ha detto di aver visto una persona che lasciava un motorino celeste appoggiato ad una pianta e si inoltrava dentro il bosco…
E.I.: Si.
A.F.: E camminava per più di un quarto d’ora?
E.I.: Si.
A.F.: Lei come lo avvertiva che questo camminava per più di un quarto d’ora?
E.I.: Da Come muoveva i piedi sull’erba secca, da come si muovevano gli arbusti… perché doveva spostare gli arbusti, c’era una vegetazione abbastanza fitta.
A.F.: Guardi, lui… lei conosce bene quella zona? Cioè lei stava con la macchina sulla sinistra uscendo, cioè dopo che aveva fatto inversione era sulla sinistra verso l’uscita della stradella?
E.I.: Si.
A.F.: Ecco, quindi lei era all’inizio dello scosceso del bosco?
E.I.: Anche un po’ dopo dell’inizio.
A.F.: Non va in pianura lì nessuno, se lei l’ha guardato bene, quella zona vicino alla stradella non va in pianura quindi era sullo scosceso, questo è sceso giù fin dove è arrivato? Lei ha guardato? L’ha visto?
E.I.: L’ho sentito, l’ho visto entrare, lo sentivo muovere.
A.F.: Quanti metri avrà fatto camminando?
E.I.: Mah, si sarà spostato 15/20 metri da me, non è andato molto in là.
A.F.: Quindi un un quarto d’ora…
E.I.: L’ho sentito anche molto vicino a me.
A.F.: In un quarto d’ora ha sentito pestare le foglie, i rami secchi, in un quarto d’ora e ha fatto 50/60 metri?
E.I.: Eheee… Si, all’incirca penso di si.
A.F.: E questo signore che poi lei riconosce in quella foto che gli è stata mostrata dall’ispettore Lamperi, questo signore gli è stato mostrato direttamente quella foto, una foto sola o altre foto insieme a quello?
E.I.: Mi sono state mostrate due foto in cui io ho individuato questa persona, ho riconosciuto questa persona.
A.F.: E l’altra foto chi rappresentava?
E.I.: Una rappresentante il signor Pacciani in primo piano e un’altra il signor Pacciani, come ho detto…
A.F.: Ah due foto sempre di Pacciani!
Presidente: Una foto sola. Quelle di Pacciani in due…
A.F.: In una delle due foto che le sono state mostrate Pacciani è a mezzo busto?
E.I.: Si.
A.F.: Alla festa dell’uva e l’altra foto è tutto per intero?
E.I.: Una foto in primo piano e l’altra foto è a mezzo busto.
A.F.: Tutte e due a mezzo busto.
E.I.: Si vede fino ai pantaloni.
A.F.: Tutte e due a mezzo busto o meglio una…
Presidente: Avvocato una in primo piano il che vuol dire…
A.F.: Meno di mezzo busto, in primo piano. In primo piano può essere anche la persona intera. Non gli è stata mai mostrata la persona intera su una foto di Pacciani?
E.I.: Fino alle gambe si, all’incirca al tronco comprese le…
A.F.: E qual’era la foto che gli è stata mostrata fino alle gambe? Quella della festa dell’uva?
E.I.: Questa della festa che dite dell’uva, si.
A.F.: Lei è sicuro di questo?
E.I.: Certo.
A.F.: Che ci sia una foto della festa dell’uva di Pacciani che si vedono le gambe?
E.I.: Si vede fino a quest’altezza qui.
A.F.: Lei le ha viste le foto della festa dell’uva? Gliel’hanno fatte vedere?
E.I.: Ho visto queste due foto che mi hanno mostrato.
P.M.: Sono allegate al verbale, così leviamo ogni…
A.F.: Si, si ma…
Presidente: Perché non gliele facciamo vedere così, via togliamo il vin dai fiaschi!
A.F.: Facciamogli vedere le foto.
P.M.: Ce l’ha lei avvocato?
A.F.: No ce l’avete voi, noi abbiamo le fotocopie delle foto, lui le fotocopie non le vuol vedere…
P.M.: Qualche minuto le… dovrebbero essere in camera di consiglio.
Presidente: Sono in camera di consiglio. Andiamo avanti nel frattempo.
A.F.: Ecco, lei ha detto che ha visto fino alle ginocchia di Pacciani.
