mercoledì 4 maggio 2011

Luca Iandelli - Deposizione del 31 maggio 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte

Presidente: Signori avvocati di parte civile? Cerchiamo di far le domande in un’unica soluzione, senza ritornarci poi.
Avvocato Santoni Franchetti: La prima domanda è questa: vorrei una spiegazione sul luogo dove lei stava facendo l’amore con la sua compagna, cioè se ce lo può spiegare, è lontano o vicino alla strada principale? Ci possono essere anche altre macchine vicino alla vostra? Delucidazioni di questo genere. Io non l’ho visto, non so dov’è…
L.I.: Mah, era in prossimità della strada… non so se comunale o provinciale che porta da San Casciano a Spedaletto, S.Andrea in Percussina, in merito alle auto non è che non l’ho viste non ci ho fatto proprio caso.
A.S.: A venti/trenta metri dalla strada? E’ più lontano? Cinquecento? Un chilometro?
L.I.: No, no saranno… in linea d’aria vicinissimo, venti metri.
A.S.: Si può vedere la macchina dove lei stava dalla strada principale?
L.I.: Penso di si.
A.S.: Lei pensa di si, era possibile vederla dalla strada principale.
L.I.: Scorgerla senz’altro.
A.S.: La ringrazio. Nella piazzola dove lei stava c’era posto anche per altre macchine, eventualmente, di coppiette? O era soltanto posto per una?
L.I.: No è un parcheggio enorme.
A.S.: Quindi quante ne possono venire a far l’amore… Parecchie macchine in teoria…
L.I.: Anche senza fare all’amore.
A.S.: Chiaramente, trenta/cinquanta metri possibilissimo…
L.I.: Ma ce ne starà tranquillamente, è un parcheggio enorme insomma.
A.S.: La ringrazio, un’altra domanda, una delucidazione anche questa, lei ha detto di veder arrivare questa persona con una pistola in mano, esatto?
L.I.: No non l’ho vista arrivare.
A.S.: L’ha vista, a un certo punto ha visto la pistola però…
L.I.: Si.
A.S.: Ora se ho capito bene, lei ha detto: ho anche cercato di scacciarlo con le mani.
L.I.: Mhmm, si.
A.S.: Lei non ha avuto paura della pistola? Prima di scappare…
L.I.: Ho avuto tanta paura.
A.S.: Lei ha avuto tanta paura però ha cercato di scacciarlo con le mani?
L.I.: Si ma non la pistola, lui!
Presidente: Avvocato la pistola un ce l’aveva lui, quindi con cosa lo scacciava?
A.S.: E’ quello che non ho capito, cioè lui vede una persona arrivare con la pi… non arrivare, vede la pistola al finestrino e se ho ben capito dice: io cercai di mandarlo via con le mani, è vero?
L.I.: Ho tirato dei pugni del vetro ma è stato l’impulso della paura probabilmente…
A.S.: Ho capito.
L.I.: Non avendo un’altra pistola ecco…
A.S.: Certamente lei non aveva una pistola pensavo che prima uno, l’istinto fosse di scappare invece lei ha cercato con dei pugni sul finestrino di allontanare questa pistola, se ho capito bene.
L.I.: Si.
A.S.: La ringrazio nessun’altra domanda.
Presidente: Avvocato Pellegrini.
A.P.: La persona che impugnava la pistola e che le procurò tutta questa paura di che colore aveva i capelli?
L.I.: Poteva… Senz’altro chiari, senz’altro chiari, anche la carnagione.
A.P.: Che vuol dire?
L.I.: Vuol dire che non era sicuramente una persona con carnagione olivastra, con capelli scuri.
A.P.: lei durante l’interrogatorio ha detto che aveva i capelli bianchi.
L.I.: Si.
A.P.: Conferma? Non biondi, bianchi.
L.I.: Poteva averli come lei. Lei consideri che ero nel buio quindi potevano…
A.P.: Tanto nell’84 non li avevo bianchi quindi non c’è problema.
