martedì 31 maggio 2011

Emanuela Consigli - Deposizione del 01 giugno 1994

 
Emanuela Consigli fu ascoltata il primo giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni. 
 
Presidente: Vuole rispondere per cortesia alle domande del Pubblico Ministero?
E.C.: Certo.
P.M.: Presidente, la mia domanda è unica, io non ho in realtà grandi domande da fare alla signora, vorrei che la signora spiegasse perché quando si è presentata al Pubblico Ministero e cosa ha riferito.
E.C.: Va bene, niente, io ho saputo tramite, lo chiamo mio marito ma non siamo sposati, conviviamo da quindici anni, mi raccontò che il signor Bruni Gino che è un guardiacaccia, uno che riguarda la riserva dove abitiamo che aveva raccontato, casualmente si era fermato a parlare…
A.B.: Mi oppongo è un teste di riferimento, la signora racconta quello che gli ha raccontato il marito, sentiamo il marito.
Presidente: Va be’ sentiamo il marito e poi sentire la moglie… avvocato!
P.M.: Mi sembra… Siccome la signora si è presentata per prima… Era… Più lineare di così!
Presidente: Non perdiamo tempo, la sostanza non muta, capito? Prego signora.
P.M.: C’è vero suo marito? O il signor Cairoli?
E.C.: Si, si.
A.B.: Teste di riferimento di uno che ha…
P.M.: Si sono presentati insieme.
Presidente: Va bene avvocato via…
A.B.: Va bene.
Presidente: Non formalizziamoci per così poco. Narri i fatti, semplicemente.
E.C.: Si, si era fermato a parlare con il signor Bruni perché ha una baracca lì vicino dove abitiamo noi e quando è arrivato lì c’era anche un altro signore e stavano discutendo del signor Pacciani e diceva che gli aveva raccontato il delitto della… dell’amante della fidanzata e che faceva questo racconto non come se avesse ucciso un uomo ma come se parlasse d’aver ucciso un capretto. Dopo di che aveva detto, il signor Bruni, che aveva visto la pistola del signor Pacciani e che era una calibro 22, Berretta, come la sua, perché anche lui aveva questa pistola perciò l’aveva riconosciuta ed era sicuro insomma…
Presidente: Perché anche lui aveva una Beretta calibro 22?
E.C.: Signor Bruni si, aveva una Berretta, io non m’intendo di armi, l’ho vista più d’una volta però per me può essere una pistola uguale all’altra mentre lui ha fatto questa affermazione che il signor Pacciani aveva questa calibro 22 Berretta, uguale alla sua.
P.M.: Disse qualcosa, il signor Bruni, circa la sua calibro 22?
E.C.: Si in quell’occasione disse…
A.B.: Presidente mi scusi, mi perdoni, mi pare che le regole si stiano… La signora sta parlando di cose riferite dal marito…
Presidente: Le domandiamo al marito.
P.M.: Bene, bene
A.B.: Mi scusi Presidente.
P.M.: Senz’altro, giustissimo.
Presidente: Sennò facciamo ripetere due volte…
P.M.: Si, si allora facciamo così, suo marito o il signor Cairoli le disse chi era presente a questo colloquio che sembra…
E.C.: Non si ricorda chi era la persona…
P.M.: Così le ha detto lui?
E.C.: Si.
P.M.: Bene, io non ho domande Presidente.
Presidente: Signori avvocati di parte civile avete domande? Signori avvocati della difesa avete domande?
A.B.: Volevo sapere, signora o signorina, lei che lavoro fa?
E.C.: Io sono… Ho fatto l’agente di commercio fino a poco tempo fa adesso lavoro… ho un’azienda che sta per iniziare la produzione di apparecchi per l’illuminazione in elettronica.
A.B.: Anche per refrigerazione?
E.C.: Come?
A.B.: Anche per refrigerazione?
E.C.: No.
Presidente: Magari!
A.B.: Senta signora lei quando… ricorda quando suo marito, a quando suo marito fa risalire questo fatto?