E.I.: Credo di aver visto fino alle ginocchia, questa foto lo ritrae in questa posizione quindi…
A.F.: In quale…
E.I.: Si vede lo stomaco prominente…
A.F.: E come mai lei ha dichiarato cose diverse, che poi ora vengono depositate, che era più snello, più alto della figura di Pacciani? Di quella che lei riconosceva dai giornali o altro? Come mai ha dichiarato questo?
E.I.: Delle ultime, perché c’è mi sembra una discreta differenza, un aumento di peso, anche una fisionomia diversa anche del viso, mi sembra.
A.F.: Ma lei ha visto un camicione a quadri, a grossi quadri…
E.I.: Una camicia non un camicione.
A.F.: Una camicia a grossi quadri…
E.I.: Si.
A.F.: Uno stomaco molto grosso…
E.I.: Si.
A.F.: Eppoi ha descritto diversamente nella sua relazione o nelle dichiarazioni fatte.
E.I.: Non sono stato forse particolarmente preciso ma mi sembra di essere stato… di avere espresso quello che avevo visto, ho visto anche in volto la persona perché per guardarci bisogna guardarsi nel viso.
A.F.: Non sta a me a dirlo ma era meglio se era preciso.
A.B.: E’ stato preciso per la verità Presidente nella relazione di servizio del 10.9.85 che ce l’ho qua, eh?
E.I.: Si.
A.B.: Lei dice che “Alle ore 10 e 30 circa di sabato 7 settembre, io sottoscritto, questa mattina, appresa la notizia che in località Scopeti era stata uccisa una coppia…” eccetera, eccetera “…alle ore 10 e 30 di sabato 7 settembre c.m., con la mia auto mi sono recato a San Casciano Val di Pesa…” e comincia a parlare di questo “…visto ciò ho fatto inversione di marcia, mi sono fermato più sotto, sulla stradina sterrata, sono andato nei cespugli, ho soddisfatto i miei bisogni, quindi poiché c’era bel tempo mi sono messo in macchina a…”
Presidente: Avvocato io sono tollerante ma ora… qui capito… sennò si sovverte completamente… gli leggiamo… lei ha detto tutto questo e poi allora…
P.M.: Gli leggiamo il verbale, facciamoglielo confermare!
A.B.: Ha ragione Presidente, chiedo scusa, mi perdoni.
Presidente: No, per carità.
A.B.: Lei ha detto, io le contesto una circostanza, nella relazione di servizio che lei ha fatto ha dato delle indicazioni abbastanza diverse, cioè molto riduttive in ordine alle fattezze di questa persona però un particolare abbastanza preciso ed è questo, questo lo posso leggere Presidente? “Ad un tratto ho visto un uomo sui 50 anni di corporatura robusta, capelli grigi lisci”
E.I.: Io ho detto brizzolati per dire bianchi e neri, forse non ho detto il termine..
A.B.: Grigi è il colore, lisci è l’andatura… Capito?
E.I.: La pettinatura.
A.B.: “Indossava una camicia celeste a quadretti gialli”. Poi, mentre oggi ha detto, non dice più altro di questa persona, comunque io lo produco alla Corte se…
E.I.: Speravo di essere risentito nei giorni successivi e di essere più preciso.
A.B.: Oho, poi lei si dimentica di tutto perché nessuno le domanda più nulla…
E.I.: Non è che ho mai dimenticato nulla, non ho mai avuto modo di rinteressarmi del fatto e di parlarne con persone competenti, credo.
A.B.: Competenti. Anche lei è competente perché lei è un…
E.I.: Si, si certo.
A.B.: Era della Digos!
E.I.: Certo, si ma non mi interessavo…
A.B.: Si ma insomma capisce? Un omicidio è un omicidio. “L’ho notato muoversi nei cespugli per circa 5 minuti” disse allora ora son diventati un quarto d’ora…
Presidente: Beh, va be’ avvocato, via…
A.B.: “…dopodichè se n’è andato in direzione di Tavarnuzze”, no, chiedo scusa Presidente, perché se allora…
Presidente: E va bene avvocato, via su, 5 e 15 non ci aveva mica l’orologio! Su, su questo… Signori questi non sono contraddizioni, se mi dice i capelli lisci quello può essere un discorso, ora vediamo cosa intende lui per capelli lisci.
P.M.: Ha detto all’indietro, guardiamo se…
A.B.: Va be’
P.M.: Se qualcuno gli fa la domanda.