A.B.: Grigi.
Presidente: Siamo nell’86.
A.P.: Ecco, appunto a questo proposito…
Presidente: Brizzolati.
A.P.:…il signor Iandelli ci vorrà precisare meglio il periodo? Lei con che macchina era quella volta? Che tipo di macchina?
L.I.: Avevo un Passat bianco familiare.
A.P.: Quando l’ha venduto?
L.I.: Guardi questo io non me lo ricordo però alla stazione dei carabinieri gli ho notificato tutto, targa e periodo, perché non mi ricordo nemmeno il periodo sinceramente.
A.P.: Lei ha dichiarato di averlo venduto nell’85.
L.I.: Io non ho dichiarato, io ho detto ai carabinieri…
A.P.: Lei ha dichiarato, glielo garantisco.
L.I.: …ho fatto il passaggio… la voltura senz’altro… il periodo non lo ricordo, sicuramente, in linea di massima si ma… ’85,’84,’86…
A.P.: Le contesto che lei ha, in precedenti deposizioni, dichiarato, collocato quest’episodio nell’84, non nell’86, ricordando di aver venduto l’auto nell’85 e quindi di non averla potuto…
L.I.: Questo io anche in sede di… quando fui chiamato alla stazione dei carabinieri di San Casciano mi fu chiesta questa domanda e io notificai, il giorno dopo, l’atto di vendita, non ricordandomelo nel momento.
A.P.: In quella stessa occasione, cioè ai carabinieri di San Casciano, lei ha detto di aver riconosciuto, o creduto di riconoscere il guardone, perché certamente di un guardone si trattava, in una o l’altra persona di cui ha fatto i cognomi. Quali sono i cognomi che lei fece in quell’occasione?
L.I.: No guardi, io non li ho fatti i cognomi, sono stati fatti dal maresciallo Minoliti che mi disse: potrebbero essere questi due? Io ho insistito a dire, ho chiesto che mettessero a verbale che per me potevano essere benissimo loro però non li ho riconosciuti, né l’uno né l’altro.
A.P.: Allora le leggo quello che lei ha dichiarato…
A.B.: E quello che ha firmato.
A.P.: Quello che ha firmato e quello che ha dichiarato, qui risulta dichiarato da lei non introdotto da domanda del maresciallo: “Dopo essermi allontanato, quindi al sicuro, ricordo di aver fatto mente locale a quello che mi era capitato e posso affermare che la considerazione che feci era quella che il guardone con la pistola si poteva, a mio avviso ma non posso giurarlo, essere o il Pucci o il Pacciani."
L.I.: Questi due nomi furono suggeriti dal maresciallo Minoliti ma come poteva essere Pucci, Pacciani poteva essere chiunque volesse, io non l’ho mai riconosciuto. Poteva essere il migliore amico, un familiare, qualsiasi persona.
A.P.: E successivamente all’episodio incontrando qualcuno per la strada lei gli è venuto, si è raffigurato che poteva essere la persona che la sera prima o qualche sera prima le aveva causato tanta paura? Incontrandolo nel suo paese o in zone limitrofe?
L.I.: No. Io penso che questo equivoco sia nato da le discussioni… posso andare avanti?
P.M.: Prego, prego.
L.I.: Sia nato, come nel caso del Caioli dalle discussioni che viene fatto in merito a questa storia del mostro, preso una posizione di parte ma non mai dire di aver visto… si conosciuto il Pacciani ma mai visto in tal posto.
A.P.: Grazie.
Presidente: Avvocato Colao.
A.C.: Prego, lei ebbe modo di apprezzare la corporatura del soggetto che si presentò sui finestrini col viso schiacciato al finestrino di guida?
L.I.: No, sicuramente era… No, la mano era molto robusta però ecco…
A.C.: La mano era robusta.
L.I.: Si, perché fasciava abbastanza.