E.C.: Non ricordo esattamente, diciamo che… sicuramente più di un anno però possono essere due anni, due anni e mezzo, non ricordo.
A.B.: E quando gliel’avrebbe raccontato suo marito?
E.C.: A me l’ha raccontato subito, lo stesso giorno che è venuto a saperlo.
A.B.: Ecco, come mai è venuto soltanto ora l’idea…
E.C.: Non pensavamo fosse importante, è stata una decisione…
A.B.: Chi gliel’ha fatto pensare che non fosse importante?
E.C.: Sono stata io, una settimana fa, che questa cosa mi era rimasta sempre impresso, di questa calibro 22, però pensavo che i magistrati sapessero di questa cosa come la dovevo sapere io, per sentito dire, loro ne fossero certi, poi invece ultimamente ascoltando la televisione ho detto: Ma forse non lo sanno; ho avuto questa impressione tant’è vero che ho chiamato l’avvocato Bianco e l’ho chiesto a lui, gli ho chiesto: ma i magistrati sanno che qualcuno ha visto questa pistola? E l’avvocato Bianco ha detto: Non lo sanno comunque se sei disposta a venire… Io si, io non ho nessun problema, devo sentire mio marito perché lui non sapevo se… Insomma è una decisione… Ci hanno chiamato, ci ha detto se potevo andare e io ben volentieri… perché…
A.B.: Senta signora da quanto tempo lei, lei o suo marito, conosce Bruni?
E.C.: Bruni io lo conosco da tanti anni perché sono nata in questo paese, lui è tanti anni che lavora lì, mio marito lo conosce dal ’73 quando ha acquistato, suo padre ha acquistato questo podere, questa casa e il signor Bruni ha sempre fatto dei lavori perciò l’abbiamo sempre visto quotidianamente una, due, tre volte al giorno.
A.B.: Quindi dal ’73.
E.C.: Dal ’73 mio marito io magari prima abitavo su a Alliano che è un paesino a un chilometro però insomma, Bruni ho sempre avuto occasione di vederlo perché essendo il guardiacaccia della riserva capitava spesso.
A.B.: Senta lei ha detto che ha visto questa persona che parlava col signor Bruni altre volte…
E.C.: No, no io non l’ho vista.
A.B.: L’ha visto suo marito?
E.C.: No, non si ricorda, potrebbe dire delle cose, fare associazioni d’idee perché, vede, la baracca del signor Bruni si trova sulla strada che dalla strada consorziale porta poi a casa nostra, è una deviazione della strada consorziale e quando passiamo di lì c’è sempre il signor Bruni… c’era perché adesso non sta molto bene, perciò non viene molto spesso, però diciamo che c’è sempre qualcuno a quella baracca, è un ritrovo di molti cacciatori, di tutti quelli che seguono la riserva perciò possiamo fare… non io ma mio marito potrebbe fare un abbinamento di una persona diversa in quel momento proprio perché tutti i giorni…
Presidente: Allora avvocato chiediamolo al marito!
A.B.: Si, no, no, le domando siccome questo è un luogo di ritrovo di questi cacciatori, parlano di tutto no?
E.C.: Certo.
A.B.: Parlano di quanti fagiani hanno ammazzato, magari ne hanno ammazzati due e ne hanno ammazzati 50, no?
E.C.: Si, si.
A.B.: Ecco, quindi parlano un po’ di tutto?
E.C.: Certo.
A.B.: E anche il signor Bruni parlava di tutto?
E.C.: Beh, non è che…
A.B.: Non parlava lui?
E.C.: Si ma con noi…
A.B.: Basta, parlava anche lui, basta, grazie, ha già parlato.
P.M.: Proviamo in altro modo, per quello che lo conosce lei, se lo conosce personalmente, io non ho capito… Si..
E.C.: Certo, certo.
P.M.: Il signor Bruni è una persona attendibile?
E.C.: Certo.