Presidente: 10 metri – No erano 15 – Via…
P.M.: Cambia poco!
Presidente: No, no, su questo guardate non si gioca il processo.
P.M.: O c’era o non c’era.
Presidente: Perdiamo solo tempo. Si avvocato ma… capito? Questo lo dica al Pubblico Ministero perché tanto ora tocca a lei, domani al Pubblico Ministero. Capito? Il processo non è qui. Capelli lisci, ecco questo…
A.B.: Va bene, io produco poi questo documento appena…
Presidente: Certo.
A.B.: Grazie.
P.M.: Ultima domanda allora: nella foto che le fu mostrata successivamente, di questa persona a mezzo busto o nel modo che ci ha descritto, la persona aveva i capelli lisci? O aveva i capelli come se l’è ricordati lei?
E.I.: Aveva i capelli lisci come me li sono ricordati io.
P.M.: Ecco, lei ricorda persona con capelli lisci esattamente come la persona che vede nella foto che le è stata mostrata? Per lei quelli sono i capelli lisci?
A.B.: Questa domanda non l’ammetto.
P.M.: Facciamola ammettere dal Presidente.
Presidente: Avvocato se vuole venire al posto mio…
P.M.: Io mi sposto.
Presidente: Dunque, allora domandiamo per esempio al teste, lei ha i capelli lisci secondo lei o no?
E.I.: No io ce li ho ricci.
Presidente: Ce li ha ricci.
A.B.: Grazie Presidente
Presidente: Vediamo questa foto. Mettiamola sullo schermo per favore si.
P.M.: E’ mezzegambe più che mezzobusto, questo è il fatto fondamentale.
A.B.: (fuori microfono)
P.M.: Quello lo portiamo nei prossimi giorni, sennò non c’è soddisfazione.

mercoledì 20 luglio 2011

Edoardo Iacovacci - Deposizione del 06 giugno 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.

Presidente: Signori avvocati di parte civile? Signori avvocati della difesa?
A.B.: Senta, lei è ancora in servizio vero?
E.I.: Si.
A.B.: Ha visto questa persona che entrava nel bosco che camminava molto lentamente…
E.I.: Si, si girava nel bosco come se cercasse qualcosa o qualcuno…
A.B.: Qualcosa anche per terra?
E.I.: No per terra no di sicuro.
A.B.: Perché l’ha visto che non guardava per terra?
E.I.: No non l’ho visto…
A.B.: E allora perché no? Quindi poteva essere anche un cercatore di funghi per esempio?
E.I.: Non mi ha dato quest’idea.
A.B.: Perché?
E.I.: Perché essendoci io lì e essendo un posto frequentato da coppiette credo…
A.B.: E che vuol dire? Perché i funghi non possono nascere vicino a dove ci sono le coppiette?
E.I.: Certamente avvocato.
A.B.: Siccome era un periodo di funghi… Era un periodo dove c’erano esattamente delle… un particolare tipo di arbusti, di alberi e là era il periodo in cui si potevano anche cercare e trovare i funghi, è possibile questo?
E.I.: Questo è possibile se mi ricordo non mi sembra che fosse già iniziata la stagione delle piogge però…
A.B.: La stagione era finita.
Presidente: Aveva in mano panieri? Borse? Qualchecosa?
E.I.: No, non aveva in mano nulla.
A.B.: Presidente si può andare a funghi… ci vado anch’io anche con una… anche se non è previsto…
Presidente: Lei è in contravvenzione allora, è un’autodenuncia.
A.B.: Si può andare, ancora non è incominciata… ma la stagione dei funghi non è ancora incominciata!
Presidente: Lei è in contravvenzione
A.B.: Sarei stato in contravvenzione ma io vado col paniere ma ci sono alcuni che vanno anche con la busta di plastica, vanno, vedono, se c’è qualche cosa lo mettono dentro. Ohoo, aldilà del fungo lei ha detto alcune cose che leggermente sono un po’ diverse da quello che lei ha detto oggi. Perché innanzitutto non ha parlato di persona claudicante con le gambe così, quindi si adatta alla posizione del signor Pacciani oggi questo suo ricordo…
P.M.: Ha detto claudicante? Io non ho sentito…
A.B.: No claudicante…
P.M.: Ah ecco, no, no allora non facciamo domande… perché il signore non ha detto claudicante!