A.C.: I capelli erano bianchi, lo ha già detto ma io le contesto che nel verbale lei disse: “Ricordo che la persona era di corporatura robusta” può ricordare meglio? Sa, ci rendiamo conto che ora possa essere in uno stato di apprensione e che lì naturalmente di paura ne doveva avere tanta…
L.I.: Molta.
A.C.: Quindi deve scusare se magari anche insistiamo però questo è per la verità, il processo ha questo scopo e se lei ci pensa un attimino, ha detto che la mano era già robusta…
L.I.: In virtù di questa mano che era molto… insomma abbastanza grossa, senz’altro… i diti erano piuttosto massicci.
A.C.: Ecco, quale mano? Quella che impugnava la pistola o quella fasciata?
L.I.: La destra.
A.C.: La destra?
L.I.: La destra, la mano che impugnava la pistola.
A.C.: La mano che impugnava la pistola. E lei ha detto si ricorda la canna?
L.I.: Ho visto, ho distinto che era una canna di pistola senz’altro.
A.C.: ma se ci pensa un attimino può essere di forma lunga? La canna?
A.B.: Non suggerisca le domande, lei domandi che canna era.
Presidente: Che forma era?
L.I.: Lunga, lunga non era.
A.C.: E’ una domanda.
L.I.: Usciva tanto dalla mano, guardi, così. Un’otto/dieci centimetri.
A.C.: La ritiene lunga così o corta?
L.I.: Una canna media, credo via, non lo so, tanto così guardi.
A.C.: Le due dita.
L.I.: Poco meno.
A.C.: Grazie. Senta un’ultima cosa, lei si era recato altre volte sulla piazzola?
L.I.: Si, altre volte si.
A.C.: Eh… diciamo, non gli erano accaduti mai episodi del genere?
L.I.: Nella piazzola no.
A.C.: Quindi, cioè lei riteneva che la piazzola fosse sicura o no? Come dice l’avvocato Bevacqua, giustamente.
L.I.: No, più che altro reputavo che non essendo…
A.C.: Per potere stare lì in atteggiamento amoroso.
L.I.: Mah, più che altro reputavo che essendo un grande piazzale, non essendo frequentato potesse essere un posto tranquillo.
A.C.: Ecco, scusi si era appartato accanto ad una siepe?
L.I.: No, proprio nel centro, quasi nel centro.
A.C.: E c’erano siepi intorno?
L.I.: No.
A.C.: E altre macchine?
L.I.: Perimetralmente… no, perimetralmente c’era una siepe però eravamo distanti da questa siepe, eravamo quasi nel centro.
A.C.: Se lei fosse stato ulteriormente aggredito sarebbe stato sentito… sarebbero state sentite le sue grida di aiuto?
L.I.: Da chi? Da altre persone?
A.C.: Non so, da altre persone.
L.I.: No perché non c’è abitazioni troppo vicine.
A.C.: Scusi, il soggetto che si presentò avanti… voi eravate in atteggiamento amoroso avanzato?
L.I.: No
A.C.: O vi ricomponevate perché l’azione amorosa era finita? Scusi sa, son domande… mi rendo conto sono un po’ scabrose però… Eravate diciamo in atteggiamento di chi si ricompone?
L.I.: Diciamo di si.
A.C.: Capisco. Quindi lei era già abbastanza vigile?
L.I.: No. Io sono stato attirato da questo tubo metallico che urtava questo vetro, non ero vigile, ero…
A.C.: Questa persona che comparve le dette l’impressione di essere in stato di eccitazione?
L.I.: No.
A.C.: Quanto meno questa persona era eccitato?
L.I.: Nhnn, lei pensi che era difficile distinguerlo, quello che faceva, quello che non faceva, mi dette l’impressione che lui era lì non da un secondo ecco, da qualche minuto perché il vetro era sbrinato probabilmente dal suo respiro.
A.C.: E il fatto che non si mosse subito…
L.I.: Chi?
A.C.: A cosa lo ricollega? Il fatto che questa persona dopo che lei, col pugno, naturalmente, non avendo altro, si oppose e che questo rimase ancora lì, a che cosa lo ricollega?