P.M.: Non ha motivi di pensare…
E.C.: Assolutamente, ritengo, per quello che ha detto, sia la verità.
P.M.: In generale tutto quello che le ha detto il Bruni, lei ha mai verificato, su argomenti diversi, no questo signora…
E.C.: Si, si, sono…
P.M.: Sul lavoro ad esempio?
E.C.: Per quanto ci riguarda le dichiarazioni che può aver fatto a noi, per il colloquio che può aver fatto con noi…
P.M.: Per altri motivi eh!
E.C.: Si, si per qualsiasi… E’ una persona molto, molto brava, sempre…
P.M.: Bene, grazie.
A.B.: Senta signora, mi scusi Pubblico Ministero, questo signore però è malato ora no?
E.C.: Si.
A.B.: Che cos’ha avuto? Qualcosa alla testa?
E.C.: Credo che abb… No, no è ancora molto lucido, guida ancora l’auto tant’è vero che sabato mattina era lì alla baracca con il figlio, guidava lui e credo che abbia un tumore.
A.B.: Dove?
E.C.: Non glielo so dire. Non lo so mi spiace.
A.B.: Comunque è stato poco bene? Da quanto tempo è stato poco bene?
E.C.: Beh ha avuto un’operazione, mi sembra, due anni fa alla prostata poi si è rimesso, è ritornato a lavorare…
A.B.: Benissimo ora domanderemo a lui, grazie.
Presidente: Signora, il nome della riserva qual’era?
E.C.: Non lo so come si chiama la riserva, so che comprende San Quirico, il Cistio, Alliano è una zona pia… Dove abitiamo noi si chiama Uliveta e questa baracca è lì nella zona Uliveta.
Presidente: Bene, grazie.
Avvocato Fioravanti: Presidente…
Presidente: Una domanda… Ah scusi avvocato, prego.
A.F.: Avvocato Fioravanti chiede alla signora il Bruni dove abita? Dove abitava?
E.C.: Il Bruni abita a Dicomano.
A.F.: Ha sempre abitato a Dicomano?
E.C.: Per quello che so io si, non so se poi in passato… è tanto tempo che abita a Dicomano.
A.F.: Ecco ma lei questi fatti quando li ha saputi? In che data? In che anno?
E.C.: Non lo so, non me lo ricordo, è passato del tempo, è tanto che so di questa pistola, cioè che dentro di me so che questo… che il signor Pacciani aveva questa… calibro 22…
A.F.: Lei è del ’56…
E.C.: Io sono del ‘56
A.F.: Ecco, ma li ha saputi prima del ’70 o no?
E.C.: Prima del ’70? No, no
A.F.: Dopo il ’70?
E.C.: Sicuramente.
A.F.: Ecco, quindi dopo che Pacciani era andato via da quella zona?
E.C.: Si, si, si. Non so se sono… gliel’ho detto, può essere un anno e mezzo, da un anno e mezzo a due anni e mezzo, tre anni ma non…
A.F.: Recentemente…
E.C.: Si
A.F.: Grazie.
E.C.: Prego
Presidente: Consigliere Polvani le vuol fare una domanda signora.
Plovani: Per quello che ne sa lei Bruni ha riferito come e perché conosceva il Pacciani?
E.C.: Beh, non lo so io, Pacciani credo, da quello che so così, lui faceva il guardia nel…
Plovani: Per quello che ha riferito, non per quello che le ha riferito, per quello che ha riferito il Bruni, ha spiegato come conosceva Pacciani?
E.C.: Pacciani si lo conosceva perché lui prima di riguardare questa riserva dove abitiamo noi guardava un’altra riserva sul monte adiacente al nostro, che era San Martino e credo che il Pacciani abitasse lì, avesse una casa lì o non lo so, non sono a conoscenza…
Plovani: Ho capito e che lei sappia ha mai detto di contrasti avuti col Pacciani?
E.C.: No io non…
Plovani: Lei non li sa, grazie.
Presidente: Può andare la signora? Grazie, buongiorno.

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