A.B.: Cos’ha detto prima scusi? Eh?
E.I.: Che ciò che mi è rimasto impresso è che aveva le gambe
A.B.: Però non l’ha… però gli è rimasto impresso, però non l’ha segnato questo.
P.M.: Le gambe arcuate ma non era claudicante!
A.B.: Ecco perché quello che invece le è rimasto impresso io glielo leggo, allora… è una sorta di contestazione… “Anche quando sui giornali sono comparse…” dunque… “Il dirigente della squadra mobile dottor Federico, dopo avermi consigliato di fare una relazione mi disse che mi avrebbe fatto chiamare per mostrarmi foto di guardoni nella zona di Tavarnelle ma ciò non è avvenuto io poi sono rimasto alla Digos fino al settembre ’91 e mai mi sono occupato di indagini.” eccetera “Anche quando sul giornale sono comparse le prime notizie, le prime foto del Pacciani quale indagato per i delitti del mostro non ho fatto mente locale per cercare di ricordare se il Pacciani, come è raffigurato sui giornali, poteva essere la persona che avevo visto io nel settembre ’85 di cui parlo nella mia relazione….” quindi lei nonostante tutto il clamore della gente non fa mente locale sul Pacciani, “…io non ho proprio mai fatto una simile associazione. Primo perché sui giornali, almeno così mi sembra, spesso si era parlato di persone di essere il mostro, diverse tra loro e poi scagionate e in secondo luogo perché la persona che vidi io è descritta nella mia relazione come corporatura più snella e appariva più alta rispetto alle foto del Pacciani pubblicate sui giornali.” Questo l’ha detto lei.
E.I.: Si l’ho detto io perché vedo delle foto in bianco e nero sul giornale non mi sembra… Poi non l’ho mai
A.B.: Però anche in bianco e nero ritraggono sempre le fattezze di una persona, lei dice qua, dice qua dopo due anni, addirittura dopo che è stato sentito dall’ispettore Lamperi che è l’indagatore numero uno, anzi numero due dopo il dottor Perugini, di questa vicenda, lei dice che la persona era più snella e appariva più alta rispetto alle foto del Pacciani.
E.I.: Di adesso.
P.M.: Di adesso, poi gli è stata mostrata una foto di dieci anni fa, ce l’ha detto.
E.I.: Le foto che ho visto adesso.
P.M.: Leggiamolo tutto..
A.B.: Lei non ha mai associato…
Avvocato Fioravanti: A mezzo busto!
A.B.: Io non ho proprio mai fatto una simile associazione tra Pacciani e quella persona che ha visto…
P.M.: Va letto per intero.
E.I.: Perché non ci pensavo.
A.B.: Io glielo do tutto così lo legge la Corte.
P.M.: Menomale.
A.B.: Ecco, poi lei ha detto un’altra cosa, che questo motorino che poteva… che era una Gilera, “…non perché avesse una particolare esperienza in motorino ma perché almeno così mi ricordo. Nel giardino della questura c’era un motorino sequestrato e mi sembra fosse un Gilera, ricordo anche che mentre stendevo la relazione io descrissi all’ispettore Mercaldo Domenico, che era con me alla Digos, lui mi disse che poteva essere un Gilera, il colore era sicuramente un azzurro celestino sbiadito.”
E.I.: Lo confermo, si.
A.B.: Lo conferma. Ohoo, ecco poi lei non… praticamente in questo verbale non dice assolutamente di Pacciani, cioè non ribadisce in questa dichiarazione che poteva essere quella persona il Pacciani ma dice che: “Ovviamente dovrei vedere delle foto più chiare e non delle fotocopie per essere più sicuro, debbo aggiungere però che la persona che vidi io quel giorno la guardai bene e ce l’ho abbastanza impresso in mente anche perché assomigliava sia ad un rappresentante che io conoscevo e che ora è morto…” muoian tutti “…sia perché assomigliava al padre di un collega anche lui morto” …anche questo…
E.I.: Si.
A.B.: “… ma è una fisionomia che comunque mi è rimasta impressa” quindi lei fa riferimento non tanto al Pacciani ma a questi due signori purtroppo, ormai, defunti che le ricordavano le fattezze di questa persona.
E.I.: Che somigliava al signor Pacciani.
A.B.: Somigliava al signor Pacciani?
