sabato 22 maggio 2010

Udienza del 20 maggio 1999 - 19

Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 20 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Segue dalla parte 18
Avvocato Fusi: Avvocato Fusi per la sorella di Pia Rontini, Marzia. Concludo come hanno concluso tutte altre parti civili ovverosia per la conferma della sentenza di primo grado, non credo di poter aggiungere nient'altro di più sui fatti e sulle questioni sia procedurali che fattuali così come già enunciate dai miei colleghi che molto meglio di me le hanno potute esprimere perchè vi hanno partecipato, hanno vissuto questo processo che ormai, fra la parte contro Pacciani, contro i cosiddetti compagni di merende, dura da circa 10 anni, quindi lo conoscono meglio di me, mi riporto interamente alle loro conclusioni e alle loro indicazioni, voglio soltanto aggiungere una cosa sul punto della credibilità del signor Lotti. Il procuratore generale ha detto di non essere credibile sul punto perchè ha sempre una risposta pronta, in particolar modo ha cambiato, secondo me, la sua opinione dopo averlo sentito in aula qui perchè l'auto non poteva andare, perchè doveva essere rotta, per questo benedetto contrassegno, non dico niente di più di quello che hanno già detto a parte che un auto rotta, io, sarà forse perchè conosco dei contadini particolarmente bravi, ma ne vedo viaggiare di macchine rotte che è un piacere, con contrassegno, senza contrassegno, addirittura senza targa per le mie conoscenze, quindi su questo io non aggiungo niente di più perchè per me quella macchina era circolabile per un contadino, soprattutto in una zona di campagna. Voglio soltanto aggiungere quella che può essere stata la mia di esperienza. I fatti per i quali si parla si sono svolti fino a 15 anni fa ovverosia io avevo ed avrei l'età circa di Pia Rontini quindi mi ricordo perfettamente i fatti come successi allora, quella che era allora l'opinione pubblica, quello che si riteneva e che ritenevano i ragazzi e i genitori dei ragazzi su questi fatti, ciò che è successo, ciò che non è successo per molti ragazzi per la paura di poter incontrare certi signori, sulla rinuncia quindi che è stata fatta sullo stato d'animo che questi signori avevano. Secondo il procuratore generale quindi Lotti si sarebbe trovato a parlare di questi episodi, inventandoseli, perchè non lo ritiene credibile, solo al fine di evitare la carcerazione. Bhe, io se mi ricordo quello stato d'animo in quel periodo, una persona che si autoaccusava o che comunque veniva accusata di questi fatti rischiava ben oltre che la semplice carcerazione per qualche mese. Una persona che riteneva e si considerava assolutamente innocente e fuori dai fatti prima di autoaccusarsi di essere il mostro, perchè forse non è un termine molto giuridico questo ma è il termine che avevamo tutti sulla bocca in quel periodo, chi aveva fatto questi fatti era considerato un mostro, quei fatti erano consideratti fatti compiuti solo da una persona che non poteva essere un essere umano o che comunque non poteva essere considerato tale e quindi prima di autoaccusarsi di un fatto tanto infamante come questo, che avrebbe forse rischiato se fosse stato preso da un gruppo di persone addirittura conseguenze molto più gravi della semplice deenzione, che forse sarebbe stao, in quel momento, anche auspicato da chi era veramente il reo, che mi fanno fortemente dubitare che una persona, per quanto malata, per quanto limitata, potesse anche solo pensare di autoaccusarsi senza motivo di tali fatti .E' lo stesso procuratore generale che ieri ha riconosciuto come le dichiarazioni del Lotti siano state spontanee perchè non ha comunque alcun interesse ad accusare chicchessia ed in particolar modo i suoi amici, quindi sono dichiarazioni spontanee che non possono invece essere dettate, come invece alla fine, stamattina, ha ritenuto il procuratore generale, dalla paura di evitare qualche mese di carcerazione. In quel periodo, quando sono state fatte, in conseguenza di quei fatti, chi veniva accusato o addirittura si autoaccusava di questi fatti e che quindi la coscienza popolare era decisamente il reo, rischiava molto di più, non credo quindi pertanto che una persona, oltretutto indicando tutti gli episodi, tutti i passaggi, così come ha fatto Lotti in primo grado e anche in questa fase confermandoli, non credo si sia inventato tutto, perchè, ripeto, in quel momento rischiava molto di più. Quindi concludo chiedendo la conferma della sentenza di primo grado e la rifusione delle spese di parte. Grazie.
Presidente: Grazie.
Segue...

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