mercoledì 8 giugno 2011

Gianpaolo Cairoli - Deposizione del 01 giugno 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.
Presidente: Avvocato Bevacqua.
A.B.: Grazie. Signor Cairoli che lavoro fa lei?
G.C.:Io ho fatto l’agente di commercio fino ad adesso e adesso stiamo facendo una nuova attività…
A.B.: Non mi interessa, chiedo scusa. Senta da quanto tempo lei abita, perché credo che lei sia nato a Milano…
G.C.:Si, si.
A.B.: da quanto tempo lei abita là in quella zona?
G.C.:Dunque dal ’73, son circa quindici anni.
A.B.: ’73.
A.B.: Ho comprato nel ’73 la casa e ci ho vissuto… adesso sono quindici anni che abito qui
A.B.: Quindici anni quindi a ritroso siamo nel ’79?
G.C.:Ecco, grosso modo.
A.B.: Senta lei passa di lì, c’è questa capanna dove si fermano tanta gente, cacciatori parlano…
G.C.:Adesso molto meno perché lui essendo malato…
A.B.: In quell’occasione…
G.C.:C’è sempre stata gente.
A.B.: E quindi parlavano, io ne ho sparati tanti, la lepre, il fagiano, le tortore eh?
G.C.:Si, i discorsi di cacciatore
A.B.: Quindi è un discorso che lei ha sentito fare fra questo signore e quest’altro che non conosce, parlavano fra di loro?
G.C.:Si stavano parlando ma quando sono sceso…
A.B.: Arriva lei e continuano a parlare
G.C.:Continuano a parlare tranquillamente
A.B.: … di questa questione…
G.C.:Esatto.
A.B.: Ohoo ecco, però pare che questo signor Bruni non ha precisato quando ha visto, se l’ha mai vista questa pistola, ha detto che lui l’aveva però non dice, non ha mai detto, lei non l’ha mai sentito vero?
G.C.:No.
A.B.: Quando l’ha vista il Bruni, se l’ha vista, lui diceva che l’aveva?
G.C.:No il Bruni in quel momento lì diceva che l’aveva vista la pistola anche perché avendo una pistola come la sua l’aveva riconosciuta benissimo come Beretta.
A.B.: L’aveva riconosciuta?
G.C.:Si, si, si.
A.B.: Senta e si ricorda se può datare, se lui ha fatto un discorso di questo tipo, sul piano cronologico, quando lui aveva visto questa pistola?
G.C.:No.
A.B.: Non lo sa.
G.C.:Non me lo ricordo.
A.B.: Lei l’ha vista la pistola del Bruni?
G.C.:Del Bruni si, si.
A.B.: Che ce l’aveva là addosso?
G.C.:Ce l’ha sempre addosso si.
A.B.: Lui ce l’ha ancora addosso?
G.C.:No adesso l’ha consegnata, mi pare, ormai è anziano.
A.B.: Ecco ma in quell’occasione ce l’aveva?
G.C.:In quell’occasione lì non me lo ricordo.
A.B.: Non se lo ricorda. Comunque non precisò il Bruni quando l’aveva vista questa pistola?
G.C.:L’ha precisato ma non me lo ricordo e mi dispiace, direi una stupidaggine.
A.B.: Ecco quindi non disse, disse che la mia è stata visitata, è stata provata e la sua no ma non sa per quale motivo?
G.C.:Forse era come battuta, l’ha detto, secondo me. Non lo sa assolutamente.
A.B.: Non lo sapeva.
G.C.:Sicuramente no.
A.B.: Cioè diceva che sicuramente non l’aveva presentata, il Pacciani, ma non sapeva, non si spiegava il motivo?
G.C.:No. Non era proprio così, diciamo che come battuta ha detto: Sicuramente Pacciani non l’avrà consegnata se per caso fosse veramente così.
A.B.: Ah se per caso fosse vero quello che diceva lui sicuramente il Pacciani… quindi ci aveva una riserva mentale nei confronti del Pacciani evidentemente, no?
G.C.:Mah, mi sembra abbastanza logico.
A.B.: Se dice: “sicuramente non l’avrebbe presentata” non l’avrà presentata evidentemente non aveva gran fiducia nel Pacciani.
G.C.:Ah senz’altro.
A.B.: Ohooo, quindi parlava del Pacciani come di persona… cioè non benevolmente nei confronti del Pacciani.
G.C.:Ah quello senz’altro no.
A.B.: Quindi non parlava benevolmente nei confronti del Pacciani, quindi si vedeva già da questo discorso che Pacciani non gli era simpatico, fra virgolette.
G.C.:Certo.