E.I.: Si e avevano… cioè mi è… quello che mi è rimasto impresso è che appunto somigliasse a…
A.B.: Io produco questa documentazione.
Presidente: Cioè, scusi, somigliavano non al signor Pacciani, somigliavano alla persona...
E.I.: Al signore della foto, certo, che mi hanno detto…
P.M.: Si, chiedo che sia prodotta la copia con la foto che è stata mostrata. C’è la foto lì… Ecco, allora siccome l’originale contiene anche la foto mostrata al signore…
Presidente: Produciamo anche questa.
P.M.: …produco io quella originale con la foto originale e c’è anche la foto del motorino.
Presidente: Altre domande avvocato Bevacqua? No.
Segue...

martedì 19 luglio 2011

Edoardo Iacovacci - Deposizione del 06 giugno 1994 - Prima parte


Edoardo Iacovacci fu ascoltato il 6 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Bene, signori ci siamo? Ci siamo tutti? Perfetto. Allora possiamo proseguire, signor Pubblico Ministero chi abbiamo?
P.M.: Sentiamo Iacovacci Edoardo, Presidente.
Presidente: Iacovacci Edoardo. Buogiorno, si accomodi signor Iacovacci Antonio, per favore i testi voltati verso di me, quindi verso di noi, diciamo, si, senta consente le riprese televisive?
E.I.: No.
Presidente: No, benissimo, allora anche qui sapete come regolare gli obbiettivi. Per cortesia le sue generalità complete.
E.I.: Iacovacci Edoardo, xx.xx.xx, Amaseno, Frosinone
Presidente: Residente?
E.I.: Firenze, Via Xxxxx Xxxxxx, 39.
Presidente Via Xxxxx Xxxxxx, 39; vuol leggere quella formula per cortesia?
E.I.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto a mia conoscenza.
Presidente: Benissimo vuole cortesemente rispondere alle domande del Pubblico Ministero?
P.M.: Signor Iacovacci vuole spiegare alla Corte qual è la sua professione?
E.I.: Sono un poliziotto;
P.M.: Dove lavora ora?
E.I.: Attualmente all’ospedale militare.
P.M.: Prima dell’ospedale militare dove lavorava?
E.I.: Ho fatto servizio per undici anni all’ufficio Digos di Firenze.
P.M.: Ci vuol dire in che anni? Da quando a quando?
E.I.: Dal 1980 al 1991.
P.M.: In questo lasso di tempo ha mai fatto parte della squadra costituita appositamente per le indagini sul mostro?
E.I.: No.
P.M.: Lei mai. Lei però ha steso, le chiedo se è vero, una relazione in data 10 settembre ’85, diretta ai suoi superiori, è vero?
E.I.: Si questo è vero.
P.M.: Lei fece una relazione il 10 settembre ’85 ai suoi superiori della Digos?
E.I.: Si al dirigente, indirizzata al dirigente e per conoscenza all’allora dirigente della squadra mobile.
P.M.: E come mai? Cosa aveva visto? Cosa era successo? Cosa la indusse a scrivere questa relazione?
1.03.10
E.I.: Mi indusse l’omicidio… il duplice omicidio che era avvenuto agli Scopeti.
P.M.: Perché lei aveva visto qualcosa?
E.I.: Si ero stato lì la mattina, il sabato mattina, quindi essendo 10 che era martedì… lunedì 9, domenica 8, il 7, sabato mattina, sabato sette settembre verso le 10 e mezzo, credo…
P.M.: Cosa aveva fatto verso le 10 e mezzo?
E.I.: Verso le 10 e mezza stavo andando a San Casciano.
P.M.: Come?
E.I.: Con la mia macchina.
P.M.: Era solo?
E.I.: Si ero solo in macchina.
P.M.: Andava a San Casciano per motivi del suo servizio?
E.I.: No andavo a San Casciano per motivi personali.
P.M.: Quindi era libero dal servizio?
E.I.: Certo, si.
P.M.: Andava da qualcuno a San Casciano che non aveva niente a che fare con la sua attività?
E.I.: Si.
P.M.: Cose private?
E.I.: Si cose private.
P.M.: E cosa successe?
E.I.: Successe che siccome era molto presto anziché prendere la superstrada ho preso la via degli Scopeti…
P.M.: Che lei conosceva già?
E.I.: Si l’ho fatta altre volte perché…
P.M.: Sempre per questi motivi privati?