L.I.: Posso presumere che lui poteva pensare che io partendo con l’auto potessi rincorrerlo, ecco… Penso che sia stato questo il motivo, presumo.
A.C.: Grazie, non ho altre domande.
L.I.: Prego
Presidente: Avvocato Capanni.
A.Ca.: Signor Iandelli lei è in grado di distinguere una pistola automatica da una a tamburo?
L.I.: Si.
A.Ca.: Era una pistola automatica o a tamburo?
L.I.: Ripeto, si scorgeva solo la canna. Una pistola a tamburo da una automatica la distinguo ma quella no perché era coperta, vedevo solo la canna.
A.Ca.: Bene, grazie, basta così.
Presidente: Avvocato Santoni.
A.S.: Proprio su questa canna è la mia domanda, lei prima ha fatto, con le mani, ha indicato la lunghezza della stessa, ci può sempre dire, nello stesso modo, quanto era grande questa canna? Più o meno, se se lo ricorda.
L.I.: Mi sembra come una pistola dell’arma.
Presidente: Quelle son pistole grosse… Gliene volete mostrare una per favore? Sono grosse pistole.
-Ora parte un colpo e siamo a posto.
L.I.: Si questa è abbastanza grande rispetto a quella.
Presidente: Questo è un pistolone.
L.I.: Questa è abbastanza grande rispetto a quella che ho visto.
A.S.: Era un po’ più piccola.
Presidente: Quindi era più piccola…
L.I.: Si.
Presidente: Di una di quelle Beretta in dotazione ai carabinieri, più piccola, questa è una pistola che certamente…
L.I.: Senz’altro più piccola di quella.
Presidente: Molto più piccola di quella, questa è una pistola molto grossa indubbiamente, però ecco mi dica, posso intervenire?
A.S.: Ceerto Presidente, ci macherebbe.
Presidente: Ma, diciamo, la sagoma della canna che sporgeva era come quella? Come la pistola in dotazione ai carabinieri? Più piccola, d’accordo.
L.I.: Si, più o meno.
Presidente: Non era una canna cilindrica?
L.I.: No.
A.S.: Era questo che volevamo sapere. Un’altra domanda che però è una precisazione, lei parla, quindi è una contestazione, nel verbale del 28 ottobre del ’92, di una mano molto grande, per le grande è sinonimo di robusto oppure s’è confuso oggi? Ha detto il giusto allora?
L.I.: L’uno e l’altro.
A.S.: L’uno e l’altro quindi era grande e robusta questa mano.
L.I.: Si.
A.S.: Un’altra cosa che non ho capito, in questo interrogatorio parla dell’84 come data in cui viene ubicato il fatto, va bene? Oggi m’è sembrato di capire si parla dell’86, ho capito male io oppure…
L.I.: Domanda a me?
A.S.: Certo.
L.I.: Io le date, guardi, non me le ricordo, sinceramente, non vorrei dirle una cosa per un’altra. Nel periodo in cui io avevo quest’auto. Quest’auto l’ho avuta intorno all’84/’85, però il periodo…. Questo è il periodo.
A.S.: ‘84/’86.
L.I.: La data di acquisto e di vendita ci si accerta tramite documenti…
A.S.: Ecco, quindi lei va con la sua ragazza proprio nel momento in cui il cosiddetto mostro sta colpendo, avevate pensato quando siete andati in quel posto una preoccupazione, una paura, cioè che fosse un posto particolarmente sicuro e tranquillo o no? Oppure non ci pensavate nemmeno?
L.I.: Si ci si pensava però…
A.S.: Non avevate preso precauzioni…
L.I.: Prego?
A.S.: Non avevate preso precauzioni particolari?
L.I.: No. Precauzione era quella di pensare di essere in un posto dove non c’era ambienti che potevano occultare persone, ecco essendo in un piazzale si presumeva di essere tranquilli.
A.S.: La ringrazio, nessun'altra domanda Presidente.

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