A.B.: Oh, grazie.
G.C.:Prego.
P.M.: Mi scusi eh, solo per vedere se ho capito bene, il signor Bruni comunque diceva: Io ho una pistola calibro 22, Beretta, e anche il Pacciani ne ha una uguale a questa, l’ho vista io.
G.C.:Si esatto.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Parlava, il Bruni, di una pistola calibro 22 che lui aveva o aveva avuto a suo tempo?
G.C.:Scusi se il Pacciani o il Bruni? Non ho capito.
Presidente: No, se il Bruni parlava di una pistola calibro 22 che aveva tutt’ora
G.C.:Si, si ma la pistola del Pacciani, di questo Bruni ce l’ha sempre avuta, non so, l’avrà consegnata forse adesso.
Presidente: Ecco. Senta e con riferimento a quella analoga che avrebbe avuto secondo il Bruni il Pacciani ma il Bruni ne parlava come di una detenzione, da parte del Pacciani, legale o illegale?
G.C.:Questo non glielo posso dire.
Presidente: Il consigliere Polvani le fa una domanda.
Polvani: E’ la stessa di prima. Il Bruni le accennò dei contrasti avuti col Pacciani?
G.C.:Io non le ho mai sentite.
Polvani: Non le ha mai sentite.
G.C.:Cioè in quel momento lì il discorso era questo poi io sono andato via non è che m’interessasse più di tanto.
Polvani: Bene grazie.
G.C.:Prego.
Avvocato Bevacqua: Mi scusi consigliere Polvani lei ribadisce… posso domandare? Lei ribadisce che il discorso nei riguardi, l’ha detto prima, del Pacciani non era un discorso benevolo.
G.C.:Mi scusi, non è un discorso?
A.B.: Cioè dimostrava di avere una certa animosità nei confronti del Pacciani, non era benevolo, l’ha detto prima lei.
P.M.: Animosità…
G.C.:Io non credo…
P.M.: Non credo perchè non l’ha detto.
A.B.: Si può sentire cos’ha detto prima, scusi?
Presidente: Mah, glielo facciamo precisare avvocato
A.B.: Allora basta.
Presidente: Di avercela insomma, di avercela con Pacciani, oppure dimostrava semplicemente…
G.C.:Ecco si a quel punto lì se era veramente lui figuriamoci se uno va a depositare la pistola.
P.M.: Ohooo, ecco cos’ha detto.
Presidente: Se era il responsabile degli omicidi figuriamoci se lui va a consegnare la pistola, il senso mi sembrava
P.M.: Così aveva detto.
A.B.: Veramente… va be’ poi si sentirà…
Presidente: Avvocato vogliamo sentirlo subito? Glielo abbiamo fatto precisare.
G.C.:Ho sbagliato prima, al limite, ma questo voglio dire io.
Presidente: Può andare il signore?
P.M.: Si, nessuna domanda grazie.
Presidente: Grazie, può andare, buongiorno.
Presidente: Proseguiamo signor Pubblico Ministero, chi abbaimo?
P.M.: Si Presidente
A.B.: Ecco Presidente ma su questo punto che si fa? Mi perdoni.
Presidente: Avvocato voi potete contro dedurre prove…
A.B.: No, questo è un teste, questi sono testi che non dicono nulla…
Presidente: Che non dicono nulla
A.B.: No, mi perdoni.
Presidente: C’è naturalmente il teste di riferimento, credo…
A.B.: Quindi io non lo so, teste di riferimento cosa…
P.M.: Dunque io ho fatto notare alla Corte come ho già negli atti un nome e un cognome. Ho incaricato la polizia giudiziaria di identificare completamente questo signore, di verificare lo stato di salute, di vedere innanzitutto se la persona che ha consegnato quella pistola, di Dicomano, è questo qui che fa questo lavoro, nel caso in cui collimasse chiederò alla Corte di sentire questo signore, prima io cos’è che devo fare? Prima verifico, io l’unica verifica che ho potuto fare è quella nelle carte, non credo che in questa fase del processo, molto sinceramente, il P.M. abbia poteri diversi, quindi io ritengo di non avere nessun titolo per sentire questo signore, delego e ho già delegato la Polizia giudiziaria perché lo contatti per vedere se è lui che ha consegnato quella pistola, come sta, se è possibile convocarlo qua, sennò chiederò alla Corte che è tutto l’interesse del P.M sentire questa persona qualunque cosa il signor Bruni venga a dire.
Presidente: le condizioni di salute, vediamo se è possibile farlo venire qui sennò vuol dire che andremo in Mugello, l’avvocato Bevacqua ci farà da guida.

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