E.I.: Sempre per motivi privati, si mi piace la periferia di Firenze.
P.M.: Si e cosa avvenne?
E.I.: Mi sono fermato in questo piazzaletto, aiuola, non so come chiamarla per soddisfare un bisogno personale…
P.M.: Quale piazzaletto? Ci vuol dire quale?
E.I.: Un piazzaletto dove era posteggiata una Golf e davanti alla Golf era installata una tenda che era chiusa e probabilmente aveva delle persone dentro.
P.M.: Prego, vada avanti col racconto.
E.I.: Sicchè quando sono arrivato sul piazzaletto che è situato al di sopra della strada, bisogna… per arrivarci bisogna prendere un ciottolino sulla destra…
P.M.: Posso mostrare una foto aerea che da l’idea, Presidente, del luogo alla perfezione?
A.B.: Magari dopo!
P.M.: Si, ci sta parlando del piazzaletto, una via rialzata, così facciamo prima, perché poi ci indica qualcosa… E’ una foto presa dall’aereo, vediamo se… Ovviamente non so… non è fatta il giorno dopo l’omicidio, assolutamente, vuol vedere se le ricorda la zona o vista così non le dice niente?
E.I.: Sì il piazzaletto è quello lì.
P.M.: Prego, vada avanti col racconto così poi se le serve per indicare qualcosa lì c’è quella immagine vista dall’alto.
E.I.: Si in effetti il piazzale non è completamente aperto ma è diviso da un… da degli arbusti che sono bassi, non sono alti….
P.M.: Lei si fermò in quel piazzaletto lì?
E.I.: No ho fatto manovra e sono tornato giù.
P.M.: Ecco, vuole indicare allora lei dove si è… come si è posizionato? Ha fatto manovra con la macchina se non capisco male?
E.I.: Si ho fatto manovra con la macchina davanti la tenda e l’altra macchina che era posteggiata in fondo…
P.M.: Dove… Grosso modo dove si vede una macchina ora?
E.I.: È perfetto, si.
P.M.: Ecco, non è stata presa il giorno…
Presidente: Va bene, abbiamo capito.
P.M.: È successiva. Bene, lei ha fatto manovra lì dov’è quella macchina e poi?
E.I.: Si dov’è quella macchina e sono ritornato in giù verso la discesa.
P.M.: Dove c’è… sembra una persona lì?
E.I.: Si mi sono posteggiato in questo punto da quest’altra parte della strada, non sulla destra…
P.M.: Rispetto dov’è la persona dove si è posteggiato?
E.I.: Da quest’altro punto.
P.M.: Bene.
E.I.: Un pochino più in giù, si, all’incirca lì.
P.M.: C’è anche… sembra un po’ più un’apertura…
Presidente: Ecco, rispetto a quella persona però un po’ più verso la strada sulla sinistra.
P.M.: Dov’è ora la penna?
E.I.: Si…
P.M.: Grosso modo.
E.I.: Grosso modo lì si.
P.M.: Bene.
Presidente: A una ventina di metri dalla strada carrozzabile.
E.I.: Si
P.M.: E poi?
E.I.: E lì mi sono fermato a leggere il giornale perché ho visto che era ancora molto presto per andare a trovare questa persona che conosco.
P.M.: Lei aveva un appuntamento a San Casciano?
E.I.: No non avevo un appuntamento…
P.M.: Voleva andarlo a trovare.
E.I.: Volevo andarlo a trovare.
P.M.: Come mai era molto presto?
Presidente: Che ore erano?
E.I.: Avevo fatto già quella strada, ho detto prima, perché ero in anticipo, era molto presto perché volevo arrivare verso mezzogiorno…
P.M.: Oh ecco, benissimo.
E.I.: Mi sono fermato lì e mi sono messo a leggere il giornale e nel frattempo che io sostavo lì è sopraggiunta una macchina, una Lancia Delta di colore bianco, mi sembra di ricordare, con un ragazzo e una ragazza, anche loro sono andati sul piazzaletto e probabilmente sono riscesi perché hanno visto, anche loro, l’altra macchina che era lì parcheggiata.
P.M.: E se ne sono andati?
E.I.: E se ne sono andati via. Dopo poco arriva… sento arrivare un motorino che veniva da San Casciano in direzione Tavarnuzze/Firenze…
P.M.: Cioè? Vuole indicare su quella strada che direzione…
E.I.: Da destra…
P.M.: Allarghiamola, allarghiamola la foto, grazie, più larga, grazie.
