venerdì 17 dicembre 2010

Romano Pierini - Deposizione del 25 maggio 1994 - Prima parte

 

Romano Pierini fu ascoltato il 25 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.


Presidente: : Bene, riprendiamo l’udienza, ci siamo tutti, signor Pubblico Ministero.
P.M.: Vorrei introdurre Pierini Romano.
Presidente: : Signor Pierini Romano prego. Buonasera signor Pierini si accomodi prego, sempre girato verso di me, verso la Corte, bene. Senta lei non è che ha legami di parentela con le parti? Con l’imputato?
R.P.: Come dice Presidente?
Presidente: : Legami di parentela con l’imputato? Con nessuno?
R.P.: No, no, no, no.
Presidente: .: Benissimo. Allora…
R.P.: Devo legge’ questo?
Presidente: : Vuole leggere quella formula?
R.P.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: : Consente la ripresa con telecamere eccetera?
R.P.: No.
Presidente: . Preferisce non essere ripresoo.
R.P.: Se mi fa piacere, se fosse possibile.
Presidente: : Certamente, non riprendete il signore e non fotografatelo. Vuole dare le generalità alla signora per cortesia?
R.P.: E’ il nome, cognome?
Presidente: : Nome, cognome, dove sta, quand’è nato…
R.P.: Pierini Romano, San Casciano Val di Pesa, Via xxx xxxxxx, 12.
Presidente: : Risponda per cortesia alle domande del Pubblico Ministero.
R.P.: Si.
P.M.: Signor Pierini lei ha presente, ha conosciuto, di vista il Pacciani?
R.P.: Di vista si.
P.M.: da tanto tempo?
R.P.: Si è da una ventina d’anni.
P.M.: Una ventina d’anni.
R.P.: Si, di vista.
P.M.: Senta una cosa, signor Pierini, lei ricorda di essere stato, negli anni passati, in macchina…
R.P.: Siii ma tanti anni.
P.M.: Tanti anni fa.
R.P.: Si, si.
P.M.: Sa localizzare… In macchina in intimità?
R.P.: Da fidanzati, quando ero fidanzato co…
P.M.: Con sua moglie.
R.P.: Con mia moglie.
P.M.: Benissimo quindi non abbiamo nessun problema, di quel tipo, nel raccontarlo. Bene? E’ questo il concetto.
R.P.: Si.
P.M.: Sa localizzare nel tempo questi episodi in cui andava…
R.P.: Si una volta agli Scopeti.
P.M.: Perché evidentemente è successo un episodio particolare ma io intanto volevo vedere se riuscivo a localizzarlo nel tempo.
R.P.: Ah!
P.M.: In che epoca poteva essere?
R.P.: Ah, la dice l’anno? E, questo qui verso il ‘78/’79
P.M.: Cosa successe questo caso che lei ricorda? Primo perché si ricorda, grosso modo, l’anno, come mai le viene così in mente? C’è qualche particolare che lo lega a questo anno? Eppoi, cosa successe?
R.P.: Si, mi ricordo che l’anno fu questo qui, non dopo, perché quando successe questo mio padre era sempre vivo e lui è morto il 24 di giugno del 1980.
P.M.: Ecco, quindi è sicuramente…
R.P.: Prima!
P.M.: L’episodio che lei ci vuole raccontare… Un episodio avvenuto prima che avvenisse suo padre.
R.P.: Certo.
P.M.: Qualche tempo prima. Cosa successe in questa piazzola degli Scopeti?
R.P.: Eh successe che ci si fermò con la macchina
P.M.: Lei e la sua allora fidanzata
R.P.: Si, moglie ora, e insomma…
P.M.: Era nella piazzola diventata famosa?
R.P.: Nella piazzola famosa si.
P.M.: Famosa perché? Io ho usato…
R.P.: Nella piazzola dov’è successo l’ultimo…
P.M.: Delitto dei francesi
R.P.: Delitto, delitto. Si.
P.M.: Bene, lei si ferma, ebbe più occasioni o era un caso particolare? C’era stato più volte in quella piazzola?
R.P.: No, lì… Non ho ricordanza, no.
P.M.: Quindi le è rimasto particolarmente impresso. Cosa successe?
R.P.: Ci si fermò con la macchina
P.M.: Era giorno, era sera?
R.P.: No era sera, dopo cena.
P.M.: Era buio.
R.P.: Era buio, si. Verso le 9:00.
P.M.: Cosa successe?
R.P.: Ci si mise un pochino lì fermi e dopo venti minuti, mezz’ora, ora… Vidi come una lampadina
P.M.: Vicino alla macchina?
R.P.: Si, si a tre o quattro metri.
P.M.: da che parte?
R.P.: Dalla parte destra, si, noi s’aveva la macchina girata in giù per andare verso Firenze
P.M.: Dalla parte del finestrino suo o…
R.P.: No dalla parte del finestrino della…
P.M.: Della sua moglie?
R.P.: Si.
P.M.: Della sua fidanzata di allora. Vide una pila?
R.P.: Si. Vidi una pila e alzai il capo e vidi Pacciani.
P.M.: Che lei già conosceva?
R.P.: Si, si.
P.M.: Cosa fece lei a quel punto?
R.P.: Eh, via, s’andò via subito. S’andò via subito.
P.M.: Ebbe paura perché era Pacciani o sarebbe scappato per…
R.P.: Eh no vidi così di buio e s’andò… insomma l’istinto d’andà via e basta, subito immediatamente.
P.M.: Non è che riconoscendo Pacciani ebbe una paura particolare?
Avvocato Bevacqua: : Faccia la domanda, scusi, Pubblico Ministero!
P.M.: Ebbe una paura particolare perché era Pacciani? Ecco la domanda. Lei ha riferito questo alla Polizia Giudiziaria.
R.P.: Si, si.
P.M.: Sotto questo profilo. Cioè, dice, se forse avessi riconosciuto che era un altro…
Avvocato Bevacqua: : Facciamo rispondere lui, scusi eh…
P.M.: Infatti mi son fermato subito.
R.P.: Scusi mi rifà la domanda per favore?
P.M.: Dico, lei scappò subito proprio perché aveva riconosciuto che era Pacciani e sapeva che era un tipo particolare..
R.P.: Si, è! Scappai, insomma, si.
P.M.: per questo motivo?
R.P.: Si. Sarei scappato uguale però, comunque…
P.M.: Riconoscendo lui non ebbe dubbi che era meglio scappare. Non gli venne il dubbio, così, che era meglio affrontarlo?
R.P.: No, no, no.
P.M.: Dargli una sassata?
R.P.: No.No.No.
P.M.: Era meglio scappare. Perché sapeva qualcosa di Pacciani?
R.P.: Eh no, come… Così, così, voce di popolo ma insomma unnè che…
P.M.: Qual’era questa voce che la fece scappare?
R.P.: Si, insomma, la voce, s’era sentito dire dei fatti successi dì Mugello…
P.M.: Che fatti erano?
R.P.: Quello che, insomma, ci fu un morto nì Mugello e compagnia, ecco a quel punto…
P.M.: Allora appena vide che era lui…
R.P.: Si, via!
P.M.: Scappaste via.
R.P.: Poi a quel punto io, insomma, non sapevo tante cose, ecco.
P.M.: Ed era la piazzola dov’è avvenuto quell’omicidio lì?
R.P.: Si, si.
P.M.: Non ho altre domande grazie.

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