E.I.: Dal lato destro andava verso sinistra.
P.M.: Bene.
E.I.:
P.M.: Il destro è San Casciano, sinistro è Firenze.
E.I.: Si.
Presidente: Andava in discesa.
E.I.: Andava in salita perché è proprio sul dosso l’inizio della stradetta…
Presidente: Andava verso dove?
E.I.: In giù, verso Firenze, Tavarnuzze.
P.M.: In quel punto lì c’è un piccolo dosso.
Presidente: Ho capito.
P.M.: E c’era questo motorino?
E.I.: Si, procedeva lentamente con una persona sopra e andava molto piano questo motorino e si guardava intorno questo individuo che era sui cinquant’anni, m’è sembrato di notare, sicchè quando è arrivato vicino al dosso che mi ha notato lì fermo, si è fermato e dal lato destro della strada che procedeva ha accostato il motorino verso sinistra all’inizio del vialotto e qui ha appoggiato il motorino vicino un albero e si è inoltrato nei cespugli.
P.M.: Può mostrarci grosso modo il punto dove ha fermato questo motorino?
E.I.: Un pochino più avanti ancora sulla sinistra
Presidente: Cioè dove cominciano i filari dei cipressi?
E.I.: Si.
Presidente: Al limitare della strada asfaltata?
E.I.: Prima dell’ingresso, si, del vialetto.
Presidente: Prima dell’ingresso del vialetto.
P.M.: Bene.
E.I.: Il motorino è rimasto… cioè… davanti ai miei occhi, quindi lo vedevo bene.
P.M.: Bene, poi?
E.I.: Si è inoltrato nella boscaglia…
P.M.: Questa boscaglia che vediamo qui?
E.I.: Si, in basso.
P.M.: Questa?
E.I.: Si all’incirca credo che abbia fatto quel percorso che mi ha indicato.
P.M.: Lei l’ha visto che percorreva la boscaglia?
E.I.: Si l’ho sentito… lo sentivo camminare.
P.M.: Bene.
E.I.: Lo sentivo muoversi non mi ha dato l’idea che era uno che aveva bisogno di soddisfare un bisogno fisico.
P.M.: Va bene.
E.I.: Perché innanzitutto non si sarebbe fermato dinanzi a me che c’era molto spazio e si è inoltrato… mi ha dato piuttosto l’idea che cercasse forse un mia compagna… probabile che fosse all’interno del cespuglio…
P.M.: Di una?
E.I.: Di una mia probabile compagna…
P.M.: Se c’era una coppia e era uscita un attimo…
E.I.: Mi ha dato quest’idea. Che fosse un guardone.
P.M.: Una sua impressione, vada avanti con cosa è successo.
E.I.: Mi ha dato questa impressione perché ha camminato per più di un quarto d’ora…
P.M.: Intorno a lei?
E.I.: Intorno a lei, nei dintorni…
P.M.: No a lei dico… Cosa ha fatto?
E.I.: All’interno sempre… non era visibile da me. Io sentivo il muoversi.
P.M.: Poi cosa ha fatto?
E.I.: Ehee l’ho sentito che arrivava quasi all’altezza del piazzaletto…
P.M.: Dov’era la tenda e la macchina.
E.I.: Dov’era la tenda e la macchina.
P.M.: L’ha visto?
E.I.: No non l’ho visto uscire fuori dalla boscaglia ma lo sentivo perché è una persona che mi ha infastidito in quanto era lì vicino a me, insomma…
P.M.: E cosa ha fatto quand’era al piazzaletto? O all’altezza del piazzaletto?
E.I.: All’altezza del piazzaletto è tornato indietro.
P.M.: È stato lì o se n’è venuto via subito?
E.I.: No, camminava molto lentamente, si muoveva molto lentamente, cioè, il tratto è breve quindi ci ha impiegato un quarto d’ora, penso, all’incirca.
P.M.: Quindi andava molto lento. Nel piazzaletto, scusi, non credo di aver capito, c’era qualcuno?
E.I.: Penso che all’interno della coppia (della tenda n.d.r.) ci fossero i due stranieri.
P.M.: All’interno della tenda.
E.I.: Della tenda si, ci fossero… ci fosse la coppia.
P.M.: Perché lei aveva sentito dei rumori? Come mai lo pensa?
E.I.: Lo penso perché c’era la tenda chiusa, c’erano, credo delle scarpe fuori o qualcosa…
P.M.: Bene, bene, benissimo, poi?
E.I.: E poi dopo che questo signore è tornato fuori ha ripreso il motorino e ha ripreso la strada, questa volta, da dove proveniva cioè verso San Casciano.
P.M.: È tornato nella stessa direzione…
E.I.: È tornato nella stessa direzione da dove venisse.
P.M.: Senta, di questo motorino ricorda qualcosa?
E.I.: Si era un motorino celeste…
P.M.: Di quelli senza targa?
E.I.: Di quelli senza targa che io nella relazione ho scritto fosse un Gilera però non è che…
P.M.: Come mai scrisse Gilera?
E.I.: Perché avevo visto dei motorini uguali che erano lì in Questura, sequestrati credo, che avevano all’incirca la stessa forma.
P.M.: Erano di marca Gilera…
E.I.: Io non… si qualcuno marca Gilera, forse Beta ma non è che li ho guardati molto… cioè che ci ho fatto molto caso e che me ne intenda di marche di motorini…
P.M.: Ricorda se aveva un particolare tipo di serbatoio?
E.I.: Si aveva questo serbatoio che va dal manubrio ai pedali del motorino, una forma a goccia…
P.M.: Ricorda se aveva un colore che a lei è rimasto impresso?
E.I.: Celeste.
P.M.: Senta una cosa e la persona ebbe modo, lei ci ha detto le sembrò uno di 50 anni, ebbe modo di vederlo meglio o entrò subito nella boscaglia e non…
E.I.: No, no l’ho visto bene perché ci siamo anche guardati prima che lui entrasse nella boscaglia.
P.M.: Può descrivercelo meglio come lo vide allora o ha difficoltà nel ricordo?
E.I.: No me lo ricordo abbastanza perché lo guardato anche perché credevo fosse una persona di mia conoscenza in quanto somigliava a due persone che io conosco.
P.M.: Allora data questa somiglianza ce la può raccontare la fisionomia?
E.I.: La fisionomia è di un uomo… altezza 1 e 70, mi sembra, capelli brizzolati pettinati all’indietro e quello che ho notato lui aveva una camicia chiara a quadroni… a quadrettini, un pantalone blu mi ricordo e aveva questo stomaco prominente e della gambe abbastanza torte che si notavano, sono le cose che mi sono rimaste più impresse.
P.M.: Un po’ arcuate?
E.I.: Si arcuate.
P.M.: Torte verso l’esterno.
E.I.: Si.
P.M.: Le è stata mostrata poi qualche fotografia dalla Polizia, sia di motorini che di… dai suoi colleghi a questo punto…
E.I.: Si dai miei colleghi mi è stata mostrata quando appunto parlai col fatto con l’ispettore…
P.M.: Gliene parlò lei? Perché lei di questa relazione non ha mai più saputo niente…
E.I.: No non ne ho mai saputo nulla.
P.M.: E poi ne ha parlato, diceva, con l’ispettore chi?
E.I.: Con l’ispettore Lamperi.
P.M.: Quando e come mai si è fatto avanti lei…
E.I.: Nell’ottobre/novembre scorso è capitato che facevo un corso di aggiornamento e abbiamo parlato anche di questi omicidi.
P.M.: E della relazione che lei aveva fatto.
E.I.: E della relazione che io avevo fatto e l’ispettore mi ha detto che non ne sapeva nulla e che siamo scesi a cercarla e non l’ha mai trovata, mi ha mostrato una foto di questo signore…
P.M.: Di quale signore?
E.I.: Di questo signore che avevo visto e che… il signor Pacciani mi ha mostrato.
P.M.: Una foto del signor Pacciani le ha mostrato e lei cosa gli ha detto all’ispettore Lamperi?
E.I.: E io gli ho detto che l’uomo assomigliava a questo signore, mi ha mostrato una foto in cui questo signor Pacciani è circondato da altre persone, credo una festa.
P.M.: È la foto della festa dell’uva dell’83. Quindi una foto di una diecina d’anni fa.
E.I.: Si.
P.M.: E lei ha detto all’ispettore Lamperi: come fisionomia assomiglia a quello che vidi io
E.I.: Si
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
Segue...